Susil Edizioni: Èutopia

Che cos’è un vero pescecane? È semplicemente un grosso pesce che vuole vivere e che per vivere ha bisogno della vita di altre creature o può essere qualcuno che per vivere a modo suo non esita a calpestare la dignità dei suoi simili? Il significato di questo romanzo è tutto contenuto in questa semplice domanda.

Tornato dalla Sardegna con un gruzzolo di soldi, come compenso del suo lavoro di insegnante, Marco De Grecis decide di realizzare il suo sogno di compiere un viaggio in Grecia. Prende il treno accelerato che va da Bari a Brindisi. Qui riesce ad apprendere da alcuni passanti la strada per giungere al porto. Questi lo avvertono, inoltre, che in Grecia c’è la dittatura militare. Al porto, s’imbarca sulla grande nave che lo attende sulla banchina. La nave parte e nella notte sosta a Corfù e poi riparte per Patrasso. Qui giunto, espletate le formalità doganali, chiede informazioni per arrivare ad Atene. Prende una prima corriera che lo porta a Corinto e dopo un’altra che lo porta ad Atene, lasciandolo in Platia Omonia. Davanti ai suoi occhi si presenta una città caotica e popolosa diversa da come l’aveva immaginata. Giunge quindi all’ostello della gioventù dove aveva prenotato il suo soggiorno per una settimana. Qui gli viene assegnato un posto per dormire in una grande camerata dove c’erano altri studenti. L’indomani dopo raggiunge la Plaka, una piccola altura d’Atene, dove assiste ai balli popolari e porge l’orecchio alle musiche popolari greche...

Chiamasi "età transizionale" o "età di transizione" gli anni che intercorrono tra due fasi significative della vita di ciascuno di noi: l’adolescenza (la spensieratezza) e l’avvento della piena maturità psicologica e comportamentale (la responsabilizzazione). Spesso, questi anni vengono considerati come i "migliori": anni di prime indipendenze, di esperienze, di libertà, di incoscienza. Ma, questi sono anche gli anni che fungono da anticamera verso l’ampio salotto del "diventare grandi" in quella casa che è il nostro percorso vita; ecco, quindi, le prime domande sulla vita, le prime paure, la consapevolezza di essere vincibili.

Questo libro fu pubblicato in prima edizione in prospettiva della ricorrenza dell’anniversario della nascita (1490), viene riproposto in seconda edizione nell’attuale celebrazione del Cinquecentesimo anniversario della guerra dei contadini tedeschi e della morte del loro leader Thomas Müntzer (1525). La domanda è d’obbligo: quale attualità per il nostro tempo può avere questa riproposizione? Certamente risultano sorpassate certe analisi, giudizi e modalità di azione dei protagonisti storici di quell’evento. Per cui sotto certi aspetti non sono riproponibili i confronti di epoche e personaggi, delle loro idee e soluzioni pratiche. Tuttavia, oltre al valore di documentazione storica. Appare però ancora interessante e attuale il tema centrale del libro, espresso nel suo stesso titolo: "Es ist Zeit Apocalisse e storia". Thomas Müntzer si trovò a vivere in un tempo di trasformazione totale del suo mondo: il passaggio epocale dal millennio medioevale all’età moderna. Noi oggi stiamo vivendo un analogo passaggio epocale, quello dal secondo al terzo millennio...

Questo libro immerge il lettore in una profonda riflessione sulla condizione umana e sul trascorrere del tempo. Attraverso una scrittura vibrante e poetica, viene svelato un dialogo interiore tra un adulto ed il suo lato ancora adolescente, esplorando le questioni di senso e autenticità. Il testo, caratterizzato da autoironia e da un’analisi critica della società contemporanea, interroga la natura del successo e della ricchezza, spesso percepite come illusioni. I ricordi d’infanzia, come delle "ciliegie mature offerte ai passanti", simboleggiano la fragilità e la bellezza dei momenti vissuti. L’opera invita ad abbracciare le contraddizioni della vita e ad accettare i momenti di gioia e dolore, ponendo allo stesso tempo una domanda pungente: fino a che punto siamo disposti a spingerci per preservare la nostra autenticità in un mondo in perpetuo cambiamento?

L’opera scaturisce dal lavoro condotto all’interno dell’operatività in un centro di salute mentale. È suddiviso in due parti: la prima parte fa riferimento alla raccolta di storie positive di guarigione delle persone seguite nel centro; la seconda parte comprende la raccolta dei resoconti degli incontri di un gruppo esperienziale di self-help per persone con disturbi psichici.

