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Adelphi: BIBLIOTECA ADELPHI

Il mago

Il mago

W. Somerset Maugham

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2020

pagine: 254

Corpulento, teatrale, sfrontato, gli occhi che sembrano trapassare l’interlocutore, Oliver Haddo ha l’aria di «un prete sensuale, malvagio». Conosce come pochi la letteratura alchemica e la magia nera, si definisce Fratello dell’Ombra ed è ossessionato dal desiderio di vedere «una sostanza inerte prendere vita» grazie ai suoi incantesimi – dal desiderio «di essere come Dio». Arthur Burdon, il brillante chirurgo che lo incontra a Parigi, non ha dubbi: è uno spregevole ciarlatano, un impostore, forse un pazzo. Ma quando Margaret, la giovane dalla bellezza perfetta che sta per sposare, e che per il mago provava all’inizio un violento disgusto, comincia a esserne morbosamente attratta – come se «nel suo cuore fosse stata seminata una pianta infestante, che insinuava i lunghi tentacoli velenosi in ogni arteria» – e fugge con lui in Inghilterra, comprende che dovrà misurarsi con forze immani, di cui sinora ha voluto ignorare l’esistenza. Dalla sua parte si schiereranno il dottor Porhoët, appassionato di alchimia, e la fedele amica e protettrice di Margaret, Susie, ma lo scontro – che Maugham trasforma in una spirale di irresistibile tensione – sarà aspro, tenebroso, lacerante: perché il male che il pragmatico dottor Burdon dovrà combattere è in fondo un’oscura «fame dell’anima», fame di una vita infinitamente viva, di rischiose avventure, di conoscenza soprannaturale e di ignota bellezza.
20,00

Il mago di Lublino

Il mago di Lublino

Isaac Bashevis Singer

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2020

pagine: 230

Formidabile personaggio Yasha Mazur, soprannominato il Mago di Lublino: illusionista, saltimbanco, ipnotizzatore, capace di liberarsi da qualunque corda e di aprire qualunque serratura - ma anche minacciato dalla noia, malato di irrequietezza, sempre affamato di «nuovi trucchi e nuovi amori». E, come altre figure magistralmente tratteggiate da Singer, combattuto fra insaziabili appetiti carnali e nostalgia degli antichi riti della sua religione. Di donne, oltre alla moglie che lo aspetta pazientemente nella casa di Lublino, Yasha ne ha almeno tre o quattro, e di una di loro, una vedova cattolica, è innamorato al punto di volersi convertire per sposarla (ma gli piace parecchio anche la figlia: certo, ha solo quattordici anni, ma basta che cresca un po'...). Con lei vorrebbe partire per l'Italia, che in questo scorcio del diciannovesimo secolo sembra potergli offrire tutte le opportunità che non avrà mai nel suo paese. E tuttavia non sa decidersi, i dubbi lo tormentano «come uno sciame di locuste». Finché un giorno non accadrà qualcosa - qualcosa di terribile - che indurrà il Mago di Lublino a intraprendere un cammino che non avrebbe mai immaginato di percorrere.
18,00

Il signore di San Francisco e altri racconti

Il signore di San Francisco e altri racconti

Ivan A. Bunin

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2020

pagine: 244

Quello di Bunin è un «severo talento», si legge nella motivazione del Premio Nobel di cui fu insignito nel 1933 - e in effetti la sua prosa terribilmente precisa, densa, intransigente riesce a essere non meno implacabile di quella di Cechov. Bunin non racconta solo storie della sua terra: prima del '17 è stato anche un appassionato viaggiatore, e i paesaggi geografici e umani da lui osservati - soprattutto l'Oriente, dove gli europei possono percepire «un vago sentore della vita, della morte, del divino», e l'Italia, dove ha soggiornato a lungo - si riverberano nei racconti radunati in questo libro, fra i quali il lettore troverà alcuni vertici della sua narrativa. Come "Il signore di San Francisco", dove il viaggio per mare di un ricco americano e della sua famiglia evoca con rara intensità il «dolce inganno della vita»; o come "Il respiro lieve", prodigiosa miniatura su uno dei temi prediletti da Bunin: quella frenesia «di accogliere nel proprio cuore tutto il mondo visibile e invisibile prima di farne dono a qualcun altro» che si chiama amore.
20,00

