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Quodlibet: Diap print/Dottorato

Abitare la neve. Verso nuovi modi di fare paesaggio

Abitare la neve. Verso nuovi modi di fare paesaggio

Federico Di Cosmo

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2022

pagine: 158

La neve occupa il 9% della superficie totale della terra, un'area grande cinque volte l'Europa. Influenza profondamente la realtà che ci circonda, nelle forme, nei colori, nei rumori e anche negli odori. Cambia i confini e le ripartizioni degli spazi aperti, così come le geometrie di funzionamento di città e territori. La neve si comporta come una "variabile d'eccellenza" rispetto alla quale il progetto deve avere contezza della temporalità e dei suoi effetti. Alla stregua di altre forze naturali, necessita di essere gestita, conformata, "usata" con tutto il sapere progettuale possibile, non solo sfruttata o "combattuta". In questa prospettiva, il progetto può essere uno straordinario strumento attraverso il quale ri-considerare il valore della neve: da intralcio ad abbondante risorsa di larga scala, da discomfort ambientale a miglioramento dell'esperienza invernale. Attraverso il confronto critico tra alcune delle più interessanti esperienze moderne e contemporanee, a cavallo tra l'architettura nordica e il disegno della città invernale, questo libro tenta di dare risposta ad alcune inevitabili domande: Come si può gestire la neve attraverso il progetto? Quali sono i principi su cui lavorare? In quale misura possono indirizzare la transizione climatica degli ambienti nivali?
18,00

The Monadnock Building. Un edificio-prototipo nel crocevia di sperimentazioni tecniche e costruttive

The Monadnock Building. Un edificio-prototipo nel crocevia di sperimentazioni tecniche e costruttive

Valentino Danilo Matteis

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2022

pagine: 112

Il progetto del Monadnock Building dello studio Burnham & Root è un caso sperimentale: si presenta del tutto privo di apparati ornamentali in maniera da risultare così estremamente moderno e raggiunge altezze vertiginose per l'epoca in venne realizzato (1891-1893), utilizzando (solo apparentemente) tecniche costruttive tradizionali ed economia di mezzi. Pochi anni dopo la sua edificazione, il suo ampliamento, eseguito dallo studio Holabird & Roche, pur sfruttando tecnologie edilizie più "avanzate", non rinunciò all'uso degli ornamenti, assecondando i committenti. La ricerca raccolta in questo volume indaga l'aspetto monolitico del Monadnock Building rispetto al sistema strutturale che lo sorregge; tramite l'analisi dei disegni originali e la ricostruzione tridimensionale, si pone il problema di reinterpretarne la natura costruttiva e compositiva ed esplorarne il carattere al crocevia di differenti necessità architettoniche, tecnologiche e commerciali. In particolare, esso fu costruito in un periodo di transizione — la ricostruzione di Chicago successiva all'incendio del 1871 —, in occasione della quale fiorì la sperimentazione attorno alla nuova tipologia del grattacielo. Infine, ampliando il punto di vista, il Monadnock Building ha rappresentato un'occasione per studiare la Scuola di Chicago e la grande varietà di proposizioni ed esiti costruiti che si affiancano ancora oggi sul palcoscenico dello skyline di Chicago, mettendo in discussione il carattere di omogeneità che si attribuisce alla produzione di una "scuola".
18,00

