Marsilio: Biblioteca
Animerama. Storia del cinema d'animazione giapponese
Maria Roberta Novielli
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2015
pagine: 287
Come precisa nella sua introduzione Giannalberto Bendazzi - uno dei più importanti esperti e storici del cinema d'animazione mondiale -, "l'opera di Roberta Novielli è una ventata di aria fresca", poiché segna un punto di svolta nello studio e nella comprensione dei lungometraggi e, soprattutto, dei cortometraggi nipponici che da decenni popolano la nostra esistenza. Il Giappone è l'unico grande paese del mondo a non essere mai stato colonizzato dagli europei, paese che, dopo le civiltà dell'Asia, ha assorbito e filtrato la civiltà occidentale per un secolo e mezzo, senza però omogeneizzarsi. Nella storia mondiale dell'animazione il Giappone rappresenta inoltre un caso unico, per l'entità del suo successo produttivo e distributivo e, soprattutto, per il miracoloso (e tuttora inesplicabile) cocktail artistico che ha sotteso tale enorme successo. A partire dal pre-cinema fino a oggi, il volume ripercorre quindi lo sviluppo e le vicende dell'animazione giapponese, attraverso i suoi protagonisti, le logiche produttive, ma soprattutto nelle sue intersezioni con la cultura e la società nipponica di cui ha tradotto nel tempo ogni tensione e mutamento. "Al suo interno si delinea incisivamente il come, il quando e il valore di una produzione tutt'intera, in un modo che ci permette di ricomporre la frammentarietà precedente", spiega ancora Bendazzi.
Semiologia del paesaggio italiano
Eugenio Turri
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2014
pagine: 384
Il paesaggio di cui si parla in questo libro - che esce ora in una nuova veste - non è soltanto lo scenario fermo, acquisito, apparentemente immutabile con cui si confronta il vivere quotidiano, ma anche e soprattutto il paesaggio che vive e si trasforma nel tempo col mutare delle forme di vita, dei modi di produrre e di rapportarsi delle società con il proprio territorio. Tanto il primo è spesso carico di suggestioni, quanto il secondo può stravolgere ogni immagine sotto la spinta di nuove attività e iniziative. Così è accaduto in Italia nei decenni trascorsi, quando la violenza delle trasformazioni ha sconvolto, cancellato o devastato paesaggi tra i più celebrati. E stato un salto di civiltà o una corsa illusoria e distruttiva? La domanda può trovare risposta solo attraverso una storia di come è cambiata l'Italia, Paese di tensioni, frenesie, fantasia, dove non è spesso riconosciuto il valore semantico del paesaggio. Ancora oggi assistiamo alla difficoltà di assumere la pianificazione paesistica quale strumento-guida delle trasformazioni. Laddove un tempo il paesaggio si configurava attraverso interventi esperti e secolari che esprimevano per intero una cultura, quello dell'Italia d'oggi sembra il risultato di interventi caotici, incoerenti, improvvisati, espressione di una società priva di disegni ideali, trascinata solo dalle regole del gioco economico e delle sue scenografie consumistiche. Introduzione di Francesco Vallerani.
Problemi fondamentali della filosofia. Conferenze per la Società filosofica di Shinano
Kitaro Nishida
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2014
pagine: 225
Tra il 1923 e il 1937 il filosofo giapponese Nishida Kitaro tenne una serie di otto conferenze per i membri di una piccola società filosofica attiva nella zona di Shinano (oggi Nagano), nel centro del Giappone. Nelle ultime quattro conferenze di questo ciclo, qui tradotte per la prima volta in una lingua occidentale, anziché introdurre il pensiero di qualche altro filosofo, come aveva fatto fino ad allora, Nishida cerca di illustrare gli esiti della propria riflessione. Propone così all'uditorio ragionamenti che gravitano attorno ad alcuni dei problemi fondamentali della filosofia su cui stava scrivendo in quegli anni, ovvero la coscienza, il luogo, il tempo, la persona, il mondo e l'agire umano. Queste conferenze costituiscono perciò non solo un'"introduzione al pensiero di Nishida", introduzione composta dallo stesso autore negli anni decisivi della fase mediana e più tarda della sua filosofia, ma invitano anche ad affrontare una delle questioni cruciali che il suo pensiero pone, vale a dire la possibilità per la filosofia occidentale di rimettersi ancora una volta radicalmente in gioco, aprendosi a un orizzonte più ampio di quello della storia e del destino dell'Europa.
