Moretti & Vitali: Fabula
Tutto brucia tranne i fiori
Roberto Dall'Olio
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2015
pagine: 75
"Tutto brucia tranne i fiori" di Roberto Dall'Olio è un poemetto incentrato sulla straordinaria vicenda di Abelardo e Eloisa, che scosse il mondo filosofico e religioso dei primi anni del XII secolo per la sua tragica conclusione. Abelardo, nato nel 1079, è da tempo il filosofo alla moda di Parigi; Eloisa, nata nel 1100, è una ragazza colta e ardente, che s'innamora del grande maestro, condividendo con lui, fra il 1116 e il 1117, una storia di passione e di conoscenza. Abelardo ed Eloisa leggono, studiano, si amano con furore, provocando lo sdegno moralistico dei familiari di lei e delle autorità religiose, che puniranno con brutalità e violenza Abelardo, costringendo Eloisa a prendere i voti. In monastero la donna, che si era formata più sui versi di Lucano e di Ovidio che sulle pagine delle Sacre Scritture, scriverà in una lingua dotta e immaginifica lettere brucianti di passione; lui, da tempo coinvolto in dispute teologiche, anch'egli costretto a prendere i voti, compone la "Historia calamitatum mearum" ("Storia delle mie disgrazie"), in cui racconta con spirito già moderno la propria vita e le battaglie filosofiche intraprese a difesa del proprio pensiero e della propria dignità umiliata. Roberto Dall'Olio, costeggiando con fedeltà storica questa impressionante vicenda - divenuta nei secoli quasi leggendaria -, compone un poemetto in dodici sezioni.
Quaderni di poesia
Renato Oliva
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2015
pagine: 183
Questi "Quaderni di poesia" raccolgono una parte del lavoro poetico dell'autore negli ultimi decenni, antologizzandolo secondo una quadripartizione orientativamente tematica. Il primo quaderno mette a contrasto l'amore buono (che alimenta la vita, la quale, senza quel nutrimento, languirebbe fino a spegnersi) e l'Ombra dell'amore, il malamore, tossico e malato. Il terzo quaderno (Storia e geografia) è dedicato ai viaggi il cui obiettivo non è l'arrivare ma l'andare ("Itaca ti ha donato un bel viaggio", ricorda Kavafis al suo Ulisse), a quel viaggiare che è pellegrinaggio mai concluso. Il viaggio, nello spazio e nel tempo, si affaccia talvolta su frammenti di Storia. E della Storia il viaggiatore deve riconoscere il male, col timore che, per citare Ceronetti, "il male sia struttura di fondo, sulla quale si può intervenire debolmente e solo un poco, diminuendone piccole aree, riducendone qualche angolo". Questo, anche, può essere il compito della poesia: operare, limitatamente, come strumento di una qualche diminutio malis. Il quarto quaderno cerca la comunione tra vivi e i morti, il dialogo della memoria. Ma la figura tutelare di tutta la raccolta è quella dello sciamano del secondo quaderno (Il canto dello sciamano).
Valichi
Giovanni Parrini
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2015
pagine: 80
Giovanni Parrini è un poeta che cerca nel visibile la via per l'invisibile, nella finitezza delle cose e nello scorrere del tempo la dimensione dell'infinito. Una ricerca ardua, disseminata di dubbi, di esitazioni, smarrimenti. Gli uomini paiono sperduti in un mondo di cui ignorano il senso, e in cui sembra prevalere la legge della sofferenza, che non risparmia nemmeno la materia inerte, o gli oggetti della nostra vita quotidiana, come il lampeggiante di un'autoambulanza che all'improvviso sembra percepire "il volto vero" del fato. Eppure, proprio questo è il compito che Parrini assegna alla poesia: vincere l'aridità del cuore, l'indifferenza dello sguardo, spingersi "nell'oltre delle cose", come recitava il titolo del libro precedente. Questo doppio movimento - della mente che indaga e giunge alla percezione di un nulla cosmico; del cuore che si ribella, e s'inoltra per vie nuove, che aprono a una forma più misteriosa di conoscenza - si rispecchia nel movimento strappato dei versi, ora brevissimi ora lunghi, quasi al limite del respiro. Una poesia di natura meditativa e di forte tensione metaforica, che obbliga il lettore a confrontarsi con il significato della vita, a discendere nelle profondità del tempo e della memoria, "affinché - come leggiamo nei versi conclusivi della raccolta - dilaghi l'invisibile nelle nostre evidenze".
