Moretti & Vitali: Il tridente. Campus
L'ombra. Volume Vol. 14
Libro: Libro di altro formato
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2020
La nuova serie della rivista “l’Ombra” riprende il progetto della prima serie, pubblicata tra il 1996 e il 2000, di sviluppare e ampliare le tematiche dell’immaginario e del simbolico in ambito filosofico e letterario, al fine di contestualizzare le dinamiche junghiane nella cultura contemporanea. Grazie all’ingresso in redazione dell’A.R.P.A. (Associazione per la Ricerca in Psicologia Analitica), si garantisce alla rivista una connotazione prettamente junghiana aderente alla clinica, senza la quale si rischierebbe di evaporare in pura teoria.
L'ombra. Volume Vol. 13
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2020
pagine: 176
Qual è il senso ultimo della conoscenza, e perciò di tutte le scienze, psicoanalisi inclusa? Allo scopo di confermare le sue ipotesi sull’inconscio collettivo Jung non ha esitato ad avvicinarsi a materie apparentemente lontane dalla psicologia, come, per esempio, alchimia e gnosi. I suoi allievi più creativi hanno colto l’esempio del maestro, ci viene in mente, per esempio, Eric Neumann. Oggi il loro lavoro trova ampio riconoscimento, e spazio nei piani formativi delle società analitiche junghiane. Questo numero de "L’Ombra" non vuole rappresentare un tentativo di estendere la ricerca dei fondamenti archetipici, individuare le tracce di una plausibile storia evoluzionistica degli archetipi. Perché ci siamo resi conto che degli archetipi le neuroscienze non si possono sbarazzare facilmente. Altresì è un tentativo di approfondire gli elementi di convergenza ricercando un linguaggio comune tra scienze della natura e scienze dello spirito. Con la necessaria umiltà, e nel rispetto dei differenti assunti epistemologici, i contributi di questo numero provano ad accostarsi alle acquisizioni delle neuroscienze utilizzando la teoria della mente proposta dalla psicoanalisi, e dalla psicologia analitica in particolare, con il progetto di permettere a entrambe le discipline di nutrirsi delle acquisizioni dell’altra. Di conseguenza, questo volume accoglie, accanto a saggi di stampo filosofico e psicodinamico inerenti la relazione mente/cervello, anche articoli dove si parla di batteri, di microbiota, di Sé biologico e di comportamenti animali. Gli autori del presente volume hanno tenuto costantemente d’occhio il timone affinché non si perdesse mai di vista la finalità ultima delle esplorazioni, ovvero le ricadute positive nell’attività clinica.
L'ombra. Volume 12
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2020
pagine: 215
La nuova serie della rivista "l'Ombra" riprende il progetto della prima serie, pubblicata tra il 1996 e il 2000, di sviluppare e ampliare le tematiche dell'immaginario e del simbolico in ambito filosofico e letterario, al fine di contestualizzare le dinamiche junghiane nella cultura contemporanea. Grazie all'ingresso in redazione dell'A.R.P.A. (Associazione per la Ricerca sulla Psicologia Analitica), si garantisce alla rivista una connotazione prettamente junghiana aderente alla clinica, senza la quale si rischierebbe di evaporare in pura teoria.
