Non capita di frequente che il corpus di un autore antico si arricchisca in epoca moderna, ma per Galeno questo è avvenuto: un manoscritto riemerso nel 2005 in un monastero di Salonicco ha restituito quello che costituisce a tutti gli effetti il "nuovo Galeno". La prima delle opere ritrovate, il "De indolentia", è un'epistola in cui il grande medico, dopo aver perso tutto nell'incendio che devastò Roma nel 192, scrive di come sia riuscito a far fronte al dolore della privazione: le sofferenze, afferma, non devono spaventare, finché si può conversare con un amico o farsi leggere un libro. Nella seconda, il "De propriis placitis" - probabilmente la sua ultima -, Galeno affronta invece il tema della concezione dell'anima, e nel farlo ripercorre i capisaldi del proprio pensiero.
L'anima e il dolore: De indolentia-De propriis placitis. Testo greco a fronte
| Titolo | L'anima e il dolore: De indolentia-De propriis placitis. Testo greco a fronte |
| Autore | Claudio Galeno |
| Curatori | Alessandro Lami, Ivan Garofalo |
| Collana | Bur classici greci e latini |
| Editore | Rizzoli |
| Formato |
Libro: Libro in brossura |
| Pagine | XLV-182 |
| Pubblicazione | 05/2012 |
| ISBN | 9788817054980 |
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