Petite Plaisance: Il giogo
L'errore, il falso e le scienze in Aristotele
Arianna Fermani
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2022
pagine: 96
Questo saggio si propone tre obiettivi: 1) esaminare, da un punto di vista etico-antropologico, i nessi che, nel testo aristotelico, si instaurano tra errore e falso/falsità; 2) analizzare il rapporto che si instaura tra la scienza e il binomio errore-falso; 3) mostrare come, anche per la comprensione di questi passaggi e di questi nessi, possa essere messa in gioco la figura “teorica” del pollachos legomenon, cioè del “dirsi in molti modi”. L’autrice non entra nel merito di questioni logico-ontologiche legate a questa fondamentale formula aristotelica, né affronta la questione “in senso tecnico”, ma si serve di questa figura per indicare quella movenza tipicamente aristotelica – consistente nella continua e costante moltiplicazione degli schemi esplicativi della realtà – che è riscontrabile anche a proposito delle tre nozioni di errore, di falso e di scienze, basandosi essenzialmente sulla riflessione etica dello Stagirita, e ricostruendo gli scenari di appartenenza e i “molti modi di dire” il falso e l’errore, addentrandosi poi più nello specifico sul rapporto problematico tra scienze/errore e falso.
L’ eleganza del bene e le seduzioni del male. In dialogo con Aristotele
Arianna Fermani
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2022
pagine: 64
Quando si parla di bene e di male si fa, in genere, riferimento all'ambito etico. In realtà, mettendo in campo le nozioni di bene e di male non si può non chiamare in causa anche l'ambito estetico. Inoltre il bene e il bello rimandano, immediatamente, anche alla felicità (eudaimonia), a cui tutti gli esseri umani tendono, nessuno escluso. E che la felicità sia bella, buona e anche piacevole, Aristotele lo ricorda più volte. Bellezza, bontà e piacevolezza si configurano, pertanto, come i tratti distintivi di una eudaimonia che si caratterizza, contemporaneamente, come vita riuscita e come vita che soddisfa, come esperienza che procura piacere, come ciò che è stato perfettamente realizzato e che, quindi, realizza. Certo, "piacere" significa tante cose, anche opposte. Il piacere se-duce, cioè attira, chiama a sé: la nozione di piacere è per costituzione ampia e sfuggente. Acquisire una postura buona o cattiva dipende dal soggetto, in quanto tale radicamento nel bene è frutto di un lungo processo di costruzione del proprio sé, perché «il male ha molte forme, mentre il bene ne ha una sola».
Hegel e l'ombra di Spinoza. I concetti di organismo e violenza
Vittorio Morfino
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2022
pagine: 216
Il volume raccoglie due saggi dedicati alla filosofia di Hegel sul finire del secolo scorso. Nel primo, Substantia sive Organismus, viene ricostruita l’immagine e la funzione teorica di Spinoza nel periodo jenese di Hegel, momento cruciale in cui Hegel legge la sostanza spinoziana attraverso una griglia concettuale kantiana (lo schematismo trascendentale, l’intelletto archetipico), lettura che è allo stesso tempo fraintendimento del pensiero spinoziano e originale creazione di un nuovo concetto, il concetto di organismo. Nel secondo, Sulla violenza. Una lettura di Hegel, vieni presa in considerazione, in alcuni momenti-soglia del sistema hegeliano della maturità, la specifica sintassi concettuale entro cui appare il termine Gewalt, violenza. Nell’uno come nell’altro saggio la presenza di Spinoza ha un carattere umbratile: solo i contorni risultano definiti in modo netto, mentre al sistema e alla sua complessa concettualità si fa solo allusione. E tuttavia si tratta di una presenza decisiva nella misura in cui è necessaria per non farsi “digerire” dalla stupefacente macchina di pensiero hegeliana. Oltre questa resistenza si staglia la possibilità di un’alternativa: Hegel o Spinoza.