Angelo Di Castro. Tra le pieghe del moderno

Angelo Di Castro. Tra le pieghe del moderno

Fabio Balducci

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2022

pagine: 173

Questo volume si concentra sulla figura di Angelo Di Castro, architetto romano tra i più prolifici nella Capitale nell’arco temporale della sua attività, che copre circa sessant’anni a cavallo del secondo conflitto mondiale. Angelo Di Castro nel corso della sua esperienza professionale è stato testimone attivo di gran parte dell’itinerario percorso dall’architettura italiana del XX secolo, seguendone le diverse stagioni, riassorbendole tutte nel suo “irrequieto sperimentare” e arrivando così, nella sua piena maturità, a definire un codice riconoscibile, appartenente a un manierismo alto. Attraverso una selezione ragionata di temi e figure questo studio tenta di individuare i contorni di autorialità in un insieme di progetti tra loro apparentemente eterogenei: la ricerca di linee di forza che, in una certa misura, hanno saputo concretarsi in un riverbero raccolto anche da altri autori, disseminando nella città un carattere comune, in grado di definire la peculiarità del milieu romano nel dopoguerra, inteso – per dirla con Muratori – come espressione collettiva. E, con uno sguardo più ampio, tenta di inserire un piccolo tassello nella ricerca, ancora aperta, sulla vicenda culturale e architettonica romana e italiana tra gli anni Venti e gli anni Settanta del Novecento. Poiché, tra le pieghe del Moderno, in quella schiera di ottimi professionisti che, scrivendo poco ma costruendo molto, hanno messo alla prova le speculazioni teorico-pratiche dei Maestri attraverso un metodo veracemente sperimentale, riteniamo si possano rinvenire alcune delle ragioni di un auspicato rinnovamento del nostro mestiere, oggi quanto mai urgente.
18,00

Healthy aging in metropolitan landscapes. Projects and strategies to promote the quality of life for seniors
18,00

Il mondo non è più un giardino. Verso una nuova estetica tra qualità del paesaggio e ragioni dell'ambiente

Il mondo non è più un giardino. Verso una nuova estetica tra qualità del paesaggio e ragioni dell'ambiente

Laura Zampieri

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 165

Il volume indaga le condizioni per le quali - a partire dall'invenzione dell'idea di "Natura Selvaggia" nel XVIII secolo - nel mondo occidentale contemporaneo si sia perso un approccio empatico nei confronti degli spazi naturali. Tale condizione ha veicolato la sottomissione di questi ultimi a ragioni che hanno alterato il nostro rapporto con essi, a vantaggio di uno sviluppo produttivo scisso dall'idea di natura e, nella maggior parte dei casi, distruttivo nei suoi confronti. In opposizione a tale approccio, si è parallelamente sviluppato un pensiero che ha portato alla nascita del movimento ecologista negli Stati Uniti d'America e nel Nord Europa tra la fine del XIX e la metà del XX secolo. Le azioni-reazioni che nel tempo si sono succedute sottolineano le differenze tra il mondo anglosassone e quello continentale rispetto all'idea di "natura". Se il primo ha saputo efficacemente organizzare un pensiero accademico che ha esplorato lo strumento del progetto di paesaggio quale possibilità di lettura e riequilibrio delle problematiche ambientali, più eterogeneo è apparso l'approccio del secondo che, con differenze tra mondo nordico e mondo mediterraneo, fatica tutt'ora ad argomentare con risoluzione un pensiero del progetto di paesaggio, capace di riattualizzare ruoli e contenuto estetico e stabilire sinergie tra lo studio e la risoluzione di problematiche legate all'ambiente.
18,00

Il giunto in architettura. Percezione, spazio e costruzione

Il giunto in architettura. Percezione, spazio e costruzione

Andrea De Sanctis

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 140

Il giunto architettonico non può essere pensato solamente come mero congegno tecnico e costruttivo, ma più estensivamente come dispositivo estetico, che opera nella percezione e influisce sull'esperienza del soggetto nello spazio architettonico. Osservare un giunto nella sua singolarità significa interessarsi a quel margine di tolleranza in grado di assorbire la naturale imperfezione delle cose. Un margine in cui la ricchezza del reale si esprime, a volte silenziosamente, modificando lo spazio vissuto dell'architettura. D'altra parte, come sarebbe la nostra esperienza dello spazio se fosse del tutto priva di dettagli, da cosa trarrebbe la sua "qualità" estetica? Questo libro considera il progetto di architettura come un insieme eterogeneo di connessioni, le cui proprietà definiscono l'intonazione percettiva di uno spazio. L'intento è di sottoporre questo tema fondante dell'architettura a una nuova verifica, discutendone il ruolo e il significato progettuale.
18,00

Processi di insediamento informale. Relazioni tra morfologia, tipologia e tecnologia

Processi di insediamento informale. Relazioni tra morfologia, tipologia e tecnologia

