Orthotes: Ricercare
Anni acerbi. Una biografia
Jean Paul
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2025
pagine: 606
«Se si prescinde da Goethe – ha scritto Robert Walser – "Anni acerbi" è il più bel libro tedesco di narrativa». Poesia e amore in contrasto con la realtà: così Jean Paul ha sintetizzato la summa di questo singolare Bildungsroman, in cui la Bildung non è un armonico prender forma nei conflitti del mondo ma un’età ingrata, dove la «lanterna magica della vita» proietta nobili sogni e goffe figure, pensieri elevati e oscure meditazioni. Come Florestano e Eusebio in Schumann, o la coppia Narciso e Boccadoro descritta da Hesse, o ancora quella di Ulrich e Agathe nell’Uomo senza qualità, i due protagonisti, Walt e Vult, fratelli gemelli e riflessi dell’anima stessa di Jean Paul, incarnano l’eterno conflitto tra fantasia e ragione, stupore e disincanto, amore per il prossimo e amor proprio. Attraverso un abile gioco delle parti, Jean Paul vorrebbe mitigare tale conflitto, trovare un’eufonia tra il cielo e la terra, tra l’«evangelista» e la «bestia», ma invano. Walt e Vult, raffigurazioni opposte della vita e dell’anima, si osservano da lontano, «al fondo di una reciproca prospettiva ideale». Si può scorgere in questa polarità l’espressione più vigorosa e più spiccata dell’anima tedesca in età moderna, la tensione della gioventù, la stagione in cui si ha il cielo per padre e la terra per madre. "Anni acerbi" resta il più bel romanzo tedesco sugli anni di apprendistato, un’opera della quale Karl Kraus ha scritto: «Il mondo della propria infanzia è preferibile rivisitarlo sotto la guida di Jean Paul piuttosto che di Sigmund Freud».
L'arte di suonare il pianoforte
Heinrich Neuhaus
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2025
pagine: 278
Neuhaus ha raccolto in questo libro l'essenziale della sua esperienza didattica ed artistica, sviluppata a contatto con ogni genere di allievi, fra i quali spicca un grande concertista come Svjatoslav Richter. Eminente professore al Conservatorio di Mosca, Neuhaus rispecchia la forte inclinazione della scuola pianistica sovietica alla formazione completa dell'allievo, invece che all'esclusivo addestramento fondato sulla fisiologia positivista che si occupa solo di nervi, di muscoli e di articolazioni. Non ci sono occulti segreti tecnici per diventare grandi pianisti, secondo Neuhaus. L'unica via consiste nel saper affinare le doti naturali per la musica e per il pianoforte con pazienza, con intelligenza e con tenacia: si tratta di un dovere, confortato dalla coscienza che l'arte non è scissa dalla morale. Per Neuhaus, la vocazione alle bellezze dell'arte deve fondersi con la vocazione alle virtù della morale. In alcuni capitoli del libro si dimostra con quale rigore debba esser curato l'addestramento tecnico e stilistico di un pianista; in altri capitoli, tuttavia, si discute a lungo e con calore quanto tale addestramento debba venir bilanciato e integrato da una serie di motivazioni spirituali e culturali che non possono e non devono restare fini a se stesse. Occorrono quindi non soltanto esercizi, che talvolta rischiano di diventare ripetitivi e sterili, ma anche profonde riflessioni, grande curiosità umana e assoluta concentrazione spirituale. Cultura e spiritualità contribuiscono in maniera concreta e diretta a rinsaldare e a far maturare la tecnica pianistica in quell'insieme di esperienze che sono riunite sempre nella figura e nella personalità del grande interprete.
L'eterogenesi nella creazione musicale
Félix Guattari
Libro
editore: Orthotes
anno edizione: 2024
pagine: 110
Che rapporto c’è tra la musica e il caos? A quali condizioni è possibile operare caoticamente un gesto espressivo? In che modo la scrittura musicale è in grado di agire sulla produzione di inconscio, di soggettività, di forme poetiche? Guattari attraversa questi interrogativi nei testi qui proposti per la prima volta in edizione italiana. Il problema è come pensare l’irriducibilità di un ente, vale a dire la più autentica produzione di soggettività, senza che essa sia assoggettata a un universo di referenza chiuso da codici semiotici prescrittivi. Eppure, è possibile pensare al di là di tali codici evitando di ridurre ogni comunicazione espressiva a mera incomunicabilità? In che modo, insomma, è possibile esprimere qualcosa di nuovo? La musica, secondo Guattari, si dimostra in tal senso una grande alleata…
Gustav Mahler
Bruno Walter
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2024
pagine: 224
Negli anni Sessanta, quando la musica entrò di nuovo nel dibattito culturale, dal quale pareva fosse stata esclusa per sempre, il primo a farsi avanti fu Gustav Mahler (1860-1911). La “linea” Mozart-Mahler-Schönberg portava direttamente, anch’essa, alla musica e alla cultura contemporanea. Il pubblico, specie quello giovanile, se ne impadronì. Da allora, Mahler tiene la scena. Sono in molti a conoscere a memoria almeno un motivo di una sinfonia, uno di quei motivi che sembrano facili e, invece, sono tra i più difficili, tanto sono intrisi di aspra ironia e di angoscioso sentimento del nostro tempo. In questo libro Bruno Walter, grande interprete e amico di Mahler, ricorda l’uomo e il musicista in pagine di rara fattura. «Verrà il mio tempo!» diceva Mahler. Il suo tempo è venuto. Le ragioni della riscoperta mahleriana sono cercate e spiegate nell’introduzione di un altro musicista d’eccezione, Pierre Boulez.
