Biblioteca dell'Immagine: Storie delle città
Storia di Alghero dalle origini ai giorni nostri
Bruno Geraci
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2019
pagine: 290
«Bonta, por mi fè,y bien asentada (bella, in mia fede, e ben costruita)». Questa frase pronunciata dall'imperatore Carlo V in occasione della sua visita ad Alghero il 7 ottobre del 1541 è probabilmente la sintesi più intrigante di una città unica in Italia. Chi mai potrebbe immaginare che fra antiche mura, in un lembo di una nostra isola, che un ampio mare separa dalla terraferma, si celi la ricchezza di una delle sei varianti della lingua catalana, custodita come tesoro di una identità ricca e orgogliosa? Come è stato possibile che questa tutela si tramandi da oltre sei secoli senza che niente e nessuno siano riusciti ad intaccarne le radici profonde? Questa è Alghero, poco meno di 50 mila abitanti, in Sardegna, separata da Barcellona da 525 chilometri di mare la cui immensità, in questa terra più che altrove, sembra cancellare l'inganno del tempo: il passato e il futuro perdono i loro veli e tutto diventa quello che è, uno sconfinato presente dove ad ognuno sembra di ritornare a casa. Alghero è indissolubilmente legata alla Catalogna dalla 'llengua', una parlata che, a sentirla, spesso indurisce per poi illanguidirsi nella dolcezza di una antica lingua romanza. Ma Alghero è anche Sardegna, terra dei grandi silenzi. I silenzi delle donne vestite di nero che ancor oggi abitano i paesi della Barbagia; i silenzi dei nuraghi che si alzano verso il cielo, dei giganti di Mont'e Prama, del mistero che ancor oggi avvolge il popolo degli Shardana; dei grandi altipiani ricoperti dalle querce da sughero, delle vele che vanno per quel mare che l'abbraccia tutt'intorno. Un universo dove natura e spiritualità si fondono in un mondo "altro" e sorprendente.
Storia di Chioggia dalle origini ai giorni nostri
Pierluigi Rizziato
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2019
pagine: 347
Con un numero di abitanti che da qualche anno è di poco al di sotto dei 50mila, Chioggia, la città più popolosa del Veneto fra quelle non capoluogo di provincia, è giustamente riconosciuta "Città d'arte" grazie ad un patrimonio artistico e architettonico unico. Assieme a Venezia e all'intero ambito lagunare fa parte del Patrimonio mondiale dell'Unesco per le variegate peculiarità dell'ambiente che la circonda e per l'originalità della conformazione urbanistica, caratterizzata dall'area storica, che si sviluppa fra canali, ponti, calli e campielli, che, si diramano attorno all'elegante Corso, e dall'area turistica di Sottomarina che può contare su una lunga spiaggia, apprezzata per le qualità psammoterapiche e per l'efficiente organizzazione logistica dei suoi molti stabilimenti balneari. La pesca rappresenta la principale attività economica della città, con una flotta particolarmente attrezzata e un mercato ittico fra i maggiori in Italia, affiancata da una spiccata vocazione orticola che trova nel radicchio a "Indicazione geografica protetta" il suo indiscusso fiore all'occhiello. Celebrata da Carlo Goldoni ne "Le baruffe cbiozzotte", si fa apprezzare per la colorita simpatia dei suoi abitanti, per le tradizioni, per la rinomata cucina e per gli eventi di grande richiamo, a cominciare dall'antica "Sagra del pesce" e dal celebre "Palio della Marciliana". Questa città, le cui origini si perdono nella leggenda, ha alle spalle una storia importante che si è costantemente intrecciata con quella della vicina Venezia e si è sviluppata attraverso eventi, storie, personaggi che qui si è cercato di raccontare compiutamente sino a giungere ai giorni nostri.
