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La Vita Felice: Le voci italiane

Casa di vetro. Poema in tre quadri

Casa di vetro. Poema in tre quadri

Corrado Bagnoli

Libro

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2012

pagine: 116

Nel suo poema, che inizia come ogni vera storia da un trauma, da una ferita che trova forza poetica d'espressione, come in quell'emblema nitido e violentissimo e pur dolce del "titanio" nelle gambe del prete, Bagnoli traccia sì una storia "milanese" ma con aperture sui mondi della carità (don Orione) e dell'arte (Fontana e gli altri pittori) che consentono alla storia di uscire subito dal colorismo di una narrazione locale e nostalgica. Tale rischio del resto non corre la sua poesia narrante, essendo la nostalgia e i luoghi e i personaggi dati con tratto asciutto e ficcante. Poesia che nella pazienza di tessere anche le immagini del quotidiano trovo sempre tesa a un punto di fuga, a una conquista. E se una tensione dunque esiste in questo procedere regolare del verso, in questo fluire, è quella di chi sta cercando di conquistare qualcosa nel controluce degli eventi. Come se nelle vicende che si svolgono, nel protagonista e in quella "luce di Milano" che è anch'essa una cangiante protagonista, Bagnoli cercasse con la pazienza della scrittura di dare corpo lui stesso alla virtù che a un certo punto del racconto stesso emerge, come parola del racconto, parola chiave, cesto e corona del racconto medesimo: accogliere.
14,00

Ieri cofà ancuò (Nostos par passadoman)-Ieri come oggi (Nostos per dopodomani). Testo veronese e italiano

Ieri cofà ancuò (Nostos par passadoman)-Ieri come oggi (Nostos per dopodomani). Testo veronese e italiano

Renzo Favaron

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2012

pagine: 88

Molte le tonalità e molti i temi, che il poeta tocca in questa raccolta dal titolo emblematico e provocatorio, che riunisce poesie in dialetto e alcune in lingua: il senso metafisico del tempo, innanzi tutto, ovvero il sentimento che il tempo passato, come già affermava Eliot, altro non è se non "un eterno presente". Di qui l'affollarsi dei visi venuti dal passato o "da lontan", che fa affiorare esseri cari e perduti con sentimento profondo di elegia. La scatola tempo e della memoria appare spesso scossa da tensioni opposte: il senso dell'inutilità di tutto, la consapevolezza di non dire che "parole fruae", l'aggirarsi per regioni dove la vita non "è niente", tutto ciò apre tuttavia, e più spesso di quanto possa sembrare ad una prima lettura, alla luce [...] In un dialogo continuo tra spinte ideali e fango terrestre, la poesia di Renzo Favaron è attraversata da vibrazioni oscure [...] Eppure, di là da ogni riflessione amara, in questa poesia compaiono ripetuti e inaspettati sprazzi di luce, un'adesione immediata alla natura intorno [...] dentro di noi rimane la parola "nostos", che vuol dire "ritorno alla casa" e anche "ritorno alla terra", ovvero dolcezza insieme di ricordo e di rimpianto che, se solo la poesia sa placare, continua a respirare in una mai sospesa, inestinguibile nostalgia. Poesie nell'idioletto di San Bonifacio (VR), presentazione di Paola Tonussi, CD Audio con testi recitati dall'autore e musiche di Luca Donini.
13,00

Il pane degli addii

Il pane degli addii

Vittorino Curci

Libro

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2012

pagine: 100

"Così viviamo per dir sempre addio" scrive Rilke alla fine dell'ottava Elegia. Per chi si affida alla verità poesia, questo significa che ogni gesto che compiamo non fa che segnare un distacco (il definitivo abbandono di qualcosa che è stato nostro e ci ha nutrito), che ogni parola pronunciata o scritta è sempre un andare oltre la vita che ci è data. Allo stesso tempo, c'è qualcosa di straordinario in tutto questo: le presenze evocate dalla poesia ci fanno scoprire che nulla va perduto. Che persino le cose più insignificanti a cui diciamo addio hanno un valore eterno e ogni attimo della nostra vita è prezioso e indistruttibile. Ritroviamo l'originalità di uno dei poeti pugliesi più conosciuti e apprezzati a livello nazionale, meno incline in questa raccolta a quelle sconfinate ricerche stilistiche che avevano caratterizzato la sua precedente produzione; ci giunge quindi maggiormente composto e determinato nell'analisi di quanto gli deriva da una imprescindibile condizione di ascolto, nonché capace di codificare e interpretare le spinte emozionali in una forma rigorosa e vigorosa.
13,00

