Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Mimesis: Storia di storie

Milano «rossa». Ascesa e declino del socialismo (1919-1926)

Milano «rossa». Ascesa e declino del socialismo (1919-1926)

Ivano Granata

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2018

pagine: 223

Nel 1919 Milano era ritenuta una delle città più “rosse” d’Italia. I socialisti, che dal 1914 reggevano l’amministrazione comunale e che nel 1920 avrebbero conquistato pure quella provinciale, erano senza dubbio la forza politica più rilevante. Vista l’importanza del capoluogo lombardo, sembrava che il ruolo da loro esercitato potesse addirittura ripercuotersi positivamente sull’intera politica nazionale. Nel 1922, invece, furono i fascisti a diventare la forza egemone di Milano, con conseguenze drammatiche anche per il resto del paese. Eppure le elezioni politiche dell’aprile 1924 avrebbero dimostrato che a Milano l’antifascismo godeva ancora di un vasto consenso, soprattutto grazie all’azione decisiva e fattiva dei socialisti. Proprio però le divisioni interne del socialismo, con la contrapposizione tra le sue due “anime”, la massimalista e la riformista, impedirono, purtroppo, di trovare contro il governo di Mussolini una strategia comune efficace e decretarono la sconfitta della libertà e del socialismo medesimo. Dopo la Liberazione, tuttavia, Milano fu capace di ritrovare la sua identità democratica e così il Partito Socialista, di nuovo primo partito cittadino nelle elezioni del 1946, poté costituire per lungo tempo l’asse centrale della politica ambrosiana.
20,00

Non solo piombo. Politica e cultura nella Milano degli anni settanta

Non solo piombo. Politica e cultura nella Milano degli anni settanta

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2017

pagine: 230

Non solo piombo, la Milano degli anni settanta. Certo una città ferita, in crisi, ma anche fervido laboratorio di esperienze amministrative; effervescente centro di iniziative artistiche e sperimentazioni teatrali; sede di memorabili esposizioni; fucina di talentuosi stilisti capaci di coniare un brand che sarà esportato in tutto il mondo; culla della rivoluzione dei linguaggi pubblicitari e degli stili comunicativi, delle nuove tecnologie e del terziario avanzato. Una città impegnata a cambiare pelle, dove convivono impegno politico e fantasia, contestazione e ricerca, politiche pubbliche e iniziativa privata. In un incandescente incrocio capace di sprigionare energie che alimenteranno, a breve e a lungo termine, una grande mutazione identitaria, verso la metropoli futura.
18,00

La politica delle cose. Filippo Turati e il socialismo milanese 1883-1914

La politica delle cose. Filippo Turati e il socialismo milanese 1883-1914

Maurizio Punzo

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2017

pagine: 250

A Milano vi erano le condizioni economiche e culturali necessarie perché anche in Italia, come nel resto d'Europa, si costituisse un partito socialista. Ma perché il socialismo milanese svolgesse un ruolo fondamentale nella nascita del Partito Socialista Italiano doveva sorgere un gruppo dirigente capace di conquistare al socialismo la classe operaia e di prendere le distanze sia dall'anarchismo sia dalla Democrazia radicale. Fu questo il ruolo esercitato dalla Lega Socialista Milanese di Filippo Turati ed Anna Kuliscioff e dalla «Critica Sociale», la rivista da loro fondata che fu nei decenni successivi il più importante punto di riferimento per tutto il socialismo italiano. Per più di un secolo, dagli anni Ottanta dell'Ottocento agli anni Novanta del Novecento, le vicende di Milano e quelle del socialismo si sono intrecciate tra loro. Alle grandi Amministrazioni socialiste dell'età liberale, guidate da Emilio Caldara e Angelo Filippetti, ha fatto seguito, nel secondo dopoguerra, una lunga serie di Sindaci socialisti. Una storia appassionante e avvincente che si è poi interrotta ed è stata in parte dimenticata, ma che merita di essere studiata.
22,00