Il terzo cervello. La nuova rivoluzione psicologica
Jean-Michel Oughourlian
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2014
pagine: 236
"Non sono io a desiderare, ma il mio desiderio crea ciò che chiamo 'io'. E poiché questo desiderio è sempre copiato su quello di altri, tutto l'insieme della psicologia e della psichiatria deve essere ripensato. L'alterità ci costituisce da capo a piedi, sia sul piano filosofico sia su quello neurologico, e questo cambia tutto, in particolare cambiano i nostri modi di prenderci cura della mente". Partito dalla teoria del desiderio mimetico del filosofo René Girard, confermata incontestabilmente dalla scoperta dei neuroni specchio, Jean-Michel Oughourlian ci propone una rivoluzione. La sua "dialettica dei tre cervelli" mette radicalmente in discussione le nostre psicoterapie e la conoscenza che abbiamo di noi stessi. Al cervello cognitivo e al cervello emotivo si aggiunge il "cervello mimetico", terzo nell'ordine della scoperta, ma spesso primo in quello del funzionamento. E il cervello dell'empatia, dell'amore, ma anche dell'odio. Ci presenta l'"altro" come un modello, come un rivale oppure come un ostacolo. Altrettanti volti con cui si presentano le varie forme di nevrosi o di psicosi. La sua proposta ci invita a una nuova visione dell'essere umano.
Lo stupore infantile. Con un inedito sui giochi dei bambini
Elémire Zolla
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2014
pagine: 244
Questo quinto titolo dell'Opera omnia conduce il lettore in uno stupefacente itinerario nella foresta palpitante della mente zolliana, guidato da una lucina nel bosco, come accadeva nelle fiabe di un tempo. Lo stupore infantile, che intitola il libro, è una vertigine che i cuccioli umani, lasciati a se stessi, assaporano naturalmente, trastullandosi in giochi il cui fondo simbolico Zolla scrutava in certe noterelle inedite riportate alla luce qui per la prima volta. Dal saggio di apertura su "L'infanzia assassinata" si dipana un corale di temi scottanti: sulle migrazioni dei popoli, sull'inganno e la truffa consustanziali all'esercizio del potere politico, su apocalissi e genesi, sul matriarcato, sul "Parsifal" e il "Flauto magico" letti come opere-specchio della storia dell'Occidente. Nella tela tessuta da Zolla come un tantra moderno, incappiamo nell'iki, la grazia giapponese secondo Kuki Shuzo, nel poemetto "The Rose" di William Butler Yeats, nell'idea dionisiaca di natura al centro dell'opera di Karl Kerényi, e sulla "conoscenza senza dualità", propria dell'infante-sapiente, il cerchio di un pensiero attratto alle vette si chiude.
Neorealismo. Il nuovo cinema del dopoguerra
Stefania Parigi
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2014
pagine: 365
Il neorealismo attraversa la storia del cinema e della cultura italiana come una sorta di fantasma. Viene continuamente evocato sia da chi ne vuole distruggere la mitologia sia da chi cerca di recuperarlo e riattivarlo nelle dinamiche della contemporaneità. Il neorealismo è l'espressione di un periodo storico, delle sue rovine, dei suoi traumi, dei suoi desideri; è la manifestazione, ibrida e contraddittoria, di una nuova estetica; è un formidabile meccanismo generatore di immagini capaci di "resistenza" al tempo e passibili, insieme, di continue sopravvivenze. Mescolando varie prospettive e metodologie di ricerca, questo libro analizza le vedute e le visioni neorealiste come campi di tensioni, forze dinamiche che operano in molteplici direzioni: iconografiche, concettuali, tematiche, stilistiche, narrative, discorsive, produttive, ricettive. Le immagini del neorealismo sono contemporaneamente quelle impresse nei film del dopoguerra, quelle costruite dai discorsi dei critici e dei teorici, quelle che sono rimaste nella memoria collettiva e che tornano, con la loro aura di inattualità, a incidere su molte esperienze, disperse nello spazio e nel tempo, di riconquista cinematografica di un'identità antropologica ed estetica.
