Cesati: Linguistica e critica letteraria
«La maledetta lupa» del capitale. Il pensiero economico-politico di Dante
Raffaele Pinto
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2022
pagine: 144
Contro la diffusa opinione di un Dante nostalgico del feudalesimo al tramonto, politicamente reazionario e incapace di comprendere le trasformazioni sociali ed economiche del suo tempo, i saggi raccolti in questo volume mostrano analiticamente come il sommo poeta ebbe una consapevolezza acutissima della mutazione antropologica che il primo capitalismo (usuraio e finanziario) produsse nella società italiana ed europea del suo tempo. Tale consapevolezza, maturata di prima mano nel seno della sua famiglia (usurai da varie generazioni), accompagna il suo pensiero politico, la cui formidabile e attualissima carica utopica si alimenta di una critica del capitalismo (inteso come insaziabile bramosia del lucrum, ossia il profitto) che si accentua col tempo facendosi sempre più severa, fino a identificare nell'Impero l'istanza politica globale che ha il provvidenziale compito di estirpare dalla terra la "blanda cupiditas", ossia la "maladetta lupa" del capitale.
Ma che ce stanno a fà? Le parole di Roma nella lessicografia italiana
Paolo D'Achille, Elisa Altissimi, Kevin De Vecchis
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2022
pagine: 124
Il volume prende in considerazione le voci che tre dizionari contemporanei (il GRADIT 2007, lo Zingarelli 2022 e il Devoto-Oli 2022) indicano come regionalismi romani o come dialettismi di origine romanesca o come parole italiane usate a Roma con specifici significati. Si tratta in tutto di circa 500 parole, ben poche delle quali, tuttavia, sono registrate in tutti e tre i dizionari e con le stesse marche: infatti, in corrispondenza dell'etichetta roman[esco] presente in un dizionario negli altri si trovano indicazioni geografiche più estese (centr[ale], centromerid[ionale], ecc.) oppure marche come gerg[ale], volg[are], pop[olare]. L'analisi, che si svolge in quattro capitoli, analizza le parole raccolte per gruppi omogenei, spiega le ragioni di alcune incoerenze lessicografiche, mostrando come i dizionari accolgano non di rado romaneschismi ormai desueti e voci che hanno avuto limitata circolazione nella stessa Roma. Si segnalano, infine, alcune parole che da Roma si sono diffuse in italiano ma che i dizionari o non registrano o non consentono di riconoscere come tali.
«Amor condusse noi». Lettura linguistica di Inferno V
Mirko Volpi
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2022
pagine: 126
Il volume offre un modello di commento linguistico alla Commedia, una possibilità di lettura che ponga la lingua di Dante al centro del discorso critico e dell'approccio al testo, analizzandola a fondo in tutte le sue articolazioni, in special modo quelle lessicali e sintattiche. Questo tipo di commento, una lectura condotta verso per verso, se non lemma per lemma, viene qui applicato a uno dei canti più celebri del poema, il quinto dell'Inferno, di cui viene proposta un'interpretazione unitaria, fondata sullo stretto nesso che si è individuato tra tipologia della colpa (e conseguente castigo) e risorse sintattiche impiegate da Dante. Vale a dire l'evidenza del correlativo sintattico-penale e morale, per cui i peccatori carnali - dominati in vita dal tiranno Amore e all'inferno eternamente sbattuti dalla bufera - si trovano costantemente nella posizione di soggetti pazienti. Sottomessi al loro talento, al loro stesso desiderio, non meno che alla lucida volontà grammaticale di Dante, che, pur provando compassione per le vicende dei lussuriosi Francesca e Paolo, condanna senza appello la sconfitta della ragione.
Il «mancamento delle parole». Osservazioni sulla lingua di Leonardo
Marco Biffi
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2021
pagine: 202
Il volume raccoglie alcuni saggi dedicati alla lingua di Leonardo da Vinci, in particolar modo a quella della meccanica, della pittura e dell'architettura, specificatamente in relazione a lessico e testualità. Il problema della scelta delle parole è centrale in Leonardo e oscilla tra la consapevolezza di poter attingere a una lingua materna, il fiorentino quattrocentesco, ricca di vocaboli e la necessità di dare il nome a oggetti e concetti nuovi, emersi da una diversa modalità di guardare e studiare la natura e di progettare le cose. In certi ambiti (come l'architettura) Leonardo trova il solido conforto della tradizione delle botteghe artistiche e artigiane e dei cantieri fiorentini, ma in altri, dove lo scarto innovativo è decisivo (come la meccanica e in parte la pittura), deve trasformarsi in onomaturgo e sconfinare in quella che possiamo definire "ingegneria linguistica". Anche la particolare modalità di trattazione e presentazione che Leonardo impiega nei suoi manoscritti evidenzia la necessità di forme espositive nuove, in cui alla centralità dell'immagine si affianca una costante ipertestualità e persino forme di ipotestualità tipiche delle più recenti forme di comunicazione.