L'anticiviltà. Il naufragio dell'Occidente nelle narrazioni della Shoah

L'anticiviltà. Il naufragio dell'Occidente nelle narrazioni della Shoah

Sibilla De Stefani

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2017

pagine: 365

Auschwitz è il luogo, simbolico e materiale, in cui si compie l'ultimo atto della modernità europea. Auschwitz, in questo senso, divide la storia in un «prima» e un «dopo» tra cui non c'è più nessuna comunicazione, dando vita a una vera e propria frattura che mette fine ai miti e alle illusioni di quella stessa modernità. Ad Auschwitz la parabola gloriosa inaugurata dall'Uomo vitruviano di Leonardo collassa, sostituita dal suo doppio speculare e negativo: quel Muselman in cui Primo Levi identifica l'emblema di «tutto il male del nostro tempo» e che abita l'anticiviltà del genocidio. Le testimonianze italiane della Shoah, per la prima volta studiate nel loro insieme, esibiscono e raffigurano proprio i contorni e gli abissi di questa civiltà capovolta e dimostrano come la profonda cesura storica, culturale e antropologica di Auschwitz, ben lungi dall'essere una costruzione teoretica posteriore, sia già presente in nuce nei racconti dei superstiti. Attraverso la mise en abîme dei testi fondativi dell'etica giudaico-cristiana (la Torah, il Nuovo Testamento e la Commedia dantesca), la koinè mortifera di Auschwitz dà vita all'«antinarrazione delle camere a gas» che ribalta, frantumandola, l'integralità delle grandi narrazioni del passato. Con il conseguente naufragio, come per l'imbarcazione dell'Ulisse dantesco rivisitato da Levi, dei principi dell'umanesimo occidentale.
26,00

Gli atleti del duce. La politica sportiva del fascismo 1919-1939

Gli atleti del duce. La politica sportiva del fascismo 1919-1939

Enrico Landoni

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2016

pagine: 232

Perfetta osmosi tra sport e politica, efficace riassetto dei quadri federali e del Coni, valorizzazione professionale ed istituzionale di tutte le figure coinvolte nell'impresa sportiva e selezione accurata degli atleti, nel segno dell'innovazione tecnica e metodologica. Ecco alcuni dei tratti distintivi di quell’unicum ideologico e organizzativo messo in campo dalla politica sportiva del fascismo, risultato di una complessa sintesi di pragmatismo, spregiudicatezza, competenza e modernità. Di qui l'elaborazione di un modello vincente e innovativo, destinato a suscitare la curiosità, l'interesse e addirittura l'ammirazione di gran parte dei Paesi europei e degli Stati Uniti; e allo stesso tempo capace di condizionare pesantemente il successivo sviluppo dello sport italiano che, nel dopoguerra, attraverso la lente distorcente di un forte e durevole pregiudizio ideologico e culturale, sarebbe stato visto come un ingombrante retaggio del regime. Un pregiudizio che soltanto una rigorosa e accurata ricostruzione storica può contribuire a rimuovere.
22,00

