Skira: Archeologia, arte primitiva e orientale
Quando Dio abitava a Ife. Capolavori dell'antica Nigeria. Catalogo della mostra (Firenze, 5 marzo 2005-3 luglio 2005)
Libro
editore: Skira
anno edizione: 2005
pagine: 192
Africa. Mille anni di storia
Libro
editore: Skira
anno edizione: 2003
pagine: 320
Il volume è il catalogo della mostra di Torino (Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, 1 ottobre 2003 - 16 febbraio 2004). Il volume illustra a colori tutte le opere esposte, con una particolare attenzione alla qualità delle immagini realizzate appositamente per la mostra del grande fotografo Hugues Dubois. Vengono rappresentati i maggiori capolavori provenienti dai raffinatissimi e ricchi regni dell'Africa antica, alle grandi sculture in legno, al collezionismo africano dei grandi artisti del Novecento e alle opere da loro realizzate, da Derain a Modigliani, da Picasso a Matisse, da Giacometti a Man Ray.
Idoli. Il potere dell'immagine
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2018
pagine: 287
La mostra "Idoli" - dal greco "eidolon" che significa immagine - propone ai visitatori un viaggio nel tempo e nello spazio per scoprire le raffigurazioni tridimensionali del corpo umano create da artisti che vissero e lavorarono nel periodo compreso tra il 4000 e il 2000 a.C. I reperti esposti provengono da una vasta area geografica che si estende da Occidente a Oriente, dalla penisola iberica alla valle dell'Indo, dallo stretto di Gibilterra ai confini dell'Estremo Oriente. Oltre a essere un tributo a Giancarlo Ligabue, i cui molteplici interessi culturali sono riflessi nella mostra, il viaggio ci consentirà di individuare, anche attraverso il confronto tra le varianti locali di questi manufatti, i numerosi tratti che popoli di regioni lontane avevano in comune.
Arte della civiltà islamica. La collezione di al-Sabah, Kuwait
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2015
pagine: 344
Da ormai quaranta anni Sheikh Nasser Sabah Ahmed al-Sabah e sua moglie, Sheikha Hussah Sabah al-Salem al-Sabah, raccolgono opere d'arte islamiche e del Medio Oriente pre-islamico. La loro collezione, stimabile in circa 35.000 oggetti, è certamente una delle più importanti al mondo, non solo per ampiezza, ma anche per qualità e originalità delle opere. In occasione della Festa Nazionale del Kuwait il 23 febbraio 1983 la Collezione venne offerta in prestito permanente al Museo Nazionale del Kuwait dove rimase fino alle tragiche vicende dell'invasione irachena dell'agosto 1990. La ricca e variegata Collezione al-Sabah attraverso oltre trecento opere d'arte permette al grande pubblico di avvicinarsi a una espressione artistica multiforme, ricca, elegante, raffinata e per molti versi assolutamente sorprendente. Una sfida al dialogo e alla comprensione e allo stesso tempo una scoperta preziosa. Pubblicato in occasione della mostra romana, il catalogo documenta i temi e modi artistici centrali delle esperienze artistiche islamiche: il rigore formale delle stupende calligrafie, la scientifica e dotta esplorazione delle possibilità matematico-geometriche, l'inesausta e infinita fantasia del motivo floreale ripetuto (arabesco), fino alla rappresentazione astratta e realistica della figura animale o umana a smentire il falso mito della iconoclastia islamica.
Egitto. Splendore millenario. Le collezioni di Leiden a Bologna
Paola Giovetti
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2015
pagine: 592
Nel 2011 il Rijksmuseum van Oudheden di Leiden e il Museo Civico Archeologico di Bologna hanno sottoscritto un accordo quinquennale con l'obiettivo di condividere attività di ricerca e culturali. Le due istituzioni possono essere considerate gemelle per tradizione museale, prestigio internazionale e patrimonio archeologico, ma sono soprattutto le loro collezioni egiziane - che conservano importanti capolavori provenienti dalla stessa area della necropoli di Saqqara - a rappresentarne il trait d'union principale. "Egitto. Splendore millenario. La collezione di Leiden a Bologna" celebra questa intensa e fruttuosa collaborazione attraverso l'esposizione di oltre cinquecento reperti, alcuni concessi in prestito per la prima volta dal museo olandese, databili all'intero arco cronologico della civiltà egiziana, dal Predinastico all'Epoca Romana. Proprio perché lo studio della storia non può essere completamente oggettivo e vale sempre la pena porsi il problema di come raccontare il passato, questo dialogo-confronto tra due importanti collezioni egiziane internazionali ha fornito l'occasione per "musealizzare" ancora una volta l'antico Egitto e al contempo offrirne una rinnovata chiave di lettura, grazie al contributo di numerosi studiosi di fama internazionale.
