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Ombre Corte: Cartografie

Contro la finzione

Contro la finzione

Carlo Baghetti

Libro

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2019

pagine: 120

10,00

Morti senza sepoltura. Tra processi migratori e narrativa neocloniale

Morti senza sepoltura. Tra processi migratori e narrativa neocloniale

Ottavia Salvador, Fabrizio Denunzio

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2019

pagine: 107

"Migranti economici" o "migranti politici"? Queste classificazioni ciniche e strumentali, forgiate nei laboratori di tanta sociologia etnocentrica di stampo neopositivista, e adottate acriticamente da leader istituzionali, hanno finito col costruire l'immaginario con il quale si tende a percepire il fenomeno migratorio. In questo loro lavoro, i due autori provano a scardinarlo, introducendo un altro "tipo" di immigrati-emigrati, quelli morti, ritenendo che uno degli indicatori fondamentali e più affidabili con cui misurare la civiltà degli Stati d'accoglienza sia la sepoltura che essi riservano agli stranieri. Alternando il materiale al simbolico, la ricerca etnografica all'analisi socio-culturale del romanzo neocoloniale italiano, il libro analizza le migrazioni e la causa storica che le produce e riproduce, il colonialismo, a partire dal lungo corteo di morti che lasciano al loro passaggio, da Majid E. K., morto a causa di un incidente mentre era trattenuto al Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d'Isonzo all'eritrea Zeb'hí Tanqualít de "Il tempo delle iene" di Carlo Lucarelli, dai defunti nel mar Mediterraneo alla ragazza etiope senza nome de "I fantasmi dell'Impero" di Marco Consentino, Domenico Dodaro e Luigi Panella. Come scrive Abdelmalek Sayad, nel saggio inedito in appendice: "La morte in immigrazione e in esilio è un momento di verità, la morte dello straniero e la morte in terra straniera è un momento di verità per tutti".
10,00

«Uccidete Sartre!». Anticolonialismo e antirazzismo di un «revenant»

«Uccidete Sartre!». Anticolonialismo e antirazzismo di un «revenant»

Iside Gjergji

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2018

pagine: 118

Jean-Paul Sartre, uno dei più grandi pensatori del XX secolo, ha più volte rischiato la vita per aver lottato in difesa dei colonizzati. Per í sostenitori del colonialismo, le sue parole e il suo attivismo politico erano pericolosi, ostacoli da eliminare. Per i rivoluzionari e i movimenti anticoloniali, invece, erano fonte di ispirazione. Frantz Fanon volle soltanto lui per la prefazione a "I dannati della terra". Questo libro propone una puntuale analisi dei concetti di razzismo e colonialismo in Sartre. La tesi radicale a cui giunge la riflessione del filosofo è che il colonialismo sia un sistema, ovvero un meccanismo complesso posto alla base della produzione e riproduzione del capitalismo: il razzismo non rappresenta una sua semplice dottrina, ma una dimensione operativa, una violenza che giustifica se stessa. In un momento storico in cui da diverse tribune si reclama a gran voce il ritorno al colonialismo, si moltiplicano e prolungano le missioni militari all'estero, si fortificano i confini nazionali in Europa e altrove, si intensifica il razzismo istituzionale e si costruiscono ovunque asimmetrie tra individui, classi e popolazioni, il pensiero di Sartre torna a essere centrale e imprescindibile anche per chi lo aveva frettolosamente archiviato. Il libro raccoglie inoltre quattro scritti di Sartre, tra cui "Il colonialismo è un sistema", universalmente considerato un contributo importante per l'analisi del fenomeno coloniale.
10,00