Testa rasata
Maddalena Capalbi
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2015
pagine: 60
"Sono versi vibranti e fluidi, che sottolineano la potenza tematica di un libro che ha al centro il corpo femminile, usato, disprezzato e vilipeso. L'autrice rappresenta con audacia, in brevi taglienti quadri di vita, la violenza subita ancora oggi dalle donne, come nell'antichità, dalle più povere e derelitte, alle più altolocate, alle martiri poi santificate. Il tumulto emotivo trova espressione nell'ordine poetico, che dà voce alla specificità della scrittura, incrementando la diversificazione del pensiero poetico femminile. Sgorgano chiare le parole che dicono del corpo femminile ferito, eterno lutto dell'anima violata, senza apparente riscatto. Esemplari e dolenti, ci vengono incontro figure come Agata, alla quale furono strappati i seni perché si rifiutò al console di Catania, e alla rinuncia a se stessa preferì la tortura. O Lucia, bellissima, che si negò a un giovane e alla quale, per vendetta, furono cavati gli occhi. (...) Maddalena Capalbi parla di una sopraffazione che in nome di un piacere malato, di un'immonda vendetta, o di una trasfigurazione perversa dell'amore, si rivolge contro i corpi, ma che in realtà ha, e ha sempre avuto, come fine l'annientamento della soggettività femminile. Non è solo la tragicità, tuttavia, il filo conduttore della raccolta (...) ma a un femminile soccombente contrappone sempre, sia pure marginale, ma costante e continuo come un fiume carsico, un femminile capace di affermarsi." (Mariolina De Angelis)
Come un vento serenatore (ai confini di un parco)
Pasquale Del Cimmuto
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2014
pagine: 72
L'ultimo libro di Pasquale del Cimmuto si presenta come uno struggente, lucido rendiconto esistenziale. La lingua poetica è aspra, tagliente, spesso raggelata, fondata sull'esigenza di cogliere la vita nella sua verità nuda, senza infingimenti. Davanti agli occhi del poeta scorrono i segni del mondo: poiane, pleniluni, sentieri montani, lepri in fuga, cui si accompagnano meditazioni sul senso delle cose, implorazioni al dio delle solitudini, memorie familiari, riflessioni sul "niente di vivere", ma anche improvvisi frammenti nutriti di una gioia intensa, insperata. L'uomo che ha impastato le mani nella "creta del mondo", sente che tutto, nel gran vorticare delle cose, è solo apparenza e trasmutazione. Kikuo Takano, il poeta giapponese che sostò diversi giorni tra i boschi e le pietre della sua terra, lasciando l'impronta di versi fragili e sublimi in cui Oriente e Occidente si toccano, ritorna nella forma aerea di una farfalla, a dire che "ogni uomo è una goccia del senso/ che ha la luce nel nulla". A volte, la lingua sembra venir meno, arrendersi al potere muto delle cose; la verità si fa "veritudine", segnata dal sentimento del limite, dalla legge universale della sofferenza; scuri assilli scheggiano la lastra dei versi.
Interporto Est
Annalisa Macchia
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2014
pagine: 62
"'Interporto est' di Annalisa Macchia è una specie di trepido e commosso romanzo per flash, sovrapposizioni, contrappunti, rapidi accostamenti memoriali, cammini e soste, fughe e risalite dal presente al passato e viceversa. Tornare dove si è vissuta la stagione mitica dell'infanzia (una frazione della campagna livornese) significa osservare tutto quanto si è perso e continua a perdersi, a sfarinarsi, a sgretolarsi come il cimitero assediato dall'interporto o la chiesa la cui campana fu messa in vendita, come i terreni invasi dai container o da 'alberi scheletrici', come il ricordo stesso delle chiacchiere femminili en 'plein air' che un tempo innervavano i giorni." Postfazione di Luigi Fontanella.
Continenti persi
Alessandro Catà
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2013
pagine: 101
"Da sempre la poesia di Alessandro Catà è attratta dal punto in cui ciò che appare si scinde in altro, il suono - come scrive egli stesso - si stacca dal significato, "si riduce a un impasto denso, uniforme, a un'energia monotona di nenia". La sua voce ha la profondità remota di una pietra. Le sue parole sembrano trascinate all'indietro, in un precipizio di sensi e di fiati. Poesia del lontano, che si affida a un lessico inciso, tagliente, privo di ogni vezzo. Anche gli oggetti si allontanano ogni volta da sé, si sbriciolano nel niente da cui sorsero."
Stelle a Merzò
Adele Desideri
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2013
pagine: 74
"Stelle a Merzò" di Adele Desideri si origina dalla trasposizione per frammenti lirico-elegiaci di una storia d'amore appresa "dalla viva voce della protagonista". Come in un diario-resoconto di una passione estiva, il testo trova il suo incipit il 28 luglio 2009 a Merzò, per concludersi, circolarmente, a Merzò (dopo passi contestualizzati ad Airola, Milano, Ponte di Santa Margherita ecc.) il 31 ottobre 2009. Il testo può venire recepito come "il cerchio perfetto in cui l'amore fallisce", una mitica passione, paradossalmente essendo Merzò Comune di Sesta Godano, provincia di La Spezia, Liguria, "Godano" derivando dal longobardo "Wotàn", niente di meno che il Dio Odino. Ma nonostante il nome del Comune, che allude agli augurabili godimenti degli innamorati, questa è una storia fisica e metafisica di patimenti tesi faticosamente alla catarsi, trattandosi di una passione che figlia la percezione dell'impossessamento da parte del nulla, o meglio se ne lascia pervadere. La malattia d'amore pare irrimediabile, anche se i versi dell'autrice tendono a portare alla catarsi il lettore sensibile, i mal-aimé alla Apollinaire.
