Medusa Edizioni: Argonauti
La politica invisibile di Maurice Blanchot. Con un'antologia dei suoi testi degli anni Trenta
Riccardo De Benedetti
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 142
Scomparso il 20 febbraio 2003 all'età di 96 anni, Maurice Blanchot è stato un protagonista della cultura francese del Novecento. Ma, per un gioco quasi paradossale, egli è anche un personaggio "invisibile": finora chi ha affrontato il suo pensiero ha infatti accuratamente evitato di addentrarsi nei nodi "imbarazzanti" della genesi di un'idea che, in definitiva, esprime il distillato culturale della destra radicale attiva fra le due guerre. Amato oggi dagli intellettuali di sinistra, celebrato da filosofi come Derrida, il Blanchot del dopoguerra ha occultato il primo Blanchot, l'artefice di un'adesione culturale e politica che incarna da protagonista dirigendo e collaborando alla maggior parte delle riviste dell'estrema destra francese.
Il dio mortale. Ipotesi sulla religosità moderna
Giovanni Leghissa
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 310
Nella tarda modernità, in cui alcuni vedono la fase terminale del nichilismo, è ancora possibile vivere una qualche forma di esperienza religiosa? Attorno a questa domanda forse paradossale ruotano le considerazioni contenute in questo libro. Una prima risposta potrebbe essere quella che ci viene suggerita da Nietzsche: gli uomini che hanno sperimentato la morte di Dio e che non si sono ritratti dinanzi all'esperienza abissale che tale morte determina possono divenire dèi, non perché desiderosi di sostituirsi a Dio, ma perché capaci di custodire la finitezza che li fissa alla terrestrità. La posizione di Nietzsche comporta tuttavia un rischio che forse rimane ancora inassumibile. Di fronte a questa difficoltà vale allora la pena esplorare altri percorsi.
L'idea di pace e il pacifismo
Max Scheler
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 115
In questa conferenza tenuta a Berlino nel 1927, Max Scheler applica al clima politico dell'epoca i principi che aveva sviluppato in una delle sue opere più importanti, "Il formalismo nell'etica e l'etica materiale dei valori". Scheler s'interroga sulla "pace perpetua" davanti a un uditorio di uomini politici e diplomatici che di lì a poco sarebbero saliti alla ribalta in Germania. Ma non si tratta di uno scritto occasionato da un clima culturale che prepara la strada a Hitler; è invece il ragionamento lucido in risposta all'idea che da un conflitto di portata mondiale possa venire una pace eterna.
Heidegger e la teologia
Hans Jonas
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 89
Questo saggio di Hans Jonas si caratterizza per la forte carica polemica nei confronti del pensiero di Heidegger, che per Jonas e per altri pensatori ebrei come Hannah Arendt, Günther Anders e Karl Löwith era stato negli anni Venti un maestro. La questione in gioco era: come arrivare a comprendere il senso dell'essere? La relazione che Heidegger stabilisce fra essere e uomo, polemizza Jonas, non deve semplicemente riprodurre quella fra Dio e uomo. Non si intende infatti fare dell'uomo il "ventriloquo dell'essere". Servono alla riflessione teologica orizzonti più autentici che tentino di interpretare il "mito" religioso con mezzi simbolici e un linguaggio effettivo con la divinità.
Il segreto dell'immagine
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 213
Il primato della percezione e le sue conseguenze filosofiche-La natura delle percezione
Maurice Merleau-Ponty
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 114
Il corpo, la visione e il mondo in due scritti di Maurice Merleau-Ponty. "Il primato della percezione e le sue conseguenze filosofiche", il più articolato e complesso dei due, riproduce una conferenza del 1946 nella quale il filosofo francese mise alla prova davanti ai membri della Societé française de Philosophie le idee elaborate nel saggio "Fenomenologia della percezione", pubblicato l'anno precedente. Questi testi rappresentano un 'agevole introduzione al suo pensiero sulla percezione come esperienza primaria della coscienza e tracciano l'orizzonte della sua futura ricerca sull'intreccio fra estetica e visione, tema che permane nella riflessione di Merleau-Ponty fino allo scritto-testamento, "L'occhio e lo spirito".