La metropoli ai margini. Alterità, diversità ed esclusione tra Otto e Novecento

La metropoli ai margini. Alterità, diversità ed esclusione tra Otto e Novecento

Andrea Chiurato

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2016

pagine: 223

Tra le molteplici manifestazioni dell'Altro la figura del reietto è senza dubbio una delle più sfuggenti all'interno dell'immaginario della modernità occidentale. Sin dagli albori delibera del confinamento» il diverso da Sé è stato difatti relegato ai margini, isolato e accuratamente celato alla vista, tentando di limitarne la perniciosa influenza affinché non potesse nuocere al resto della società. Oggi come ieri la possibilità di incrociare il suo sguardo ci inquieta non meno di quella di trovarci, volenti o nolenti, a condividerne l'infausta sorte. Per la medesima ragione la peculiare natura di questo soggetto non ha mai smesso di affascinarci e di incuterci, al contempo, un timore quasi reverenziale. Il suo volto riflette in negativo il senso d'identità, lo status a cui aspiriamo; la sua voce mette in discussione i valori dei quali siamo pronti a dichiararci strenui difensori solo quando iniziano a vacillare. Quale momento migliore, dunque, per cogliere il mutevole profilo del nostro alter ego se non quello in cui ogni cosa sembra in procinto di dissolversi in aria sottile? Sei romanzieri - Hawthorne, Poe, Butor, Calvino, Levin, Pineiro - collocati come sensibili sonde tra la metà del XIX secolo e le soglie del nuovo millennio. Tre distinte crisi. Un solo, scomodo compagno di viaggio. Uniti loro malgrado dalla speranza di arrivare sani e salvi alla fine del cammino...
20,00

L'età della Restaurazione 1815-1860. Gli stati italiani dal Congresso di Vienna al crollo

L'età della Restaurazione 1815-1860. Gli stati italiani dal Congresso di Vienna al crollo

Marco Soresina

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2016

pagine: 234

Nel congresso di Vienna, due secoli fa, le grandi potenze ridisegnarono la mappa dell'Europa dopo oltre vent'anni di guerre, e lo fecero con equilibrio e sapienza politica, garantendo al continente un lungo periodo senza conflitti. L'Italia non faceva parte delle grandi potenze, anzi, come Stato, non esisteva proprio, e la pacificazione della penisola fu compiuta dividendola in dieci piccoli Stati sovrani, legittimati a volte dalla tradizione, ma sostanzialmente dalla protezione delle potenze. Quegli Stati - chi più chi meno - vissero quarantacinque anni; e non fu una vita effimera. Ognuno era un sistema complesso di governo del territorio, di disciplina degli interessi economici e dei rapporti sociali, di educazione; e anche di usanze e di culture. Perlopiù si trattava di sistemi deboli, che non ressero l'urto della guerra del 1859-1860, quando con la forza delle armi, delle passioni ideali e della fortuna gran parte della penisola venne unificata. Tradizioni e istituzioni di piccoli Paesi che non avevano che pochi contatti tra loro vennero tumultuosamente miscelati in un nuovo grande Stato. Il volume presenta un'analisi della società e delle istituzioni di quelle piccole patrie, per svelarne le illusioni, i successi e i misfatti.
20,00

Scrivere con il mondo in testa. Intellettuali europei tra cultura e potere (1898-1956)

Scrivere con il mondo in testa. Intellettuali europei tra cultura e potere (1898-1956)

Fabio Guidali

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2016

pagine: 268

Il mondo va interpretato oppure trasformato? Tra questi due estremi si muovono gli intellettuali europei nella prima metà del Novecento, grazie a una riflessione costante e dialettica sulla loro funzione sociale e sul loro rapporto con istituzioni politiche, partiti e organizzazioni internazionali. Indagando e comparando gli scenari culturali di Francia, Germania e Italia, questa ricerca fa emergere le differenti sfaccettature del ruolo degli intellettuali e consente di ricostruire i dibattiti intorno agli strumenti più idonei per imporre le proprie convinzioni e le proprie scelte. Così, in controluce, per ogni contesto nazionale viene disegnata una traiettoria specifica e distintiva, sebbene per numerosi aspetti simile, al punto che persino la comune idea di Europa risulta messa in discussione.
22,00

