Rizzoli: BUR Storie di luce

Una sera d'inverno piovosa e malinconica, don Francesco Cristofaro si ritrova ad aprire una vecchia scatola piena di fotografie. È il momento di prepararsi per l'ennesimo trasloco, e dunque di fermarsi a fare un bilancio della propria esperienza sacerdotale fino a oggi. Da qui prende il via l'autore per ripercorrere la strada, spesso accidentata, che lo ha portato a scegliere di consacrarsi al Signore e a confrontarsi con persone segnate dalla perdita, dal dolore e dalla malattia. Accompagnandoci attraverso aneddoti personali divertenti e teneri, esperienze indelebili e incontri illuminanti, don Francesco accosta la sua testimonianza a quella di uomini e donne come noi che nelle difficoltà hanno cercato la misericordia di Dio. E che solo lì hanno trovato sollievo. Un libro che ci invita a porgere la mano agli altri, a fermarci un attimo e riflettere sulla nostra esistenza, e che ci regala alcune preziose pagine di preghiere e meditazione, perché possiamo scoprire la vera gioia attraverso il dialogo con il Padre.

Un bambino precoce, luminoso e molto attento ai bisogni altrui: Carlo Acutis sin da piccolo dimostrava una spiccata maturità spirituale, un umorismo fresco col quale sdrammatizzava qualunque difficoltà, un contagioso entusiasmo per le piccole cose. Questo libro ci restituisce il ritratto di Carlo come segno vivo della grazia di Dio: nelle parole dei genitori, i primi a seguirlo nel cammino di conversione e a testimoniare il miracolo della sua fede, ritroviamo tutta la forza della sua gioia di esistere e la profondità della sua devozione. Antonia e Andrea infatti ci aprono il loro scrigno di ricordi e memorie raccontando di un giovane che faceva quotidianamente esperienza della santità nell’incontro con Gesù Eucaristia, che praticava la carità fraterna nei confronti degli abbandonati e delle persone senza fissa dimora con un’istintiva semplicità, che nella sua esistenza su questa Terra ha tenuto al centro il desiderio costante e fermo di aspirare a ciò che Dio desiderava per lui. L’esempio di Carlo è un faro per chiunque aspiri a una comunione piena con il Signore, nei gesti e nei pensieri più semplici e quotidiani. E a far fiorire la propria vita nell’amicizia con Gesù.

365 parole “sgorgate dall’intelligenza del cuore”, come le definisce nella postfazione a questo libro il Cardinale Mauro Gambetti, Presidente della Fondazione Fratelli tutti, scelte e riscritte da altrettanti autori, esponenti delle Istituzioni civili ed ecclesiastiche, credenti e atei, Premi Nobel, artisti, giornalisti, scrittori di spicco, rappresentanti delle imprese e del mondo del lavoro e giovani missionari digitali. Questo libro è stato curato dalla Fondazione, che ha preso vita dalla enciclica omonima di Papa Francesco, la Fratelli tutti appunto, ed è stata istituita in seno alla Fabbrica di San Pietro. Come simboleggia il suo logo, composto da persone in movimento che formano l’abbraccio del colonnato del Bernini, la Fondazione si pone sulla “soglia” tra la Basilica di San Pietro e la città per promuovere fraternità e amicizia sociale. "Il vocabolario della fraternità", dunque, aspira a operare in questo orizzonte: come nelle parole del Segretario generale della Fondazione Francesco Occhetta, si pone “il compito di ispirare i lettori a un percorso di crescita interiore e a un’apertura verso la fraternità e tutto ciò che di buono e di umano esiste”. Una parola al giorno, per accompagnare un anno di riflessioni e riscoprire il valore di far parte di una comunità e la necessità di “essere umani” oggi. Insieme.

La vita di Francesco Saverio, nato Francisco Xavier e divenuto poi santo, fu drammatica e avventurosa: nato in Spagna, studiò a Parigi, si convertì al cristianesimo e, dopo l’incontro decisivo con Ignazio da Loyola, fondò a Roma la Compagnia di Gesù, il nuovo ordine gesuita dedito all’opera missionaria e all’obbedienza al papa. Dopo i primi tentativi frustrati di partire per Gerusalemme, Francesco riuscì a ottenere la benedizione della corte reale portoghese per il pellegrinaggio in India e l’appoggio di papa Paolo III. Raggiunse il Paese via nave, in un terribile viaggio che lo portò inizialmente sulle coste del Mozambico. Ma questa fu solo la prima tappa del missionario gesuita, che con umiltà e profonda convinzione religiosa, attraversò l’Asia tra Goa, India, Malesia e Giappone, diffondendo il credo cristiano ed evangelizzando i popoli asiatici. Una vita dedita a Gesù e all’attività missionaria, fino alla tragica fine sull’isola cinese di Sancian. Un racconto ricco di fervore che intreccia la storia del santo gesuita alla scoperta dell’Oriente arcano del Cinquecento, e che regala al lettore la forza spirituale dell’uomo e del Santo e l’intensità del fuoco della missione.