Concupiscenza libraria

Concupiscenza libraria

Giorgio Manganelli

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2020

pagine: 454

Lettore accanito e onnivoro, Manganelli comincia assai presto a scrivere di libri, nel 1946, e nel giro di qualche anno la recensione si trasforma nelle sue mani in un vero e proprio genere letterario che esige uno scrittore, capace non tanto di giudizio – compito «da professore o da irto pedagogo» – quanto di un «gesto critico, esatto, lucido, veloce e non precipitoso, felicemente prensile». I presupposti di tale nuovo genere li ritroveremo tutti in questa raccolta, dove Manganelli rivela una capacità di aprire i suoi pezzi con un ‘presentimento di racconto’ («Se sono in preda ad un rissoso malumore, tre pagine di Singer mi “stigrano”, come si dice in certi dialetti emiliani»); di cogliere le peculiarità di un autore come si infilza una farfalla in una bacheca (L’Iguana è un libro che «sembra non avere autore, ma solo essere un perfetto “apporto”, come dicono gli spiritisti»); di dare sfogo a una «concupiscenza libraria» che lo trascina da Omero a Chaucer, all’amato Seicento, a Vincenzo Monti, Keats, Ivy Compton-Burnett sino a Oliver Sacks e Anna Maria Ortese; di brandire irresistibilmente ironia e sarcasmo («Stretto nella teca dei suoi calzoni accanitamente abbottonati, il ritroso Cassola ha della letteratura un’idea che fa apparire “La famiglia cristiana” l’organo dell’Ente per lo Scambio delle Mogli»); di officiare fastose cerimonie stilistiche e verbali; ma soprattutto di farci intravedere, dietro lo «spazio di indifferenza emotiva» che pone fra sé e ciò che scrive, quella passione della letteratura che «produce matrimoni, fughe a due, notti insonni, poesie, serenate, omicidi, ma in nessun caso cose ragionevoli e sensate».
24,00

1888: Pasenow o il romanticismo. I sonnambuli. Volume 1

1888: Pasenow o il romanticismo. I sonnambuli. Volume 1

Hermann Broch

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2020

pagine: 230

«Inserire epoche storiche tanto diverse in una sola composizione», ha scritto Milan Kundera, è «una delle nuove possibilità, un tempo inconcepibili, che si sono aperte all'arte del romanzo del XX secolo non appena ha saputo superare i limiti della fascinazione per le psicologie individuali e dedicarsi alla problematica esistenziale nell'accezione più ampia, generale, sovraindividuale della parola»; per poi proseguire: «faccio riferimento ai "Sonnambuli", dove Hermann Broch, per mostrarci l'esistenza europea travolta dal torrente della "degradazione dei valori", si sofferma su tre distinte epoche storiche: i tre gradini che l'Europa scendeva verso il crollo finale della sua cultura e della sua ragion d'essere». Un torrente che parte, in questo primo pannello della trilogia romanzesca di Broch, dal tardo Ottocento, con lo smarrito Joachim von Pasenow, giovane Junker prussiano, incerto se trasgredire i doveri di famiglia e vivere alla giornata con la piccola Ruzena, entraîneuse incontrata allo Jaegerkasino, a Berlino, oppure seguire la via dell'«onore» e della tradizione, e chiedere in sposa l'avvenente Elisabeth, figlia di un proprietario terriero. Ma è soprattutto nella forma letteraria, aggiunge ancora Kundera, che Broch ha osato l'innovazione più audace, facendo entrare nel romanzo il pensiero: una riflessione che si rivela «tenacemente autonoma rispetto a ogni sistema di idee precostituite; non giudica; non proclama verità; si interroga, si stupisce, sonda; assume le forme più diverse: metaforica, ironica, ipotetica, iperbolica, aforistica, divertente, provocatoria, estrosa; e soprattutto: non abbandona mai il cerchio magico della vita dei personaggi; è la vita dei personaggi ad alimentarla». Con uno scritto di Milan Kundera.
20,00

