Il Prato: I centotalleri
Non può esserci poesia dopo Auschwitz. La morte del bello artistico
Domenico Barillaro
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2025
pagine: 70
Come leggere oggi una poesia? Con che occhi guardare un'opera d'arte? Come brandire ancora la penna? Dopo la tragedia di Auschwitz, i cui campi ci rincorrono comeombra di banquo, l'individuo è condannato al gramsciano dramma di Cavalcante (lo stesso che Pasolini cita nelleceneri di Gramsci), imbalsamato vivo senza un presente che trasciniseco possibili letture di sé. Al postutto e gli orribili scenari che, con blandizia e smanceria, la struttura economica trascina (come trascinasse un cadavere) con sé, sono opere d'arte soltanto quelle che non lo sono più. Con il bello infirmato e ghiacciato ai cancelli di Birkenau, si manifestano sempre più sovente i sintomi della dipartita del bello, avvenuta per mano suicida della stessa vita, sotto consiglio bisbigliato all'orecchio dal panoptico esistente, sempre più eterodiretto e “congelato” dai cartelli industriali. Dopo Auschwitz, e ce lo racconta Adorno, non è più possibile scrivere poesie. L'ànankē dell'arte così sprofonda nel Kluft estetico: messaggio nella bottiglia o promessa mancata? Accettazione a-critica o negazione interna? Tale saggio pare riassumibile in tale sintesi icastica: dopo Auschwitz tutto è a posto perché niente lo è davvero. L'ultimo sussulto di puro spirito, l'ultimo balenio di verità coincide col il dissonante, ciò che meglio esprime la nostra reale condizione di esseri divisi, lacerati, abbarbicati alla frammentazione. Quale destino dopo tale barbarie totalitaria? L'amor fatui, nella nostra condizione di nulla, fra un vinile di Tenco e unatash di Picasso, fra un'illuminazione adorniana e un'elucubrazione gramsciana, fra un saggio di Marcuse e un monito di Nuccio Ordine: “dalle ali incenerite dell'angelo novus benjaminiano noi risorgeremo”. Prefazione di Chiara Ortuso.
Fisica, entropia, complessità e mimèsi. Quasi una filosofia per la vita
Alberto Busetto, Paolo Busetto
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2025
pagine: 88
“Noi siamo, quindi pensiamo.” La parola arriva dopo. Prima viene lo sguardo. Ancora prima c'è l'omeostasi. Molte sono le forme di vita assistite da una «intelligenza biologica», ma i traguardi raggiunti da noi umani sono esclusivi. Perché? Noi desideriamo! Desiderando, intrecciamo i nostri destini. Intrecciandoli, edifichiamo paesaggi e costruiamo culture, anche se quasi mai in modo lineare. Una essenza puramente interiore cui affidarci è solo presunta: più plausibile pensare a una unicità emergente dal confronto-incontro con l'altro e l'altrove. ‘Consapevoli che per avanzare (Fisica) lungo il cammino (Entropia), sono importanti i passi (Complessità), capito che la direzione viene da sé (Mimesi),' possiamo finalmente raggiungere la realtà educando ai sentimenti le nostre emozioni.
Il centesimo tallero. Aforismi e appunti 2008-2023. La radice e la sorgente-Il frutto e il succo
Giuseppe Girgenti
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2024
pagine: 820
Questo volume raccoglie i post filosofici su Facebook del quindicennio 2008-2023. Si tratta di un'evoluzione per aforismi e appunti secondo uno sviluppo cronologico giorno per giorno. Essi sono stati raccolti, selezionati e ordinati per macrotemi. In questa operazione qualcosa si perde: la cronologia e l'immediatezza, l'accompagnamento di immagini e video, i commenti e le risposte. Ma altrettanto si guadagna: un pensiero per aforismi raccolto per aree tematiche e inquadrato in una cornice narrativa biblica, dalla creazione alla fine del mondo; sottotraccia, altresì, in una cornice dialogica socratico-platonica, dalla discussione dell'immediato al mito escatologico finale. Questo testo è al contempo una sorta di Atene e Gerusalemme 2; non a caso le due sezioni in cui il volume è diviso si intitolano rispettivamente "La radice e la sorgente" (dove, secondo il linguaggio di Simone Weil, la prima radice è quella ebraica, mentre la sorgente che irriga e vivifica è quella greca) e "Il frutto e il succo" (intendendo con tale espressione una sorta di evoluzione storica delle radici e delle sorgenti del Cristianesimo e dell'Europa fino al loro declino). Da questo punto di vista, gli appunti raccolti costituiscono un approfondimento continuo storico-ermeneutico del rapporto tra la filosofia greca platonica e la Bibbia, con particolare attenzione ai passaggi linguistici dall'ebraico al greco (Septuaginta) e dal greco al latino (Vulgata).
Il male, l'uomo, Dio. Un itinerario nella filosofia di Dostoevskij
Stefano Angiulli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2023
pagine: 160
Le tre grandi tematiche della filosofia - il male, l'uomo e Dio - si articolano in Dostoevskij come parti di un'unità più grande, come tasselli di una stessa struttura a cui la ragione deve volgersi per dare un senso all'essere nel mondo dell'uomo. L'ineludibilità del concetto di libertà su cui si fonda l'intero pensiero del genio russo è afferrabile in toto solamente riconoscendo come necessario il male con cui l'uomo deve confrontarsi, e con il pensare Dio, a cui siamo necessariamente inclini. Questo testo si configura come un percorso, una traccia, un corpo a corpo tra il pensatore russo e i filosofi che sono stati direttamente ispirati dalle sue opere. Perché Nietzsche, Heidegger, Wojtyla, Fabro, Solov'ëv e tanti altri pensatori contemporanei hanno dovuto misurarsi con i romanzi dostoevskijani desumendone influenze che hanno caratterizzato il loro percorso filosofico, al fine di chiarire quale sia la posizione dell'uomo da sempre sospeso tra la tentazione e la divinità.
