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Ledizioni: Testi e testimonianze di critica letteraria

Il volo e «tutto il resto». Lettura di Staccando l'ombra da terra di Daniele Del Giudice

Il volo e «tutto il resto». Lettura di Staccando l'ombra da terra di Daniele Del Giudice

Stefano Ballerio

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2025

pagine: 113

Del Giudice ricorda di avere intrapreso la scrittura di Staccando l'ombra da terra (1994) esortato da Federico Fellini, al quale lo scrittore avrebbe parlato delle proprie esperienze di volo con entusiasmo tale da indurre il regista a suggerirgli di scrivere ciò che gli aveva raccontato a voce. Forse la notizia non deve essere creduta alla lettera, ma indubbiamente in ogni pagina di Staccando l'ombra da terra si sentono la passione del suo autore per il volo e per il racconto. Il saggio di Stefano Ballerio cerca di seguire la scrittura di Del Giudice studiandone gli aspetti stilistici e narratologici, elaborandone i temi, discutendone lo statuto, tra fattualità e finzionalità, e approfondendo il dialogo che essa intrattiene con i testi e le riflessioni di Antoine de Saint-Exupéry, Joseph Conrad, Primo Levi e Italo Calvino. Il saggio si propone quindi di offrire una lettura dell'opera di Del Giudice che la situi nel contesto della letteratura europea e ne riconosca le molteplici forme e direzioni di senso.
18,00

Storie di voci collettive. Morfologia del graphic novel di reportage

Storie di voci collettive. Morfologia del graphic novel di reportage

Silvia Giannì

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2025

pagine: 240

Nel sistema culturale contemporaneo, sempre più caratterizzato da transmedialità e ipermediazione, emerge il graphic novel di reportage. Genere ibrido nato dalla convergenza tra reportage e graphic novel, è ancora spesso incluso indistintamente nel più ampio campo del comics journalism. Gli autori sono artisti-reporter che, consapevoli del proprio ruolo culturale, scelgono di confrontarsi con le crisi del nostro tempo, difendendo una verità diversa attraverso il loro mestiere: raccontare storie. Ma che valore ha oggi, in una società segnata dalla saturazione mediatica e informativa, raccontare storie? «Raise the voice up», scrive Joe Sacco in War on Gaza (2024). «Dare voce e, se possibile, [...] dare una piccola luce a storie che altrimenti rimarrebbero invisibili. Sepolte nel fragore delle bombe», aggiunge Igort in Quaderni ucraini (2022). Si tratta di narrazioni che hanno al centro le piccole storie private dei testimoni, a cui si vuole restituire dignità sottraendole all'oblio della memoria.Storie di voci collettive si propone, da un lato, di analizzare la funzione conoscitiva e l'impegno critico che distinguono queste opere dai media informativi tradizionali. Dall'altro, intende affrontare il vasto campo del comics journalism delineando una morfologia di genere del graphic novel di reportage. In questo libro viene individuata una linea storica e formale finora non sistematizzata, che consente di riconoscere in tale forma narrativa un genere autonomo. Il volume propone un'architettura teorica fondata sui concetti di collettività e coralità, utile all'interpretazione delle opere riconducibili alla famiglia del graphic novel di reportage.
28,00

«Il nome di un'atroce malattia». Forme e rappresentazioni della borghesia italiana (1929-1982)

«Il nome di un'atroce malattia». Forme e rappresentazioni della borghesia italiana (1929-1982)

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2024

pagine: 180

Che cosa rappresenta la borghesia per le scrittrici e gli scrittori italiani del XX secolo? Come viene raccontata nelle sue evoluzioni e contraddizioni? Come cambia nel Novecento il romanzo, forma espressiva che per eccellenza ha dato voce alla borghesia, celebrandola e criticandola? Concentrandosi sul cinquantennio che va dal 1929 al 1982 (rispettivamente gli anni in cui escono «Gli Indifferenti» di Alberto Moravia e «Aracoeli» di Elsa Morante), i dodici saggi del volume cercano di rispondere a queste domande, a partire da testi, autori e prospettive diverse, accumunate però da una tesi di fondo: «la borghesia», come scriveva Pier Paolo Pasolini nel 1968, «non è più solo una classe sociale, ma è diventata "il nome di un'atroce malattia"».
28,00

