Libri di Vittorino Curci
Tutto il resto è letteratura
Vittorino Curci
Libro: Libro in brossura
editore: Musicaos Editore
anno edizione: 2024
pagine: 100
«Tutto il resto è letteratura» pone uno iato tra vita reale e vita rappresentata, archiviando come certificato ciò che è al di qua dell’esperienza, in uno scavo poetico che non si acquieta. Viviamo un’atmosfera residuale, siamo andati oltre la storia, dispersi in un’epoca cronologicamente disfatta. Vittorino Curci interroga senza appello, eppure c’è uno spiraglio in questo rammemorare che ci rende complici, per un nuovo ritmo dove la ricerca si spinge nei territori di un suono prosodico al riparo da sperimentalismi in cui la poesia rinnova sé stessa, trovando uno spazio di consapevolezza resistenziale, in cui le parole danno voce a una vita che non necessita di parole per essere vissuta nei suoi momenti più salienti, e il resto è letteratura: nell’inquietudine della resipiscenza, pentimento tardo, nella natura che rischia di non essere nutrimento, nel paesaggio distante da un uomo che per ascoltare il mondo non usa l’orecchio, ma poggia a terra un microfono, in un passato che come premesse aveva feroci bugie, e in un’abiura del presente. Attorno all’oggetto che vive se è guardato, si chiama all’adunata una “comunità disperante”, che crede nel messaggio della parola umana.
Verso i sette anni anch'io volevo un cane (dal diario di un logonauta)
Vittorino Curci
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2015
pagine: 96
Il pane degli addii
Vittorino Curci
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2012
pagine: 100
"Così viviamo per dir sempre addio" scrive Rilke alla fine dell'ottava Elegia. Per chi si affida alla verità poesia, questo significa che ogni gesto che compiamo non fa che segnare un distacco (il definitivo abbandono di qualcosa che è stato nostro e ci ha nutrito), che ogni parola pronunciata o scritta è sempre un andare oltre la vita che ci è data. Allo stesso tempo, c'è qualcosa di straordinario in tutto questo: le presenze evocate dalla poesia ci fanno scoprire che nulla va perduto. Che persino le cose più insignificanti a cui diciamo addio hanno un valore eterno e ogni attimo della nostra vita è prezioso e indistruttibile. Ritroviamo l'originalità di uno dei poeti pugliesi più conosciuti e apprezzati a livello nazionale, meno incline in questa raccolta a quelle sconfinate ricerche stilistiche che avevano caratterizzato la sua precedente produzione; ci giunge quindi maggiormente composto e determinato nell'analisi di quanto gli deriva da una imprescindibile condizione di ascolto, nonché capace di codificare e interpretare le spinte emozionali in una forma rigorosa e vigorosa.
Liturgie del silenzio
Vittorino Curci
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2017
pagine: 79
La parola poetica nasce dal silenzio. Solo dal silenzio. Questo sembra dirci Vittorino Curci in questo nuovo libro in cui certo non mancano spigolosità, spaesamenti, colpi di scure sulla lingua (fino all'utilizzo di parole ed espressioni inventate come "quartali" o "vèrbate collura"). Il tutto però sembra muoversi verso una schiarita, forse per il peso che ogni parola, ogni sillaba, assume nel contesto di una prassi compositiva che, sospinta da una forza ineluttabile fatta di passione e verità, trova il suo fulcro nel legame indissolubile tra immagine e suono.
Un giorno, due oppure vent'anni
Vittorino Curci
Libro: Libro in brossura
editore: Lyriks
anno edizione: 2023
pagine: 48
Sono come gemme preziose le poesie di Vittorino Curci raccolte sotto l’enigmatico titolo “Un giorno, due oppure vent’anni”, una esemplificazione mirabile della sua opera poetica che le edizioni LYRIKS presentano nel sesto libro della collana Poiesis/Essenza del poeta. La silloge contiene 10 poesie, di cui 6 inedite, ed è accompagnata dai contributi critici di Milo De Angelis e di Giacomo Leronni, entrambi poeti e critici letterari. Il volume si apre evocando un “accordo” di “destini” che sembrano risuonare insieme nel ritmo segreto del verso: “…e io ti porgerò una cipolla d’oricalco/e dirò suonala per noi e per tutti quelli/che si sono perduti anzitempo/ miti e trasparenti creature che falciavano l’aria d’un giorno come questo.” “Il fascino di questa poesia – scrive Milo De Angelis – è un soffio polifonico che raccoglie in sé diverse tonalità – dall’elegia alla riflessione sapiente, dall’invettiva alla supplica – per ricrearsi continuamente dalle sue ceneri, che sono le ceneri personali ma anche quelle della Storia…”.
Era notte a sud
Vittorino Curci
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2017
pagine: 95
L'area del Sud-Est barese ai giorni nostri è lo sfondo su cui si collocano le vicende dei protagonisti di "Era notte a Sud", un prismatico campionario di lunatici, imbranati, mentecatti e scemi del villaggio affascinanti per la capacità che hanno di reinventare continuamente la vita. Con le loro chiacchiere e i loro sogni mettono in scena, senza mai annoiarsi, un mondo meraviglioso che comincia nel punto in cui le persone normali si fermano. Questa insubordinata umanità di spacconi, di fantasticatori loquaci, di svitati incurabili e sentimentali è la negazione di quella paccottiglia di frasi fatte che si ascoltano ogni giorno. Curci mette i suoi antieroi al centro di situazioni più che paradossali, spesso tragicomiche, intrise di richiami di felliniana memoria e pulsante umanità. iL tutto condito da immagini di alta poesia, nello stile dell'autore, e da un riso sardonico mai troppo amaro.