Archivio e camera oscura. Carteggio 1932-1940

Archivio e camera oscura. Carteggio 1932-1940

Walter Benjamin, Gershom Scholem

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2020

pagine: 463

L’amicizia fra Benjamin e Scholem spicca, nel Novecento, come una tra le più affascinanti e vitali. E quando nel 1980 Scholem pubblica questo carteggio, che copre gli ultimi otto anni della vita di Benjamin, vuole rendere giustizia a un rapporto complesso e non privo di contrasti, ma improntato a una profonda fedeltà. Grande studioso della Qabbalah e della mistica ebraica, Scholem è, nel 1932, già da tempo in Palestina e ormai a un passo dalla cattedra; la vita di Benjamin, cabbalista in incognito e profondo innovatore del pensiero, attraversa invece la sua fase più tormentata: ospite di volta in volta a Ibiza, Parigi, Sanremo e in Danimarca, è costantemente alla ricerca di una base di sussistenza. Tra i due, fortemente segnati dalla formazione nella Berlino di inizio secolo e subito attratti dalle ricerche l’uno dell’altro, si sviluppa un confronto incessante che investe l’attualità politica, i libri letti, le comuni conoscenze (da Buber a Bloch, da Brecht ai francofortesi), e che trova il suo fulcro nei densissimi scambi a proposito di Kafka. Un dialogo a distanza – se si esclude il breve incontro parigino dell’inverno del 1938 – e non di rado drammatico, intessuto com’è anche di malintesi, puntute allusioni, eloquenti silenzi, ma che resta una prova convincente delle parole con cui Benjamin definì il suo rapporto con Scholem: «fra Gerhard e me le cose stanno così: ci siamo persuasi a vicenda».
26,00

Le dionisiache. Volume 4

Le dionisiache. Volume 4

Nonno di Panopoli

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2020

pagine: 484

Nei dodici canti finali delle Dionisiache - summa abbagliante del mito greco e nel contempo dei molti modi poetici, dall'epico all'erotico all'elegiaco, di quella civiltà - Nonno trascina il lettore alternando sapientemente toni, motivi e atmosfere esotiche. L'immane carneficina esito dei sei anni della guerra indiana esige che i comandanti sospendano le ostilità per onorare i morti - e la descrizione dei giochi funebri celebrati per commemorare Ofelte diventa l'occasione per una virtuosistica gara con il modello omerico. Esperto nell'arte del differimento, Nonno ne rinvia ulteriormente l'inevitabile conclusione inserendo come vertiginoso intermezzo l'episodio di Fetonte, precipitato dal cielo per aver osato guidare il Carro del Sole. Sconfitto il re degli Indiani Deriade in duello, Dioniso giunge prima in Libano, terra del suo avo Cadmo, e poi a Tebe, sua città natale. Ma una nuova serie di avventure lo porterà in altri luoghi della Grecia e in Frigia, dove, unitosi ad Aura, darà vita alla sua terza incarnazione, Iacco, il cui avvento lo libera da ogni responsabilità verso gli uomini -e consente a Nonno di chiudere il poema conducendo il suo eroe, divinizzato, sull'Olimpo. La letteratura epica greca si apre con Omero e si chiude con Nonno, sommo poeta che visse nelle estreme propaggini del mondo pagano (V secolo d.C.) e per secoli venne dimenticato. Con questo quarto volume - corredato di un saggio introduttivo, di un commento e di un Indice analitico relativo all'intero testo delle Dionisiache - si conclude l'opera avviata da Dario Del Corno nel 1997. I primi tre volumi sono apparsi presso Adelphi fra il 1997 e il 2005.
34,00

