Aragno
Il soldato di Lambessa. La vaniglia e altre memorie e invenzioni
Franco Antonicelli
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
pagine: 378
Alcuni anni dopo lo storico battesimo al microfono datato 28 aprile 1945, quando la sua voce aveva annunciato alla città di Torino la liberazione dai nazifascisti, Franco Antonicelli divenne una presenza assidua nelle case italiane grazie a più serie di fortunati programmi radiofonici. Nel 1956 si decise a raccogliere una selezione di suoi "scritti per essere detti" in un libretto edito dalla Eri e intitolato Il soldato di Lambessa, nella cui presentazione quei testi erano definiti «deliziosi e delicati ricordi personali, vivi ritratti di luoghi e di persone, incontri di letterati e di umile gente, rievocazioni storiche e poetiche […] sui temi della tolleranza, della coerenza, della scelta, e in particolare dell'amore al presente, al mondo che si vive e ai doveri che ci legano ad esso». In seguito, accanto a pubblicazioni promosse dalla Rai quali Piccolo libro di lettura (Eri, 1957), La vita di D'Annunzio raccontata da Franco Antonicelli (Eri, 1964), Calendario di letture (Eri, 1966) e alla successiva antologia di fiabe radiofoniche Le parole turchine (Einaudi, 1973), Antonicelli progettò un'altra raccolta di suoi testi adoperati per trasmissioni. O concepiti per la terza pagina de «La Stampa», che non gli riuscì di realizzare ma per la quale aveva immaginato un titolo che ha ispirato la seconda parte di questo volume: La vaniglia e altre memorie e invenzioni. Tra il settantesimo compleanno della Rai-Tv, il centesimo anniversario della prima trasmissione italiana dell'Uri (poi divenuta Eiar e infine Rai) e il cinquantesimo della morte di Franco Antonicelli, si è dunque pensato di riunire i testi, editi e inediti, delle sue più belle rubriche radiofoniche degli anni Cinquanta, corredandoli con un ricco apparato di note tratte da appunti e taccuini manoscritti di Antonicelli stesso che ci riportano alla sua infaticabile fucina di scrittore e divulgatore.
I peggiori anni della nostra vita
Michele Brambilla
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
pagine: 96
All'inizio degli anni Ottanta, un giovane cronista si trova a doversi occupare di una cosa che sembrava finita, sepolta: la violenza politica degli estremisti di destra e di sinistra. Da giornalista ne segue gli strascichi, e con la memoria torna a quando era bambino e poi ragazzo, studente alle superiori. Da Piazza Fontana al sequestro Moro, ricostruisce gli anni che seguirono il Sessantotto. Tra narrativa e cronaca, questo è il racconto degli anni di piombo. Anni difficili. Ma davvero sono stati i peggiori della nostra vita?
Il segreto e le società segrete
Georg Simmel
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Questo saggio, parte della più ampia opera Soziologie (1908), Simmel passa in rassegna le forme della socialità, individuando nel 'segreto' e dunque, nell'ambiguo mescolarsi di quanto ognuno sa e di quanto ciascuno ignora dell'altro, la base di ogni rapporto interpersonale. Perché «Nessun altro oggetto di conoscenza può di propria iniziativa illuminarci riguardo a sé stesso o nascondersi, come può fare un essere umano. Nessun altro oggetto conoscibile modifica il proprio comportamento con l'intento di svelarsi o di celarsi». Questo è anche il presupposto delle 'società segrete', fondate giustappunto sulla segretezza, ma anche - come è il caso di alcune fra esse, tra cui la Massoneria - teleologicamente orientate alla ricerca del 'segreto'. È, quello qui presentato, un excursus fra i circuiti vitali dell'esperienza umana in società, che comprende - come afferma nella sua prefazione al testo Antonio De Simone, fra i massimi esperti a livello internazionale del filosofo e sociologo di Berlino: «Individualizzazione, separatezza, autonomia, centralizzazione, comando e sottomissione degli associati, libertà, riforma della società, sacerdozio sacrale e religio laica, virtù sociali e valori di fratellanza. Dunque, il segreto massonico e le sue fenomenologiche e storiche "ambivalenze" che marcano il principio di reciprocità: ieri come oggi, attraverso e dopo Simmel».
Alastor o lo spirito della solitudine
Percy Bysshe Shelley
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
pagine: 125
Non solo Alastor fu il primo vero poema pubblicato da Shelley, ma fu anche la prima delle sue composizioni a rivelare - osserva John Addington Symonds - «la grandezza del suo genio». Raramente il verso sciolto è stato scritto con maggiore maestosità e musicalità: e sebbene l'influenza di Milton e Wordsworth possa essere percepita in alcuni passaggi, la «versificazione, tremante di vibrazioni liriche, è tale che solo Shelley avrebbe potuto produrla» (Symonds). Alastor; or, The Spirit of Solitude si compone di 720 versi. Il titolo fu suggerito da Thomas Love Peacock e trae ispirazione dalla mitologia romana, dove Alastor è un genio malvagio. A scanso di equivoci, il nome non si riferisce all'eroe o al poeta del poema ma allo spirito che anima divinamente l'immaginazione. Oltre al suo intrinseco valore artistico, Alastor ha un grande valore autobiografico. Mrs. Shelley afferma che fu scritto sotto l'aspettativa di una morte imminente e sotto il senso di delusione conseguente alle sventure della giovinezza del poeta.