Nous e thanatos. Scritti su Anassagora e sulla filosofia antica
Diego Lanza
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2022
pagine: 268
Il νοῦς (‘intelletto’, ‘mente’) è il principio che nel sistema cosmogonico di Anassagora dà origine al turbinoso movimento circolare da cui le sostanze si formano per separazione; θάνατος (‘morte’) è per Epicuro un semplice vuoto, mentre per Aristotele non era possibile intenderne il concetto altrimenti che in chiave biologica. Attorno a questi due temi ruota gran parte dell’analisi di Diego Lanza, presentata in alcuni saggi pubblicati tra il 1963 e il 2005 su riviste specializzate e in miscellanee, ed ora raccolti nel presente volume. Nell’approccio al pensiero di Anassagora, come pure nell’indagine su concetti importanti della cultura greca antica quali σοφία, σωφροσύνη, ἀρετή etc., Lanza ricorre ad uno specifico approccio ermeneutico-filologico che muove dall’analisi linguistica e stilistica dei testi, e punta alla comprensione del contesto storico-culturale in cui inquadrare ogni singola testimonianza, con la finalità di smascherare e decostruire i modelli d’interpretazione che si sono costruiti e consolidati nel corso del tempo. Il tutto senza mai la presunzione raggiungere un’interpretazione oggettiva e definitiva, ma sempre nell’ottica di problematizzare le questioni.
Il dialogo che trasforma. Per una filosofia appassionata che dischiuda comuni orizzonti di libertà
Laura Candiotto
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2022
pagine: 360
Perché è necessario il dialogo? Partendo da Socrate e Platone e arrivando al dibattito contemporaneo sull’epistemologia delle virtù, passando per Giordano Bruno, Minna Specht e Luce Irigaray, Laura Candiotto sostiene che senza il dialogo non si possa cambiare, né a livello individuale, né collettivo. Affinché il cambiamento sia positivo, il dialogo mette in atto una trasformazione che purifica non solo gli errori di giudizio ma anche lo stile di vita. Il dialogo tende così alla creazione di spazi per una relazione con la differenza dove l’intreccio continuo di gesti, emozioni e parole si coniuga con la fiducia nelle capacità di miglioramento di sé stessi, degli interlocutori e del contesto che si abita. Ma come è possibile trasformarsi grazie al dialogo? Attraverso lo studio di una dialettica incarnata e situata nel contesto relazionale, Candiotto offre strumenti concettuali ed esempi concreti che spingono il lettore a sperimentare una dialogica appassionata in prima persona plurale.
Senofane ed Empedocle. Testimonianze e frammenti. Un confronto tra l'antica e l'attuale cosmologia. Saggi introduttivi e testo greco delle opere con traduzione a fronte
Enrico Moscarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2022
pagine: 304
Le testimonianze e i frammenti raccolti nel presente volume, tradotti e presentati con testo a fronte, suggeriscono un accostamento tra Senofane ed Empedocle, due grandi pensatori del mondo antico. Entrambi in effetti sono stati, con le rare eccezioni che vengono qui debitamente evidenziate, a lungo incompresi e sottovalutati come filosofi, se non del tutto ignorati, e presi in considerazione piuttosto riferendosi ad alcuni luoghi delle rispettive ricerche riguardanti singoli aspetti di carattere “scientifico” o teologico. Tuttavia, in accordo con quanto già acutamente osservato dalla M. Timpanaro Cardini (in “Saggio sugli Eleati”, Pisa 1967, p. 154), l’affinità tra Senofane ed Empedocle che qui più si intende valorizzare riguarda il loro innovativo «[…] gusto dell’osservazione e dell’interpretazione razionale dei fenomeni naturali».