Note sull'arte poetica. Primo quaderno
Vittorino Curci
Libro: Libro in brossura
editore: Spagine
anno edizione: 2018
pagine: 68
"Il poeta cerca il suo tempo e si trova a camminare nei millenni". Pensieri sulla scrittura poetica di Vittorino Curci.
L'ora di chiusura
Vittorino Curci
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2019
pagine: 80
Da una «provincia di esistenze umbratili», da una «terra sconsolata/ sfuggita alle carte geografiche/ dell’eterno», Vittorino Curci ci offre un libro intenso e commovente. I temi sono quelli che caratterizzano da sempre l’universo creativo di questo poeta: le partite perse del presente, il drammatico fluire del tempo, il legame indissolubile tra i vivi e i morti, la scrittura e l’essenza della poesia, i distacchi dalle persone e dai luoghi amati. Su tutto, sin dai primi testi della raccolta, scende una luce melanconica che, davanti alla frammentazione della vita reale, rinnova il mistero di una parola che nasce nel segno indefettibile della verità e più che mai necessaria in un «tempo che ha svenduto le nostre illusioni/ senza comprenderle».
Note sull'arte poetica. Secondo quaderno
Vittorino Curci
Libro: Libro in brossura
editore: Spagine
anno edizione: 2020
pagine: 68
Nota n°192: I libri di poesia hanno bisogno di noi, sono loro che vengono a cercarci. Lo fanno perché vogliono parlare con noi, proprio con noi, per dirci cose che crediamo di non sapere, oppure cose che sapevamo e che abbiamo dimenticato. I libri di poesia non si leggono, si ascoltano, e si ascoltano anche quando sono chiusi.
Histoire du soldat
Charles Ferdinand Ramuz, Igor Stravinskij
Libro: Libro in brossura
editore: Spagine
anno edizione: 2020
pagine: 48
Al fine di non disperdere l’aura del materiale verbale su cui Stravinskij ha costruito la partitura, ho considerato sacre, e quindi intoccabili, intraducibili, quelle parti del testo che, per ritmo e suono, interagiscono direttamente con la musica. Le parti in francese in neretto hanno quindi attacchi precisi e seguono il ritmo musicale. Quelle invece, in francese o in italiano, sempre in neretto ma tra parentesi quadre, sono ad libitum. Ho omesso inoltre il nome del Soldato (Joseph) per rendere attraverso di lui omaggio a tutti i soldati, di qualsiasi nazionalità, coinvolti nella Prima guerra mondiale (tra cui i miei due nonni). Questa versione, eseguita su commissione del compositore e direttore d’orchestra Patrizio Esposito, è adattata per una sola voce recitante. Vittorino Curci - Noci, marzo-maggio 1918.
La lezione di Hemingway e altri scritti di letteratura
Vittorino Curci
Libro: Libro in brossura
editore: Macabor
anno edizione: 2020
pagine: 84
“Sono qui raccolti quattro scritti di letteratura. Il primo è un divertissment ispirato dal proliferare delle cosiddette scuole di scrittura creativa, mai guardato di buon occhio dall’autore, essendo del parere che tutto quello che c’è da imparare sulla scrittura sono i maestri a insegnartelo con i loro libri. E lo dimostra chiaramente Hemingway con Festa mobile da cui Vittorino Curci ha tratto un vero e proprio “Corso accelerato e facile di scrittura creativa”, concentrato in un’unica e semplicissima lezione. Il secondo scritto è su Gramsci. Il terzo ha per oggetto Etty Hillesum (1914-1943), il cui Diario insegna che i percorsi spirituali più elevati non si distaccano mai dalla più terrena dimensione umana. Il quarto e ultimo scritto è un approfondimento e una riflessione sul rapporto tra filosofia e poesia.”
Poesie (2020-1997)
Vittorino Curci
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2021
pagine: 172
"L'infanzia percorre tutte queste pagine, con le sue scene antiche e il suo eterno «primo ottobre nel cortile della scuola», il suo giocare «a morra con le ore della notte». Ma non è l'infanzia crepuscolare del rimpianto. È una stagione vivissima che non possiamo situare nel passato, che ci raggiunge e ci supera, a volte ci aspetta. È un inizio incessante in cui siamo immersi, quello che ha ispirato un momento esemplare di quest'opera («Se penso al mattino del creato/ quando le cose furono toccate da uno sguardo per la prima volta/ io sono contento di tornare sui miei/ passi...») e sollecita nel profondo la sua ispirazione, ponendosi come continuo esordio o come rinascita dopo la caduta e accendendo una corrente impetuosa che scorre tra le righe nei momenti dello sconforto, della sconfitta, dell'essere vulnerabili alle potenze del cosmo: quando «il tuo mandala sarà disfatto/ al primo sogno di vento», ecco che un altro vento misterioso scuote il disfacimento e lo consegna alla metamorfosi. Così il fascino di questa poesia è un soffio polifonico che raccoglie in sé diverse tonalità – dall'elegia alla riflessione sapiente, dall'invettiva alla supplica – per ricrearsi continuamente dalle sue ceneri, che sono le ceneri personali ma anche quelle della Storia: è una prospettiva vasta e generale, un'inquadratura in campo lungo, uno sguardo nitido e insieme visionario". (dalla prefazione di Milo De Angelis)