NEM: Lo scrittoio
Lettere ritrovate
Guido Morselli
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2010
pagine: 184
Lettere scritte da Guido Morselli a vari personaggi del mondo della letteratura, della filosofia, della teologia, delle scienze. Le lettere erano custodite in alcuni libri della biblioteca di Morselli che, per lascito testamentario è stata donata alla Biblioteca Civica di Varese. Le lettere (di cui per alcune è stato possibile ritrovare e pubblicare, la risposta) sono praticamente inedite: alcune infatti sono state pubblicate a cura di Macchione sulla rivista “Lombardia Nord Ovest” nel 1984, ma mai più toccate. Fra le molte lettere ritrovate, due brevissime di Guido Morselli a Piero Chiara di sicuro interesse poiché, nessuno, a parte pochissimi esperti che hanno accesso al Fondo Chiara, ne conosce l'esistenza. Inoltre c'è una stupenda breve lettera di Maria Bruna Bassi a Piero Chiara con un nitido e stilizzato ritratto di Guido Morselli.
L'altro spazio. Scienza, paesaggio, corpo nella poesia di Andrea Zanzotto
Francesco Carbognin
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2010
pagine: 252
Descrivere l'«esperienza di linguaggio» di Andrea Zanzotto, significa ricostruire il senso complessivo di un percorso lirico di eccezionale coerenza, individuandovi, nel contempo, le particolarità semantiche e stilistiche, peculiari e distinte. In particolare, i diversi «momenti testuali» che si succedono nel corso del primo ventennio di attività di Zanzotto (da Dietro il paesaggio del 1951 a La Beltà del 1968), tendono a offrirsi all'attenzione critica quali «tentativi» compiuti nell'ambito di un'«esperienza poetica» unitaria, in forza della «lunga fedeltà» prestata dall'autore alle primitive occasioni tematiche della propria poesia. Sotto l'impulso di impetuose suggestioni culturali (dalla linguistica alla psicoanalisi, dalla filosofia alla matematica, dalla scienza medica a quella fisica, chimica, astronomica...), il più grande poeta vivente compie un ostinato riattraversamento critico di traguardi liricamente già raggiunti, trasponendoli in livelli sempre più sofisticati di linguaggio, in relazione a strati tanto più complessi quanto meno ordinari e immediati di realtà. Quello che viene progressivamente a delinearsi, tra le pagine di questo libro, è, pertanto, l'immagine di un iter di ricerca intrinsecamente sperimentale, che nella sua fluida instabilità si ispira all'ideale di una «densissima lingua» definita dalla strenua collaborazione tra motivazioni concettuali e soluzioni espressive. Lo stesso confronto con le stesure autografe delle liriche zanzottiane, attuato nel corso del presente saggio, dimostra come si tratti di un ideale a tal punto perseguito da esigere, dall'autore, una costante attenzione retrospettiva sul proprio operato. L'«esperienza poetica» di Zanzotto, così densa di cose «tangibili», così radicata in uno spazio e in un tempo «materialmente» constatabili, giunge, in ultima analisi, a fondare la propria unità in una dimensione «altra» dalla realtà e dalla storia, eccedente la semplice successione cronologica dei diversi libri.
A riva
Fabio Scotto
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2009
pagine: 90
Al suo esordio narrativo, Fabio Scotto, una delle voci poetiche più accreditate della sua generazione, sceglie quale luogo d’elezione il lago, sulle cui rive ha vissuto fin dall’infanzia. Memore della lezione di Vittorio Sereni, Scotto qui unisce le doti del poeta a quelle dello scrittore. Tra poesia e racconto, queste pagine percorrono le rive di laghi diversi, da Varese a Gavirate, da Caldè a Luino, da Como a Lugano, ad Aix-les-Bains e Madison, con lo spirito trepidante di chi scopra, al trascolorare dell’adolescenza nell’età adulta, il valore e la bellezza di ogni essere e cosa, perfino la più piccola (una pozzanghera, un luccio ferito, un uccello trovato morto sul selciato...), per poi farsi struggente evocazione di presenze e amori nel cuore di una stagione, gli anni ’70, che aveva visto i giovani incontrarsi, suonare, fondare radio libere e giornali studenteschi, condividere passioni civili e intellettuali, alla ricerca di un «senso comune» che oggi appare sopraffatto da un individualismo cinicamente bieco e qualunquista.
La contraddizione iniziale
Gregorio Scalise
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2009
pagine: 160
Il libro di Gregorio Scalise costituisce un importante strumento per la valutazione e l’interpretazione critica, della storia degli ultimi trent’anni di poesia in Italia. Con una intelligenza scettica, ma molto vivace, Scalise penetra e parcellizza i movimenti, le manifestazioni, gli eventi, i libri, le proposte di una generazione, la sua, spesso caratterizzata da eccessi di protagonismo neo-avanguardista, ma animata da un segno di rinnovamento distintivo, della parola poetica. Scalise, poeta lui stesso, traccia e testimonia con la “sua” Contraddizione iniziale, un progetto che forse aveva altri intenti, almeno all’inizio, interpretando e scrivendo dei poeti della sua epoca. Ne è scaturito invece uno straordinario “testo-collage”, per niente fuorviante, semmai chiarificatore e ironico, che riflette ciò che poeticamente è stato detto e scritto in tutti questi anni riguardo la poesia di due generazioni. Una versatile quanto illuminante testimonianza, (e metafora), dei tanti “paeselli” della poesia italiana contemporanea e universale.
