Jaca Book: Di fronte e attraverso. Storia dell'arte
La visione dell'invisibile. L'immagine bizantina o la trasfigurazione del reale
Tania Velmans
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2009
pagine: 190
Contro l'arte romanica? Saggio su un passato reinventato
Xavier Barral i Altet
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2009
pagine: X-345
Da qualche decennio l'arte romanica è alla moda. La si osserva archeologicamente, la si studia con moderni metodi filologici, la si visita persino nei viaggi organizzati. Piace la sua austerità imponente, la sua essenzialità percepita come segno di una forte religiosità, la sua facies nuda, spoglia, sobria. Ma la basilica di Ripoll o il Fondaco dei Turchi a Venezia sono veramente edifici romanici? Le cupole della cattedrale di Périgueux o la facciata di quella di Le Puy sono davvero medievali? Le statue lignee raffiguranti la Madonna e Cristo con il volto nero erano proprio così brutte e scarnificate? Ma l'arte romanica che oggi abbiamo davanti ai nostri occhi corrisponde davvero a quella medievale? In questo libro si mette in discussione il concetto stesso di romanico e di arte romanica, ne si indagano le origini, e soprattutto si contestualizza la sua genesi storiografica nel particolare contesto culturale della prima metà dell'Ottocento, quando in tutta Europa per la prima volta si scoprì, come d'improvviso, la produzione artistica anteriore all'avvento di quella maniera di costruire che Vasari definì come tedesca o portata dai Goti. In quei decenni segnati dalle campagne napoleoniche e dal Congresso di Vienna, tra Neoclassicismo e Romanticismo, i paesi dell'Europa decisero di riappropriarsi del proprio passato nazionale, catalogando, restaurando, studiando e anche ricostruendo l'arte costitutiva di ciascuna nazione: il romanico.
Arte e spettatore nel Rinascimento in Italia. «Only connect...»
John Shearman
Libro
editore: Jaca Book
anno edizione: 2009
pagine: 304
Il simbolismo paleocristiano. Dio, cosmo, uomo
Gerhart B. Ladner
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2008
pagine: XXVI-323
Questo volume offre un'introduzione completa e di chiara comprensione al complesso mondo simbolico paleocristiano, bizantino e altomedievale dando al lettore le necessarie chiavi di lettura ai fondamenti primi dell'intero simbolismo cristiano, "che cerca l'Invisibile nel visibile", così che "è adeguato al tema il fatto che il rapporto tra il simbolismo e il sacro stia al centro del libro". Non casualmente Ladner cita Peter Brown, Karl Rahner ("II Logos divenuto uomo - Cristo - è il simbolo assoluto di Dio nel mondo"), Odo Casel (per cui il mistero cultuale cristiano "era in primo luogo la liturgia cristocentrica"), Hans Urs von Balthasar di Gloria. Una estetica teologica, Henri de Lubac di Esegesi medievale. Cioè capisaldi della riflessione storica e teologica moderna. Le prospettive sono quelle proprie del primo cristianesimo e vengono esplicitate nel sottotitolo: immagini di Dio, del Cosmo e dell'Uomo. Il saggio ha l'ampio respiro necessario per affrontare un tema così vasto e così fondativo della cultura cristiana e occidentale: coinvolge l'arte, la teologia, la cosmologia, l'antropologia e l'intera vita religiosa del tempo. La scelta precisa dei limiti temporali entro cui trattare il tema e una articolazione sistematica permettono all'autore una modalità di osservazione in grado di rendere comprensibile sia il dettaglio -la singola immagine, il singolo tema iconografico - sia i suoi collegamenti al contesto culturale complessivo.
Arte africana
Ivan Bargna
Libro
editore: Jaca Book
anno edizione: 2008
pagine: 240
Lo scopo della presente pubblicazione è quello di avvicinare il pubblico alla conoscenza di mondi artistici diversi dall'arte europea/occidentale e l'arte africana è senza dubbio una delle più vitali del nostro tempo. Essa trova nell'apertura all'altro, uomini, divinità e culture, la sua condizione di possibilità. Il volume prende in esame l'arte dell'Africa subsahariana senza però escludere ponti verso l'esterno, occupandosi di arti tradizionali e mettendo in luce la straordinaria capacità di quest'arte di articolare il presente, di reinventare un passato e di darsi un futuro.
Il senso delle icone
Leonid Uspenskij, Vladimir Losskij
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2007
pagine: IX-225
L'arte dell'icona ha sempre esercitato su artisti e fedeli un potere di attrazione, tanto che il mistero delle immagini sante resta una questione aperta anche oggi. In questo libro gli autori cercano di far penetrare con sensibilità il lettore occidentale nella tradizione ortodossa, nella teologia e nelle intuizioni spirituali, in un approccio all'icona che non si può definire se non contemplativo. I contenuti sono da considerarsi teologici: l'icona è una eco visuale dell'incarnazione; la predicazione vivente della Chiesa; una traduzione per immagini della conoscenza teologica e spirituale. Il volume offre la riproduzione di icone inedite o sconosciute al grande pubblico; una sezione sulla tecnica pittorica dell'icona; la descrizione dei principali tipi di icone e l'individuazione di cinquantotto icone (di cui dieci dedicate alla Vergine) tutte debitamente illustrate con tavole a colori; nonché la presentazione dettagliata dell'iconostasi della chiesa russa.