Divagazioni linguistiche seconde. Saggi, commemorazioni e ricordi
Maurizio Vitale
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2019
pagine: 140
I molteplici temi ai quali Maurizio Vitale ha dedicato la sua attività scientifica, dalle lingue di koinè e dei loro ambienti culturali alle discussioni teoriche intorno all'italiano, dalle posizioni conservative e puristiche agli studi sulla teoria e la prassi manzoniana, confluiscono in questo volume, che riunisce scritti inediti e altri apparsi in sedi diverse e di difficile accesso. I Saggi della prima parte muovono dalla lirica siciliana e dalla lingua della corte milanese del Trecento ai «prodromi teorici» del Vocabolario della Crusca, dialogano con l'interpretazione linguistica del Settecento di Gianfranco Folena e si soffermano su Manzoni e sulla Milano romantica di Ermes Visconti, per chiudere con una nota sintattica di singolare interesse metodologico. Una serie di Commemorazioni e Ricordi costituisce la seconda parte del volume, dedicata a una sequenza di maestri e amici - Antonio Viscardi, Riccardo Bacchelli, Giorgio Santangelo, Giovanni Nencioni e Giancarlo Vigorelli - che la memoria dell'autore restituisce a un ideale di compiuta e incancellabile civiltà.
La lingua che fa scena. Dalle grammatiche rinascimentali alla comunicazione via web
Ilaria Bonomi
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2019
pagine: 450
I prismatici interessi dell’autrice sono testimoniati dalle quattro sezioni di cui si compone il volume: nella prima, grammatica e grammaticografia, si affrontano questioni che vanno da Leon Battista Alberti alle indicazioni normative del XIX e del XX secolo. La seconda si incentra sull’italiano lingua per musica, con attenzione sia a studi di carattere lessicale sia ad analisi più circoscritte di libretti d’opera. L’informazione (compresa quella più moderna sul web) e la carta stampata sono poi al centro della terza sezione, dedicata ai mass media. Chiudono il volume alcuni saggi sulla lingua letteraria di Manzoni e di altri autori contemporanei, con particolare attenzione alla scrittura femminile. Prefazione di Maurizio Vitale.
Il mito della «scuola di Milano». Studi sulla tradizione letteraria lombarda
Gianmarco Gaspari
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2018
pagine: 478
Da tempo la cultura letteraria lombarda è oggetto di attenzione, tanto da proporsi come ambito tra i più stimolanti per l'analisi critica, linguistica e filologica. Ma la "tradizione" cui fanno capo Panni, Porta, Manzoni e Gadda, per riconoscersi tale ha dialogato a lungo con l'Europa di Voltaire, di Stendhal e di Joyce. Un inatteso ampliamento degli orizzonti di riferimento - distante tanto dagli esercizi comparatistici quanto dal compiaciuto ripiegamento sulla saga consolatoria del primato morale - si rivela estremamente produttivo, nel definire le coordinate di un "mito" che conduce, in perfetta coerenza, la "scuola di Milano" del Settecento ai decisivi esiti novecenteschi: in una ricerca sul campo dove ai maggiori, con il riconoscimento del loro imprescindibile ruolo nella definizione del canone nazionale, si affiancano "minori" (dalle "donne d'ingegno", Maria Gaetana Agnesi e Clelia Borromeo, ai giornalisti e ai poligrafi) che guardavano a sviluppi diversi ma non meno ambiziosi. Una sezione del volume è dedicata alle biblioteche sette-ottocentesche (delle istituzioni e degli scrittori), centri fondamentali nella diffusione del sapere e delle idee.
Miti cristiani e forme del politico nella letteratura del Rinascimento
Claudio Gigante
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2018
pagine: 152
Dedicati al rapporto tra letteratura, religione e potere politico, i capitoli di questo libro affrontano, prendendo spunto dalle opere di scrittori di prima grandezza (Guicciardini, Della Casa, Folengo, Tasso) ma anche di personaggi meno noti (Ferrante Carafa, Tommaso Buoninsegni, Giovanni Fratta), una serie di questioni cruciali per la civiltà del Cinquecento: il rapporto tra profezia e astrologia, la rappresentazione in forma epica di eventi contemporanei reali o fittizi, le relazioni tra intellettuali e forme del potere. Le pagine dedicate all'arte metaforica di Giacomo Lubrano, inserite in appendice per ragioni cronologiche, costituiscono la prosecuzione del medesimo discorso in un contesto storico ormai profondamente mutato.