L'arte di fronte all'Origine

L'arte di fronte all'Origine

Vincenzo Filippone-Thaulero

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2018

pagine: 120

"L'arte di fronte all'Origine" raccoglie una serie di frammenti risalenti ai corsi di Estetica che Vincenzo Filippone-Thaulero (1930-1972) tenne all'Università di Salerno a partire dal 1965. I riferimenti all'estetica dassica, alle nozioni del bello e dell'arte, apparentemente accettati per il loro valore etico e normativo, in Filippone-Thaulero finiscono per essere "divorati" dall'ansia di ricondurre il gesto artistico e l'intenzione estetica alla più ampia "intenzionalità" del Dio-Origine, senza la quale il significato stesso dell'arte finirebbe per perdersi nell'insignificanza del tecnicismo e del puro intrattenimento. Per l'autore l'arte è una testimonianza per certi versi drammatica dello smarrimento e della resa al nulla. L'artista si "consuma" nel compimento del gesto estetico, senza mai cedere alla strumentalità dei mezzi che adopera o alla reificazione del prodotto artistico una volta uscito dalle mani del suo creatore. Il testo di Filippone-Thaulero è preceduto da un saggio di presentazione di Vincenzo Di Marco, discusso da Aldo Marroni. Il libro si chiude con un contributo di Ugo Di Toro dedicato al tema dell'origine presso gli antichi greci.
10,00

Liberare le migrazioni. Lo sguardo eretico di Abdelmalek Sayad

Liberare le migrazioni. Lo sguardo eretico di Abdelmalek Sayad

Gennaro Avallone

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2018

pagine: 116

Abdelmalek Sayad è stato uno dei più importanti, profondi e rispettosi ricercatori delle migrazioni. La sua critica delle visioni dominanti costruite sulle esperienze migratorie, tendenti a legittimare la produzione di soggetti con diritti ridotti, è stata decisiva. E lo è ancora di più oggi, in un mondo che, incessantemente, trasforma le persone migranti in merce utile per i profitti economici e per la propaganda politica. La sua ricerca ha, dal punto di vista epistemologico, metodologico e politico, un valore generale, che, mettendo in discussione le teorie fondate sul pensiero di Stato, sulla separazione tra nazionali e non nazionali, sulla dissociazione tra emigrazione e immigrazione, riconosce l'autonomia delle migrazioni, il suo scandalo ma anche il prezzo, spesso drammatico, pagato dalle persone per il suo esercizio. Abdelmalek Sayad ci propone uno sguardo eretico e un'alleanza tra eretici, tra tutti i soggetti che non accettano di subordinare la libertà, la giustizia e la vita delle persone all'ordine nazionale e nazionalistico che gerarchizza gli esseri umani attraverso il dispositivo selettivo della frontiera.
10,00

Realismo sovversivo. Sociologia del genere noir

Realismo sovversivo. Sociologia del genere noir

Luca Martignani

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2018

pagine: 113

L'obiettivo di questo saggio è quello di proporre un'analisi sociologica di alcune dimensioni del genere noir. La tesi principale del testo è che il passaggio dal poliziesco classico al noir conferisca a questo stile narrativo un profilo realista. Tale realismo esprime un risvolto "sovversivo", almeno in un duplice senso. In primo luogo, sul piano stilistico, perché sconvolge alcuni dei canoni letterari del poliziesco classico per affermare un diverso punto di vista sulla realtà sociale, politica e culturale nella quale il genere si sviluppa. In secondo luogo, il noir rappresenta una forma di realismo sovversivo perché fornisce una versione più complessa e sfumata della distinzione tra bene e male. Lo fa interrogando il conflitto tra potere costituito e potere costituente, mostrando la centralità del territorio sul piano narrativo e indagando alcuni meccanismi di formazione della realtà sociale, come la costruzione della macchina del fango e la descrizione dell'accumulazione originaria del capitale. Nell'analisi condotta, tesa a rappresentare il noir come "giallo sociale", la duplice vocazione sovversiva del genere emerge attraverso esempi letterari, cinematografici ed alcune interviste con testimoni privilegiati, in particolare con riferimento al caso italiano e francese.
10,00

Contro la frammentazione. Movimenti sociali e spazio della politica

Contro la frammentazione. Movimenti sociali e spazio della politica

Salvo Torre

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2018

pagine: 94

Da oltre due decenni, i movimenti sociali, sorti ovunque nel mondo, stanno ridisegnando, con un'ampiezza e una forza che ha pochi precedenti, molte delle categorie tradizionali del conflitto politico. Il loro ruolo però si inserisce in un quadro molto più grande, in un profondo processo di mutamento della stessa presenza umana sul pianeta che comporta la fine della sovranità moderna e il pesante ridimensionamento delle forme della democrazia. I nuovi tipi di conflitto, soprattutto quelli ambientali, esprimono direttamente quel processo di cambiamento e concorrono a destrutturare un sistema sociale che affronta ormai una crisi irreversibile, dopo aver ridefinito l'intero sistema vivente. Uno dei risultati più evidenti è la progressiva nascita di un nuovo spazio della politica, che nei prossimi anni diventerà probabilmente il luogo privilegiato del confronto sulle possibilità di trasformazione. Una delle tesi di fondo di questo volume è che una parte consistente di ciò che potrà essere la nuova società globale si trova in quelle rivendicazioni che sono accomunate dall'opposizione ai processi di accumulazione, perché difendono biomi, culture, aree urbane dalla spoliazione ai fini di arricchimento e iniziano a rappresentare una possibilità alternativa che potrebbe essere costruita su un'etica politica del vivente.
9,00