Indagini in Bow Street
Henry Fielding
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Un giovane parruccaio giustiziato sul famigerato patibolo di Tyburn e una giovane domestica esiliata nelle remote colonie americane: quelli di Bosavern Penlez e di Elizabeth Canning sono due dei casi giudiziari più controversi del Settecento inglese, capaci di condizionare elezioni politiche e dibattiti pubblici. La loro eco, impregnata di pruriti voyeuristici e di radicati pregiudizi sociali, sarebbe giunta sino alle orecchie di Voltaire, che si sarebbe ispirato proprio al caso di Elizabeth Canning per indicare alla giustizia francese, sinonimo di vendetta privata, il modello ideale di una giustizia, quella inglese, sinonimo di pubblico ammonimento. A questi casi sono dedicati i due resoconti firmati dal più celebre giudice-scrittore dell'età dei Lumi, Henry Fielding, attivo nel tribunale londinese di Bow Street, direttamente coinvolto nelle indagini. Pubblicati tra 1749 e il 1753, i due opuscoli di Fielding testimoniano di una microstoria oscura e affascinante, che si dipana tra vicoli malfamati e squallide prigioni, tra taverne e bordelli frequentati da vagabondi, reduci squattrinati, guardie corrotte e poveri diavoli.
Alcibiade. Gli articoli di «Paese Sera» 1960-1972
Mario Praz
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Dal primo del novembre 1960 all'ultimo del febbraio 1972, la presente raccolta comprende tutti gli articoli - in gran parte mai raccolti in volume - di Mario Praz apparsi su "Libri" di Paese Sera, il primo supplemento culturale italiano, ideato da Gianfranco Corsini. Se nell'articolo d'esordio l'autore si firma col suo nome, nei successivi Praz cela la sua identità con il nom de plume "Alcibiade", un nome che - a scanso d'equivoci - non voleva essere un richiamo classico ma un tributo al nonno materno, che era stato, secondo le tradizioni militari della famiglia, ufficiale dei Carabinieri e non poca influenza aveva avuto sul giovane Praz - specie dopo la scomparsa del padre Luciano - come nella scelta di iscriversi alla facoltà di Legge. Dalle piazze di Roma a via Toledo a Napoli, dal Rinascimento fiorentino alle miniature persiane e alle "belle cineserie", la raccolta offre un saggio dei gusti e delle preferenze di Praz con gli estri e le varianti di un grande registro di colori e di costumi: soltanto è che i colori sempre risplendono, mentre i costumi sono in crisi.
Marco Polo: il mercante che inventò un mondo
Giorgio Manganelli
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
«Marco Polo, l'uomo che inventò l'Oriente degli Europei» «Una costellazione di enigmi, ironie, ambigui indizi, presiede alla nascita del Milione di Marco Polo, uno dei grandi libri della civiltà europea…. il Milione, nato come libro di memoria esatta, diventava una possibilità di favola, di fantasia, qualcosa che esiste solo nelle innumerevoli varianti, di cui non è lecito tentare una edizione definitiva» «[Il Milione] un libro perduto da sempre e da sempre con noi» «Marco Polo è stato un momento mitico dell'Occidente e dell'Oriente. Come una figura allegorica, Marco Polo indica il momento in cui le due metà del Mondo cominciano a frequentarsi, a cercarsi, a conoscersi» «L'uno dettando, l'altro scrivendo, i due carcerati ritrovarono la gioia ariosa delle grandi pianure, dei fiumi lenti» «Dèmoni Marco ne incontrò nel suo sterminato viaggio: specie i dèmoni dei luoghi deserti, voci minacciose nella notte, suoni svianti di carovane, apparizioni mentite di compagni di viaggio che fanno smarrire la strada e perdere il viaggiatore in luoghi dove nessuno potrà mai più trovarlo»
Una vita nello specchio
Massimo Berruti
Libro: Libro in brossura
editore: Aragno
anno edizione: 2024
pagine: 68
“"Devo decidermi a dare una riordinata", pensa, fermo, dopo aver aperto la porta blu elettrico che dà accesso al suo "antro" a due passi dallo studio in cui realizza le sue opere. Qui da oltre trent'anni ha creato il suo spazio di posa, prova costumi, trucco; le sedute di psicoanalisi alle sue "Muse" (modelle, N.d.R.) si svolgono in questo spazio ristretto che ormai trabocca di armadi per gli abiti, manichini, parrucche, set di trucchi, specchi, tendaggi, fondali per le fotografie, cavalletti, luci, una sedia in vimini, il tutto in tonalità azzurro che contrasta con il parquet di legno…”.