Da una zona d'ombra

Da una zona d'ombra

Luisa Colnaghi

Libro: Libro in brossura

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2012

pagine: 56

10,00

Il ragazzo donna

Il ragazzo donna

Luisa Pianzola

Libro: Libro in brossura

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2012

pagine: 120

"[...] Viene usata una tecnica di nascondimento, di ellissi del fatto, che quasi per intrinseca necessità qui precede la scrittura e vi resta implicito. Si tratta di una sorta di ruminazione, che non vorrebbe, fin dove è possibile, dare conto di quanto è all'origine di una riflessione-riflesso. Non vuole dire (non subito) a cosa alluda un certo dettaglio, un certo sguardo appuntato sulla pagina. Una voce ventriloqua? Una voce che eccede nella sprezzatura fino a creare l'enigma? [...] Luisa Pianzola con 'Il ragazzo donna' sigilla una sua forte e originale poetica. Parla con brevi frasi che non conoscono speranza ma, ciò nonostante [...] si aggirano tra gli oggetti quotidiani, tra la gente, e soprattutto tra le idee. Queste a loro volta, prima di essere affidate alla pagina - mentre i fatti restano occultati e lontani dalla scena - subiscono un processo di scarnificazione e lima. Procedimento attuato con pazienza e perfezione [...] in un clima di calma piatta che copre e precede il respiro della burrasca." (dalla presentazione di Piera Mattei)
14,00

La bellezza del nero

La bellezza del nero

Daniela Muti

Libro: Libro in brossura

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2012

pagine: 56

"Daniela Muti nella sua opera in versi, "La bellezza del nero", spinge il fascino concettuale delle parole fino al punto più cavernoso e oscuro della psiche dell'animo umano: è un continuo rilancio ambizioso verso l'inseguimento delle radici delle elaborazioni dei lutti, delle separazioni dalle cose. La sofferenza, il male dell'esistere si afferma in modo assolutamente oggettivo che vibra nella restituzione poetica in una forma necessariamente percettibile e meravigliosamente universale tanto da farci sentire nello stesso sangue, nella stessa materia di chi scrive. Ci si eguaglia nel riconoscersi nelle umanità antropologiche e il punto di vista dell'io si proietta in un plurale ribaltato e cosmologicamente consapevole tanto da ritrovarsi nel tu rispecchiato e contrapposto alla verità di tutte le vite altre. È il gioco delle parvenze e delle direzioni espressive che partono dal profondo della coscienza per arrivare allo strato più sublime dell'io poetico. La Muti legge il destino del tetto sul mondo e non vacilla quando il buio della notte viene avanti sulle pure, chiare intenzioni ancora nascenti. Le vede invecchiare, maturare, morire all'istante: è il corso del tempo che fugge e sfugge all'estasi della parola e al tormento di un cuore che scruta anche ciò che non esiste più. Il silenzio non è mai tale il buio / non è mai tale (G. Leopardi): la poetica della Muti non è fatta per confortare il genere umano o per insegnare a dominare il senso del dolore."
10,00

Gli stagni di Mosca

Gli stagni di Mosca

Francesca Tuscano

Libro: Libro in brossura

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2012

pagine: 120

"La poesia di Francesca Tuscano è una poesia "sopravvissuta" all'autrice, che è ancora in grado di fare una strage quotidiana delle poesie scritte in modo tale che quelle sopravvissute, appunto, seppur scritte in momenti diversi, sono collegate da una storia comune. La poesia di Francesca Tuscano è una poesia civile. Infatti, se è vero che l'educazione poetica di una nazione dipende dal valore che quella nazione ha storicamente dato alla poesia, all'arte e, in generale, alla cultura, è anche vero che sono i poeti stessi a dover ridare dignità alla poesia e a loro stessi non compromettendosi con il cosiddetto "mercato" e con le mentalità campanilistiche delle scuole poetiche. Il poeta dovrebbe possedere una coscienza civile e considerare il mondo come una polis. Il poeta ha quindi grandi responsabilità di fronte al suo pubblico: deve essere retto, essere libero, essere coerente nel rapporto tra scrittura e vita sociale." Dalla presentazione di Gerardo Mastrullo.
14,00