Giuseppe Raimondi. La centralità di un «outsider» bolognese

Giuseppe Raimondi. La centralità di un «outsider» bolognese

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2024

pagine: 240

Il volume ha l'obiettivo di riscoprire la figura dello scrittore bolognese Giuseppe Raimondi (1898–1985), che ha svolto un ruolo fondamentale nel panorama culturale italiano, pur collocandosi – come ha rilevato Gianfranco Contini – in una «singolarissima posizione di outsider». Sono qui raccolti saggi che affrontano tre diversi aspetti dell'opera raimondiana: le riletture del capolavoro Giuseppe in Italia (1949), proposte da Clelia Martignoni e Nicolò Maldina; le radici della sua cultura italo-francese indagate da Daniela Baroncini e Franca Bruera; il ruolo decisivo svolto nelle riviste tra le due guerre, ricostruito da Eleonora Conti e Daniel Raffini. Il volume è arricchito da tre lettere inedite di Giuseppe Ungaretti (inserite nel saggio di Conti) e in appendice dalla prima bibliografia completa delle opere a stampa dell'autore, a cura di Maria Chiara Tortora.
28,00

Finzioni testimoniali. Scritture di un tempo infestato

Finzioni testimoniali. Scritture di un tempo infestato

Andrea Suverato

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2023

pagine: 160

Negli ultimi anni, si è assistito a una straordinaria rinascita del romanzo storico. Da Sebald a Littell, da Énard a Janeczek, da Haenel a Tarabbia, da Amis a Falco: il nuovo millennio in letteratura si è aperto con un ritorno sui luoghi delle più atroci catastrofi del Novecento, in un'opera di rilettura continua degli eventi che hanno orientato la nostra storia recente. In questo processo, salta agli occhi come un gran numero di testi abbia scelto di adottare il filtro della soggettività vittimizzata, incrociando gli strumenti della finzione con gli stilemi e le posture tipiche della testimonianza. Che cosa innesca questo ritorno sistematico tra le pieghe tragiche del nostro passato? Perché il racconto storico – discorso pubblico, se ce n'è uno – appare oggi sempre più nelle vesti di racconto dell'io? Quali effetti produce l'incrocio tra la retorica persuasiva del testimone e gli artifici di marca romanzesca? Sono alcune delle domande alle quali il libro cerca di dare risposta. Attraverso un'analisi narratologica incentrata sulle costanti e le varianti stilistico-formali delle finzioni testimoniali, si definiscono qui i contorni di un tempo infestato, il nostro tempo, sospeso tra la compulsione a interrogare ciò che è stato e la ricerca di un varco che porti al futuro.
28,00

Il mondo là fuori. Narrazione, esperienza, scrittura

Il mondo là fuori. Narrazione, esperienza, scrittura

Simone Carati

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2023

pagine: 210

Come trasformare l'esperienza in scrittura? Quale rapporto c'è tra il desiderio tipicamente umano di racconti e la congerie del reale? In che modo la scrittura narrativa può diventare uno strumento di intelligenza del mondo là fuori? Sono queste alcune delle domande a cui tenta di rispondere il libro, mettendole alla prova sul terreno della letteratura, in un viaggio articolato in due tappe. Una prima mappatura degli orizzonti in cui si muove il paradigma narrativo, con una particolare attenzione ai presupposti storico-culturali e alle trasformazioni che investono il romanzo negli ultimi decenni del Novecento, e una successiva analisi delle forme che, concentrandosi soprattutto su alcuni casi esemplari del romanzo statunitense di fine millennio (Don DeLillo, Philip Roth, David Foster Wallace), ha l'ambizione di rivendicare la specificità del discorso letterario nell'era dellostorytelling. Prefazione di Federico Bertoni.
28,00

Con i buoni sentimenti si fanno brutti libri? Etiche, estetiche e problemi della rappresentazione

Con i buoni sentimenti si fanno brutti libri? Etiche, estetiche e problemi della rappresentazione

