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Le più belle poesie di Arthur Rimbaud

Le più belle poesie di Arthur Rimbaud
Titolo Le più belle poesie di Arthur Rimbaud
Autore
Traduttore
Argomento Poesia e studi letterari Poesia
Collana Poesia
Editore Crocetti
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 96
Pubblicazione 05/2025
ISBN 9788883064807
 
9,00

 
0 copie disponibili
presso Libreria L'ippogrifo (Piazza Europa, 3)
1 copia disponibile
presso L' Ippogrifo Bookstore (C.so Nizza, 1)
“Era un uomo alto, ben costruito, quasi atletico, con il viso perfettamente ovale di un angelo in esilio, capelli castano chiaro in disordine e occhi di un azzurro pallido inquietante”: è il ritratto che Paul Verlaine fa di Arthur Rimbaud nell’antologia I poeti maledetti, pubblicata nel 1884, quando la breve stagione letteraria del poeta si è già conclusa. Una stagione precoce, da “ladro di fuoco”, come Rimbaud definisce la figura del poeta in una lettera inviata a Paul Demeny il 15 maggio 1871. Ha poco più di 16 anni, ma la sua visione della vita e della poesia è già chiarissima: “Dico che bisogna essere veggente, farsi veggente. Il Poeta si fa veggente con un lungo, immenso e ragionato sregolamento di tutti i sensi. […] Il poeta è davvero ladro di fuoco. Ha in carico l’umanità, perfino gli animali; egli dovrà far sentire, palpare, ascoltare le sue invenzioni; se quello che egli porta da laggiù ha forma, egli dà forma; se è informe, egli dà l’informe. Trovare una lingua […] dell’anima per l’anima, riassumendo tutto”. E Rimbaud lo fa, bruciando finché l’ultima favilla si consuma, e non resta che il silenzio, la fuga in un’altra vita. All’assalto, o mia vita assente!
 
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