Conoscenza e sentimento in J.-J. Rousseau. Libera personalità, principio di libertà e spirito comunitario
Rodolfo Mondolfo
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2022
pagine: 88
«Rousseau in sé raccoglie l’artista e il filosofo insieme, in inscindibile unità. Egli lotta contro la cultura che resta esteriore allo spirito e lo soffoca; non contro lo sviluppo attivo dello spirito, cui anzi vuol restituire la sua libertà e dignità: è rivendicazione dell’interiorità, non negazione della humanitas. Rousseau oltre all’intelletto indica in «quell’altra facoltà infinitamente più sublime, eppur mai contata per nulla», cioè nel sentimento, la vera via e l’essenza dell’interiorità che egli rivendica: ecco il punto centrale della sua filosofia. Qui la sorgente del suo appassionato amore per la natura; qui la sua profonda differenza dagli enciclopedisti; qui la fonte viva delle sue dottrine psicologiche e pedagogiche, religiose e morali, sociali e politiche. Rousseau è il vero fondatore del moderno principio di libertà, inteso quale esigenza di dignità umana; nella libertà di Rousseau la personalità è innalzata al suo valore di fine in sé; e in quanto è, e deve essere fine, si proclama la sua irriducibilità alla posizione di mezzo per il raggiungimento di finalità esteriori.» (Rodolfo Mondolfo)
Ideali di comunità. L'essere della libera comunità e l'amore
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2021
pagine: 240
Autori e temi: A. Dignös, Introduzione; C. Lucchini, Annotazioni sulle finalità essenziali della società comunista; F. Mazzoli, Comunità educante e adattamento sociale; S. Bravo, Comunità e comunitaristi - Derealizzazione ed impotenza; A. Filannino Indelicato, Sperare l’insperabile. Il caso di Mimmo Lucano tra filosofia antica e partecipazione politica; M. Ianne, Comunanza dei beni e uguaglianza nel pensiero filosofico e nella prassi politico-pedagogica dei Pitagorici; A. G. Biuso, Teoria e prassi della comunità scientifica; A. Palassini, Riflessioni provvisorie su individualità, transindividualità e comunità. Appunti su Spinoza attraverso Marx e Vygotsky; G. Cavallo, Comunità e società; F. Toscani, Heidegger e «il popolo dei poeti e dei pensatori»; L. Dorato, La comunità mistificata; G. Randazzo, Una metafisica antropodecentrica. Appendice: L’essere della libera comunità e l’amore. Comunità arcaica e libera comunità; L’uomo universale; La libera comunità come universalità umana; Libera comunità e resistenza; L’inesistenza di un soggetto sociale anticapitalistico; L’amore: rapporto dell’uomo con la fragilità; Le quattro condizioni ontologiche dell’amore; La radice ontologica dell’amore.
Omero filosofo. L'enciclopedia omerica e le origini del razionalismo greco
Aldo Lo Schiavo
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2021
pagine: 304
I poemi omerici hanno orientato i contenuti della successiva letteratura greca. Lo stesso pensiero filosofico trae spunti di riflessione dai canti epici. Omero dunque costituisce un inizio anche per la storia della filosofia. Nell'épos si era accumulata una tradizione che lasciò residui fecondi su tre diversi piani: lessicale, enciclopedico, del mito (le cui intuizioni intorno alle strutture del cosmo e alle forze dappertutto operanti implicano quasi un'architettura logica). Il mito fu capace di costruire un tessuto di significati o d'idee, formando quasi una riserva di pensiero per le età che seguirono, una prima forma di sapere organizzato, offrendo materia di riflessione a chi si pose i primi interrogativi sui grandi temi dell'essere e del divenire. La religione olimpica era già sulla via dell'incipiente filosofia greca, e non oppose al fiorire del pensiero razionale le resistenze di una religiosità diversamente orientata, mistica e dommatica. Ad una filosofia attenta alle fonti storiche interessa conoscere come dalle intuizioni del mito il pensiero razionale sia venuto lentamente precisando concetti, categorie, criteri costitutivi di una visione laica e scientifica del reale.