Costantinopoli e il suo impero. Arte, architettura, urbanistica nel millennio bizantino
Mauro Della Valle
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2007
pagine: 189
Negli ultimi decenni la nozione di "arte bizantina" si è ampliata al punto da divenire un contenitore il più possibile elastico nel quale far confluire esperienze le più diverse, dalle Isole Britanniche alla Nubia, dalla Spagna alla Georgia e all'Armenia. In realtà la gran parte di questi territori, in contatto con l'Impero bizantino a vario titolo e in momenti diversi ma non continuativamente, ha presto sviluppato una fisionomia artistica molto caratteristica e il contributo di Bisanzio non è normalmente più ravvisabile se non al livello di un remoto sostrato di tradizione. Questo studio si propone di ricondurre tale problematica entro i suoi limiti più naturali, identificando come "arte bizantina" esclusivamente quella prodotta nei territori governati dall'imperatore d'Oriente o in altre aree ove sia dimostrabile la presenza di maestranze provenienti da quei territori o dalla Capitale. Pur senza eccessive rigidezze, infatti, Costantinopoli, e la sua produzione architettonica e artistica senza pari che ha esercitato per secoli la sua influenza sull'intero Mediterraneo, è posta al centro della trattazione il cui punto di approdo è il 29 maggio 1453, quando la caduta della città pone un termine brusco a una vicenda più che millenaria.
Amedeo Modigliani, principe di Montparnasse
Herbert Lottman
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2007
pagine: 254
Amedeo Modigliani è una leggenda dell'universo artistico contemporaneo. La personalità scintillante, le conquiste sentimentali, la sensualità delle sue tele e la loro audacia pittorica, il prezzo esorbitante da esse raggiunto dopo la sua morte tanto quanto la miseria che ha conosciuto in vita e la sua scomparsa prematura a trentacinque anni, tutto concorre a fare di lui l'artista maledetto quale lo si immagina nella Parigi dell'inizio del XX secolo. Questa biografia rievoca l'infanzia in una benestante famiglia ebrea di Livorno, la sua sistemazione a Parigi, "capitale delle arti", e il contesto cosmopolita fatto di artisti e intellettuali - e delle loro muse - nel quale si forma: frequenta Utrillo, Picasso, Apollinaire, Survage, Vlaminck, Lipchitz... e Kiki di Montparnasse! Tutta questa ristretta cerchia beve, rifà il mondo, si accapiglia, si riconcilia, si sostiene a vicenda. La personalità paradossale e tormentata di Modigliani trapela fra le pieghe delle pagine. La sua vita di ubriacone non gli impedisce di essere sempre sobrio mentre dipinge. In apparenza seduttore e disinvolto, è capace di confidenze fin eccessive in amicizia come in amore. E, soprattutto, brucia di una fiamma viva e pura per la sua arte, al punto da consumarsi per essa.
Giotto e gli umanisti. La scoperta della composizione pittorica 1350-1450
Michael Baxandall
Libro
editore: Jaca Book
anno edizione: 2007
pagine: 232
In questo libro l'autore documenta e dimostra come la lingua degli umanisti, un latino neo-classico e neo-ciceroniano, influì in maniera determinante sul loro modo di parlare e pensare riguardo alle opere d'arte. Attraverso gli scritti di Petrarca, Boccaccio, Villani, Vittorino da Feltre, Guarino da Verona, Crisolora, Facio, Filelfo, Biondo, Valla e Leon Battista Alberti assistiamo al formarsi di una specifica critica d'arte umanistica che si misura con gli artisti del proprio tempo, da Giotto e i giotteschi ai fiamminghi Jan van Eyck e Rogier van der Weyden, da Pisanello a Gentile da Fabriano (più noti e apprezzati di Masaccio) da Donatello a Ghiberti.
L'arte medievale nel contesto 300-1300. Funzioni, iconografia, tecniche
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2006
pagine: 550
Il volume con i contributi di studiosi di numerose Università di diversi paesi (Braunschweig, Ginevra, Gronigen, Halle-Wittenberg, Losanna, Milano, Parigi, Roma) vuole essere una raccolta di proposte trasversali di lettura dell'arte medievale centrate su nodi tematici fondamentali: la percezione del Medioevo, i progressi tecnici dell'architettura, l'iconografia dell'architettura, la facciata scolpita, lo spazio liturgico, l'arredo dell'altare, la tavola dipinta, i soggetti dei libri miniati, il rapporto tra iconografia ed esegesi, le tecniche pittoriche, la pittura narrativa, il mosaico come veicolo ideologico, la pittura murale duecentesca nel contesto strutturale e la svolta della pittura narrativa ad Assisi.
Immagine, icona, economia. Le origini bizantine dell'immaginario contemporaneo
Marie-José Mondzain
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2006
pagine: 301
Sant'Agostino nel 400, a proposito del tempo, scriveva che esso era stato costituito dalla divina provvidenza per la nostra salvezza. L'affermazione che la vita umana del suo svolgersi e la storia fossero inserite nell'economia (dispensatio) di salvezza gettava le basi per una visione escatologica del passare del tempo e della sua stessa esistenza. Un'operazione analoga è stata compiuta dai Padri della Chiesa riconoscendo una economia salvifica alle forme artistiche che raffiguravano l'invisibile. A seguito della crisi dell'iconoclasmo bizantino dell'VIII e IX secolo, l'affermazione dell'economia salvifica della rappresentazione artistica ha consentito all'immagine di farsi icona, consegnando alla Chiesa uno strumento pedagogico.