Una vita tumultuosa quella di sant’Agostino: nato ricco e immerso in una cultura pagana, il suo percorso tormentato lo condusse fino a diventare uno dei massimi teorici del Cristianesimo del primo millennio, nonché uno dei più grandi pensatori nella storia dell’umanità. Questo è il romanzo di una conversione, in cui un giovane vanesio, con un insaziabile desiderio di scoprire il senso della vita e un’attrazione altrettanto insaziabile per il peccato, non solo diventò credente, ma si trasformò in un intellettuale geniale che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia. Raccontando le curiosità private della sua vita e i personaggi che lo influenzarono, dalla figura eroica della madre, santa Monica, al grande Ambrogio vescovo di Milano, Louis de Wohl tratteggia il ritratto vigoroso di un personaggio immortale, mai così vicino a ognuno di noi.

Appena tredicenne, Giovanna inizia a sentire una voce, che le chiede di farsi carico del destino di Francia. Si ribella alla volontà del padre, che la vuole vedere sposa, per seguire un’altra strada, l’unica che sente propria: incontrare il “gentile delfino” e salvare il regno dall’assedio degli inglesi. Inizia così l’avventura di una delle figure più enigmatiche e affascinanti della Storia: un’adolescente del Quattrocento francese, che non ha mai cavalcato in vita sua, riesce a conquistare capitani, prelati, nobili, uomini di cultura, re, con le sue irremovibili convinzioni, il suo carisma ispirato, la sua incredibile visione tattica in battaglia, la sua fede oltre ogni ragione. L’avventura vera della giovane contadina divenuta soldato e consacrata al mito, raccontata come un romanzo da Louis de Wohl, grande narratore di vite eccellenti e sante, per ritrovare, oggi più che mai, tutta l’incredibile modernità della Pulzella che diede la vita in nome della sua fede.

Le strade dell’antica Roma sono in tumulto per la visita ufficiale di Teodorico, re degli Ostrogoti e nuovo re d’Italia. Tra la folla si nasconde un ragazzino determinato ad assassinare il conquistatore barbaro, ma il tentativo viene stroncato sul nascere dalle guardie reali. Il giovane attentatore si chiama Pietro ed è il figlio adottivo del nobile filosofo romano Boezio. A portarlo in salvo è Benedetto, giovane studente, che diventerà suo tutore. Inizia così la storia di Benedetto da Norcia: in una Roma in rovina, lasciva e immorale, dominata dalle forze barbariche. Un deserto spirituale dal quale Benedetto ha saputo allontanarsi, trascorrendo lunghi anni in solitudine in contemplazione di Dio. Uomo di grande carisma, ma anche tanto severo da attirare lo scontento dei fratelli, l’abate riuscì a scampare per miracolo a diversi tentativi di omicidio, come nel celebre episodio del corvo che allontanò da lui un boccone avvelenato. San Benedetto è stato padre e pastore dei suoi figli, i monaci benedettini sparsi in numerosi monasteri che continuano ancora oggi la loro opera secondo la Regola impartita dal loro grande fondatore: unire nella solitudine studio e preghiera. Perché solo levando fiumi di preghiere nell’alto dei cieli è possibile per gli uomini avvicinarsi a Dio.

Gli eventi tumultuosi dell’inizio del cristianesimo nel cuore dell’Impero romano del IV secolo si avvolgono attorno alla figura affascinante di Flavia Giulia Elena, Augusta dell’Impero, madre santa e devota del primo imperatore cristiano, Costantino. Un affresco storico avvincente che lungo un arco temporale di cinquant’anni segue l’avventurosa ricerca della croce di Cristo, reliquia di fondamentale importanza per la cristianità, e intreccia i grandi eventi della storia romana e cristiana con la figura di Elena, decisiva per la conversione del figlio e per la liberazione dei cristiani dalle persecuzioni. La fiera determinazione di Elena la portò ad attraversare molte sfide, tra cui l’allontanamento decennale dall’amato figlio dopo essere stata ripudiata dal marito e la drammatica scoperta della fede cristiana, che lentamente entrò nel suo cuore facendone una fiera militante e preparandola al miracolo finale della sua vita: il ritrovamento dell’albero della vita, la croce del Cristo vivente.

“Imparate da me, che sono mite e umile di cuore” (Mt 11,29). Sono queste le parole pronunciate da Gesù nel Vangelo di Matteo, un invito agli uomini, semplici e gravati da una vita difficile, a seguirlo e trovare ristoro e pace in lui, ma soprattutto a professare anche loro la mitezza, un simbolo di forza, rifiuto della violenza e amore incondizionato al servizio degli altri. Gesù salì sul monte per donare una nuova legge: quella delle beatitudini. È partendo dalla forza della mitezza, una delle beatitudini di Cristo, che Luigi Maria Epicoco ci accompagna tra le pagine del Vangelo di Matteo, in un viaggio che nasce dal desiderio di offrire una chiave di lettura dell’animo umano e della realtà, e dal voler creare connessioni tra gli uomini, superando le differenze di credo e cultura. Attraverso il tentativo primordiale dell’evangelista, Epicoco mostra la divinità della mitezza e dell’umanità di Cristo, attributi fondamentali per affrontare la vita tra problemi e contraddizioni. Un passo alla volta, il lettore impara a rileggere la propria esistenza, i grandi interrogativi umani, in una dimensione spirituale che accomuna credenti e non credenti.