Letture interlinguistiche
Gabriella Cartago
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2017
pagine: 296
“Sono molto grata al mio Maestro, Maurizio Vitale, per aver accolto nella sua collana, dopo ‘Lingua letteraria, delle arti e degli artisti’ (2005), anche queste ‘Letture interlinguistiche’, riferite a personaggi e momenti diversi e diversissimi tra loro accomunati però da una prospettiva ricorrente: stranieri che scrivono in italiano, oppure lo descrivono, a italiani che lo facciano con altre lingue a che in altre lingue vengano tradotti. E sono molto grata a Maurizio Vitale - che a questa prospettiva di studi mi ha avviato, quarant'anni fa (e sembra, anzi è, soltanto ieri), invitandomi al convegno su ‘Stendhal e Milano’ -, per la più completa, e vigile, libertà che mi ha sempre lasciato di avventurarmi in simili fascinosi territori.” (Dalla Premessa)
Il gusto della nostra lingua. Pagine di storia dell'italiano
Silvia Morgana
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2017
pagine: 166
Il «gusto della nostra lingua» (Parini) è stato variamente declinato nel corso della storia linguistica italiana, come testimoniano i saggi qui raccolti. È stato ideale di decoro e di eleganza per Federico Borromeo; lotta contro l’affettazione e ricerca di uno scaltrito pluristilismo, all’interno di una classicità rinnovata, per Parini polemista; ricerca del buon uso moderno, documentato in «nobili e giudiziosi scrittori», ma anche nell’uso vivo di Firenze, per Gherardini lessicografo; esigenza di rivitalizzare la lingua italiana che «non ha leggiadria né colorito se non in quanto si fa bella delle penne dei dialetti» per Giovanni Rajberti; incetta di risorse espressive e creatività linguistica per Carlo Dossi; abile riuso seriale di parole e immagini per Guido da Verona e Liala, regina del “rosa” nostrano; nuova libertà nel rapporto tra linguaggio grafico e verbale per i contemporanei Igort e Gipi. Ma il «gusto della nostra lingua» è stato anche e soprattutto la forte aspirazione all’unità e alla diffusione dell’italiano come elemento di identità nazionale quando si voleva fare l’Italia: ed è stato potente collante unitario per i nuovi italiani dell’Italia “plurale” del 1861, come può esserlo per i nuovi italiani dell’Italia di oggi, multilingue e multiculturale.
Letteratura e retorica tra Cinquecento e Seicento
Maria Luisa Doglio
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2016
pagine: 172
"I saggi qui riuniti sono nati in tempi diversi, più e meno lontani, legati però da un interesse, se non un metodo, comune e da un filo conduttore che mi pare li unifichi per la prospettiva di lettura dei testi, l'intreccio tra questi ultimi e le loro intersezioni, il criterio di estendere l'obiettivo dell'indagine dagli autori più noti e studiati a scrittori poco noti, indubbiamente 'minori', ma adatti, secondo gli storici, a illuminare il panorama culturale di un'epoca e a suggerire ulteriori ricerche. Come ho già detto altrove, credevo allora e continuo a credere oggi in una lettura testuale costruita sulla dialettica dello scrittore e del genere, della forma e delle relazioni, dei nessi e dei modelli di cultura. Volevo uscire da una critica esterna se non estranea a testi poco noti, per non dire sconosciuti, del passato; una critica ferma a un'idea di discorso 'attuale', senza storia, del tutto autoreferenziale e immobile nell'assoluto di un presente che annulla il divenuto, il diverso, il mutato dagli eventi e stratificato nei secoli. Tentavo di ricondurre all'interno di una totalità diacronica lo statuto delle forme, dei temi, dei nodi della letteratura e dell'oratoria celebrativa, di Stato o di corte, in due centri emblematici quali Venezia e Torino. Proprio per cogliere numerose, significative analogie, pur nelle differenze strutturali dei due microcosmi, e inserire il mio discorso in un sistema di conoscenza documentaria delle fonti principali."
Carducci. Letteratura e storia
William Spaggiari
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2014
pagine: 211
Il volume riunisce dieci contributi su alcuni momenti significativi dell'esperienza umana e intellettuale di Giosuè Carducci. Sulla scorta di carteggi, documenti, testimonianze e della ricca pubblicistica coeva vengono indagate le connessioni fra poesia e vita civile, prima e dopo l'Unità: il libro politico di "Juvenilia", l'invettiva giambica di "Dopo Aspromonte", le delusioni del primo periodo post-unitario, le molteplici prese di posizione pubbliche, le accensioni polemiche del ciclo di sonetti di "Ça ira". Particolare attenzione viene anche riservata ai legami di Carducci con la cultura classica (il lungo amore per Virgilio, fino al memorabile discorso mantovano del 1884) e con la tradizione letteraria italiana, da Petrarca (l'edizione del Canzoniere nel 1899) ai moderni (gli studi su Parini, il mito di Foscolo). Altri sondaggi sono poi dedicati ai luoghi della poesia e alle relazioni di Carducci con figure eminenti del suo tempo, da Tommaseo a Pascoli, col mondo dell'università e della scuola e con editori, allievi, collaboratori. Chiude il volume una riflessione su uno snodo centrale della fortuna critica del poeta nel Novecento.