Cleopatra. Roma e l'incantesimo dell'Egitto
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2013
pagine: 320
Cleopatra VII Thea Filopatore Neotera, ultima regina d'Egitto suicidatasi nel 30 a.C. per evitare di cadere nelle mani del vincitore Ottaviano, segna in modo indelebile la sua epoca. Non particolarmente bella ma seducente, intelligente e risoluta, dotata di intelletto brillante, colta e raffinata, fonda la sua forza sulla sua personalità libera e indipendente. Abile politica che cercò di reinserire l'Egitto nello scacchiere delle potenze del tempo, compartecipe dei progetti di Cesare, poi di quelli di Antonio, la più celebre delle regine della storia antica ha un impatto culturale, oltre che politico, che difficilmente si può riscontrare nelle epoche a seguire. Attraverso 180 opere provenienti dai più importanti musei del mondo, il volume racconta l'Egitto dei Tolomei, l'appassionante vita di Cleopatra, la centralità della sua figura nelle vicende politiche dell'epoca e il rapporto tra Roma e l'Egitto. Tra i capolavori presentati spiccano la cosiddetta Cleopatra "Nahman", uno straordinario ritratto di Ottavia (sorella di Augusto e moglie di Marco Antonio) rilavorato come Cleopatra, un ritratto della regina d'Egitto giovanissima (realizzato probabilmente quando salì al trono nel 51 a.C.), l'Alessandro Magno "Guimet" del Museo del Louvre, capolavoro della scultura ellenistica, uno straordinario bronzo che ritrae Alessandro Helios, figlio di Cleopatra e Marco Antonio, e lo spettacolare mosaico del Nilo proveniente dal Museo di Priverno.
Akbar. Il grande imperatore dell'India 1542-1605
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2012
pagine: 288
Akbar il Grande è considerato uno dei sovrani più splendidi della storia. Pur essendo analfabeta, è stato un grande protettore della poesia e della letteratura, fondatore della grandiosa capitale Fathepur Sikri, la città di Vittoria, e promotore di un nuovo stile nelle arti. La sua profonda tolleranza religiosa lo ha portato a dedicare molto tempo e risorse alla ricerca di punti di contatto tra le diverse fedi del popolo su cui regnava, tentando la creazione di una religione sincretistica che unisse Islam e Induismo. Il volume illustra tutti questi aspetti dell'impero di Akbar, documentando la vita di corte con ritratti e immagini delle attività politiche e delle manifestazioni culturali; descrivendo lo sviluppo di arti e mestieri attraverso dipinti e oggetti d'arte; analizzando la gloria militare attraverso armi, armature oltre alla tenda reale Mughal; mostrando gli splendori di un'epoca attraverso gioielli, oggetti preziosi e ornamenti da turbante, dipinti e calligrafie, album e libri, tessuti, costumi e tappeti, armi e armature, gioielli provenienti dai più importanti musei e collezioni indiani, europei e americani. La monografia sottolinea anche le conquiste culturali e politiche di Akbar, il suo profondo spirito religioso e l'apertura mentale verso le religioni.
Arte africana
Ezio Bassani
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2012
pagine: 304
Delle opere d'arte africana, certamente decontestualizzate quando sono esposte in un museo conosciamo spesso la "vita occidentale", i nomi dei raccoglitori e dei proprietari, ma ignoriamo quasi sempre le circostanze della loro creazione, le innovazioni formali introdotte dall'autore e addirittura l'esistenza di quest'ultimo, quasi che esso sia solo uno strumento. L'universo sterminato della scultura africana è il risultato di un processo evolutivo complesso e diversificato, un mosaico variegato prodotto da una storia ricca e molteplice di contaminazioni stilistiche determinate da contatti, migrazioni, guerre e alleanze. Obiettivo di quest'opera è presentare le arti figurative tradizionali dell'Africa Nera nel modo più esaustivo possibile ed esporre in forma sintetica le caratteristiche storiche, formali, simboliche e funzionali che le distinguono. L'aggettivo "tradizionale" definisce le opere non create per il mercato dell'arte ma in risposta ai bisogni religiosi, politici e anche estetici delle società africane del passato. La scultura è il mezzo prevalente con cui si sono espressi gli artisti africani del passato. La figura umana, evocativa di personaggi importanti della comunità, reali o simbolici, o di entità che facilitano il contatto con il soprannaturale, è il soggetto quasi esclusivo della loro creazione.
