Quodlibet: Diap print/Progetti
Archeologia per chi va in metro. La nuova stazione di San Giovanni a Roma
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 149
Può una stazione della metropolitana trasformare il proprio statuto, da infrastruttura di servizio a luogo della città? A Roma è finalmente in funzione la nuova stazione di San Giovanni sulla Linea C, la prima con un allestimento interno che mette in scena il racconto delle vicende storiche succedutesi nel corso dei millenni e sedimentatesi nel terreno. I cospicui ritrovamenti archeologici e la loro stratificazione, profonda più di 20 metri, hanno di fatto invocato un cambio di passo nella progettazione standard della linea che qui ha ricercato un rapporto più legato alla specificità del sito. Il libro illustra il progetto di allestimento degli ambienti di stazione, dalla quota urbana sino alle banchine, seguendo il filo delle storie messe in scena e raccontate attraverso una ricca documentazione d’immagini e disegni. Una serie di saggi a corredo inquadrano gli aspetti tecnici e metodologici affrontati, anche in riferimento allo stato dell’arte delle discipline coinvolte che vanno dall’Architettura degli interni alla Museografia, all’Illuminotecnica. Gli autori, docenti e ricercatori della Sapienza Università di Roma, sono giunti al progetto muovendo da una ricerca scientifica che ha indagato i conflitti e le prospettive virtuose che emergono dal confronto tra infrastrutture e città storica, tra esigenze di trasformazione e miglioramento funzionale, conservazione e valorizzazione del patrimonio. Il risultato è una prima risposta della città di Roma che lascia intravedere una possibile riconciliazione tra fazioni opposte, in vista degli appuntamenti impegnativi ed inevitabili sul calendario della modernizzazione della città.
Roma tra il fiume, il bosco e il mare
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 216
Roma tra il fiume, il bosco e il mare è quel settore della città compreso tra il Raccordo anulare e il Tirreno che si sviluppa lungo il corso inferiore del Tevere e ha come margine orientale il grande sistema boscato costituito dalla Pineta di Castelfusano e dalla Tenuta di Castelporziano. È una Roma meno conosciuta ma dotata di caratteri ambientali peculiari che permettono ancora di ipotizzare una diversa concezione della città attraverso la quale rispondere ad una delle grandi sfide della modernità coniugando progetto urbano, paesaggio ed ecologia e configurando nuove reti infrastrutturali e ambientali. Il suo territorio è caratterizzato da straordinarie preesistenze archeologiche (le aree di Portus e di Ostia Antica) e da sistemi naturalistici caratterizzati dai paesaggi dell'acqua legati al fiume e alle opere di bonifica attuate tra il 1888 e gli anni Trenta del Novecento; è però anche disseminato di paesaggi-scoria, veri e propri sottoprodotti dello sprawl e di un'urbanizzazione rapida e incontrollata.
Residenza pubblica e condivisione identitaria. Esperienze di recupero dell'abitazione sociale
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 152
Il tema del recupero dell'Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) rappresenta oggi, in Italia come in Europa e nel mondo, una grande sfida progettuale. Esso risponde a ragioni di gravità e di urgenza, date dalla necessità di fronteggiare, anche se in modo parziale, l'attuale domanda di abitazioni sociali, rispetto a un'offerta di nuovi insediamenti pubblici in progressiva contrazione. Si inserisce nel più ampio campo di azione che vede, nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio esistente, strategie efficaci per perseguire gli obiettivi di massimizzazione delle risorse ambientali ed economiche. Investe la dimensione sociale dell'abitare ed è chiamato a trasformarne profondamente la natura. La revisione tipologica e dimensionale degli alloggi, in linea con la diversa configurazione dei nuclei familiari, le nuove esigenze abitative, i molteplici modelli d'uso dell'abitazione si accompagna a riflessioni più generali sui caratteri identitari dei luoghi e sul senso di appartenenza e di affezione dei loro abitanti.