Storia di Bologna dalle origini ai giorni nostri
Alessandro Goldoni
Libro
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2018
pagine: 350
"Per conoscere il carattere di una città, spesso basta osservare nelle ore di punta il barista della macchina espresso o il salumiere, cioè i mestieri da nervi a pezzi. Bene, il barista riesce a conversare con i clienti nella vertigine dei ristretti, lunghi, caldi in tazza fredda, macchiati, corretti, che smazza come carte da briscola. Il salumiere col negozio intasato, butta sulla bilancia, incarta, si toglie la biro dall’orecchio e dice battute in dialetto, un cliente, una battuta. Ci tornate il giorno dopo per vedere se era roba da repertorio. Macché è proprio uno che si diverte a tener banco, lavorando convulso come una macchina oleopneumatica." (Dalla prefazione di Luca Goldoni)
Trieste. La città imperiale
Nicolò Giraldi
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2017
pagine: 215
Se le lingue del passato a volte scompaiono, sepolte sotto metri di oblìo, lo stesso non si può dire dei palazzi, delle anime urbane e del sonno rumoroso degli abitanti che musicano le città. Esse sono immagini che vediamo ogni giorno mentre ci mettiamo in cammino tra le vie dell'urbe, nei vicoli nascosti, nelle periferie del centro. Sono gli incensi nelle chiese, il vento che accarezza i capelli, le vele del mare. Profumano di caffè, raccontano di quando le automobili inquinavano e di come si pescava un tempo. A volte, se dimostriamo attenzione, si tramutano in epifanie, nuvole di vapore nei mercati del Levante. Quando meno te l'aspetti ti chiedono precisione, oppure ti invitano a prendere il sole. Sono gli occhi di questa città. I palazzi e le piazze, i templi e le voci dal sottosuolo, i cimiteri dove riposano le genti di questo bazar che fu, di quel futuro che potrà palesarsi. E una parte di Trieste. Piccola ma disegnata con lo stesso amore di quando s'era bambini. Di quando insomma si guardano le cose per quello che sono.
Storia di Como dalle origini ai giorni nostri
Ettore Maria Peron
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2017
pagine: 301
La piccola Como e l'omonimo lago sono da secoli, e meritatamente, tra le mete più gettonate del turismo culturale. Stendhal, Flaubert, Listz, Bellini, Rossini, Foscolo e tanti altri scrittori e artisti hanno intensamente amato questi luoghi per la loro bellezza e per la frenesia della vita sociale nei palazzi del centro e, soprattutto, nelle celebri ville suburbane che decorano le rive del lago. La città di Como è patria dei due Plinii, che tanto diedero alla scienza e alle arti. Fu soprattutto Plinio il Giovane a lasciarci toccanti testimonianze su Como: spesso lontano per lavoro e stressato dal ritmo frenetico della sua vita di antico romano, egli ci ha più volte trasmesso la nostalgia che provava per la sua terra e per la bella vita che si faceva a Como e nelle celebri Ville di Delizia sparse per il Lago. Como fu la città di Alessandro Volta, il pacifico rivoluzionario che ha completamente trasformato, con le sue scoperte ed invenzioni, la vita delle generazioni venute al mondo dopo di lui. Como e il lago, seppure così famosi, stupiscono ogni volta il visitatore, perché riescono a superare le sue aspettative non appena egli ne incontri la Storia, iniziata tremila anni fa, così coinvolgente, piena di ritmo e colpi di scena. Como è città piccola: eppure, fin da tempi remotissimi, osò tener testa alla sua scomoda vicina, la prepotente e fagocitante Milano, arrivando nel medioevo persino a sfidarne la grandezza. E una storia appassionante quella di Como e del suo lago: essa cattura i lettori in un susseguirsi di intrighi e alleanze, tradimenti e lotte, distruzioni e rinascite, che superano l'immaginazione dei più abili sceneggiatori cinematografici.