Perimetri e distanze

Perimetri e distanze

Alessandro Riccioni

Libro

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2015

pagine: 68

12,00

Il cane borghese

Il cane borghese

Eliza Macadan

Libro: Libro in brossura

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2013

pagine: 88

"'Il cane borghese', titolo che può causare un tuffo al cuore del lettore occasionale, è un programma che procede, con rapidi flash, lungo settanta pagine di agile marcia. Sono presenti alcuni rallentamenti dovuti al ristoro, non vere tappe ma un leggero cibarsi di eventi quotidiani: il passaggio di un satellite, un terremoto presentito, la vista di un pugno di terra non straniera. Tutto molto umano, 'inquadrature' ottiche che Macadan non smette di fotografare con rapidi clic, la cartina al tornasole per chi sa smascherare i graffiti omologati dell'attuale società. Tutto il libro, per niente attratto dalle istanze tipiche di un poemetto, avanza ininterrotto stando ben lontano da sentenze e contestazioni in sostanza irreali: perché di poesia, con tutte le ricadute del caso, si tratta. [...] Un libro di tal fatta però mostra come ancora agisca la costanza in uno sguardo, e come un punto di vista, creativamente non allineato della poesia, stenda a terra paradossi e contraddizioni mainstream. [...] Momenti intimi, registrazioni, fiducia e sfiducia, graffiti, irriverenze, punzecchiature acide, micro-risvolti politici, good vibrations, addirittura carte stellari appaiono pagina dopo pagina, attaccandosi alla memoria del lettore." (dalla prefazione di Elio Grasso)
12,00

Gli imperfetti sono gente bizzarra

Gli imperfetti sono gente bizzarra

Rita Pacilio

Libro

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2012

pagine: 48

"Poche opere di poesia mi hanno colpito recentemente come questa raccolta di Rita Pacilio. Un dolente e splendente diario, personalissimo, dove la forza dei versi fila, tesse e spacca la mormorazione in cui pure restano raccolti, pronunciati da quel luogo inespugnabile che è lo spazio dell'essere sorella. 'La prigione di mio fratello/ ha le finestre sorde'. Il libro è visionario e intimo, ma in forza di una speciale qualità di composizione e di concentrazione, evita tutti i rischi che si incontrano in un corpo a corpo così stretto con l'abisso. La voce di Rita Pacilio viene da un luogo intimo e indifeso. La poesia-sorella non osserva, è una destinazione comune, un luogo carne sangue comuni e indivisibili. Un amore che è conoscenza. L'osservatore è in un luogo altro rispetto al gorgo, alla pena, la sorella no. La sorella, lei sola conosce. Tutto il viaggio all'inferno, questa dura traversata, dove i versi sono d'una bellezza sfiancate e maestosa, hanno un centro di diamante, castissimo e brillante: 'Ho parlato al tuo corpo fraterno'. Pacilio mostra in questo libro una qualità di misura e di potenza emblematica che la accosta ad alcune voci della migliore poesia italiana. Se dunque si vorrà cercare un altro gruppo di pagine a cui accostare queste, per luminosa impenetrabilità, per rispettosa forza e arrendevolezza, si dovranno aprire le lettere di Paul Claudel alla sorella Camille. Anche là bruciava inintelligibile una fraternità scossa, devastata e pur incrollabile." (Dalla prefazione di Davide Rondoni)
10,00

Nessuno sa quando il lupo sbrana

Nessuno sa quando il lupo sbrana

Maddalena Capalbi

Libro

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2011

pagine: 72

""Nessuno sa quando il lupo sbrana" dice Maddalena Capalbi in una poesia della prima parte di questa raccolta, che vede un perturbante andirivieni delle figure della madre e del padre con qualche sporadica apparizione di congiunti poco amichevoli quali uno zio dalle dubbie intenzioni ("Lo zio ricco") e una zia suora che "non perdona" ("Le pecorelle"). Non siamo difatti in presenza di una lirica monologica bensì dentro un serrato dialogo di un soggetto femminile col suo ben visibile contorno famigliare, di una bambina-adolescente-giovane donna ora sottomessa ora ribelle, ed è alla ribelle che si deve quest'eruzione poetica che conosce tanto la dolcezza dei moti di pietà quanto i tormenti della sete di vendetta: farà "in tempo a difendersi", si chiede, su una strada che non conosce, a mantenere un "viso combattente"? L'interrogativo va ben al di là della storia personale: dice l'incertezza di noi tutti." (Dalla prefazione di Anna Maria Carpi)
12,00

Sequenze

Sequenze

Massimo Mugnaini

Libro: Libro in brossura

editore: La Vita Felice

anno edizione: 2011

pagine: 77

Una "immersione in qualcosa di torbido e di scomposto" e al contempo "una cadenza che non permette di degradare la luce dei pensieri": così Dante Maffia ci presenta l'opera prima di Mugnaini, poeta inquieto ed eretico, "cosciente di dovere scandagliare le misure celesti per ricavarne indicazioni non di conforto, ma di speculazione".
12,00

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