Progettare i piccoli centri. Studi e ricerche per la rigenerazione del paesaggio storico di San Gemini
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 144
L'Italia è un Paese di paesi formato da costellazioni più o meno dense di centri, molti dei quali piccoli, che nel loro insieme disegnano un sistema reticolare la cui continuità e connessione - presidio e insieme condizione per la cura dei territori abitati - sono oggi a rischio. San Gemini è un nucleo storico di antico impianto collocato lungo la via Flaminia, sulla direttrice che da Roma conduce a Rimini. A dispetto di una centralità storicamente consolidata, rafforzata dalla seconda metà dell'800 con il successo delle acque minerali e da una posizione baricentrica rispetto alla infrastrutturazione moderna, oggi sconta una paradossale condizione di marginalità. A una sostanziale integrità della configurazione fisico-morfologica corrisponde la minaccia della perdita di senso e di ruolo. Il progetto risponde rafforzando un sistema di relazioni interscalari virtuose tra la città murata e il territorio storico, coinvolge l'area archeologica di Carsulae, la sorgente e il Parco delle Fonti, nel disegno di un paesaggio contemporaneo, fondato sul deposito delle tracce sedimentate e sui valori del benessere e della salute.
Per la città di Viterbo. Masterplan del centro storico, direzione scientifica di Orazio Carpenzano
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 180
Il Masterplan per il centro storico di Viterbo non è solo un documento che individua criteri e strumenti di natura procedurale e tecnica per la riqualificazione, valorizzazione e tutela della città intra moenia. È anche e soprattutto il tentativo di ricostruire, insieme agli abitanti di Viterbo, un percorso culturale che si è notevolmente ridotto a partire dalla metà degli anni '70. La ricerca intrapresa dal DiAP trascende i confini della pianificazione tradizionale, e si pone come un modello culturale che misura i problemi urbani con le forme e le figure dell'architettura, e cerca di rinnovare, attraverso una pluralità di saperi e di strumenti di lettura, il senso del vivere quotidiano nella città storica. L'intento è quello di dare una prospettiva concreta a una città che, forse, non guarda più al futuro con la consapevolezza del suo importante passato, e per questo rischia di subire gli inganni di un presente povero di idee, povero di cultura, povero di architettura.
Quattro quartieri. Spazio urbano e spazio umano nella trasformazione dell'abitare pubblico a Roma
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 367
Quattro quartieri romani di case pubbliche sono la scena dove si svolge la vicenda di cui questo volume è cronaca. È un'indagine sulla città contemporanea, più in particolare sul vasto problema dell'intervento sul patrimonio collettivo esistente: ma il lavoro che si presenta vuole essere anche una riflessione sul modo in cui, oggi, chi lavora sulla città si trova ad affrontare situazioni caratterizzate dalla densa stratificazione di spazi, oggetti, abitanti, vita. L'indagine sui quattro quartieri - Trullo, Primavalle, Villaggio Olimpico, Decima - si amplia sino a diventare una sorta di detective story, dove il soggetto da investigare non è più solo la specifica condizione degli insediamenti storici e la possibilità di una loro rigenerazione, quanto lo sguardo dell'investigatore stesso.
Il recupero dei siti di cava: strategie di scala vasta. Ipotesi per il Parco dell'Appia Antica
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 192
Il recupero e la valorizzazione delle aree estrattive dismesse, ipogee e "a cielo aperto", si fonda sull'obiettivo generale di un'azione rigenerativa di scala vasta, urbana e/o territoriale, che promuova sistemi di riconnessione di valore ambientale, storico, culturale. Si intende superare l'intervento di semplice bonifica o rinaturalizzazione, e interpretare il recupero come un'opportunità di re-immissione in vita di questi luoghi, proponendo la loro "messa in sicurezza", suggerendo l'inserimento di funzioni e servizi urbani, restituendone il godimento alla dimensione pubblica. Si vuole puntare all'individuazione, rilettura, recupero di sistemi estensivi e complessi, attraverso: la creazione di reti di ricucitura territoriale, il ripristino di relazioni ecologiche, culturali, fruitive, l'identificazione di "infrastrutture ambientali" o viarie (linee d'acqua, corridoi ecologici, antichi tracciati), il riconoscimento e/o la proposizione di "figure territoriali", capaci di evidenziare e rappresentare le relazioni spaziali e morfologiche tra singoli luoghi. La Ricerca, di cui il presente volume costituisce presentazione e consuntivo, ha scelto come terreno di sperimentazione il Parco dell'Appia Antica: un contesto unico, nel quale l'azione di valorizzazione si intreccia con un ricco palinsesto di preesistenze, naturalistiche e antropiche, suggerendo articolate dinamiche d'uso congiunto, tra ri-funzionalizzazione e tutela, oltreché percorsi di visita alternativi e inconsueti.