Milano prima dell'Expo. L'esposizione internazionale di Milano del 1906

Milano prima dell'Expo. L'esposizione internazionale di Milano del 1906

Francesca Misiano

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2015

pagine: 199

Industrie, trasporti, infrastrutture, una rete di servizi sempre più estesa, attenzione per le classi sociali più umili. Questa è Milano all'inizio del XX secolo: una città che, pur con le sue contraddizioni, si sta orgogliosamente trasformando in una vera metropoli e che, proprio con il suggello dell'Esposizione Internazionale del 1906, può confermarsi la capitale morale d'Italia e ottenere anche il titolo di capitale economica. Grazie all'Esposizione del Sempione, infatti, Milano coglie l'occasione irrinunciabile per mettere in mostra il suo nuovo volto e far sentire la sua voce, ormai pronta a confrontarsi senza timore con il resto del mondo sul terreno del progresso e dell'innovazione. A garantire il successo dell'evento internazionale sarebbe stato quello spirito di collaborazione e condivisione che aveva impregnato la società lombarda sin dalle sue origini, al di là di naturali contrapposizioni sociali, politiche, ideologiche. Uno spirito capace di indirizzare Milano verso un unico, e nobile, fine: la modernità.
18,00

Nel mare che ci unisce. Il petrolio nelle relazioni tra Italia e Libia

Nel mare che ci unisce. Il petrolio nelle relazioni tra Italia e Libia

Ilaria Tremolada

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2015

pagine: 269

Il Trattato di amicizia, tirmato nel 2008 da Gheddafi e dall'allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi, oltre a porre fine alle estenuanti controversie risalenti alla dominazione coloniale, ha segnato un passo in avanti nei rapporti tra i due Paesi, fornendo un modello per quella che potrebbe essere la futura cooperazione tra l'Italia e una Libia nuovamente pacificata. L'attuale guerra civile libica ha infatti interrotto la lunga e proficua collaborazione nel settore energetico, un settore sviluppatosi grazie all'impegno e all'attività dell'Ente Nazionale Idrocarburi. Sulla base di una ricca e ampia documentazione archivistica sono così ricostruiti e ripercorsi gli sviluppi dell'ENI in Libia lungo il periodo che separa l'oggi dalla Seconda guerra mondiale, passando in rassegna anche le crisi petrolifere del 1973 e del 1978. L'obiettivo della ricerca è quello di disegnare l'evoluzione del progressivo coinvolgimento italiano nello sviluppo dell'industria energetica libica e di capire come e quando la strategia degli idrocarburi si è sovrapposta alle relazioni politiche tra le due nazioni, relazioni spesso difficili e complesse ma sempre dominate da una medesima appartenenza geografica e geopolitica: il Mediterraneo, il mare che ci unisce.
22,00

La scrittura violata. «Fontamara» tra propaganda e censura (1933-1945)

La scrittura violata. «Fontamara» tra propaganda e censura (1933-1945)

Alessandro La Monica

Libro

editore: Mimesis

anno edizione: 2020

pagine: 224

La scrittura violata è la storia del cammino accidentato di un romanzo, Fontamara di Ignazio Silone, su cui all'inizio non molti scommisero. Ambientato in un paesino abruzzese inventato ma vero, remotissimo dagli eventi della Storia, il romanzo parlò il linguaggio universale del riscatto sociale, perfettamente inteso dai "cafoni" di ogni latitudine. Un linguaggio ben compreso pure dai governi, sia da quelli del fronte antinazista, che lo usarono come arma propagandistica contro il nemico, fingendo di non notarne la carica eversiva, sia da quelli fascisti, efficienti nella compilazione di indici di libri proibiti. Ma si sa, lo spirito soffia dove vuole e Fontamara continuò a circolare sotterraneamente anche negli ambienti più ostili, compresa l'Italia mussoliniana, dove fu letto in traduzioni clandestine o ascoltato di nascosto dagli altoparlanti di Radio Londra. Questa singolare opera di un esule, composta da una materia ibrida a metà tra cronaca e politica, letteratura e giornalismo, incapace di sopportare i limiti di una "forma", seppe adattarsi al genere o all'idioma che, di volta in volta, le si richiedeva di indossare. Il romanzo rinacque, quindi, come testo teatrale, ballata, radiodramma e, così facendo, andò oltre sé stesso, offrendosi al lettore come esempio di quella libertà inseguita nelle sue pagine con tanta passione.
18,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.