Microfilosofia del cinema
Paolo Bertetto
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2014
pagine: 310
Nel cinema, Deleuze rivendica la centralità della dimensione intellettuale. "I concetti sono immagini - dice -. Sono immagini di pensiero". Il cinema dunque non è lontano dal pensiero. Anzi ne è straordinariamente vicino. E se la filosofia è una forza, cioè un sapere concettuale che ci consente di allargare e di approfondire la conoscenza del cinema, il cinema, insieme, affronta i problemi e le figure della filosofia e li declina per immagini. Il cinema e la riflessione sul cinema, cioè, sono un modo per dialogare con la filosofia e proporre idee, concetti che - forse - interessano anche la filosofia. "Microfilosofia del cinema" è quindi un libro che ruota attorno ai concetti creati dalla filosofia, ma anche dal cinema. Anzi è un libro che riflette sulla relazione cinema-filosofia attraverso i concetti. Non è una teoria del cinema intesa in senso tradizionale. È un percorso intellettivo che indaga su un doppio movimento, dal cinema alla filosofia e dalla filosofia al cinema. Considera quindi il cinema non come un terreno che la filosofia può rischiarare, ma come un orizzonte che crea concetti e rielabora idee: e dunque pensa il cinema non come una dimensione subalterna, ma come una macchina che produce anche sul piano della speculazione. Questa idea di cinema è sviluppata attraverso analisi di film e di autori importanti della storia del cinema, da Bunuel a Fellini, da Godard a Wenders, da Lang a Hitchcock, dall'espressionismo ad Antonioni sino alla ricerca contemporanea di Lynch...
Filosofia perenne e mente naturale
Elémire Zolla
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 373
Questo libro accoglie in un volume unico due opere contigue di Zolla che videro la luce negli anni novanta del secolo scorso: "La nube del telaio. Ragione e irrazionalità tra Oriente e Occidente" (1996) e "La filosofia perenne. L'incontro fra le tradizioni d'Oriente e Occidente" (1999). I due testi accostati nella loro sequenza originale gettano piena luce sulla visione filosofica maturata da Zolla nell'ultima fase della vita, dopo aver esplorato ne "La nube del telaio" il vario peso che la dicotomia "ragione" e "irrazionalità" hanno avuto nella storia delle idee filosofiche e religiose fino al XX secolo. Il salto da una ragione calcolante ostaggio del cozzo fra gli opposti, a una mente capace di riconoscersi nell'unità profonda di "io" e "universo", è l'approdo cui Zolla giungeva ne "La filosofia perenne", additando una visione della realtà in cui fisica e metafisica sono congiunte. Nella parte III, un formidabile cambio di registro ci fa partecipi degli incontri "fatali" di Zolla con un terzetto irresistibile di personaggi dell'altro ieri e di ieri: il Marchese di Sade, di cui da giovane curò le Opere, la scrittrice statunitense Djuna Barnes che incontrò al Greenwich Village nel 1968, e il geniale storico delle religioni I. P. Culianu assassinato a Chicago nel 1991. Zolla che gli fu amico, ne traccia un ritratto memorabile.
Il ruggito del Leone. Hollywood alla conquista dell'impero dei sogni nell'Italia di Mussolini
Gian Piero Brunetta
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 314
Grazie al cinema, dall'indomani della prima guerra mondiale si compie il prodigio di trasformare il popolo americano- sconosciuto, selvaggio e stravagante, non nell'invasore barbarico, ma nel "prossimo tuo" da accogliere e amare come te stesso. E di creare una dipendenza diffusa dal sogno americano. Il libro esplora, insieme, le strategie pubblicitarie e le reazioni individuali e collettive alla "Marcia su Roma" delle Majors hollywoodiane dai primi anni venti. In generale viene descritta la parabola delle tecniche di advertising con cui Hollywood ha puntato a impadronirsi dei gangli emotivi e desideranti dello spettatore universale. Nello specifico si stabilisce un contatto ravvicinato con le strategie adottate in Italia e con lo spettatore italiano tra il 1922 e il 1938, dalle Majors e, in particolare, dalla Metro Goldwyn Mayer. "Il ruggito del Leone" ci fa rivivere le percezioni di mondi possibili per lo spettatore italiano tra le due guerre, in cui accanto ai profumi delle divinità hollywoodiane era possibile respirare anche i profumi della libertà.