Paesaggi socialmente utili. Accoglienza e assistenza come dispositivi di progetto e trasformazione urbana
Lucina Caravaggi, Cristina Imbroglini
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2016
pagine: 293
Questo libro muove da alcune considerazioni trasversali. In primo luogo si tratta della riflessione sul futuro, o meglio sull'aspirazione al futuro, inteso - per dirla con Arjun Appadurai - come fatto culturale. Non si sopravvive al disagio senza aspirazione al futuro, che costituisce il presupposto per reagire mettendo a punto una qualche abilità o competenza. Uno degli strumenti di cui disponiamo per avviare concretamente un ragionamento sul futuro rimane il progetto, qui inteso come intreccio e dialogo tra pianificazione (politiche) e azioni capaci di apprendere e quindi di evolvere (azioni collaborative). La ricerca sviluppa l'ipotesi che nuovi progetti possano nascere dalla collaborazione tra design e pianificazione, cioè tra singole azioni e scopi collettivi, tra soluzioni dirette e vantaggi a lungo termine. Questa ricerca tenta di stabilire una dialettica positiva tra queste due famiglie di azioni, che dialogano poco sul campo degli interventi rivolti al sociale, almeno nel nostro Paese. Le nuove pratiche di contrasto della marginalità sociale sono profondamente connesse alle molte esperienze contemporanee di convivenza, collaborazione, scambio e cooperazione, che stanno lentamente trasformando i modi di abitare, lavorare, spostarsi, divertirsi, conoscere e creare.
Portus, Ostia antica, via Severiana. Il sistema archeologico paesaggistico della linea di costa di Roma imperiale
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2015
pagine: 144
Nel II secolo d.C. Ostia Antica e Portus erano i caposaldi del sistema portuale e commerciale della Roma imperiale. Il porto di Claudio e quello di Traiano, con il suo straordinario bacino esagonale, configuravano un complesso apparato infrastrutturale, cui era interconnesso il centro amministrativo di Ostia, un'intera città romana ancora ben conservata. La via Flavia/Severiana stabiliva il legame fra i due poli attraverso l'Isola Sacra e connotava l'affaccio sul Mediterraneo della caput mundi. Il declino di Roma sancì in seguito la separazione fra i due centri, ma la struttura del territorio ostiense, e del rapporto fra Roma e il mare, sono rimaste fino a oggi quelle impostate dai romani. Roma si è sviluppata in forma di cometa, con la testa nel centro antico e la coda fra l'EUR e il mare. La coda della cometa è oggi un territorio complesso e contraddittorio nel quale convivono abusivismi e grandi infrastrutture, agricoltura e paesaggi naturali, abbandono e grandi potenzialità per l'avvio di nuove economie. In questo contesto archeologia e natura costituiscono un bacino di possibilità di sviluppo e rigenerazione paesaggistica finora trascurato. Ristabilire l'antica continuità fra Ostia e Portus attraverso l'Isola Sacra significherebbe recuperare una corretta lettura del sistema portuale della Roma imperiale ma anche aprire nuovi spazi e prospettive per un territorio in crisi. Il volume nasce da una ricerca del Dipartimento di Architettura e Progetto della Sapienza Università di Roma.
