Nonluoghi Libere Edizioni: Saggistica
Non potevi fare altrimenti. Valentina Monti Ferrarini, una vita per la democrazia
Fabio Galluccio
Libro: Libro in brossura
editore: Nonluoghi Libere Edizioni
anno edizione: 2005
pagine: 152
La seduzione autoritaria. Diritti civili e repressione del dissenso nell'Italia di oggi
Lorenzo Guadagnucci
Libro: Libro in brossura
editore: Nonluoghi Libere Edizioni
anno edizione: 2005
pagine: 148
Bicicrazia. Pedalare per la libertà
Zenone Sovilla
Libro: Libro in brossura
editore: Nonluoghi Libere Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 156
Calcio al calcio. Pallonate nel diario di un mister
Marco Gaburro
Libro: Libro in brossura
editore: Nonluoghi Libere Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 144
Incontrando Berlinguer. Passioni e parole di un leader scomodo
Emiliano Sbaraglia
Libro: Libro in brossura
editore: Nonluoghi Libere Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 120
Genova: il posto sbagliato. La Diaz, Bolzaneto il carcere. Diario di una madre
Enrica Bartesaghi
Libro: Libro in brossura
editore: Nonluoghi Libere Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 216
Un altro computer è possibile. Il software libero e la rivoluzione della comunità aperta
Mario A. Santini
Libro
editore: Nonluoghi Libere Edizioni
anno edizione: 2003
pagine: 156
I lager in Italia. La memoria sepolta nei duecento luoghi di deportazione fascisti
Fabio Galluccio
Libro
editore: Nonluoghi Libere Edizioni
anno edizione: 2003
pagine: 226
Figli del ghetto. Gli italiani, i campi nomadi e l'invenzione degli zingari
Nando Sigona
Libro
editore: Nonluoghi Libere Edizioni
anno edizione: 2003
pagine: 154
L'oggetto di questo libro non sono i Rom, ma il nostro modo di interagire con loro; l'uso strumentale che facciamo di categorie quali nomadismo e stanzialità; i campi e il loro obbrobrio architettonico ed umano. I campi li facciamo noi, i nostri architetti, ingegneri, geometri, assessori, e sono una rappresentazione architettonica di come noi vediamo loro, gli zingari. Rappresentazione certo, ma non priva di conseguenze per chi le subisce e vi cresce dentro. Qualcuno si ostina a chiamarli "figli del vento", ma è del ghetto che sono figli.