Metamorfosi del vivente
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2019
pagine: 208
«Questo fascicolo di "atque" si occupa della questione della metamorfosi del vivente che in vario modo attraversa differenti filoni di ricerca scientifica in zone di confine della psicologia e la psicoterapia che tanto possono giovare proprio al pensiero psicologico e psicoterapeutico e i relativi saperi. Come sappiamo, il termine "metamorfosi" ha una lunga storia. Già nella mitologia greco romana, come attesta l'opera di Ovidio, la metamorfosi esprime la dinamica del rapporto tra il mondo degli dei e quella degli uomini: una dinamica che ha sempre come scena e spesso come protagonista il mondo della natura in ogni suo aspetto. Se pensiamo poi alla tradizione democritea ed epicurea vediamo stabilirsi una persistenza del principio della metamorfosi anche nel naturalismo settecentesco: per esempio, con le ricerche di Linneo e quelle del Goethe scienziato (...). Ma il principio della metamorfosi del vivente con i relativi esiti che qui si vogliono discutere, ha ispirato e continua a ispirare la letteratura, e più in generale, l'arte contemporanea. Basti citare qui l'eponimo racconto di Franz Kafka ma anche la parte più visionaria della cinematografia di Cronenberg, da The Fly (La mosca) a Crash. Molti sono gli ambiti di ricerca dove la visione morfologica è attualmente presente. Nell'ordine che qui ci siamo dati, tale prospettiva il lettore la troverà dispiegata in otto ambiti diversi ma variamente confinanti tra loro, e precisamente: nel versante antropologico della filosofia, nella storia della letteratura tedesca, nella filosofia della scienza dove la sua pratica si intreccia con i problemi biologici e insieme psicologici dei trapianti, nella storia dell'estetica, nella filosofia della scienza e della tecnologia, nella filosofia delta mente e il suo approccio sistemico, nella fisica teorica e i suoi studi di fisica dei sistemi biologici e del cervello, così come - per concludere - nell'intreccio tra filosofia, biologia e letteratura.» (Ubaldo Faciliti e Paolo Francesco Pieri)
Attraverso oltre. Della conoscenza, della solidarietà, dell'azione
Angelo Tonelli
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2019
pagine: 240
La conoscenza non coincide con la padronanza filosofica e scientifica del pensiero, o l'accumulo di informazioni corrette intorno alla vita, ma con la stabilizzazione di livelli di coscienza illuminati, attraverso una costante disciplina e apertura interiore. Noi Occidentali dobbiamo rivolgere lo sguardo ai Misteri Eleusini, alle iniziazioni orfiche, e a quei pensatori che Platone definiva sophoí, ovvero Sapienti, e che hanno nome Eraclito, Empedocle, Parmenide, Pitagora, ma anche ai grandi maestri della conoscenza tragica ("patendo conocere"), Eschilo, Sofocle, Euripide, per non citare che i maggiori tra i Greci. Guardare alle radici della nostra cultura significa anche guardare alla Sapienza d'Oriente, perché anche di essa (oltre che dello sciamanesimo iperboreo e della spiritualità egiziana, persiana e mesopotamica) era pervasa la Sapienza di Pitagora, Eraclito, Parmenide, Empedocle, Democrito e Platone. Di questa connessione originaria tra Occidente, in particolare la nostra Magna Grecia, e Oriente, a cui Angelo Tonelli ha dedicato trenta anni di ricerche e di cui ha già fornito ampie documentazioni, viene qui presentata, in anteprima assoluta, una testimonianza archeologica di inconfutabile evidenza: la fotografia del ritratto del "Mongolo di Taranto", raffigurato in una ceramica protolucanica databile al IV secolo a.C., ai tempi di Platone, in cui compare un volto di chiara etnia mongola, a dissipare ogni eventuale dubbio sulla interazione tra Mediterraneo greco e Estremo Oriente, in epoca antica, interazione fino a oggi silenziata o negata da un'Accademia ancora arroccata alle Termopili immaginarie per contrastare la manifesta presenza dell'Oriente nel nostro Occidente sapienziale. E questa obliterazione ha gravato e grava sulla nostra cultura, perché se ne è ignorata la radice eurasiatica meditativa, sciamanica, noetica, condannando gli individui, e con essi la civiltà d'Occidente, a livelli di interiorità, saggezza e consapevolezza infantili, che sono alla base della crisi ecoantropologica in atto: una sorta di "furto d'organo", il nous, ovvero il luogo di connessione tra l'umano e il divino nella coscienza unitaria e illuminata. Questo tragitto "sulle tracce della Sapienza" a cui l'autore ha già dedicato un omonimo fortunato libro, di cui questo costituisce in qualche modo la continuazione, consente di fare collidere e colludere la grande esperienza conoscitiva originaria occidentale-orientale con le acquisizioni della scienza più avanzata e le domande di rinnovamento culturale e interiore poste dalla crisi della civiltà contemporanea.
