Rizzoli: Saggi stranieri
Zero. Storia di una cifra
Robert Kaplan
Libro
editore: Rizzoli
Lo zero ignoto ai greci e ai romani giunge in Occidente nel Medioevo attraverso gli arabi che a loro volta ne avevano appreso la nozione dagli indiani. Con i grandi rivoluzionari della matematica moderna, Newton e Leibnitz, lo zero assume nuovi significati e conquista un ruolo centrale non solo nel pensiero matematico, ma nella nostra stessa visione dell'universo.
Anima del mondo
James Hillman
Libro
editore: Rizzoli
In questa intervista le domande di Silvia Ronchey guidano il grande studioso in un autoritratto che è anche una riflessione ad alta voce sulla condizione umana. La riscoperta dell'anima, la rinascita degli dei pagani nelle strutture portanti della vita contemporanea, la natura come organismo vivente, animato, parlante sono alcuni dei temi affrontati in questa conversazione ricca di stimoli e di fascino.
La valle
Heilemann
Libro
editore: Rizzoli
E' dalla Silicon Valley, una penisola lunga 80 chilometri a sud di S. Francisco, che prima i personal computer e poi Internet sono partiti alla conquista del mondo. Qui sono nate aziende come Apple, Intel, Sun, Oracle, qui è nato Netscape, il software che ha reso navigabile la Rete, qui c'è la maggiore concentrazione mondiale di "miliardari istantanei", qui si lotta all'ultimo sangue o si stringono alleanze con il gigante Microsoft.
Siate fecondi e moltiplicatevi. Cristianesimo e sessualità: una storia lunga tremila anni
Diarmaid MacCulloch
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2025
pagine: 768
«Di poco inferiori agli angeli»: così ci descrive la Bibbia. Se gli esseri umani sono tanto vicini ai celesti messaggeri di Dio, forse lo scarto risiede proprio nella nostra sessualità e in ciò che scegliamo di farne? Per millenni il cristianesimo ha influenzato il modo di intendere l'amore, il desiderio e la famiglia, ma nell'ultimo mezzo secolo abbiamo assistito a una svolta cruciale nel nostro approccio alla sessualità e all'identità di genere. Se un tempo le dispute teologiche riguardavano dogmi come la Trinità, oggi sono le questioni più intime dell'esistenza umana a divenire fonte di nuove riflessioni, nonché di nuove divisioni, in un'epoca di straordinarie trasformazioni sociali. Con questo libro, Diarmaid MacCulloch, professore emerito di Storia della Chiesa all'Università di Oxford - arrendendosi al destino, nonché alla vocazione, dello storico - si adopera per disturbare «molti fatti da tempo indisturbati» e ci propone un illuminante riesame del passato. Dalle ambiguità delle antiche scritture, che invitano a nuove interpretazioni, alle ribellioni silenziose di monaci e mistiche; dalle riforme radicali di Lutero, che condussero all'abolizione del celibato clericale, all'Illuminismo, che sfidò convenzioni religiose secolari ridefinendo il rapporto tra ragione, fede e passioni umane, vedremo come il cristianesimo si sia costantemente reinventato di fronte a sfide inattese. Un percorso intellettuale che incoraggia la comprensione e, dunque, costituisce un potente antidoto alla paura, che è sempre, in fondo, paura dell'ignoto. Mostrandoci come concetti quali il celibato, la monogamia e l'omosessualità siano stati ridefiniti, repressi o celebrati a seconda delle epoche, queste pagine fanno affiorare un messaggio tanto semplice quanto necessario: la storia del cristianesimo è fatta di contraddizioni e di straordinaria complessità, così come lo sono i desideri, i timori e le speranze più profonde dell'umanità.
Il cervello ideologico. La scienza dietro gli estremismi
Leor Zmigrod
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2025
pagine: 372
Credere in un'ideologia non è solo un fatto politico e sociale, ma è un processo che ci riguarda biologicamente: l'ideologia non modifica solo le nostre convinzioni, ma ci entra sottopelle, plasma i nostri cervelli, fluisce nelle nostre cellule. Le ideologie sono seducenti perché offrono risposte semplici, copioni da seguire e un senso di identità condivisa. Ma hanno anche un prezzo: chiedono conformismo e reprimono l'individualità attraverso regole rigide, rituali ripetitivi e intolleranza. Una volta che le ideologie prendono possesso della nostra mente, trasformano il nostro modo di pensare, agire e relazionarci con gli altri, rendendoci meno sensibili, meno aperti, meno disposti a modificare i nostri schemi mentali di fronte al nuovo. Attraverso esperimenti pionieristici e muovendosi tra neuroscienze, psicologia, politica e filosofia, Leor Zmigrod svela i meccanismi che influenzano convinzioni e comportamenti, mette in luce l'intreccio tra cognizione e ambiente che predispone alcuni individui a essere più suscettibili di altri alle ideologie e svela quali strategie mettere in atto per far sì che la nostra mente sia più flessibile, creativa e tollerante, capace di liberarsi dalle semplificazioni in tutti i campi del sapere e dell'agire. "Il cervello ideologico" è oggi più che mai un libro illuminante, a prescindere dalle posizioni politiche dei suoi lettori, perché guida a riconoscere il pensiero rigido dentro di noi e negli altri, per abbandonarlo e accogliere complessità e sfumature: una capacità necessaria per promuovere una società più informata e libera in un'epoca di massima polarizzazione come la nostra.