Storia di Roma. Volume Vol. 1
Paolo Scandaletti
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2017
pagine: 344
Nella storia dell'umanità non c'è esempio di pari grandezza, splendore e decadenza come gli undici secoli della Roma antica. Al di là del mito felice, su quei sette colli è stata scritta la storia di una Città-Stato del tutto inedita e lungimirante, capace di aggregare i Popoli conquistati per farli concittadini nel nome del suo diritto. Nel I secolo a.C. è già una metropoli, interlocutrice di Alessandria e Cartagine, di Antiochia e Atene; la pace di Augusto viene salutata con gioia in Occidente come in Oriente. Roma è la capitale politica e culturale del mondo di allora, il Mediterraneo; dal quale giungono potenti e uomini d'affari, filosofi e letterati. Qui approdano Paolo e Pietro, si radica e fiorisce quel Cristianesimo che, con la sua visione dell'uomo e della Storia, promuove l'altruismo e la buona vita. Costantino unifica i due mondi. Agostino, Ambrogio e Girolamo delineano la nuova fede e la città dell'uomo. Roma avveduta, a tanti e diversi popoli offre una nuova patria, l'Urbe diventa Orbe. Crescita territoriale e romanizzazione fatta in punta di lancia, ma anche estendendo i vantaggi di un'ambita cittadinanza o della sua amicizia. Mette a capo delle legioni personaggi dell'élite cittadina, spesso educati in casa da precettori greci, attivi nei circoli culturali ma senza la pretesa di possedere e imporre una cultura. Tito Livio, tracciando la storia dell'epopea romana, ammonirà: l'Impero dura finché i sudditi vi si trovano bene. Oltre le grandi vie, gli eserciti e le leggi, per unificare i territori e diventare caput mundi, Roma ha usato la lingua latina e la cultura che esprimeva. Con queste intuizioni è stata il cuore e il crogiolo dell'Europa che viviamo. Il suo lascito culturale, studiato nelle cattedre universitarie di latino e storia, diritto e architettura, è diventato patrimonio dell'Umanità. L'assetto politico statuale dell'Impero venne spazzato via dalla discesa dei barbari. Ma Roma ci aveva già messo tanto di suo per accelerare il declino: col mancato inserimento dei Popoli germanici, la corruzione interna, il prevaricante egoismo di un'aristocrazia esanime, le famiglie senza figli, l'esercito in mano agli stranieri, il trasferimento della leadership a Bisanzio (oggi Istanbul), l'ultimo tentativo di Diocleziano. È la fine dell'Impero. E di quella Roma davvero grande.
Storia di Genova dalle origini ai giorni nostri
Paola Pettinotti
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2017
pagine: 385
Così scrive Giuseppe Gorani nel XVIII secolo: "Di tutte le repubbliche mercantili, quella di Genova è la più invidiata, la più denigrata e la meno conosciuta". Soprattutto nella sua ultima parte l'affermazione è ancora valida oggi. Eppure conoscere la storia di Genova non riveste solo un interesse localistico, ma molto più ampio: non a caso Braudel ha definito la città "il sismografo ultrasensibile di ciò che accade nel Mondo". Emporium romano, Repubblica marinara, incontrastata Signora del Mare: la storia della Superba si snoda in una rete di commerci e battaglie, crociate e arditi intrallazzi che ne fanno una delle grandi potenze medievali del Mediterraneo; poi ecco la città della finanza, il "secolo d'oro" dei Genovesi, grandi banchieri e splendidi palazzi; il decollo ottocentesco come porto industriale infine, e l'evoluzione più recente in Polo siderurgico. Se tutti conoscono la magniloquente descrizione data dal Petrarca: "Vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica Signora del Mare", pochi citano però le righe immediatamente successive: "La sua stessa potenza, come è già accaduto a molte città, le nuoce e le reca danno, perché offre materia alle contese e alle gelosie cittadine". Al poeta non era sfuggito come le difficoltà insite in un territorio serrato tra il mare e la montagna avessero finito per influire pesantemente sul carattere dei suoi abitanti. Genio degli affari e spirito di indipendenza: la storia di Genova è infatti quella dei Genovesi, popolo attento al portafoglio ma al tempo stesso indomito, dagli antichi Liguri alle rivalità medievali fra fazioni, passando per complotti e rivolte fino al grido di libertà del Balilla, quindi alle lotte operaie, e alla Resistenza. In questo libro l'autrice ha cercato non solo di rievocare in modo chiaro ed esaustivo i momenti salienti di questa millenaria storia, ma di dar voce anche a personaggi a prima vista secondari, a notai e anonimi poeti, e non ultimo alle donne, che raramente appaiono in prima persona nel volgersi ufficiale degli eventi ma che al pari degli uomini ne sono state partecipi. Città di mercanti e di cantautori, di eroi piccoli e grandi, splendide ville affrescate e buia umidità dei "caruggi": in queste pagine Genova rivive in una narrazione ricca di aneddoti e curiosità, che in tono lieve fa scoprire ai Genovesi come ai "foresti" quella che a detta dello storico contemporaneo Edoardo Grendi è "una città bellissima, ma che, per una ragione o per l'altra, non si scopre mai".