Armenia. Impronte di una civiltà
Gabriella Uluhogian, Boghos L. Zekiyan, V. Karapetian
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2012
pagine: 408
Pubblicato in occasione delle celebrazioni del quinto centenario della stampa a Venezia del primo libro in lingua armena (1512), il volume propone un ricco percorso cronologico, presentando oltre duecento opere provenienti dai principali musei e biblioteche dell'Armenia e dell'Europa, tra cui alcuni rarissimi manoscritti e miniature che documentano gli alti traguardi raggiunti dalla civiltà armena nel campo spirituale, artistico, architettonico, economico e del pensiero. Le antiche stele con croce incisa, le miniature dai vividi colori, l'architettura sacra e i preziosi reliquari custoditi per secoli nella Santa Sede della Chiesa Armena Apostolica a Echmiadzin guidano il lettore alla scoperta dalla civiltà di questo grande popolo, in un arco temporale che dagli albori del Cristianesimo giunge fino al XIX secolo. Una rilevante attenzione è rivolta ai lunghi e proficui rapporti degli armeni con le diverse culture dall'Europa e dall'Estremo Oriente. In particolare, la speciale e secolare relazione con la Serenissima viene illustrata da documenti storici, manoscritti e opere d'arte che raccontano come si è sviluppata la presenza armena nella città lagunare e quali furono i rapporti politici, economici e culturali con Venezia.
Teotihuacan. La città degli dei
AA.VV.
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 360
Oltre 300 capolavori fra straordinari reperti di scultura monumentale, rilievi in onice e pitture murali, che riproducono elementi e credenze religiose e racconti mitici, statuette in ossidiana e pietra verde, vasi in terracotta dipinta o intarsiata, bracieri in terracotta con richiami antropomorfi, mitologici e rituali, testimonieranno la raffinatezza, la creatività e la passione per l'arte e la decorazione, di un popolo la cui capacità espressiva, la sapienza, l'abilità e la cultura continua ad essere ammirata e studiata ancora oggi. Molto prima dell'avvento della civiltà europea sul suolo americano, Teotihuacan era conosciuta da tutti i popoli che abitavano nello stesso territorio e il rispetto per il suo nome si profuse in tutte le culture che occupavano quello che oggi è il Messico e parte dell'America centrale. L'origine di Teotihuacan si fa risalire intorno al II secolo d.C. nella zona centrale del Messico, ove si stabilì e proliferò, fino a raggiungere nel corso dei secoli una popolazione di quasi 200.000 persone, ed estese il proprio dominio fino a comprendere la maggior parte dell'attuale Messico. La città di Teotihuacan raggiunse il culmine del suo splendore nel periodo compreso tra il 150 e il 450 d. C. L'impero eccelse in ogni genere di arte, spesso apportando soluzioni originali, ma anche rielaborando e diffondendo elementi che la capitale attraeva dal Mesoamerica e, attraverso l'importazione di materiali litici, anche dal grande Nord.
I Liguri. Un antico popolo europeo tra Alpi e Mediterraneo
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 680
I Liguri sono un popolo antichissimo che, da tempi remoti, ha abitato un'area molto più vasta di quella che noi oggi chiamiamo Liguria: essi vivevano nel vasto territorio compreso tra l'Arno e la Provenza, e tra il mar Ligure e il Po. Il volume, che accompagna la grande esposizione promossa dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria all'interno delle manifestazioni di Genova 2004, raccoglie le testimonianze archeologiche delle genti che vissero in questo territorio prima dell'arrivo dei Romani documentando, attraverso oltre 900 oggetti, alcuni dei quali inediti, la loro storia, gli aspetti della vita quotidiana, gli usi e i costumi, il mondo spirituale, l'economia, la produzione artigianale e artistica.
Histrionica. Teatri, maschere e spettacoli nel mondo antico
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 152
Histrio è la parola di origine etrusca che a Roma indica la figura dell'attore. Con l'abito di scena e la maschera sul volto, per meglio identificarsi nel personaggio da rappresentare, l'histrio saliva sul palcoscenico e diventava protagonista di uno spettacolo unico e coinvolgente. Più spesso di carattere comico o leggero. A volte tragico. Al centro del proprio spazio urbano - accanto ai templi, alle terme e al foro - ogni città romana erige un edificio pubblico per gli spettacoli: il teatro con la sua cavea, la scena monumentale e il palcoscenico. E il pubblico partecipava con trepidazione: lo spettacolo teatrale era un appuntamento di assoluto rilievo sociale, un grande divertimento, uno dei passatempi preferiti. La recitazione, la prosa, la mimica venivano accompagnate dagli strumenti musicali e dalla sensualità della danza. "Histrionica" mette in scena il teatro latino grazie a numerosi e bellissimi reperti archeologici, soprattutto di età romana, ritrovati nell'area vesuviana e presenti nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, insieme a quelli provenienti dai contesti archeologici dell'Emilia Romagna. Si tratta di mosaici, statue, affreschi e maschere riprodotte in terracotta e in marmo: oggetti di grande bellezza che raccontano i personaggi, gli attori e l'ambientazione del teatro tragico e, soprattutto, della commedia latina.