Immagini dell'Italia. Volume 1

Immagini dell'Italia. Volume 1

Pavel Muratov

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2019

pagine: 465

Da Puskin a Mandel'stam a Brodskij, la letteratura russa ha continuato a sognare, evocare, scoprire l'Italia. E nessuno meglio di Pavel Muratov - che vi giunge nel 1907, subito avvertendo un «turbamento dello spirito, dolce fino al malessere», e fra il 1911 e il 1912 pubblica, con enorme successo, «Immagini dell'Italia» - può svelarci le ragioni di questa «italomania». A Venezia, spiega, «noi beviamo il vino dell'oblio ... Tutto quanto è rimasto alle nostre spalle, tutta la nostra vita precedente diviene un fardello leggero». E gli artefici del Rinascimento gli appaiono «semidei», «eroi del mito», un antidoto all'«accidia della vita russa», a Dostoevskij e Tolstoj. Non a caso nel 1923, invitato a Roma per una serie di conferenze, lascerà per sempre la Russia. «Apparteneva a quella schiera di scrittori come Ruskin e Walter Pater,» ricorda l'amico Sciltian «e aveva più sensibilità e talento di Berenson». Ma non è la sconfinata cultura che apprezzavano Savinio e De Chirico, De Pisis e Longhi a rendere, ancor oggi, la lettura di Muratov una rivelazione. Né l'influsso di Pater, Stendhal e Gogol'. Semmai, il suo procedere per folgorazioni lungo un pellegrinaggio che diventa «ricerca delle proprie radici spirituali» (Petrowskaja); la sua capacità di trasmetterci «la vita» delle opere d'arte; lo sfavillio delle ecfrasi e l'incanto di una lingua in virtù della quale una guida si trasforma in un «libro poema»; l'inclinazione a restituire atmosfere ed epoche attraverso la letteratura: da Casanova alla «Divina Commedia», da Gozzi a Webster, miracolosamente prossimo alla «saggezza algida e scettica» del Cinquecento.
32,00

Lazarillo de Tormes

Lazarillo de Tormes

Anonimo

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2019

pagine: 162

Sono passati quasi cinque secoli da quando è apparso questo inusitato, sconcertante romanzo, eppure lo stupore che proviamo nel leggerlo è lo stesso di allora. L'identità del suo autore resta avvolta nel mistero, ma una cosa è certa: nessuno prima di lui aveva mai osato tanto. Nessuno aveva avuto l'audacia di demolire tutti i modelli tradizionali e di trasformare il figlio di un mugnaio, Lazaro de Tormes, e la sua miseranda realtà quotidiana in materia di romanzo. Ed è Lazaro, per di più, a raccontarci in prima persona, con esplosiva verve, le indiavolate peripezie che ha passato prima di conquistare un posto nella pubblica amministrazione e l'agognato benessere. Rimasto orfano di padre, apprendiamo, è entrato al servizio di un astuto cieco, tanto abile nello spillare quattrini come guaritore quanto avaro, meschino e manesco. E a questa dura scuola che ha imparato a padroneggiare il gergo e i trucchi della malavita, e a non lasciarsi sopraffare, benché sempre più smunto e sfinito, dai padroni che si sarebbero succeduti: fra i quali spiccano, indimenticabili, un chierico che pare concentrare in sé « tutta la pitoccheria del mondo », un hidalgo che maschera dietro un'aria pomposa e soddisfatta la più nera miseria, e un impudente, ingegnosissimo spacciatore di indulgenze. Peripezie che danno vita a un racconto ameno, pieno di grazia, « a una meraviglia di humour e di umanità, a un torrente d'ingegno e di ironia benevola non meno che implacabile » (F. Rico) : e che ci invitano ancor oggi ad abbandonarci al puro piacere della lettura. Curata dal maggior studioso del Siglo de Oro, questa nuova edizione propone un sorvegliatissimo apparato di note, che illustra citazioni, riferimenti, usi e 'realia' non ovvi per il lettore comune, e, in appendice, il testo critico spagnolo stabilito dallo stesso Francisco Rico.
18,00

