Morlacchi: Spettacolo. Saggi
Novecento e teatro. Antropologie a confronto
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2024
pagine: 310
L’antropologia del teatro e dello spettacolo è una disciplina nata e sviluppatasi, in ambito accademico italiano, per proposta di Piergiorgio Giacchè, all’Università degli Studi di Perugia. Egli apre questo libro con una Lectio magistralis; segue una selezione di scritti che riprende il convegno “Novecento e teatro: antropologie a confronto”, svoltosi presso alcuni spazi dell’Università degli Studi di Perugia tra il 25 e il 26 ottobre del 2021. Le riflessioni proposte, che si interrogano sul rapporto tra teatro e antropologia – binomio che si intende rilanciare – e hanno carattere interdisciplinare, partono dal teatro del Novecento e arrivano alla contemporaneità del presente per proiettarsi nel futuro.
Silvio d'Amico. Una biografia
Gianfranco Pedullà
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2023
pagine: 360
Sulla complessa e discussa figura di Silvio d’Amico si concentra questa ricostruzione originale fondata su lunghe ricerche d’archivio e ampia documentazione storica. Il tentativo è di superare i toni spesso accesi e polemici che dal secondo dopoguerra in poi hanno accompagnato le varie narrazioni sulla ricca esperienza teatrale di d’Amico. Vorremmo restituire un’immagine viva del grande critico, le cui idee hanno molto condizionato la vita teatrale italiana, esercitando un’evidente egemonia costruita nel corso degli anni Trenta e protratta, anche oltre la sua morte, almeno fino agli anni Sessanta. Per d’Amico, il critico teatrale è «un’artista che lotta per quello in cui crede»: con straordinaria energia e grande passione egli si è sempre battuto per un teatro d’arte che sollevasse la scena dalle questioni strettamente commerciali per esaltarne le funzioni etiche e civili. Con grande pragmatismo e molte mediazioni istituzionali egli ha realizzato importanti innovazioni nella critica scenica, nell’editoria e nelle riviste teatrali, nella riorganizzazione dei luoghi della formazione attorale e registica.
La musica di scena nel teatro di Adelaide Ristori
Matteo D'Amico
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2022
pagine: 196
Nel secolo in cui il melodramma costituiva il genere di spettacolo prevalente rispetto al teatro di prosa, il Grande Attore ottocentesco cercò di contrastarne la posizione dominante e la forte concorrenza. Attrice di rinomanza internazionale, in questo confronto Adelaide Ristori (1822-1906) perseguì una strategia ad ampio raggio, che comprendeva l’adozione di originali musiche di scena, da lei espressamente commissionate, a integrazione e commento delle sue interpretazioni teatrali. Un aspetto inedito, che Matteo D’Amico, compositore attento a tutte le possibili declinazioni teatrali della musica, indagò nella sua tesi di laurea, discussa alla “Sapienza” di Roma nell’anno accademico 1982-83. Nell’anno delle celebrazioni del bicentenario della nascita di Adelaide Ristori patrocinate dall’Unesco, di concerto con la casa editrice Morlacchi, il Museo Biblioteca dell’Attore di Genova, che della Grande Attrice conserva il ricco Fondo archivistico, ha deciso di pubblicare quella tesi di laurea: pur a distanza di tanto tempo, essa conserva un valore esemplare, che ci auguriamo serva da stimolo per nuovi studi e approfondimenti.
Forme dello spettacolo in Europa tra medioevo e antico regime
Carla Bino, Sara Mamone, Stefano Mazzoni, Caterina Pagnini
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2018
pagine: 214
Il volume prende le mosse da una riflessione intorno ai metodi da applicare alla lettura critica delle fonti relative alla storia dello spettacolo. I saggi coprono un arco cronologico che va dal medioevo al Seicento, e ne indagano i fenomeni rappresentativi più rilevanti: dal dramma della passione di Cristo ai rapporti tra la periferia e l’Impero all'epoca di Carlo V, alla definizione del teatro moderno attraverso il canone mediceo e la sua disseminazione nella Europa delle corti, con particolare riferimento a quella inglese degli Stuart. Ne scaturisce la vivida conferma di un'identità comune di lunga durata nella quale i meriti unificatori dello spettacolo sono tutt'altro che trascurabili.