Storia di Milano dalle origini ai giorni nostri
Carlo Castellaneta
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2017
Una storia dalla fondazione della città fino al Novecento. La parte del libro relativa agli ultimi decenni si stacca nettamente da quella precedente: Castellaneta aveva dato una progressione cronologica al suo scritto, Marzo Magno ha suddiviso l'aggiornamento per argomenti, anche per non rischiare di scimmiottare quanto scritto in precedenza. Ripercorrere la storia di Milano non è solo importante, deve anche essere godibile, perché tutti abbiano consapevolezza di quanto abbia contato e continui a contare questa città.
Venezia. Il Canal Grande
Pier Alvise Zorzi
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2017
pagine: 285
Dalla sua nascita ai giorni nostri, il Canal Grande è il polo più attrattivo di Venezia. Più volte chiamato "La strada più bella del mondo", rappresentava le due anime dei veneziani: splendido corso fiancheggiato da ricchi palazzi e al tempo stesso porto globale su cui si affacciavano magazzini, fondachi, mercati. Per 3200 metri Fabris ha disegnato il lato sinistro e il lato destro e Zorzi, usando prezioso inchiostro, ha narrato la storia e le storie di ben 106 palazzi. In più, se ciò non bastasse, trovate in bianco e nero il lavoro del Moretti, eseguito nel 1827, che consente di capire le trasformazioni avvenute negli ultimi due secoli. In quest'opera, autori ed editore, hanno messo tutta la passione possibile perché il Canal Grande è una continua emozione.
Storia di Trieste. Dalle origini ai nostri giorni
Nicolò Giraldi
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2016
pagine: 321-330
Trieste ha un fascino particolare. Punto di riferimento per un territorio che va dal Friuli all'Istria, si è formata migliaia di anni fa grazie ai primi insediamenti durante l'epoca dei castellieri e la successiva fondazione romana. Ma è soprattutto dal Libero Comune e dalla dedizione all'Austria del 1382 che Trieste assumerà un ruolo importante per gli Asburgo. È città di fondazione, come la descrive Elio Apih, che incontra il suo sviluppo a partire dal 1719, data che segna la proclamazione del porto franco da parte dell'imperatore Carlo VI. Trieste si espande, vengono interrate le saline e la città vive una stagione che molti storici hanno definito come la "golden age". Traffici, mercanti, confessioni religiose, forestieri, attività economiche e commerciali, imprese di tutto rispetto, un dialetto che ancora oggi sopravvive: nasce tutto in questo periodo, costruendo l'immagine della città che oggi conosciamo. Ma Trieste è anche il luogo dove nel Novecento molto si è sofferto. Dapprima con la fine dei sei secoli austriaci, successivamente con il cosiddetto Fascismo di confine, per arrivare alla Seconda guerra mondiale quando i Nazisti la inglobano nel territorio del Reich. La Risiera di San Sabba e la Foiba di Basovizza sono due immagini utilizzate per rappresentare il dolore del confine orientale. Sono anni che vedono formarsi la Questione di Trieste, il periodo del Governo Militare Alleato, e la seconda redenzione del 26 ottobre 1954. In questo volume trovano spazio storie personali, quelle degli intellettuali, di pellegrini e viandanti, uomini politici e scrittori, giornalisti ed avventurieri, uomini di chiesa, mecenati e semplici cittadini, come pure quelle lingue e quelle culture straniere che a Trieste non incutono alcun timore perché storicamente integrate. Doverosa la pagina dedicata all'anima slovena della città, e alle personalità legate al mondo dello sport, i poeti, gli operai, gli artisti, i profughi istriani, citando i lavori più importanti degli storici più brillanti e quelli più singolari prodotti dall'amore incondizionato verso questa città. Spazio anche a chi è stato capace di infuriarsi ogni qualvolta era messa in discussione la sua identità e distratto sulle scelte politiche ed economiche che dovrebbero interessare il suo futuro; i "matti", chi non c'è più e chi viene rimpianto ancora oggi, e per finire, i protagonisti che hanno tenuto compagnia all'autore durante questo viaggio difficile, eppure così affascinante, lungo i secoli di una delle città più particolari d'Europa.