Ogni cosa al suo posto

Ogni cosa al suo posto

Oliver Sacks

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2019

pagine: 286

Come i suoi lettori ben sanno, il tratto che accomunava le varie facce di quella personalità unica che è stato Oliver Sacks era la passione. Una passione destinata ancora una volta a contagiarci, giacché in questo libro ritroveremo tutta la vitalità dell'uomo curioso, l'acutezza dello scienziato, l'empatia del medico, la brillantezza dello scrittore. Risaliremo, sul filo dei ricordi, alla genesi di tante sue inclinazioni: quella per il nuoto, trasmessa dal padre; quella per la storia naturale, maturata nel corso delle visite al Museo di Storia naturale a South Kensington; quella per le biblioteche, innescata dagli scaffali del salotto di casa. Ammireremo la sua non comune capacità di auscultare le neuropatologie e le psicopatologie come fossero irruzioni di antropologie aliene, dalla «figura di cera» congelata nell'immobilità per un «coma ipotiroideo» ad alterazioni percettive quali gli «arti fantasma», dai sintomi terribili dell'encefalite letargica ai più eccentrici disturbi della cognizione o dell'umore. La molteplicità di temi e interessi coltivati in un'esistenza fatta di molte esistenze sovrapposte, dalla vita extraterrestre alle varietà zoologiche - elefanti, oranghi, pesci - ai giardini e agli orti botanici. Una voce perturbante e partecipe, ironica e intensa che connotava - «non importa se nella contemplazione di un'opera d'arte, di una teoria scientifica, d'un tramonto o del volto di una persona amata» - la sua inesauribile voracità conoscitiva.
20,00

Il ciarlatano

Il ciarlatano

Isaac Bashevis Singer

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2019

pagine: 268

Appena arrivati a New York, nei primi anni della guerra, gli ebrei polacchi dicono tutti la stessa cosa: «L'America non fa per me». Ma poi, un po' alla volta, molti ricominciano a «sguazzare negli affari» come pesci nell'acqua. Altri invece, e più di chiunque il protagonista di questo romanzo, girano a vuoto, si barcamenano, vivono alle spalle degli amici ricchi, o delle donne che riescono a sedurre. Di queste ultime Hertz Minsker non può fare a meno: sono «il suo oppio, le sue carte, il suo whisky»; le loro gambe, le loro ginocchia contengono «una sorta di promessa», e lui ha bisogno ogni giorno di nuove avventure amorose, di «nuovi giochi, nuovi drammi, nuove tragedie o commedie». Minsker, che pure è un erudito e ha familiarità con il Talmud e può «recitare poesie in greco antico e in latino», sembra capace solo di finire nei guai, e «da quarant'anni sta lavorando a un libro ma ancora non ha finito neanche il primo capitolo». In genere, però, le catastrofi che provoca, a sé stesso e a chi gli sta intorno, si risolvono in una strepitosa commedia - una commedia alla Lubitsch, con mariti traditi, amanti imbufalite, sedute spiritiche fasulle, crisi di nervi, mercanti di quadri falsi, audaci e fumose teorie edonistico-cabbalistiche...
20,00

Il libro di tutti i libri

Il libro di tutti i libri

Roberto Calasso

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2019

pagine: 555

Questo libro racconta una storia che comincia prima di Adamo e finisce dopo di noi, attraversando la Bibbia da capo a fondo, come un mondo a sé. Dove un uomo, che si chiamava Saul, può diventare il primo re di un popolo perché il padre lo aveva mandato a cercare certe asine smarrite. Dove la regina di un remoto regno africano guida per tre anni una carovana foltissima, composta da giovani e giovanette vestiti di porpora, nonché da animali e spezie in quantità, per rispondere all’invito del re di Gerusalemme e porgli alcune domande. E dove un altro uomo, che si chiamava Abramo, udì queste parole da una voce divina: «Va’ via dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre verso il paese che ti mostrerò». Parole che rintoccano in tutta la Bibbia, storia di un distacco e di una promessa, seguiti da altri distacchi e nuove promesse. Il succedersi dei nomi e dei fatti è turbinoso, spesso sconvolgente. E ogni volta la grazia e la colpa, l’elezione e la condanna appaiono intessute nelle vite dei singoli e della loro stirpe.
28,00

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