La carcassa color del cielo
Solvejg Albeverio Manzoni
Libro
editore: NEM
anno edizione: 2001
pagine: 184
In questa nuova opera, intrisa di realtà e immaginazione, Solvejg Albeverio Manzoni si cimenta con "sue" storie che si sviluppano e si intrecciano, si direbbe a spirale. Gli avvenimenti crudamente storici da una parte e gli sprofondamenti psichici dall'altra, pur appartenendo a vite diverse, sono qui idealmente chiamati a corrispondersi. Sono le vicende di Georg Elser, un oscuro falegname svevo, autore dell'attentato a Hitler dell'8 novembre 1939 alla Burgerbraukeller di Monaco (vicende intervallate dai momenti più significativi dell'ascesa al potere del Fuhrer), e, simultaneamente, sono anche le vicissitudini - espresse in una dimensione drammaticamente onirica - di un personaggio femminile, altrettanto oscuro, senza nome, che dà voce ad ansie, inquietudini, paure, rivolte interiori, fantasie erotiche, desideri di evasione, aneliti di giustizia, d'ispirazione tutt'altro che privata. Solo alla fine il lettore scoprirà - sorprendentemente - qual è il loro preciso punto di contatto. Entrambi "vittime" di "sistemi di potere" mostruosamente omnivori, i protagonisti di questa che, in fin dei conti, è un'unica storia, non possono che rinnovare, in una sorta di staffetta morale, la denuncia della violenza a qualsiasi livello, politica o psicologica che sia. "La carcassa color del cielo", grazie anche alla pecularietà dei generi letterari di cui si compone, ha i caratteri di un suggestivo congegno narrativo, la cui precisione ben si rapporta - metaforicamente - al minuzioso ordigno a orologeria costruito da Georg Elser. Pronto a esplodere, al momento opportuno, nell'animo del lettore, frantumando luoghi comuni, pregiudizi, arroganze, acquiescienze a poteri falsamente grandi, pericolosamente forti.
Isolari
Claudia Zaggia
Libro
editore: NEM
anno edizione: 2000
pagine: 124
Il settecento, con la sua atmosfera inconfondibile e suggestiva, è il secolo privilegiato in questi racconti che Claudia Zaggia ha raccolto sotto il titolo di Isolari. Vi aleggia un tempo trasognato, sospeso tra passato e presente, ricordo e attesa: un tempo che rivive in quelle grandi ville un po' dismesse e silenziose nelle quali si agitano i vari - tutti memorabili - personaggi di queste storie. Storie che volentieri avrebbe potuto leggere la malinconica contessa de "Le nozze di Figaro", ritrovandovi ritmi e figure a lei familiari. Nelle vittime che qui ci sono la contessa avrebbe potuto ritrovare anche se stessa e nell'omicidio, nella morte, nella crudeltà scoprire cose che forse lei non aveva osato pensare, ma altre fiere e libertine dame del suo secolo certamente sì. E il titolo? Perché "isolari"? Quelle persone vive nei racconti, quelle case in cui si muovono misteriosamente, le loro, affascinanti e incredibili storie non sono forse come tante isole da ognuna delle quali si possono scorgere e osservare - con un gioco prospettico sempre più intrigante, sempre più coinvolgente - anche le altre? Ma ciò che più affascina il lettore è che qui si racconta di scrittura e pittura e musica, e di fantasie su esseri umani che come fantasmi appaiono e come fantasmi inquieti si spingono da un'isola all'altra. E magari hanno appena, e nel più soave dei modi, mandato qualcuno all'altro mondo. E infine Venezia. Certo infine, ma anche all'inizio e nel mezzo, qualcosa di questa "isola" c'è, tanto fra isole ci si capisce.
Una missione fortunata e altri racconti
Guido Morselli
Libro
editore: NEM
anno edizione: 1999
pagine: 160
Morselli non finisce di sorprendere. Questi scritti, differenti per modi e tempi di stesura, accompagnano, dagli anni '30 agli anni '70, il vario articolarsi della prosa narrativa con cui l'autore di Dissipatio H.G., Contro-passato prossimo, Il Comunista, Un dramma borghese, ha dato vita a una delle esperienze letterarie più singolari del Novecento Italiano. Sono presenti, qui, racconti dialoghi, moralità, interviste, pagine di viaggio: una miscellanea di generi capace di fornire al "vecchio" lettore di Morselli una riprova della della sua istrionica abilità narrativa e al "nuovo" l'occasione di una scoperta indimenticabile. Per molti la sorpresa maggiore consisterà nel trovarsi - tra l'altro - davanti a uno straordinario campionario di personaggi femminili. Sono ritratti di donne trattati con mano sapiente e penetrante capacità di identificazione: figure femminili per lo più "vincenti", in grado di catturare l'attenzione per la loro carica passionale o ideale, per le loro scelte esistenziali, le lucide manie, le sottili astuzie o le segrete gelosie. "Una missione fortunata" è certamente il racconto di più vasto respiro; una sorta di minuscolo spaccato storico che rivela una delle vene narrative all'autore più congeniali: l'attualizzazione della storia, cui corrisponde, specularmente, l'attenzione alla più scottante attualità politica.