Storia di Catania dalle origini ai giorni nostri
Nunzio Dell'Erba
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2016
pagine: XIII-300
Catania ha attraversato alterne vicende come terremoti, eruzioni laviche, eventi bellici, ma è riuscita sempre a risorgere dopo ogni distruzione. Le sue origini antiche, seppure avolte in un fitto mistero, danno avvio a una storia di eccezionale rilievo sociale e politico, che si sviluppa con una sua fisionomia autonoma, ma lungo le dominazioni caratteristiche della Sicilia antica e moderna. Da piccolo centro agricolo e marinaro durante il periodo greco e romano, Catania diventa una delle città più abitate dell'Italia meridionale e acquisisce nel corso dei secoli un'identità forte per l'operosità e la fantasia artistica della sua gente. Centro d'arte per la sua immagine "barocca" e sede della prima Università dell'Isola (1434), celebrata da Torquato Tasso come la città "ove il sapere ha albergo", Catania è stata (ed è) condizionata dalla presenza dell'Etna, i cui effetti devastanti si manifestano nel terremoto del 1693. Da questo terribile sisma, che rade al suolo la città, prende origine la Catania moderna con il suo impianto urbanistico" razionale", destinato nei secoli XVIII - XX a scontrarsi con un forte incremento demografico e una caotica crescita urbana.
Storia di Zara dalle origini ai giorni nostri
Lucio Toth
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca dell'Immagine
anno edizione: 2016
pagine: XV-300
Ogni tanto il nome di Zara riappare nei giornali e la sua storia è oggetto di studi e di ricerche nelle Università, non solo italiane o croate. Parlando della Dalmazia, si deve ricordare per forza la sua città più antica e contesa, che ne è stata capoluogo, o modesta capitale di un regno mai esistito se non sulla carta. Perché nella realtà storica, dopo Roma e Bisanzio, è stato dominio della Corona d'Ungheria, della Repubblica Veneta, degli imperi napoleonico e Austro-Ungarico, malgrado la corona regale inalberata sul suo stemma con i tre leopardi in campo azzurro. In origine il campo era rosso. Fu Venezia a volerne cambiare il colore per non confonderlo con la porpora del gonfalone della Serenissima. Città importante da essere contesa nei secoli da potenze continentali e marittime: gli Imperi romano e bizantino, quello carolingio, il Regno croato e ungherese, gli Angiò di Napoli, gli Imperi di Napoleone e degli Asburgo, l'Italia unita e la ex Iugoslavia. E prima fra tutte la Repubblica di San Marco, che di questa Zara non sapeva fare a meno. C'è una marea nelle cose umane per usare le parole di Shakespeare - che ha i suoi flussi misteriosi e gioca con il destino di uomini e comunità. E di questa antica comunità, la liburnica Idassa, la romana Iadera, la bizantina Diadora, l'italiana e veneta Zara, la croata Zadar, si racconta in questo libro.