Rigenerare le aree periferiche. Ricerche e progetti per la città contemporanea. Ediz. italiana e inglese
Alessandra De Cesaris, Domizia Mandolesi
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2015
pagine: 240
La maggior parte della periferia romana sta vivendo una situazione di crescente degrado e disagio che va affrontata con urgenza e senza rinvii attraverso interventi di riqualificazione mirati, in grado di garantire a tutti condizioni di vita dignitose a partire dal bene primario della casa e dal potenziamento dei luoghi di aggregazione e degli spazi pubblici. Roma possiede un vastissimo patrimonio di edifici residenziali, di cui una parte consistente è proprietà di enti pubblici, da ristrutturare, da adeguare, da integrare con nuovi servizi pubblici, da completare e riconnettere con opportune reti infrastrutturali al più ampio sistema metropolitano. Una grande risorsa immobiliare che si offre come luogo di sperimentazione sull'housing e sulla nuova dimensione metropolitana. Alla possibilità di sperimentazione su campo di buone pratiche di rigenerazione urbana e di confronto con esperienze già attuate con successo in altre città europee, si rivolge questo volume, presentando una selezione dei lavori di ricerca e delle proposte elaborati da HousingLab, Sapienza Roma, su una campionatura di aree e quartieri residenziali che vanno dalla periferia consolidata alla periferia diffusa.
Sottosuoli urbani. La progettazione della città che scende
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2015
pagine: 263
Lo spazio sotteraneo sta diventando sempre più un dominio pubblico di significativa importanza per la crescita delle aree urbane densamente costruite e per il recupero di quelle caratterizzate da ricchi palinsesti storici. Gli ambiti ipogei sono estensioni cospicue e un dominio progettuale delicato e complesso. Come entità spaziale alternativa a quella di superficie, l'ipogeo può rivestire un ruolo importante nel miglioramento della qualità ambientale urbana: alleggerimento dei livelli di pressione da parte delle funzioni più pesanti e inquinanti, riduzione delle distanze e più efficace concentrazione delle funzioni, mitigazione del consumo territoriale, liberazione delle aree centrali alla pedonalità, al verde, ai luoghi d'incontro. L'indotto che ne consegue è misurabile sui plurimi livelli del risparmio energetico e idrico, della salvaguardia delle reti ecologiche, di riduzione dei tempi della mobilità e di contrasto rispetto alla frammentazione delle reti sociali. Il delicato campo progettuale ci dice però che, trascorse le epoche di una sua trattazione generica, occorre guardare con occhio nuovo, più attento e specifico, alle problematiche e opportunità in esso riposte. Ci esorta a una più attrezzata e sensibile capacità progettuale. Ci invita all'affinamento di tecniche realizzative, procedure e approcci; soprattutto, ci richiede un avvicinamento alla questione che sappia farsi carico della pluralità dei saperi coinvolti.
La montagna resiliente. Sicurezza, coesione e vitalità nella ricostruzione dei territori abruzzesi
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2015
pagine: 429
Riflettere sulle possibilità di rivitalizzazione economica e sociale del territorio all'indomani di un terremoto rovinoso come quello abruzzese del 2009 non è facile: pur esistendo una fortissima domanda di futuro, sembrano venute meno prospettive realistiche, fiducia nelle Istituzioni e consapevolezza delle possibilità di questo bellissimo territorio montano. Quello che un gruppo di ricerca universitario può fare non è sostituirsi alle Istituzioni, ma supportare e suggerire, mettendo a disposizione conoscenze e punti di vista, delineando limiti da rispettare e opportunità da cogliere. È necessario contrastare la tendenza a sconnettere territorio e ricostruzione, purtroppo frequente in passato in Italia, valutando i possibili legami innovativi tra investimenti pubblici rivolti al patrimonio edilizio e azioni di rivitalizzazione territoriale, puntualizzando questioni fortemente "trasversali", come la sicurezza attiva del territorio, la necessità di politiche specifiche per i territori montani o la messa a punto di obiettivi culturali trainati da interventi sul paesaggio. Il libro raccoglie queste riflessioni, con le indagini che le hanno accompagnate e i progetti che ne sono scaturiti: Sicurezza attiva del territorio, Coltivare le economie montane, Abitare in montagna, Curarsi con la montagna, In montagna con altri occhi sono tracce per politiche di intervento mirate ai contesti locali abruzzesi, azioni auspicate per avviare nuovi cicli evolutivi...