Scienza, libertà e pace-Saggio sulla grazia
Aldous Huxley
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2002
pagine: 107
La pratica del credere
Michel de Certeau
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2007
pagine: 93
In questo volume sono raccolti due saggi di Michel de Certeau sul "credere" come pratica sociale, scritti agli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso. Come spesso accade con i saggi di de Certeau, anche qui viene reso fruttuoso un metodo di lavoro che si colloca all'incrocio di discipline diverse, quali la storia, l'antropologia culturale e la linguistica storica. Lo scopo che de Certeau persegue è duplice: da un lato mostra come il credere si sia modificato grazie all'avvento della modernità, la quale ha reso inoperante il legame che il credere aveva con le relazioni tra individui concreti e ha trasformato il credere in una pratica discorsiva in cui ne va invece del rapporto che una comunità di "parlanti" intrattiene con un insieme di enunciati; dall'altro, de Certeau svolge un'analisi di come il credere non possa essere pensato al di fuori dei contesti istituzionali che sostengono un dato sistema di credenze, sia per confermarlo, sia per utilizzarlo a proprio vantaggio. Sullo sfondo, la resistenza che le credenze oppongono alla presa delle istituzioni: mobili e nomadi, legate a ciò che fornisce un significato non solo al legame sociale, ma anche alla vita degli individui, le credenze per de Certeau attestano la vitalità di una pratica sociale che per definizione non può lasciarsi amministrare interamente dal potere istituzionale.
Vangelo di Giuda
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2006
pagine: 95
La querelle nata attorno al "Codice da Vinci" ha lanciato l'interesse dei Vangeli apocrifi. Da Maddalena a Giuda i personaggi che hanno accompagnato la vita di Gesù sembrano rivelare un volto diverso se non opposto talvolta da quello che si conosce grazie ai Vangeli canonici. Dopo quasi 19 secoli uno di quei testi apocrifi che avevano agitato la discussione teologica già nei primi secoli è tornato alla luce: è il cosiddetto "Vangelo di Giuda". Ma nonostante la sua riscoperta rischia ancora di essere sepolto da una valanga di speculazioni, cristiane e anticristiane, talvolta infondate. Questa traduzione italiana direttamente dal testo copto, in contrasto su alcuni punti con l'unica traduzione inglese per ora esistente, vuole restituire la reale portata rivoluzionaria del testo per la comprensione della concezione del mistero del male nel primo cristianesimo.
Le origini del monachesimo
Franz Overbeck
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2006
pagine: 67
Franz Overbeck fu definito da Karl Barth un "teologo senza fede". Overbeck tentò di conciliare cristianesimo e cultura, trovando un compromesso con la storia. Per lui l'essenza del cristianesimo si trova nell'ascesi, nell'attesa escatologica di Cristo, e come tale consiste nella dimensione dell'eternità. Egli si spingerà nei suoi studi oltre i confini del cristianesimo primitivo, fino a quella che lui stesso chiamerà una "storia profana della Chiesa". Alla luce di tali premesse riveste una grande importanza questo testo, una conferenza che l'amico fraterno di Nietzsche tenne all'Università di Jena nel 1867. Overbeck traccia una storia del monachesimo alternando esposizione storica, aneddoti e riflessioni filosofiche.
Un colpo di Bibbia nella filosofia
Henri Meschonnic
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2005
pagine: 284
La vasta produzione di Henri Meschonnic trova in questo volume una sintesi in cui risaltano tutti i principali argomenti di riflessione dell'autore: in primo luogo, una originale teoria del ritmo, nella quale convergono una poetica e un'etica del discorso in radicale contrasto con le teorie che hanno dominato il secolo scorso, dall'ermeneutica di Heidegger allo strutturalismo. Non si tratta dunque di un lavoro specialistico di esegesi biblica, ma di una discussione critica sui temi fondamentali della nostra tradizione culturale, e una proposta per riattivare una lettura non pregiudicata (ossia non teologica, e tantomeno confessionale) della Bibbia.