Susil Edizioni: Really

Il desiderio di rendere pubblici alcuni appunti di storia locale raccolti da Don Eligio Saliu, in una vita di ricerche e studi, sono l’occasione per una biografia ed una testimonianza dell’affetto, stima e riconoscenza dell’autore e di tutta Villamassargia per il suo vecchio e amatissimo parroco.

Ho compiuto 89 anni ed ho deciso di farmi un regalo, il giro del mondo. Se non ora, quando?

L'opera narra della vita di Vasco, un giovane ragazzo, che per necessità familiare e per ambizione personale, percorre con ostinata e pervicace tenacia tutte le strade che lo avvicineranno gradualmente al progetto e al sogno della propria vita, quell’”unicum”, presente in nuce nel DNA di ciascuno, che chiama, rincorre, corteggia, indirizza, fino ad essere accolto e portato a compimento.

“Bocca di lupo”, dopo “Ancora Primavera”, “Il canto di Simò”, “Terramala”, “Eleuteros” (Libero), è il quinto libro di Antonello Dessì, in cui racconta la sua esperienza di alcuni mesi trascorsi in uno dei peggiori carceri al mondo, il Buoncammino di Cagliari. Solo dopo 8 anni caratterizzati d’attesa e di esclusione, viene sentenziata la sua palese innocenza, con la formula “Assolto perché il fatto non sussiste”. Non sussiste! Non esiste il nulla, la nientità! Nella narrazione interviene una figura retorica, con cui svolge un serrato dibattito che alleggerisce il trauma della sospesa libertà, animandola da un confronto intellettuale sui princìpi di giustizia e negata libertà.

Kate iniziò per gioco, con una fondamentale nota di demerito che risiede nel sottovalutare il pericolo del gioco stesso. Dal momento in cui prese la decisione di non mangiare più la sua esistenza si è nutrita del vuoto che rapidamente si è creato intorno a sé, lottando con demoni chiamati anoressia ed in seguito bulimia, sino al momento cruciale, in cui la vita si accostò alla morte e le disse: “Adesso la decisione è tua”.

Francesco e Viviana vivono a milleduecento chilometri di distanza, lui in Calabria lei in Piemonte. Non si conoscono ancora, eppure, la vita, per entrambi è cambiata improvvisamente. Con grande fatica cercano di affrontare il loro quotidiano, la ripresa del lavoro, la responsabilità di crescere un figlio. Ma entrambi devono fare i conti con un dolore troppo forte. Sentono di aver perso tutto. Rivivono il loro passato che ha avuto un tragico epilogo. L’evoluzione di questo incontro, quasi magico, sarà veloce e inaspettata ed il tempo darà ragione ad entrambi.

Una vita, lunga, a volte troppo, che è passata lenta. Vivere intensamente e attendere l’inesorabile scorrere del tempo. Guardarmi intorno senza vedere cosa mi circondava. Osservare la mia immagine allo specchio e vedere sempre uno sconosciuto. Queste sono state le sensazioni dei miei primi trent’anni. Una luce accecante, la testa che scoppia, posso descrivere così la mia rinascita.

"A volte, riflettendo su alcuni degli episodi che hanno caratterizzato il mio passato, sono stato colpito da taluni fatti che hanno lasciato in me un ricordo indelebile ma che, soprattutto, non sono mai riuscito a collocare in un’area di razionalità. Ciò a cui potevo scientemente ricorrere era semplicemente il caso, la combinazione, la fatalità. Ma le troppe coincidenze dai risvolti positivi mi hanno reso difficile ricondurre il tutto alla casualità. Possibile che nel corso del tempo si siano potuti verificare tanti episodi, a volte gravi, altre volte paurosi e, spesso, drammatici o di estremo pericolo senza che io riuscissi ad interpretarne il fortunoso epilogo? Eppure è stato così. Infatti, nei miei racconti, sono citati solamente taluni dei fatti che si sono svolti in una intera vita, e non sono certo i più importanti, ma solo quelli connotati da stranezze, combinazioni, o circostanze che avrebbero potuto concludersi in termini drammatici ma che, invece, hanno goduto di un epilogo felice. è stato come se il destino anziché colpirmi, avesse voluto relegarmi ad una condizione di testimone."

Mattia era un ribelle, non si era mai omologato al modello di uomo proposto dalla società. Con il suo fare irriverente, sfidava l'ipocrisia e la consuetudine; scelse una leale arroganza per curare la sua anima graffiata. Ma se la mente abbandona e dimentica, il tempo sa aspettare. Ed il tempo di un cambiamento era giunto. Mattia però non lo sapeva ancora.

Ci sono storie che hanno cuore e bocca: con il cuore si mantengono in vita e con la bocca chiedono di essere messe per iscritto. Questa è una di quelle storie: mi ha trovata e mi ha pregata di darle pace imprimendola con l’inchiostro sulla carta. È la storia di un uomo che combatte con tutte le sue forze contro una malattia che succhia poco a poco la sua vita e quella di chi lo ama. Certo, è una storia di dolore che annienta e distrugge, ma anche di speranza che fiorisce tra i detriti; è una storia di morte, ma soprattutto è una storia d’amore. Non un amore qualsiasi: l’amore tra un padre e una figlia, che è il più puro tra gli amori. E l’amore finirà col trionfare sulla morte stessa: “Ci rivedremo, papà, fosse anche tra cent’anni e le nostre anime s’abbracceranno forte come corpi vivi s’abbracciano”. Il viaggio inizia in un canottino a forma di navetta che continua a fluttuare tra le onde proprio verso quel punto... lì, dove finisce il mare.

Si sono voluti raccogliere, in questo volume, alcuni ricordi di naja; ciò si è potuto realizzare grazie alle possibilità oggi offerte dai cosiddetti “strumenti social” che hanno permesso ad un piccolo gruppo di “ex ventenni” di contattare per passaparola molte persone che avevano in comune l’esperienza del servizio di leva in Sardegna, nel 152° Sassari. Lo scopo della raccolta è duplice e si prefigge sia di conservare questi ricordi sia di trasmetterli ai ventenni del XXI secolo, figli e nipoti degli autori “ex-ventenni”, per far loro conoscere almeno un po’ che cosa fosse “la naja”.