Chimere dell'arte. Guerra estetica, ultramedialità e arte genetica

Chimere dell'arte. Guerra estetica, ultramedialità e arte genetica

Roberto Barbanti

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2017

pagine: 160

Il modo di produzione materiale e simbolico attuale opera sul vivente tramite processi di controllo e dinamiche incontrollabili. Al controllo delle vite, degli affetti e dei percetti dovuto alle tecnologie di captazione-localizzazione, riproduzione e produzione d'immagini di ogni natura e sorta, corrisponde il non-controllo di un mondo che sfugge a qualsiasi orientamento "sensato" (molecole di sintesi, nanotecnologie, Ogni, radiazioni atomiche, frequenze elettromagnetiche...). In tale contesto la dimensione estetica, cioè l'universo del sentire, diviene una posta in gioco capitale. Ciononostante, l'arte sembra ritrarsi nel suo mondo. Asservita alle sirene di un ego sovradimensionato, a un mercato istituzionalizzato e nuovo bene rifugio, così come a un'autoreferenzialità patogena, essa produce chimere: fantasticherie e illusioni, ma anche opere transgeniche viventi. L'esigenza di una nuova est-Etica capace di affrontare consapevolmente le poste in gioco sensibili, sociali e ambientali del presente, appare ineludibile.
13,00

Palestre di vita. Omaggio a Gennaro Vitiello

Palestre di vita. Omaggio a Gennaro Vitiello

Ernesto Jannini

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2017

pagine: 120

"Sono del parere che possano esistere tante particolari concezioni del teatro per quanti uomini di teatro ci sono, cioè per quanti artisti praticano il loro mestiere con la particolare cura di servire la propria arte. Così quest'arte non può sembrarmi governata da leggi fìsse, immutabili, universali e, in qualche modo, magiche. Lo studio dell'arte teatrale permette solo di costruire, con la riflessione e l'esperienza, delle teorie che valgono secondo l'efficacia della pratica. Le teorie sono una guida per la creazione drammatica e oggi non sono solo brechtiane. Ve ne sono di precedenti, forse più significative e determinanti per il Teatro Contemporaneo". Siamo nel 1966 e le parole di Gennaro Vitiello - magistrale regista, fondatore del Teatro Esse e della Libera Scena Ensemble, direttore artistico del Giugno Vesuviano Popolare, scomparso nel 1985 - risuonano attuali più che mai. In questo suo lavoro Ernesto Jannini dà corpo al racconto appassionato di chi, seppur per un breve periodo, è stato accanto a una delle personalità più vive e originali operanti in Italia tra gli anni Sessanta e Ottanta. Dall'affondo critico dei primi tre spettacoli, vissuti come attore con la Libera Scena Ensemble, emergono l'eccezionale operatività del regista di Torre del Greco e la sua impareggiabile maieutica nei confronti dell'attore. Il libro restituisce, tutta intera, l'atmosfera e il clima culturale della Napoli degli anni Settanta e l'impronta vivida che Vitiello ha lasciato in coloro che lo hanno frequentato e conosciuto. Si parte dai primi incontri con il regista per passare poi ai viaggi compiuti per portare in giro per l'Italia e l'Europa gli spettacoli dell'"Ur-Faust" di Goethe, "La morte di Empedocle sull'Etna" di Hölderlin e "Un matrimonio d'interesse" di Lorca.
10,00