Verde. Storie di un colore
Manlio Brusatin
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 124
Non solo un colore. Il verde, chiaro segnale di via libera, è diventato l'orizzonte sterminato di una speranza senza confini, che occupa tempo e spazio di un immaginario - tanto individuale quanto universale - "secolo verde". Il verde fin dalle sue origini è buono quando fa parte della natura, non è buono quando entra nel corporeo e nel serpentino. La sua doppia natura fonde insieme i due colori che lo compongono: il giallo della luce del sole, il blu dell'ombra notturna. Ma si tratta di un colore assolutamente originario, il colore più presente sopra la terra a partire da quello stagno di rane dove si è coltivata la vita molto umana, la vita di ogni essere che ha camminato, dal paradiso terrestre alla conquista della terra promessa, anch'essa sempre molto verde. L'itinerario nel verde che qui si propone è necessariamente saltellante come una inquieta e vorace cavalletta, tra divinità e paradisi verdi, cavalieri e fate verdi, pietre, terre e case verdi, riportando le diverse storie a una loro matrice originaria, e cercando di approdare a quel territorio verde, sostenibile o insostenibile che sia, di una speranza ancora verde che ha il colore intermittente delle lucciole nel bosco. La virtù della speranza verde sta sempre in mezzo, con la fede bianca alla destra e alla sinistra la carità rossa - un tricolore ancora inedito.
Ombre passeggere. Cinema e storia
Pierre Sorlin
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 226
Del passato ricordiamo impressioni, sfuggenti immagini che scorrono come passano sullo schermo le riprese di un film. Cinema e storia condividono la fugacità del tempo che non si ferma. Testi, dipinti, fotografie fissano un istante dell'accaduto, il film fluisce come lo fanno le nostre giornate. Il cinema è stato il primo divertimento di massa, ha radunato milioni di persone, unite grazie a un rituale comune. L'importanza del pubblico lo ha reso un fattore di rilievo nell'evoluzione economica e politica dell'universo contemporaneo; industria, strumento di potere, oggetto di scambi internazionali, divertimento, strumento di conoscenza. La sua originalità consiste nella restituzione del movimento: porge l'illusione di vedere le macchine funzionare, gli esseri spostarsi, la natura evolversi. Il contributo fondamentale del cinema alla comprensione del mondo è la messa in evidenza del cambiamento permanente che è la storia. Partendo da tali premesse il libro considera il cinema come istituzione sociale storicamente ambientata, come documento sul passato, come fonte per rappresentare epoche trascorse.
Il conoscitore di segreti. Una biografia intellettuale di Grazia Marchianò
Elémire Zolla, Grazia Marchianò
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2012
pagine: 500
'Raccontare' la vita di un uomo di conoscenza dei più noti ma meno compresi della letteratura del secondo Novecento, comporta l'espediente alchemico di estrarre l'anima del suo pensiero dalla materia biografica, alleggerendo anche quest'ultima per dare colmo risalto a ciò che di lui sopravvive negli scritti estemporanei e sistematici di quattro stagioni. Tali furono i periodi attraversati da Elémire Zolla tra l'anno di nascita in pieno regime fascista, il 1926, e il 29 maggio 2002, quando i suoi occhi si chiusero dinanzi al nitido presagio di un'epoca senza quasi contatto con l'ambigua grevezza del Novecento. "Il conoscitore di segreti" si compone di una prima parte biografica e di una seconda parte antologica, che raduna un'accorta scelta di testi zolliani introdotti dall'autrice. Come le valve di una conchiglia, le due parti compongono un vibrante e unitario dittico della memoria da parte di chi ha condiviso per un quarto di secolo la vicenda di un maestro del pensiero accidentalmente italiano.