Sessantacinque sogni di Franz Kafka e altri scritti
Félix Guattari
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2023
pagine: 128
Kafka scrive nel suo diario che la sua vita somiglia a un sogno. Ma questo non significa che egli avesse la “testa nella Luna” o che vagasse in un mondo fatto di approssimazione e indeterminatezza artistica. Se ha vissuto come in un sogno, ha anche sognato come scriveva, così che un laccio narrativo continuasse ad annodare insieme realtà quotidiane e immaginario onirico. Questo volume presenta l’inventario, composto e commentato da Félix Guattari, dei sessantacinque sogni sparsi nel diario e nella corrispondenza di Franz Kafka, oltre a diversi testi rari o inediti sulla sua opera (Kafka’s Band, e il progetto per un film di Kafka) che, dopo la pubblicazione di Kafka. Per una letteratura minore (con Gilles Deleuze, 1975), testimoniano l'immutata passione di Guattari per uno dei maggiori scrittori del Novecento.
La plasticità al tramonto della scrittura. Dialettica, distruzione, decostruzione
Catherine Malabou
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2023
pagine: 128
«La plasticità al tramonto della scrittura» è un manifesto filosofico e un'autobiografia intellettuale. Il saggio ha per tema uno dei motivi più importanti della filosofia europea negli ultimi cinquant'anni: la decostruzione. Catherine Malabou, con uno stile vibrante, cerca un'alternativa alle nozioni di traccia, resto, scrittura, sondando l'ipotesi di una "ri-materializzazione" e di una "ri-monetizzazione" del pensiero filosofico contemporaneo. Punto di approdo e di costante ripartenza è la comprensione post-metafisica della forma: una forma perennemente dislocata, forma "in sé" irriducibile alla presa del "per sé", che tuttavia è in grado di generare quel regime della visibilità e dell'evidenza che rappresenta una sorta di nuova infanzia della storia. Prova evidente e più generale di questo movimento è il profondo mutamento epistemologico contemporaneo, consistente nel passaggio da un'episteme del codice (dalla linguistica alla scrittura del dna) a un'episteme della messa in immagine (della quale le immagini della neurologia forniscono il paradigma maggiore).
Thomas il solitario
Maurice Blanchot
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2023
pagine: 296
Ritrovato nell’archivio di Maurice Blanchot dopo la sua morte nel 2003, Thomas il solitario può essere considerato a tutti gli effetti il primo romanzo – rimasto inedito fino a oggi – di una delle figure più singolari del panorama intellettuale francese del ’900. Scritto verosimilmente durante gli anni 1931-1937, il romanzo costituisce l’originaria versione di Thomas l’oscuro preservando tuttavia una struttura narrativa del tutto compiuta e autosufficiente. Verificato sul manoscritto e sul dattiloscritto dell’autore, Thomas il solitario rappresenta indiscutibilmente un documento di centrale importanza in cui i lettori (vecchi e nuovi) di Blanchot potranno assistere al lento tratteggiarsi di un romanzo (e forse, più ancora, di una scrittura) che continua a brillare come insuperato tentativo di contravvenire alle regole più o meno consolidate della narrazione. Le vicende di Thomas, il protagonista, s’intrecciano con quelle di altre figure (come Anne o Irène) in un gioco di metamorfosi che sembra rievocare l’originarsi stesso della vita dell’universo insieme alla sua strenua lotta con la morte. Sconcertante e unico, Thomas il solitario non si lascia classificare con facilità e impone al lettore l’abbandono di qualunque pretesa di raccogliere in unità il senso di una storia sempre in fuga da se stessa, sempre al di là dei suoi stessi confini, sempre condotta sul filo di un abisso di cui restituisce magistralmente la vertigine.
Johannes Brahms. La musica della memoria
Maurizio Giani
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2023
pagine: 562
Pochi compositori di prima grandezza possono vantare una fama mutevole come quella che ha segnato la storia della fortuna di Johannes Brahms (1833-1897). Difficile ed epigono, moderno e conservatore, classicista e romantico, arido e sentimentale: tale è apparso di volta in volta, in vita e negli oltre cento anni successivi alla sua morte, colui che venne presto etichettato come il “terzo B”, dopo Bach e Beethoven, della musica tedesca. Questo volume ne ripercorre in dettaglio l’intera opera, soffermandosi anche su composizioni pressoché sconosciute nel nostro Paese, in particolare la sua vasta produzione corale con e senza strumenti. La parte biografica è arricchita da capitoli dedicati al “romanzo familiare” di Brahms, alle sue vaste letture e alla poco nota attività che svolse per tutta la vita come musicologo, soprattutto in veste di curatore ed editore di musiche altrui, da Händel e Couperin sino a Schubert e Schumann. Fanno da controcanto all’esposizione ampie riflessioni sul suo fecondo rapporto con la musica del passato, nonché la ricostruzione dell’antagonismo che lo vide opposto all’altro grande protagonista del secondo Ottocento, Richard Wagner.
