Terre Blu: Derive
Giovanni Tariello e gli anni '70. Castel Morrone nel panorama artistico nazionale
Libro: Libro in brossura
editore: Terre Blu
anno edizione: 2025
pagine: 206
Nel 1975 Giovanni Tariello riprendeva una antica tradizione del suo paese, Castel Morrone, per trasformarla in un happening concettuale nei giardini antistanti il Palazzo Reale di Caserta. Il solco tracciato nella terra, rito propiziatorio e devozionale, diventava così il “solco rosso” che attraversa il globo terrestre proiettando il significato rituale su scala planetaria. L'anno successivo riprendeva nuovamente quel rito e tracciava il solco nel luogo deputato, rivolgendolo come convenuto verso il Santuario di Monte Castello, con tanto di buoi, aratro e contadini, coinvolgendo la comunità locale e facendo della tradizione un intervento artistico che modifica il paesaggio; creando infine un connubio tra arte contemporanea, ruralità e partecipazione sociale che nel corso degli anni Settanta avrebbe caratterizzato tutta la sua produzione artistica. Ripeteva poi l'esperimento con altre tradizioni arrivando a portare fisicamente i contadini morronesi nelle gallerie d'arte, riscuotendo consensi e riconoscimenti da parte della critica militante, dando infine ad un paesino di pochi abitanti una visibilità internazionale.
Dal teatro analitico-esistenziale alla nuova spettacolarità. Le rassegne
Mimma Valentino
Libro: Libro in brossura
editore: Terre Blu
anno edizione: 2023
pagine: 146
Nella seconda metà degli anni Settanta la scena sperimentale si trova a vivere un momento di radicale ripensamento. Nel 1976, infatti, sulle ceneri del Teatro Immagine fiorisce una nuova area di ricerca che punta a mettere in discussione lo statuto del codice scenico esistente (tradizionale e d'avanguardia) attraverso un azzeramento strutturale e un'analisi metalinguistica della sintassi teatrale. Questa tendenza, definita da Giuseppe Bartolucci Postavanguardia, ovvero Teatro analitico esistenziale, è destinata però ad avere breve vita. Alle soglie del nuovo decennio, infatti, sembrano già affiorare nuove ipotesi di ricerca, segnate da un crescente interesse per la spettacolarità metropolitana e postmoderna. Questo libro racconta i fenomeni più significativi che attraversano la sperimentazione teatrale tra il 1976 e il 1979, ricostruendoli attraverso la disamina di alcune rassegne che accolgono e promuovono, anche sul piano teorico, le tendenze emergenti: la Postavanguardia (Salerno 1976, Cosenza 1976 e 1978, Padula 1978) e la Nuova spettacolarità (Caserta 1979).
La fucina teorica del nuovo teatro in Italia. Verso il teatro immagine
Salvatore Margiotta
Libro: Libro in brossura
editore: Terre Blu
anno edizione: 2023
pagine: 194
Oltre ad indicare il momento in cui il teatro di ricerca diventa “alternativa” alla scena ufficiale, gli anni settanta testimoniano un ribaltamento delle coordinate geografiche con cui viene ripensato il Nuovo Teatro sul piano pratico e culturale. Una volta sfaldatosi il movimento che aveva portato alla fine degli anni sessanta all'organizzazione del Convegno di Ivrea, alla programmazione a Milano di una pionieristica stagione underground e all'esplosione a Roma delle cantine, si assiste a un processo di riassestamento guidato da Giuseppe Bartolucci con la complicità di Filiberto Menna che sposta a sud il fenomeno Nuovo Teatro, ridefinendone le coordinate produttive e intellettuali. Questo libro racconta alcune delle tappe decisive di questa riorganizzazione che ha visto protagonista la Campania e in particolare Napoli e Salerno. Vengono presi in esame alcuni eventi cruciali che hanno avuto luogo tra il 1963 e il 1976: la nascita delle cantine a Napoli, le rassegne Off al Teatro Orione e il ruolo determinante dell'humus espresso dall'Università di Salerno nell'accompagnamento critico al Teatro Immagine e alla Postavanguardia.
Nous Irons à Paris. Poesia visuale e sperimentale, arte comportamentale e ambientale, 1971-2021. Naples-Paris
Libro: Libro in brossura
editore: Terre Blu
anno edizione: 2023
pagine: 196
Curato da Domenico Mennillo, questo studio si incentra su autori e gruppi di Napoli e dell'area campana legati alle idee e alle esperienze delle avanguardie e delle neoavanguardie artistiche della città di Parigi. Uscito originariamente in Francia, sul n. 9 della rivista internazionale 591, raccoglie esperienze nate tra il 1971 e il 2021. Ciò che lo caratterizza è l'autonomia dei lavori dei gruppi e delle persone coinvolte rispetto alle ricerche degli anni '50, '60 e '70; autonomia ma al tempo stesso punto di raccolta e di rielaborazione di idee e visioni che hanno caratterizzato l'intero Novecento e che continuano a vivere attraverso il tradimento-slittamento di artisti e intellettuali che non rinunciano a confrontarsi con quelle esperienze. Il volume è inoltre arricchito dalle sezioni realizzate dal direttore della rivista 591, Jean-François Bory, una delle figure di riferimento della poesia visuale internazionale del secondo Novecento, e da Gigliola Fazzini, attraverso un excursus di autori della scena artistica nazionale e internazionale.