I nuovi volti del fascismo. Conversazione con Régis Meyran

I nuovi volti del fascismo. Conversazione con Régis Meyran

Enzo Traverso, Régis Meyran

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2017

pagine: 141

Fascismo: cosa vuol dire questa parola all'inizio del XXI secolo? La nostra memoria storica corre al passato, agli anni fra le due guerre mondiali, e vede un paesaggio fosco fatto di violenza, dittature, razzismo, genocidi. Questo ricordo riaffiora spontaneamente di fronte all'ascesa delle destre radicali, al proliferare del populismo, della xenofobia, e anche all'insorgere spaventoso del terrorismo, spesso definito "fascismo islamico". Al di là di alcune analogie superficiali, tuttavia, questo insieme di fenomeni presenta altrettante se non maggiori differenze con il fascismo storico. Ad alimentare la confusione contribuisce inoltre il fatto che la paura del terrore jihadista è una delle cause del successo delle destre populiste, antislamiche e razziste, da Marine Le Pen a Donald Trump. In una lunga conversazione con Régis Meyran, Enzo Traverso passa in rassegna questi fenomeni, dimostrando che lo sguardo dello storico può aiutarci a decifrare gli enigmi del presente. Suggerisce la nozione di "postfascismo", non più fascismo ma neppure qualcosa di completamente nuovo e diverso, per definire un insieme di esperienze transitorie, eterogenee, ancora mobili, in bilico tra un passato concluso ma ancora vivo nella nostra memoria e un futuro assolutamente incerto.
13,00

La radicalità dell'avanguardia

La radicalità dell'avanguardia

Stefano Taccone

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2017

pagine: 129

Qual è stata l'essenza e la vocazione autentica delle avanguardie? In che rapporto si collocano con le neoavanguardie? Che ne è del lascito dell'avanguardia in era postmoderna? Come si è pensata storicamente l'arte di fronte alla questione di una trasformazione rivoluzionaria della società? Come ha inteso rispondere alle sollecitazioni politiche radicali e come le ha incarnate essa stessa? A queste e a tante altre domande affini tenta di rispondere questa raccolta di saggi che, concepiti per svariate occasioni, restituiscono il cuore della riflessione teorica di Stefano Taccone nell'ultimo triennio (2013-16). Egli, sviluppando i suoi discorsi in continuo dialogo con l'opera di alcuni degli autori che maggiormente si sono esercitati su questi terreni, su tutti Peter Bürger e Mario Perniola, mette in evidenza, in polemica con ogni ipotesi di riduzione del progetto delle avanguardie a mero rinnovamento dei linguaggi, quanto esse abbiano inteso avanzare, malgrado i loro limiti, veri e propri progetti di mondo e di vita alternativi alla sfera borghese e, in tale ottica, abbiano concepito la dimensione separata dell'arte come qualcosa da contestare e superare. Sfrondata di ogni possibile deriva totalitaria, che è il rischio di ogni pensiero forte, la radicalità dell'avanguardia può forse ancora oggi offrire importanti sollecitazioni ad un presente in evidente crisi di paradigmi e pervaso da profonde sacche di insoddisfazione.
11,00

Sotto il segno del dionisiaco. Laure tra erotismo, sacro ed esperienza politica

Sotto il segno del dionisiaco. Laure tra erotismo, sacro ed esperienza politica

Aldo Marroni

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2016

pagine: 144

Laure, al secolo Colette Peignot (1903-1938), vive la sua breve e intensa esistenza all'ombra dello spirito dionisiaco, costellata di scelte eccessive ed estreme. Adolescente, si ribella alla cupa religiosità impostale dalla famiglia per gettarsi a capofitto nella convulsa vita culturale e politica della Parigi degli anni Trenta. La troviamo subito al centro di un intreccio straordinario di eventi vissuti accanto a scrittori e pensatori i quali hanno segnato profondamente quegli anni dal punto di vista politico e filosofico. Jean Bernier, Boris Souvarine e Georges Bataille sono le tre importanti personalità che gravitano inesorabilmente, catturate dal suo fascino, intorno alla sua fortissima presenza passionale e intellettuale. Gli "Écrits", pubblicati dopo la sua morte, hanno rivelato al mondo una scrittrice segreta, che rifiutava paradossalmente ogni deriva letteraria dell'impegno politico. Proprio la concezione della lotta politica, intesa come totale dispendio di sé fino alla morte, l'hanno distinta dai suoi tre maestri-amanti. Il presente lavoro si propone di rimuovere l'immagine di una Laure dedita esclusivamente alla deboscia erotica, per restituircela nella sua veste di pensatrice e donna politicamente impegnata, sempre sotto il segno del dionisiaco.
12,00

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