Inschibboleth: Classici smarriti
La vita è come un cetriolo. Una raccolta di aforismi greci
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2025
pagine: 254
Sembrerebbe tipica della sola età contemporanea la predilezione per la forma testuale brevissima, che ha ormai varcato i confini dei social network per divenire cifra stilistica trasversale del nostro quotidiano. Il gusto per l’aneddoto e per la massima breve e incisiva, tanto semplice da ricordare quanto efficace nel ritrarre una situazione, definire un carattere o proporre un insegnamento, ha invece radici culturali e antropologiche profonde: anche nel mondo greco e latino, ad esempio, proverbi e detti memorabili hanno avuto larghissima fortuna, andando a costituire un vasto repertorio che, dall’età arcaica al Rinascimento, è stato raccolto e fissato da poeti, filosofi, eruditi o sconosciuti compilatori. È quest’ultimo il caso del cosiddetto Gnomologio Vaticano, anonima silloge in lingua greca comprendente oltre 500 detti (alcuni dei quali altrimenti sconosciuti) di filosofi, letterati, artisti, uomini politici e donne celebri, prevalentemente vissuti in età classica ed ellenistica. Tale opera – di cui si offre qui la prima traduzione integrale commentata – consente un diverso sguardo sul mondo antico, e può costituire, in virtù della sua natura, un agile e curioso livre de chevet.
Quel che Omero non disse. «Il ratto di Elena» di Colluto e «La presa di Ilio» di Trifiodoro
Poeta Colluto, Poeta Trifiodoro
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2023
pagine: 132
La gara di bellezza delle tre dee sul monte Ida, Elena che si innamora a prima vista di Paride e lo segue a Troia, lasciando in lacrime la figlia Ermione. E poi l’inganno del cavallo, Sinone, Cassandra, i Troiani ignari che festeggiano nell’ultima notte della città, su cui incombe un destino di morte e distruzione. Questi momenti cruciali di una delle saghe più famose della civiltà greca non trovano spazio nella poesia di Omero. Due tipici poeti intellettuali della grecità tarda, accomunati dalla provenienza egiziana, realizzano un prequel (Il ratto di Elena) e un sequel (La presa di Ilio) dell’Iliade omerica: un’operazione che aveva avuto un precedente di successo nel perduto Ciclo epico di età arcaica. Profondi conoscitori di forme e temi tradizionali, Trifodoro e Colluto rivisitano i loro modelli alla luce dell’epica ellenistica e degli orientamenti poetici contemporanei. Per la prospettiva su personaggi e motivi talora meno noti del mito troiano, il pathos e gli effetti drammatici che arricchiscono la narrazione, si tratta di autori che meritano senz’altro di essere riscoperti.
Le pietre di Orfeo. Un lapidario magico
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2023
pagine: 108
I lapidari greci e latini – catalogazioni di pietre più o meno preziose, generalmente anonime – hanno di che stupire i lettori moderni, conducono lontano dalle miniere, verso un mondo arcano. Generate dai raggi del sole o della luna, tuoni o fulmini e custodite segretamente da lupi, aquile e altri animali predatori, le pietre funzionano come autentici talismani, da impiegare nelle questioni di cuore, nella cura delle malattie, per fini magici e persino per la previsione dell'avvenire. Nel restituirli in una nuova traduzione, il libro accompagna i lettori lungo un sentiero interpretativo volto a districare la fitta rete di corrispondenze simboliche che ricollegano le pietre a entità degli altri regni della natura e a celebri figure del mito. Prefazione di Davide Susanetti.
Il canto e il veleno. Bucolici greci minori
Libro: Copertina rigida
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2021
pagine: 160
Virgilio, Ovidio, Tasso e forse lo stesso Leopardi non sarebbero stati gli stessi senza i cosiddetti bucolici greci minori e il loro contributo all'evoluzione del sogno pastorale. Il tempo non è stato cortese con questi autori, che per molti aspetti ancora sono avvolti da un fitto mistero. Quel che abbiamo è però sufficiente per apprezzarne il rilievo storico-letterario e soprattutto godere momenti di avvincente poesia, si tratti della dolce eleganza di Mosco Siracusano, del pathos bruciante dell'Epitafio di Adone di Bione di Smirne, o del vertiginoso compianto dedicato a quest'ultimo da un oscuro seguace. Ignorata sinora dai non specialisti, con una nuova e aggiornata traduzione in versi e un'Introduzione di ampio respiro, l'opera di questi poeti è per la prima volta presentata al vasto pubblico, che potrà riconoscervi, peraltro, i motivi fondanti della bucolica di sempre: il canto d'amore e l'amore del canto, vanamente insidiati dai diversi veleni del comune soffrire; il disegno di un mondo alternativo al presente, nel quale soggiornare fantasticamente ad libitum. Con la prefazione di Alessandro Fo.