Congiunzione amorosa
Marco Marangoni
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2013
pagine: 70
Poeta, come già dicono i titoli delle opere precedenti, del tempo e della luce, Marangoni crede nella poesia come unità di pensiero e di "cosa", musica che si apre alla conoscenza amorosa del mondo.
Cassetti
Daniela Tomerini
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2013
pagine: 110
"Un bimbo che mostra la sua nuova bicicletta a un albero, e gli parla, e lo abbraccia; una suora che vive sola, in un convento su un monte di un'isola lontana, e si sente libera, immortale; una macchina chiamata Filippo, molto più reale di tutte le macchine del mondo; le isole greche, con il loro sole fulgido e assoluto; e le pareti alte dei grattacieli di New York. E nuvole, e cieli, e aurore; negozietti di Chinatown, centri commerciali, stazioni; stanze dove arde il fuoco; oggetti di ogni tipo, domestici e bizzarri, che sembrano usciti da una storia di Alice. E quante valige, quanti cassetti, proprio come in uno spettacolo di magia, che si chiudono o si aprono, e nei quali è come rinchiuso un mondo che è insieme concreto e meraviglioso, visitato da angeli molto umani, o da amici speciali. Anche l'autrice di questo libro, al pari del "piccolo mago che vive in collina", gioca con le parole come fosse un bambino; anche lei, come Mary la sarta, confeziona le sue poesie senza prendere le misure, né fare prove, semplicemente aprendo il cassetto della sua mente, e mostrando ciò che contiene, nel suo labirintico stratificarsi di tempi e di luoghi. E ciò che si vede è un movimento verticale, che lega costantemente, con grazia lieve, delicata, l'alto al basso, il cielo alla terra". (Giancarlo Pontiggia).
Voce del verbo
Sabrina Foschini
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2012
pagine: 106
"Poetessa che ama le sfide e i grandi progetti, Sabrina Foschini lavora su un'idea come un artista sulle pareti di un vasto edificio, tracciando campiture, riquadri, prospettive, lavorando sui dettagli, sui colori, sulla luce. "Voce del verbo" risulta infatti divisa in due parti ("Gli antichi"; "La novella"), come fossero i due specchi di un'antica navata: da una parte venti figure dell'Antico Testamento ("Gli antichi"), dall'altra venti figure del Nuovo Testamento ("La novella"). Figure tradizionali, che vanno dall'Arcangelo Michele, da Adamo, da Caino (cioè dai protagonisti del libro della Genesi) fino a San Paolo, l'edificatore della Chiesa cristiana. La narrazione è affidata a ciascuna di queste figure, voci del verbo, appunto, che di pagina in pagina vanno tracciando, in una lingua ricca di terre e di luci profondamente umane, una sorta di vasto atlante di storia sacra, ma riletto con la sensibilità di un nostro contemporaneo. Ne risulta un affresco in cui risplende l'intera storia del mondo nella sua ansia di verità, ma anche nella sua stupefatta innocenza. Un affresco, e non può sorprendere se si considera l'attività artistica della Foschini, ricco di suggestioni pittoriche, che rimandano alle pale d'altare e all'iconografia tradizionale dei santi cristiani." (Giancarlo Pontiggia)
Ti parlo
Riccardo Emmolo
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2012
pagine: 78
"Poeta parco ed essenziale, che scrive solo quando ne sente l'urgenza e la necessità, Riccardo Emmolo, l'autore di "Ombra e destino e altre poesie" (2002), è venuto componendo in questi anni un libro, al confine tra lirica e narrazione, a volte scanzonato, irriverente, perfino comico e clownesco, a volte amoroso e appassionato, ma anche crudo, tagliente, inquietante, soprattutto quando affronta temi rari in poesia come la malattia, l'afasia, la crudeltà. Il libro si dà come un intreccio di voci che invocano, interrogano, dialogano: a volte scontrandosi con il silenzio, che è sempre il silenzio dell'anima, quando è resa muta dal dolore, quando si affaccia sul mondo in cerca di un senso, di una risposta al male - almeno apparente - delle cose. La spoglia necessità dei titoli; le interrogazioni che tagliano, con la loro carica metafisica, la trama ordinata dei pensieri, svelandone la fragilità; le sospese meditazioni sul sentimento del tempo; le fiondanti immagini dell'adolescenza sciclitana, con le sue storie lucenti e crudeli, le sue figure remote, eppure indelebili; gli impietosi rendiconti della vita, che l'animo severo accoglie come sentenze definitive; le invocazioni ai cieli; il gioco ambiguo dei pronomi, delle identità che si ritrovano e si perdono; e poi di nuovo voci, che tentano un muto dialogo; voci familiari; misteriosi messaggi d'amore; la lingua gergale che s'intrude, impastandosi, nella lingua più illustre della nostra tradizione, inasprendola." (Giancarlo Pontiggia)