Orizzonti di coppia. Individuarsi con il partner. Un percorso analitico junghiano
Fulvia De Benedittis, Sandra Fersurella, Silvia Presciuttini
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2019
pagine: 260
La "Psicologia analitica" di C.G. Jung può proporsi come percorso di cura per la coppia, oltre che per l'individuo? L'Individuazione, obiettivo della terapia junghiana, che persegue la realizzazione e l'integrazione di tutta la psiche, nell'uomo e nella donna, può essere concepita come un processo individuale e al contempo relazionale? Quale funzione svolge il partner nell'individuazione dell'altro? E la coppia intesa come unità diadica, come organismo unitario, può compiere un proprio percorso individuativo? Questi sono i principali interrogativi che hanno dato origine al libro, frutto di una ricerca metodica e rigorosa, iniziata dalle autrici già da molti anni. "Orizzonti di coppia" vuole essere un primo testo sistematico, teso a rivisitare puntualmente i concetti principali della psicologia junghiana, per poi evidenziarne la possibile valenza teorico-clinica nell'ambito di una psicologia e terapia delle coppie. Concetti quali l'Ombra, l'Anima e l'Animus, il Sé e più in generale gli archetipi e i complessi a tonalità affettiva possono essere concepiti, non solo, come nodi e snodi della psiche individuale, ma anche come forme nuove ed emergenti che assumono proprietà peculiari nel campo relazionale fra i partner. Il setting con le coppie, le fasi del percorso terapeutico, i sogni dei partner e l'uso del Gioco della Sabbia nella terapia, costituiscono temi centrali della clinica approfonditi ed esemplificati nella stesura del libro.
Atque. Critica del vissuto
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2019
pagine: 200
"A partire dal fatto che «atque» rivolge la propria attenzione verso la psicoterapia ponendola in stretto rapporto con i contributi delle discipline scientifiche e la riflessione contemporanea, questo fascicolo intende criticare l'idea di "vissuto" come accesso privilegiato alla mente e, confutando le nozioni di io e di soggettività che tale idea veicola, intende altresì evidenziare come l'individuo sia fondamentalmente un teatro di processi oggettivi, dove i relativi significati vengono costituiti in modo congiunto dai partecipanti nel corso dei progetti che concretamente accadono all'interno dei sistemi delle norme collettive. Con questa critica si vuole non già negare gli enti o gli stati mentali bensì far uscire dalla sterile separatezza in cui finirebbero col trovarsi: lo spiegare e il comprendere, il quantitativo e il qualitativo, la natura e la cultura, i fatti e i valori, ma anche l'esteriore e l'interiore, il tempo esteriore e quello interiore, la superficie e il profondo, l'ordinamento oggettivo e quello soggettivo del passato. E facendo decadere tali distinzioni solo apparentemente alternative, si vuole per l'appunto mostrare il loro vivo coinvolgimento e la loro reciproca (co)determinazione, come accade quando le cose si danno a vedere da un punto di vista sistemico. Allontanandoci criticamente dalla separazione tra scienze della natura e scienze dello spirito, e dal contesto coscienzialistico della fenomenologia di Husserl, intendiamo affrontare una serie di questioni che nella vita collettiva, nella vita privata e in quella "cura parlata" che è il trattamento psicoanalitico e più in generale psicoterapeutico, sono tra loro intrecciate, per esempio: la storia, la memoria, l'esperienza e il linguaggio." (Fabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri)
Interstizi della città. Rifugi del vivere quotidiano
Giampaolo Nuvolati
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2019
pagine: 192
L'interstizio ha una caratteristica precisa: tiene insieme la realtà, il ricordo e la fantasia, intreccia gli aspetti micro e macro della storia umana. Questo volume si occupa dei piccoli anfratti urbani raccontandoli attraverso una operazione di scavo in profondità, oltre la patina dell'ovvietà. Interstizi sono i cortiletti che si celano dietro ai portoni socchiusi, sono i brevi tratti di un antico portico che ci riporta alla mente un episodio cruciale della nostra vita, sono gli arredi urbani dimenticati: le ringhiere traballanti di una scalinata, una vecchia insegna di un negozio che non c'è più; sono le minuscole tracce cittadine di arte religiosa e di devozione verso i defunti - una madonna con bambino Gesù che troviamo in un altarino incassato nel muro di un palazzo del centro dinnanzi al quale amiamo sostare per un rapida preghiera. Situazioni che non sempre saltano immediatamente agli occhi ma vanno ricercate e forse solo se vissute in prima persona possono diventare rilevanti. Quando si parla di interstizi è naturale riferirsi ad una figura come il flaneur - e ovviamente anche alla versione femminile: la flaneuse - perché questo personaggio, nato a metà ottocento, rielaborato nella prima parte del '900 e oggi tornato prepotentemente al centro della riflessione in vari ambiti disciplinari, rappresenta l'arte del perdersi nella città e dunque di entrare in rapporto con gli angoli più reconditi e le fenditure a prima vista più insignificanti e banali del contesto urbano. Egli è l'emblema di un riscatto, delle piccole cose che si fanno grandi in quanto nascondono in se stesse un valore inestimabile. Gli intersitizi, infine, presentano anche un tratto sociale e politico laddove sono occasione di controllo da parte delle istituzioni ma anche di emancipazione e libera espressione per vari segmenti della popolazione, compresi quelli più deboli.