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2022

pagine: 652

La celebre battuta di Gide che apre questo volume si propone di indagare il complesso rapporto fra etica, estetica e rappresentazione, ma riformulando l'aforisma in forma interrogativa: "Con i buoni sentimenti si fanno brutti libri?". È proprio così? È ancora così? Ma è, in fin dei conti, davvero sempre stato così? Cercare di rispondere a questa domanda vuol dire riflettere non solo sul valore estetico delle opere, ma anche sulla liceità o sulla pericolosità delle rappresentazioni; significa chiedersi se la cosa di cui si parla conta e qual è il significato etico del come è condotta la rappresentazione, è organizzata la forma; significa anche riflettere su alcune complesse problematiche che sempre più spesso sono al centro dei dibattiti contemporanei: la relazione fra autorialità e opera, fra scrittura e mercato, il canone, la visibilità, il ruolo pedagogico della letteratura, la funzione delle istituzioni, della censura fino ai dibattiti sulla cancel culture, sul politicamente corretto, sulla cultura woke, sull'appropriazione culturale, su un certo moralismo di ritorno, sul ruolo ideologicamente orientato del culturalismo, le relazioni fra la voce letteraria di una soggettività subalterna e i criteri di attribuzione del valore estetico.
39,00

Dentro e fuori il testo. Dall'editoria alla filologia

Dentro e fuori il testo. Dall'editoria alla filologia

Alberto Cadioli

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2022

pagine: 286

I saggi raccolti in "Dentro e fuori il testo" rappresentano una sintetica summa degli studi di Alberto Cadioli, mettendo in risalto alcuni dei passaggi più rilevanti – dal punto di vista teorico-metodologico – di una lunga attività di ricerca. Pur nella varietà e nella dinamicità dei percorsi, queste pagine rivelano la fedeltà a un presupposto che, già individuabile nei primi lavori, è rimasto sempre presente: la vocazione a indagare i nessi che stringono chi crea il testo letterario, chi lo porta alla stampa, chi lo riceve. «Fuori» e «dentro» il testo, dunque, coltivando una critica letteraria che, nelle prime indagini, utilizza gli strumenti della sociologia della letteratura e della storia dell'editoria, e poi via via quelli della filologia, in particolare dei testi a stampa e della filologia d'autore. Dall'editoria alla filologia, dunque, con l'obiettivo di approfondire la storia dei testi e della loro trasmissione, la storia della loro genesi e della mediazione editoriale che li ha portati ai lettori nelle forme di un oggetto storicamente e materialmente definito. Le riflessioni teoriche e le indicazioni metodologiche dei saggi qui proposti hanno spinto Cadioli a percorrere sentieri scarsamente battuti, a suggerire indirizzi di ricerca nuovi sui quali sono cresciuti e consolidati nuovi orientamenti critici, ormai radicati nel panorama degli studi sull'Otto-Novecento letterario. Premessa di Gian Carlo Ferretti.
39,00

La letteratura verso Hiroshima e altri scritti 1959-1975

La letteratura verso Hiroshima e altri scritti 1959-1975

Giovanni Giudici

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2022

pagine: 439

Verso quale Hiroshima o distruzione totale sarebbe oggi avviata la letteratura e in che modo potrebbe evitarla? La risposta, implicita nei saggi centrali di questo libro, è che la letteratura, come ogni altra forma di espressione scritta o audiovisiva, subisce oggi gli effetti di quell’«inquinamento da informazione» che deriva dalla gestione industriale e ideologico-burocratica della cultura e dall’uso indiscriminato delle nuove tecniche di riproduzione, trasmissione, diffusione e manipolazione dei prodotti del lavoro intellettuale; e il solo modo in cui i diretti interessati (gli scrittori, ma anche tutti coloro che operano nei vari campi dell’informazione) possono opporsi a questa tendenza negativa deve ricercarsi al livello del comportamento pratico-politico. In una prospettiva di cultura tradizionale potrebbe sembrare quanto meno inconsueto che ad affrontare simile temi sia proprio un poeta come Giovanni Giudici e che, raccogliendo per la prima volta in volume una scelta di scritti datati nell’arco di quasi un ventennio, egli si comprometta su una varietà di argomenti che potrebbe scandalizzare gli zelatori dello specialismo a tutti i costi: da Frantz Fanon a don Lorenzo Milani, da alcuni aspetti della sociologia neocapitalistica ai problemi della cultura popolare, dalle polemiche culturali degli anni Sessanta ai rapporti fra intellettuali e potere. Ma è proprio in ciò uno dei più forti punti d’attrazione del libro, che è in parte anche il documento di un continuo esame di coscienza, l’appassionata reazione che, interrogandosi a volte sulla plausibilità stessa della propria scrittura, il poeta Giudici oppone alle sollecitazioni culturale del suo e nostro tempo. Completa il volume una serie di occasionali ritratti critici di poeti e scrittori: da Noventa a Saba, da Palazzeschi a Montale, da Jahier a Marin, da Solženicyn a Volponi; per finire con una singolare «intervista» a Francesco Petrarca.
19,90