La più intelligente e la più stolta delle emozioni: la paura. Paure antiche e nuove paure
Anna Beltrametti
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2021
pagine: 80
Il millennio inizia sotto la cappa della paura. Eventi traumatici, crisi, pandemia da Covid-19, hanno generato paure crescenti specie nella parte del mondo più ricca e potente. Molti hanno cercato di cogliere il tema della paura oggi, ma spesso – e da più parti – amplificandolo retoricamente a uso politico. L’Autrice ci invita a riscoprire alcuni passi della letteratura e della filosofia greca per far affiorare il senso antico ma sempre attuale della paura. Nei testi del teatro attico e nella grande filosofia di IV secolo, i nuclei più stabili e forti della paura sono tutti individuati e illustrati con strabiliante chiarezza. La paura insieme con la compassione fu indicata da Aristotele come l’emozione intrinseca e dominante della tragedia, che drammatizza in scena la duplice faccia di un’emozione intelligente e stolta, il nesso inestricabile e metamorfico di paura e potere, la dimensione fittizia della paura inducibile dalle parole più che dalle cose e dai fatti, manipolabile dai retori per conquistare consenso. Sulle tensioni tra paura e potere Platone definirà le sue figure di tiranni; sulla paura previdente e su quella irresponsabile si concentrerà nelle sue opere Aristotele.
Una filosofia degli uomini per gli uomini. Venticinque studi su Platone
Giovanni Casertano
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2021
pagine: 752
Questi studi, scritti dal 1996 al 2020, su alcuni dialoghi del più grande filosofo/drammaturgo di ogni tempo, aspirano a costruire l’immagine di un Platone non metafisico, né dispregiatore della sensibilità di contro alla razionalità, o del corpo rispetto all’anima; un filosofo/drammaturgo sempre attento a scovare tutti i risvolti (psicologici, morali, politici) dei personaggi che mette in scena, nel costruire (o nel tentativo di costruire) dialogicamente una filosofia che sia la più rispondente ai concreti problemi dell’essere umano. Il dialogo, per Platone, è appunto il segno di una filosofia degli uomini e per gli uomini, senza presupposti né “aiuti” trascendenti; dialoghi che in originali drammi filosofici tentano di fondare una ricerca che si trova di fronte a problemi che riguardano la concretezza della posizione nel mondo degli uomini, come singoli individui e come comunità, che affronta difficoltà di vario tipo nel determinare il senso delle cose e della vita, che conosce anche sconfitte e fallimenti, che raggiunge mète e conclusioni importanti, ma sempre con la coscienza di non doversi mai contentare dei risultati raggiunti, e di dover sempre tendere al meglio.
Per un'etica del limite. Elogio della sobrietà. Con «L'arte di godere di una salute perfetta» di Leonardo Lessio (1554-1623)
Alberto Jori
Libro: Libro in brossura
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2021
pagine: 160
L'opera si sofferma su una virtù "umile" e apparentemente marginale, o addirittura obsoleta: la sobrietà. Questa è in realtà una fondamentale virtù al tempo stesso filosofica e cristiana: permette infatti di "prendere le distanze" dal mondo e dalle sue lusinghe e di concentrarsi sull'essenziale. Per confermare questa tesi, nell'opera viene riprodotto un opuscolo composto da Leonardo Lessio, uno scrittore e teologo fiammingo vissuto tra Cinquecento e Seicento. Si tratta del saggio dal titolo "Hygiasticon, seu vera ratio valetudinis conservandae", ossia "L'arte di godere di una salute perfetta": ivi Lessio ha inteso redigere una sorta di sintetico "manuale" per condurre una vita lunga e in buona salute. I suoi suggerimenti suonano ancor oggi quanto mai puntuali ed efficaci; questo, senza trascurare il loro elevato spessore etico e religioso. Ciò rende le sue riflessioni estremamente attuali, oltreché adatte a chiunque sia pensoso tanto delle sorti dell'umanità, quanto dell'indirizzo da imprimere alla propria esistenza.