L'ombra. Volume 10
Libro
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2018
pagine: 315
La nuova serie della rivista "l'Ombra" riprende il progetto della prima serie, pubblicata tra il 1996 e il 2000, di sviluppare e ampliare le tematiche dell'immaginario e del simbolico in ambito filosofico e letterario, al fine di contestualizzare le dinamiche junghiane nella cultura contemporanea. Grazie all'ingresso in redazione dell'A.R.P.A. (Associazione per la Ricerca in Psicologia Analitica), si garantisce alla rivista una connotazione prettamente junghiana aderente alla clinica, senza la quale si rischierebbe di evaporare in pura teoria. Contributi di: Giuseppe Aprile, Roberta Bussa, Andrea Calvi, Francesco Capra, Francesca Croce, Alberto Favole, Luciano Gualà, Bartolomeu Leite da Silva, Franco Livorsi, Angelo Malinconico, Robert M. Mercurio, Bruno Meroni, Angela Michelis, Nadia Narcisi, Michela Pereira, Alessandra Perugini, Mario Riberi, Augusto Romano, Marina Settembre, Lidia Tarantini, Ferruccio Vigna.
Atque. Soglie
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2018
pagine: 146
"A partire dal fatto che «atque» rivolge la propria attenzione verso la psicoterapia ponendola in stretto rapporto con i contributi delle discipline scientifiche e la riflessione contemporanea, questo fascicolo della rivista intende focalizzarsi sulla nozione epistemica di soglia che attraversa vari ambiti della conoscenza: dalla psicologia alla biologia, dalla psicologia sperimentale alla matematica, dalla medicina e la filosofia sino alla fisica. E ciò per giungere a una comprensione sempre più scientificamente adeguata della dimensione psichica dell'uomo e, più, in generale l'umano in quanto tale. Proprio recuperando dell'umano una comprensione - lo si ripete - sempre più scientificamente adeguata e nello stesso tempo attenta alle differenti declinazioni in cui si specifica anche in rapporto alle pratiche delle varie discipline, si propongono contributi che in vario modo affrontano i seguenti temi: la soglia della coscienza, la soglia del dolore, la soglia tra psichico e fisiologico, la soglia del vivente, la soglia del trascendente (anche in relazione alle possibilità dell'esperire umano), la soglia dell'alterità (anche in rapporto all'identità personale), ecc. Chiamando in causa la polisemia e non già l'ambiguità del termine soglia, sostanzialmente i vari contributi qui raccolti pensano e ripensano il darsi pratico di tale concetto nel pensiero filosofico e nei saperi psicoanalitici allorché si embricano con i contributi delle discipline scientifiche più significative e con la riflessione più fertile." (Paolo Francesco Pieri)
Virgole inesauste. Figure di follia e di cura sulla scena dialettica della vita
Maria Rosa Tinti
Libro
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2018
pagine: 262
Virgole inesauste sono quattro figure di folli tratteggiate nella loro singolare e dirompente forma di vita. E se "virgola" è l'interpunzione che segnala una pausa e allude alla riserva di senso che la sospensione porta sempre con sé, "inesausta" è la tensione che innerva tale sospensione, è la necessità del folle di spingersi sul limite estremo del senso, la sua dolorosa grandezza nell'interrogarsi sul mistero delle origini e della destinazione di ciò che è umano. Ma inesausta è anche la tensione del curante a vivere la relazione con il folle come l'esperienza di un allargamento dell'orizzonte personale e transpersonale, di un accrescimento in termini di conoscenza e visione delle proprie e altrui possibilità. Le storie che approdano su queste pagine non sono resoconti di casi clinici. Ognuna è il tentativo di far parlare, nel linguaggio che gli è proprio, quel sapere originale che il folle rivendica con la sua semplice esistenza e il senso urgente, irrinunciabile, ancorché tragico, di cui è diretto testimone.