Castel Morrone 70. Il solco tra arte e partecipazione sociale
Gabriella Ibello
Libro: Libro in brossura
editore: Terre Blu
anno edizione: 2022
pagine: 190
Cosa distingue il rito del solco e le altre tradizioni contadine di Castel Morrone dalle tante consuetudini rurali dell'entroterra casertano? Cosa le rende uniche e nuovamente disponibile alla narrazione del contemporaneo? Nella primavera del 1975, il giovane Giovanni Tariello riprendeva i contenuti profondi del rito del solco per trasformarlo in un happening concettuale nei giardini della Flora di Caserta. Così lo scavo tracciato nella terra, attività propiziatoria e devozionale, diventava il “solco rosso” che attraversa il globo terrestre proiettando il significato rituale su scala planetaria. L'anno successivo recuperava nuovamente quel rito e tracciava il solco nel luogo deputato, a Castel Morrone. Successivamente ripeteva l'esperimento con altre pratiche, tutte di origine contadina: la Zeza, I dodici mesi, l'infiorata del Corpus Domini, Il volo, ma anche il lancio dello strummolo, la campana, in gergo 'U tizzù, o le cene contadine, portando fisicamente i contadini e le tradizioni morronesi nelle gallerie d'arte, riscuotendo consensi e riconoscimenti da parte della critica militante e in particolare di Enrico Crispolti, uno dei massimi storici dell'arte italiana. Infine, dando ad un paesino di pochi abitanti una visibilità internazionale, ritrovo di personaggi di spicco dell'arte contemporanea.
Roma 70. Interventi e pratiche artistiche nello spazio urbano
Arianna Desideri
Libro: Libro in brossura
editore: Terre Blu
anno edizione: 2020
pagine: 228
Negli anni Settanta Roma rappresenta un laboratorio artistico d'avanguardia. Lo spazio urbano, inteso come “spazio sociale”, diviene per gli artisti un orizzonte in cui testare i limiti della disciplina; un'area in cui dare avvio a processi di reinvenzione creativa insieme alle comunità. Rintracciando i punti di discontinuità e di contatto con il panorama nazionale, il volume si propone di ricostruire le esperienze artistiche romane legate all'operatività estetica, tendenza teorizzata da Enrico Crispolti e presentata alla Biennale di Venezia del 1976. I casi indagati – alcuni per la prima volta oggetto di un approfondimento critico – rispecchiano l'originalità e la complessità della situazione romana: dalle iniziative promosse dal Comune, ai collettivi che si confrontano con la dimensione urbana, agli esempi radicati nel territorio con una forte vocazione sociale. Osservare la capitale attraverso il rapporto tra arte e città equivale allora a indagare, secondo nuove coordinate, Roma negli anni Settanta e la sua natura di “palinsesto”.
Nel quale la donna si specchia
Ruggero Cappuccio, Giuseppe Coppola, Fabio Donato
Libro: Libro in brossura
editore: Terre Blu
anno edizione: 2019
pagine: 128
“Producevo in quegli anni manufatti in ceramica disegnati per me da personaggi rappresentativi del design italiano contemporaneo. Chiesi a Ruggero Cappuccio, totalmente estraneo a quel mondo, di curare una piccola collezione. Interpellò Vincenzo Cerami, Raffaele La Capria, Toni Servillo e Mimmo Paladino, che suggerirono ciascuno un oggetto e lo descrissero nelle sue qualità interiori. Egli stesso scelse una chiave e mi consegnò quella del suo palazzo di Serramezzana. Realizzai così cinque oggetti, traslati dal mondo dell'immaginazione, che formavano assieme una raccolta improbabile e incongrua come le composizioni che Breton amava chiamare squisito cadavere: un’opera composita, sommatoria di cinque parti che hanno ciascuna una identità indipendente. Poi Ruggero scrisse un racconto, “Micol”. Mi inventai anch'io una storia, “L'incontro”, e chiesi a Fabio Donato di unirsi a noi con le foto che ritraggono non solo gli oggetti ed i luoghi che li hanno generati, ma anche gli autori così come egli li ha conosciuti in quarant'anni di attività professionale ed artistica: foto che ritraggono storie cui egli ha messo nome “archivi”» (Giuseppe Coppola)
La geografia del Nuovo Teatro in Campania negli anni settanta (1963-1976)
Salvatore Margiotta
Libro: Libro in brossura
editore: Terre Blu
anno edizione: 2019
pagine: 152
Oltre ad indicare il momento in cui il teatro di ricerca diventa “alternativa” alla scena ufficiale, gli anni settanta testimoniano un ribaltamento delle coordinate geografiche con cui viene ripensato il Nuovo Teatro sul piano pratico e culturale. Si assiste a un processo di riassestamento guidato da Giuseppe Bartolucci con la complicità di Filiberto Menna che sposta a sud il fenomeno Nuovo Teatro, ridefinendone le coordinate produttive e intellettuali. Questo libro racconta alcune delle tappe decisive di questa riorganizzazione che ha visto protagonista la Campania e in particolare Napoli, Salerno e Amalfi. Vengono presi in esame alcuni eventi cruciali che hanno avuto luogo tra il 1963 e il 1976: la nascita delle cantine a Napoli, le rassegne Off al Teatro Orione, il ruolo determinante dell’humus espresso dall’Università di Salerno nell’accompagnamento critico al Teatro Immagine e alla Postavanguardia, il superamento dei confini linguistici tra teatro e arti visive sostenuto dalle Azioni Povere di Amalfi unitamente alla prima performance di Hermann Nitsch allo Studio Morra.