Uno scritto ambizioso sulla giustizia sociale che tiene impegnato l'autore per diversi anni. Una ricerca poderosa di informazioni, consigli, riflessioni consultando un notevole numero di fonti. Il risultato è un’opera accurata, che esplora tutti gli aspetti di un argomento così attuale quanto importante. Il pensiero si muove su otto episodi che illustrano gli aspetti storici e sociali con il supporto di illustri citazioni e pensieri tratti da autori e protagonisti dei nostri tempi.

In questa seconda edizione aggiornata, sotto il fuoco incrociato della bagarre innescata dalle lotte studentesche del ’68 in Italia ed altrove e dall’esplosione del femminismo nostrano, lo studente universitario barese Marco De Grecis fa fatica a parare entrambi i colpi. Impacciato com’è con le donne, andrà a scuola dal suo amico e compagno d’armi Tanino Cipriani, cultore della materia, allorché sarà chiamato a prestare servizio militare di leva a Maddaloni e ad Ascoli Piceno, dove apprenderà l’arte di coltivare le donne senza farsi male e quella di districarsi nei labirinti della politica, dell’amministrazione pubblica e della vita militare. Tentato e convinto dal suo compagno ed amico di studi universitari Nicola Orofino a darsi all'insegnamento, invece che all’ippica, inoltra insieme a lui la domanda di insegnamento nella provincia di Nuoro per non gravare per sempre sulle spalle dei rispettivi genitori.

Tornato in Puglia, Marco De Grecis racconta a sua madre che ha guadagnato, su due piedi e senza far niente, lo stipendio di un mese e mezzo di lavoro non fatto. Per festeggiare l’evento, s’organizza a casa un pranzo solenne cui partecipa tutta la sua famiglia, allargata ad alcuni parenti. Del suo viaggio in Sardegna ne parla anche al suo amico Vincenzo di cui chiede la collaborazione per poter avvicinare la ragazza dai biondi capelli inanellati che aveva conosciuto nel circolo di ballo del sabato, in città. Concordano un’uscita di gruppo, comprendente anche lo stesso suo amico ed un’amica della sua bionda, alla volta della Fiera del Levante di Bari. A bordo di una piccola utilitaria, le due coppie si recano in fiera, dove, per un accordo preventivo tra i due maschi, le due coppie simuleranno di perdersi per poi successivamente ritrovarsi. Terminata la visita in fiera, le due coppie tornano all’auto, ma sia Marco che la bionda sono cambiati: tra loro due è scoppiato un idillio. Il giorno dopo, volendo portare a termine il suo piano amoroso, Marco telefona alla sua bionda ed organizza con lei una gita in bicicletta nella campagna di proprietà dei genitori della ragazza...

Tutto ciò che è vivo è soggetto all'eterno ciclo senza fine della vita, nascita, morte e rinascita come ci insegna la natura con le sue stagioni. Il cambiamento avviene in ogni individuo, o all'improvviso e in maniera insolita, o in modo lento e graduale. A noi esseri umani il cambiamento fa paura, destabilizza la mente, me è anche un processo necessario e indispensabile per la crescita e la maturità di ogni individuo. Questo racconto narra delle continue metamorfosi e trasformazioni che il giovane protagonista dell'opera incontra nel dipanarsi delle pagine della sua vita.

Questo è un "libro parlato". Vi sono raccolte le lezioni del corso di Filosofia morale sull’Etica di Kant tenuto dal Professore Tommaso La Rocca presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Ferrara tra fine anni Novanta e primo decennio del millennio da poco iniziato. Sono trascrizioni da registrazioni fatte da alcuni studenti. Perciò conservano la forma discorsiva parlata con linguaggio semplice al fine di rendere l’insegnamento comprensibile anche a coloro non ancora "filosoficamente" attrezzati, ma al tempo rispettano l’esigenza di non venir meno al rigore che la materia esige, senza abbassare il livello di discorso. Ciò ha richiesto perciò al docente un non piccolo impegno di traduzione didattica dei contenuti impartiti. Questo libro non è perciò un’opera scientifica, risultato di ricerca di prima mano. Tuttavia, contiene alcuni interessanti spunti critici nuovi. Ne è uscita fuori quasi una proposta di un modello didattico d’insegnamento di un corso di Filosofia morale, sperimentata sul campo, che assume come punto di riferimento la dottrina di Kant, indicando al tempo stesso, sebbene non sviluppate le linee storiche principali della filosofia morale.

A chiunque capita, non di rado, di dover dare risposte o spiegazioni a domande o quesiti sugli aspetti relazionali della vita sociale o su quelli economici e politici del genere umano. Molte volte, di fronte a questi argomenti non sappiamo rispondere e si cerca di imbastire qualche frase almeno concettualmente corretta o ragionevolmente consona. Quali risposte dunque si possono mai dare, ad un interlocutore che, fin da subito, ha capito che l’unico interesse di questo “homo sapiens sapiens” è il denaro e che per esso farebbe qualsiasi cosa?