Deborah C. Lefosse

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 163

Le dinamiche evolutive che investono la città contemporanea pongono in discussione le discipline del progetto, in particolare quando certi fenomeni superano il nesso tra luoghi, politiche e strumenti d'intervento. I dati relativi alla crescita mondiale mostrano come il paesaggio antropico si componga per mano dei suoi stessi abitanti, guidati da urgenza e possibilità. Il fenomeno dell'informale, tanto impattante sul piano sociale quanto prolifico nella costruzione, pare inevitabilmente condurre all'insostenibilità urbana. Da queste premesse muove la ricerca, volta a una riflessione più generale sull'uomo e suoi modi di fare e abitare la città. Partendo dall'ipotesi che il mondo costruito è realtà di processi, il volume presenta l'informale come prassi di insediamento spontaneo, espressione di un processo civile che segue rinnovandosi nel tempo, nel costume e nell'urbanità. Fine ultimo della trattazione è comprendere logiche e relazioni degli insediamenti umani, le loro caratteristiche al variare delle condizioni al contorno (geografiche, economiche, culturali), le strategie e le azioni con cui il progetto intende rinnovare i contesti non formali. Attraverso tre casi di studio in America Latina, l'ambiente urbano viene analizzato per confronto secondo l'approccio teorico e metodologico di scuola romana e del pensiero tipo-morfologico. Per ricostruire l'iter evolutivo che dall'occupazione conduce alla casa, al tessuto e alla città, si assumono tre categorie multiscalari che attengono a lettura e progetto operanti: morfologia, tipologia e tecnologia. Il ragionamento, sostenuto da contributi grafici condotti in parallelo, è orientato a processi in corso e in divenire, rispetto ai quali si avanzano proposte possibili verso un futuro più inclusivo e sostenibile.
18,00

Composizioni urbane. L'ordine elementare della forma

Composizioni urbane. L'ordine elementare della forma

Francesca Addario

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 154

"Lo scardinamento del concetto di isolato chiuso che la modernità ha introdotto nella concezione della città, mediante il ribaltamento del rapporto tra pieni e vuoti, induce ancora oggi a riflettere sui princìpi insediativi più adatti alla costruzione della città contemporanea. Questa condizione appartiene al campo d'azione del progetto urbano e apre all'ipotesi di definire nuovi possibili ordini nei quali occorre precisare la relazione tra gli elementi costitutivi della città. In tale quadro l'autrice si pone l'obiettivo di tracciare un'indagine critica sul tema approfondendo differenti livelli scalari che prendono in considerazione la parte urbana e la parte elementare di città, ovvero l'insediamento urbano e la corrispettiva unità minima insediativa. La ricerca si interroga sui princìpi d'ordine necessari alla definizione della forma, architettonica e urbana, e pone particolare attenzione alla composizione dello spazio aperto come determinante delle relazioni topologiche del costruito. A tal fine nel volume vengono indicati alcuni casi studio esemplari che mettono in evidenza la ragion d'essere di tale spazio come componente fondativa e strutturante la città e il ruolo di relazione che ha nella precisazione di pesi e misure delle diverse parti e componenti urbane.
18,00

Sulla modificazione. Il progetto di architettura tra idea e realtà

Sulla modificazione. Il progetto di architettura tra idea e realtà

Alessandro Oltremarini

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 140

La modificazione, tema permanente nell'architettura, costituisce oggi un ruolo sempre più centrale sia nel dibattito contemporaneo sia negli interventi che tendono a costruire una corrispondenza tra regola insediativa e luogo. L'autore intende indagare il tema a partire dalla questione che pone Vittorio Gregotti, ovvero dalla possibilità di riconoscere nella modificazione uno "strumento concettuale che presiede alla progettazione", e lo sviluppa secondo due direzioni parallele: lungo la prima direzione il tema è esplorato nella complessità dei contenuti a esso riferibili e nel tentativo di scomporli per costruire un vero e proprio linguaggio della modificazione; nell'altra direzione, la modificazione è affrontata come espressione concreta nel progetto di architettura, attraverso alcuni casi studio esemplari, indagati nelle differenti declinazioni linguistiche. Da una parte, dunque, questo studio si concentra sulla modificazione come azione e non come effetto, mentre dall'altra pone l'attenzione sulle parti di città che rappresentano un'occasione, per il progetto di modificazione, di rivelazione, recupero e attualizzazione di segni e valori: un'occasione del progetto che non intende esprimersi secondo una retorica della continuità, quanto piuttosto secondo un principio di regolazione dialogica tra idea e realtà.
18,00

Architettura dell'acqua. L'emergenza idrica come occasione progettuale nella città contemporanea