Lo spazio dell'abitare e la genesi della metropoli nel pensiero filosofico da Kant al Novecento
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2022
pagine: 216
Da sempre il tema dell’abitare ha influenzato la vita del pensiero, dando origine a una serie di immagini che tentano di esprimere la condizione ontologica dell’uomo nel suo mondo. I saggi che compongono questo volume intendono comprendere in che modo i concetti e le metafore dell’abitare, della città, della metropoli abbiano consentito a filosofi e pensatori, dalla fine del Settecento al Novecento, di elaborare strumenti di analisi e categorie interpretative per riflettere sullo statuto concettuale della modernità, sulle ragioni del suo declino, sulla genesi dell’età contemporanea. Dalla crisi del modello abitativo come un luogo chiuso e sicuro separato dal mondo esterno, alla nascita della società di massa, il pensiero filosofico non cessa di riflettere sul nuovo modo di stare al mondo dell’uomo contemporaneo e di analizzare i molteplici aspetti in cui si esprime il suo sentimento di spaesamento, di sradicamento derivato dall’irruzione del nuovo spazio urbano della metropoli, fonte di alienazione e di solitudine. Saggi di: Bruno Accarino, Attilio Bruzzone, Ubaldo Fadini, Mario Farina, Guido Frilli, Sebastiano Galanti Grollo, Gianluca Garelli, Sergio Givone, Roberto Morani
Stile e idea
Arnold Schönberg
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2021
pagine: 276
Stile e Idea è una raccolta di scritti selezionati dallo stesso Schönberg per dar vita a un volume unitario con cui il compositore chiarisce e sostiene la necessità delle sue innovazioni, anche nei termini politici di una decisa presa di posizione contro gli orrori perpetrati dal nazismo. La dodecafonia si può infatti leggere come la creazione di un nuovo universo fatto di relazioni eque e non prevaricanti. Il tono dei saggi – a volte leggero, a tratti ironico, spesso concettoso – apre un varco sulla profondità del pensiero di Schönberg, la cui musica è ancora oggi, nel XXI secolo, la più rivoluzionaria e moderna. Il volume è arricchito da un ampio saggio introduttivo e da un esteso apparato di note e commenti volti a contestualizzare e approfondire il testo originale anche tramite confronti dettagliati tra la prima edizione e le successive.
Il filo del pensiero. Tessere, scrivere, pensare
Francesca Rigotti
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2021
pagine: 204
«Quel che ci tranquillizza… è infilare un filo, quel famoso filo del racconto di cui è fatto anche il filo della vita», dice Musil. Il filo è il caos fatto ordine, è il groviglio che trova struttura, è la linea che esce dal labirinto. Filare, pensare, scrivere: tutte azioni che sgorgano da questa necessità primordiale di imprimere una forma, una direzione, un senso. Già la Bibbia indicava, accanto al bisogno del cibo, quello di avere una «seconda pelle» come protezione. Filava Eva, tesseva Pelenope, cuciva e lavorava a maglia Maria. Dal filo di Arianna alla tela di Aracne, dalla corda di Ananke alle abilità tessili di Atena, il volume segue il farsi metaforico del filo, del tessuto e dell’intreccio, per approdare al contenuto simbolico del vestire e dello spogliare, che evocano l’interno e l’esterno del corpo, l’ambito morale e quello materiale, sofisticazione e virtù, menzogna e verità. Un percorso, questo, che ci porta direttamente alla metafora della rete internet, odierna «tessitura» che comprime il tempo e dilata lo spazio, e tradisce la profonda aspirazione contemporanea, inebriata di immanenza, a non accettare né prima e dopo, né inizio e fine.
La farmacia di Godard. La conoscenza cinematografica della vita (della morte)
Francesco Vitale
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2021
pagine: 120
«Il cinema era fatto per pensare, e dunque per guarire le malattie». È possibile interpretare l’opera di Jean-Luc Godard alla luce di questa sua enigmatica tesi? Attraverso la sua produzione audiovisiva e teorica, il cinema apparirà come uno strumento di conoscenza della vita, una conoscenza di tipo scientifico più che filosofico. Non una conoscenza puramente contemplativa, ontologica (“che cos’è la vita”) o semplicemente morale (“il senso della vita”) ma una conoscenza sperimentale, basata sull’osservazione, l’analisi e il collegamento dei fenomeni, della vita e della morte, capace di funzionare quale strumento operativo, efficace: una «farmacologia», secondo la definizione introdotta da Bernard Stiegler. Per Godard, infatti, il cinema sarebbe in grado di individuare e mostrare i sintomi delle patologie che affliggono la vita umana, mostrarne l’evoluzione e gli esiti possibili, potendo quindi funzionare quale strumento di previsione, prevenzione e cura dei mali che, attraverso l’immaginario, contagiano la vita umana.