Indagini sul Novecento

Indagini sul Novecento

Edoardo Esposito

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2022

pagine: 228

Edoardo Esposito, già docente di Letterature comparate e di Teoria della letteratura, raccoglie in questo volume alcuni dei saggi rappresentativi del suo percorso di attraversamento e del suo modo di intendere la letteratura del Novecento.
28,00

Il Paradiso. Perché mi vinse il lume d'esta stella

Il Paradiso. Perché mi vinse il lume d'esta stella

Giovanni Giudici

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2019

pagine: 194

Nel giugno del 1990 il regista della compagnia dei Magazzini, Federico Tiezzi, contatta Giovanni Giudici per chiedergli di comporre una trasposizione drammaturgica del Paradiso dantesco. Dopo le prove di Edoardo Sanguineti e di Mario Luzi per Inferno (1989) e Purgatorio (1990), dunque, Giudici diventa il terzo “poeta-drammaturgo” del progetto sulla Commedia e accetta l'incarico – come egli stesso dichiara – con quel poco d'incoscienza che spesso inaugura la costruzione di una poesia. "Perché mi vinse il lume d'esta stella" è la prima e unica drammaturgia del poeta ligure. Uno dei messaggi più forti della 'Commedia', come dimostrano le letture che molti scrittori moderni ne hanno dato, consiste nel suo saper parlare al presente. Per un poeta del Novecento del calibro di Giovanni Giudici, allora, portare sulla scena un testo corale come quello del “poema sacro” significa espandere la vivace teatralità già insita nelle terzine dantesche al cammino che ha portato l'uomo alla fine del secondo millennio. Riccardo Corcione introduce e cura questa nuova edizione del testo, a cui si aggiunge un'appendice di appunti di lavoro inediti, tratti dalle agende del poeta.
18,00

Roman Jakobson, linguistica e poetica

Roman Jakobson, linguistica e poetica

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2019

pagine: 482

«"E si delineava chiaramente un fronte unico di scienza, arte, letteratura, vita, ricco di nuovi, ancora ignoti valori di futuro". Così nel 1977, conversando con Bengt Jangfeldt, Roman Jakobson racconta i suoi anni studenteschi trascorsi in un'"epoca di cataclismi" da cui sono travolti con gli assetti dell'Europa e del mondo intero tutti i campi della conoscenza. La Bildung esistenziale e scientifica di Roman Jakobson trova in questa humus di tumultuoso scardinamento e propulsiva trasformazione di contenuti e confini dell'episteme la sua attiva e partecipata finalità. Nel corso della sua lunga operosissima vita attraverso il secolo ventesimo, Roman Osipovic non rinuncerà mai ad affiancare al rigore della ricerca specialistica l'esplorazione curiosa degli orizzonti limitrofi nel campo delle scienze e delle arti nel costante perseguimento di un "fronte unico" di intenti dalle radici comuni. Da qui ha preso giovane le mosse e da qui prosegue nella maturità e nella vecchiaia. La riflessione sulla lingua si genera dunque in Jakobson grazie al commercio ravvicinato con l'attività dei poeti e degli artisti suoi contemporanei e alla coinvolta attenzione verso ciò che accade nel campo delle scienze; in tale feconda osmosi tra pratiche e discussioni teoriche attinenti a campi del sapere molteplici i confini tra Geisteswissenschaften e Naturwissenschaften risultano visibili sì ma al contempo elastici e porosi. Si tratta per lo studioso russo non soltanto di una convinta consapevolezza bensì di una scelta di vita, di un habitus a cui egli è rimasto sempre fedele in tutte le tappe della sua vita intellettuale. Tale habitus si traduce nel lungo e paziente lavoro di tessitura di reti di relazioni fra ambienti e persone di origine disciplinare diversa, nella sua partecipazione alacre a iniziative e progetti di ricerca promossi in seno a innumerevoli svariate istituzioni culturali.» (Dalla premessa di Stefania Sini)
28,00

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