Architettura dell'acqua. L'emergenza idrica come occasione progettuale nella città contemporanea

Gaetano De Francesco

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2021

pagine: 158

L'emergenza idrica e gli effetti sui contesti urbani rappresentano non solo una grande crisi che affligge il mondo contemporaneo, ma anche un'importante occasione per il progetto di architettura. Negli ultimi decenni il fenomeno delle inondazioni urbane - fenomeno antico, ma reso sempre più frequente dai cambiamenti climatici - ha portato alla realizzazione di numerosi progetti nella città costruita, quali importanti sperimentazioni tanto tecniche quanto spaziali ed ambientali. Esiste oggi un campo di studio e di applicazione progettuale che potremmo chiamare della infrastruttura idrica contemporanea, in cui il ruolo dell'architetto è di prim'ordine. Con lo scopo di aprire sempre più questo ambito alla progettazione architettonica e urbana, il libro intende presentare i più interessanti esempi contemporanei, attraverso categorie utili da una parte alla comprensione del progetto, dall'altra a delineare precise strategie di intervento nella città contemporanea. Il libro si rivolge a un pubblico ampio, che non riguarda solo i progettisti, ma più in generale coloro che si occupano di pianificazione e gestione del territorio - come tecnici e amministratori - cui intende fornire le armi per comprendere la rilevanza dell'ampio fenomeno e le possibilità in essere.
18,00

Il moderno e la città spontanea. Genesi e resilienza dell'habitat di Michel Ecochard in Marocco

Il moderno e la città spontanea. Genesi e resilienza dell'habitat di Michel Ecochard in Marocco

Luca Maricchiolo

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2020

pagine: 160

La città contemporanea è il risultato di una contaminazione tra l’architettura del Moderno, trasversale e votata all’universalità, e un sistema di pressioni dal basso che riguarda l’appropriazione spontanea dei luoghi, la costruzione autonoma di quartieri illegali, la trasformazione degli spazi e dei paesaggi in maniera assolutamente imprevista e imprevedibile dal progetto. Nel Mediterraneo coloniale, soprattutto in Marocco, le correnti architettoniche del Novecento europeo si sono intrecciate alla tradizione insediativa locale. Proprio per questo rappresentano un caso paradigmatico della dicotomia fra il progetto e le pressioni spontanee, tra la tradizione e l’innovazione, nonché un caso di studio utile a prefigurare una qualche forma di città del futuro. Il presente saggio approfondisce la dialettica fra progetto ed evoluzione spontanea dei tessuti urbani nelle città del Marocco. Si focalizza sulla vicenda architettonica del Movimento Moderno negli anni Cinquanta e sul lavoro di Michel Ecochard e del Gruppo di Architetti Moderni Marocchini. Grazie a una verifica sul campo delle ipotesi sviluppate sono qui messe in luce le esperienze del Moderno in Marocco, in termini di metodologia concettuale e di soluzioni di progetto.
20,00

Tom Kundig e la meccanica romantica. Una lettura critica dell'architettura dei gizmo

Tom Kundig e la meccanica romantica. Una lettura critica dell'architettura dei gizmo

Domenico Ferrara

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2019

pagine: 159

Le sperimentazioni fuori dagli schemi e la postura scanzonata, da ragazzo di campagna, hanno favorito l'affermazione sulla scena americana prima, ed internazionale poi di Tom Kundig. Nato nel 1954 in California e cresciuto a Spokane (Washington), la sua parabola di architetto deve molto ad un esordio formativo - gli studi geofisici - inizialmente incerto ed erratico che incrocia anche l'inesausta passione per l'arrampicata d'alta quota. Il suo profilo è quello di un outsider, arrivato all'architettura dopo una cultura non accademica e a tratti pop, intuitiva e genuinamente creativa; anche per questo i suoi edifici hanno incontrato un rapido riscontro di pubblico, dalla Studio House a Seattle, alla cantina Mission Hill Winery in Canada fino alla più celebrata Chicken Point Cabin in Idaho, residenza che gli è valsa una fama internazionale. L'inquadratura critica proposta nel volume mette a fuoco l'architettura di Kundig in termini di meccanica romantica. Con questa formula si tenta di restituire quella declinazione poetica del movimento e della costruzione che è, forse, il suo contributo più significativo.
18,00

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