I miei libertini
Arrigo Cajumi
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
Tra le cattedre di Arrigo Cajumi, risalterà la terza pagina. In particolare distinguendosi come ritrattista secondo la lezione di Sainte- Beuve: la vita (la biografia) non separata dalla letteratura, la vita che permea l'opera. I miei libertini è un suo libro involontario, un'antologia di pagine, apparse soprattutto su La Stampa, dedicate alle intelligenze o di nascita o di scuola o di frequentazione piemontese, tra cultura e politica, dall'ottocentesco Angelo Brofferio a Piero Gobetti, da Guido Gozzano a Antonio Gramsci, da Giovanni Giolitti a Benedetto Croce, da Leone Ginzburg a Augusto Monti, da Luigi Einaudi a Cesare Pavese. Libertini - come spiegò Ferdinando Neri, un maggiore di Cajumi, presentando il journal dell'allievo Pensieri di un libertino - "nel significato che la parola acquistò particolarmente nel francese del Seicento e che si connette con la libertà di pensiero: libertà che, accusata di licenza, venne confusa con quella del costume". Via via a comporsi (a ricomporsi) è un ideale mondo di ieri, venerato tanto profondamente quanto sobriamente, nella consapevolezza, e nella fierezza, della sua irripetibilità.
Comparatione del giuoco delli scacchi all'arte militare
Luigi Guicciardini
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
"La denominazione del gioco degli scacchi trae origine dal persiano antico. L'espressione Sah mat sta a indicare che il re è morto e accompagna la mossa con cui si conclude una gara che simula intellettualmente la contesa militare. Gli scacchi [...] realizzano idealmente, per mezzo della simulazione bellica, una sintesi tra la conflittualità permanente e inevitabile tra gli uomini, da un lato, e la necessità di evitare la devastazione e le stragi delle guerre, dall'altro. [...] Nella frequentazione rinascimentale del gioco degli scacchi, al di là dell'aspetto pratico e quotidiano e al di là della ricca iconografia che illustra quel gioco in dipinti e incisioni, quando in particolare prevale la riflessione teorica cortigiana, affiora un tratto identitario ben riconoscibile della cultura politica del Rinascimento, rappresentato dall'aspirazione utopistica. [...] La Comparatione del Giuoco delli scacchi all'Arte militare di Luigi Guicciardini si colloca con sagacia e intelligenza in questo quadro così mosso della scrittura politica di prima età moderna. L'edizione condotta da Elena Santagata mette per la prima volta a disposizione del lettore moderno, in forma compiuta, un opuscolo così importante, sin qui singolarmente trascurato" (dalla Prefazione di Davide Canfora).
Insegnare l'economia. Lezioni al Politecnico di Torino
Luigi Einaudi
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
pagine: 596
La figura di Luigi Einaudi, come docente universitario, è stata oggetto di significativi studi. La pubblicazione delle lezioni di economia politica e legislazione industriale, tenute da Luigi Einaudi per gli studenti ingegneri presso il Politecnico di Torino nell'anno accademico 1909-1910, offre un ulteriore importante approfondimento che aiuta a ricostruire la sua attività accademica, la metodologia e l'approccio didattico. Queste dispense inedite presentano molti spunti di riflessioni. Esse tratteggiano un profilo di economista, attento alla storia del passato e del tempo presente, alle scienze sociali, alle vicende politiche e finanziarie nazionali e transnazionali, ai conflitti sociali nel primo decennio del Novecento. Inoltre il suo impegno accademico in un contesto di insegnamenti tecnici e specialistici è un paradigma di interdisciplinarietà, in cui due istituzioni accademiche di alto valore scientifico collaborano e si confrontano, il Laboratorio di economia politica dell'Università di Torino e il Regio Museo industriale, trasformatosi in seguito Politecnico di Torino, nel tentativo di rinnovare la cultura economica dell'epoca. In questo contesto si cerca di costruire il nucleo di una nuova classe dirigente aperta alla modernità e alle riforme necessarie allo sviluppo del Paese.
Russia
Fëdor Dostoevskij
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2024
pagine: 195
L'idea di scrivere un «articolo sulla Russia», qualcosa di simile a un «pamphlet politico», ventilata da Dostoevskij già in una lettera del 1856, quando ancora scontava gli anni del confino come militare a Semipalatinsk, trova concretezza al suo ritorno a San Pietroburgo (fine dicembre 1859) proprio in Russia, un testo che doveva servire da «preambolo» a un ciclo di articoli sulla letteratura russa, nel quale parlare del suo paese in termini più generali dal punto di vista storico, politico e sociale. Il quadro che egli offre della Russia conserva ancora oggi una rilevante attualità perché continuamente vengono messe a confronto Russia ed Europa per sottolinearne le differenze ma anche per segnalarne la complementarità. «Noi russi abbiamo due patrie, la nostra Russia e l'Europa», avrebbe scritto in pagina del 1876 del suo Diario di uno scrittore. L'idea di fondo di Dostoevskij è quella di una compensazione reciproca delle due realtà di Oriente e Occidente, delle due anime presenti nell'Europa. La sua speranza è che anche l'europeo possa esprimere la stessa necessità della Russia, così come egli l'ha espressa per l'Europa e questo a partire da una reciprocità fatta non di stereotipi ma fondata sul rapporto, sulla comunicazione, sulla conoscenza e sul riconoscimento della necessità spirituale della integrazione di Russia e Occidente.