La dottrina della libertà. Dialogo tra Fichte e Sartre
Fabio Laiso
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2021
pagine: 248
Il saggio ricostruisce la sottile trama di nessi fra due pensatori che hanno fornito risposte diverse ad alcuni grandi temi dell’esistenza umana: coscienza, libertà, assoluto. Senza mai forzare le analogie che vengono rilevate solo quando s’impongono, si ricostruiscono le posizioni di Fichte e di Sartre in un dialogo tematico ricco di corrispondenze e rimandi. Pur appartenendo a due realtà filosofiche storicamente separate e distanti, pur seguendo metodologie e terminologie nella sostanza differenti, entrambi incarnano la figura dell’intellettuale engagé che non si accontenta di interpretare la società in cui vive, ma si propone di cambiarla. Ma soprattutto entrambi sono animati dalla stessa inesauribile esigenza che resta il vero leitmotiv di tutta la loro opera: la costruzione di un grande sistema della libertà.
La soglia dell'essere. Tre tappe nel pensiero di Martin Heidegger
Giovanni Dissegna
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2021
pagine: 240
Il testo guida attraverso tre concetti chiave del pensiero heideggeriano (l'inizio, la ragione e il fondamento) analizzati secondo il tema portante della “soglia”: questa, infatti, rappresenta una dimensione decisiva per comprendere come l'interpretazione di tali concetti (ma, in generale, dell'intera filosofia heideggeriana) possa avvenire proprio in una condizione liminale, di confine. Lo stesso sguardo che Heidegger getta sulla storia del pensiero identifica l'Occidente come fermo in una condizione di “soglia”, di “linea”, entro un assetto globale che si presenta come insuperabile, ma che, paradossalmente, presenta esso stesso la possibilità del suo superamento. Il tema della soglia costituisce il filo rosso di queste tappe: la dimensione spesso fraintesa come escatologica, mistica o sciamanica del pensiero di Heidegger si riassume piuttosto con i tratti dello scorcio, dello sguardo che può esserci solo perché, abitando la contemporaneità, si pone in relazione con il mondo delle “ultime cose”, con ciò che è finale e, in virtù di questo rapporto con ciò che è terminale, consente di cogliere il mondo come libertà. Prefazione di Simona Venezia.
Il ritorno di Hermes. L'ermeneutica come mito
Giacomo Maria Prati
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2021
pagine: 344
Dal mito delle sirene all’epica di Star Wars, dal rapimento di Kore a Lilì Marleen dai Templari al cinema contemporaneo l’ermeneutica creativa e tenace di Giacomo Maria Prati sembra rileggere il contemporaneo e l’antico in un unico processo organico di nuova semantizzazione e riformulazione narrativa. Testi, visioni, immaginari, linguaggi, tradizioni, riprendono energia e fluidità sotto la lente focalizzante di un occhio libero e anti-ideologico che cerca di coniugare metodo e coerenza a libertà di sguardo e di confronto.
La maschera e il daimon. La filosofia come via di trasformazione
Shady Dell'Amico
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2020
pagine: 168
La maschera e il daimon è un saggio che presenta la specifica via trasformativa offerta dalla filosofia. La ricerca filosofica non è intesa alla maniera di un sapere teorico, astratto e complesso, ma come strumento vitale per conoscere meglio se stessi. Il testo è suddiviso in una pars destruens, che ha l'obiettivo di accompagnare il lettore verso l'uscita dai miti collettivi, e una pars construens, che affronta più direttamente la questione centrale: la scoperta della vocazione individuale come esito della ricerca di senso. L'autore si richiama al pensiero di Platone, convinto sostenitore che la vita sia orientata e sostenuta da un daimon. Il daimon è il compagno e il guardiano dell'esistenza; garantisce che essa abbia uno scopo, che compia la sua missione. Volendosi adeguare alle aspettative condivise, l'uomo censura lati di sé che domandano di esprimersi e di realizzarsi. Mette a tacere il proprio daimon e dunque si rende infelice. Scopo della filosofia diviene pertanto quello di individuare la “chiamata” di ciascuno, lasciandola emergere attraverso tecniche specifiche. In linea con questa attitudine maieutica, il testo si presenta come un percorso a due, dove chi scrive e chi legge camminano insieme verso quella “via di trasformazione” che costituisce l'anima fondamentale della filosofia. E che ha un solo obiettivo: divenire, come diceva Nietzsche, ciò che si è.
Capire il pensiero di Martha Nussbaum. Politica, pedagogia, emozioni, cittadinanza
Lucia Gangale
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2019
pagine: 120
"Martha Nussbaum, filosofa e accademica statunitense, maestra del nostro tempo, attualmente docente di diritto ed etica all’Università di Chicago, è una pensatrice molto amata e dibattuta e autrice, insieme ad Amartya Sen, della celebre 'teoria delle capacità'. Studiosa del mondo classico, esordisce con un’opera dal titolo 'La fragilità del bene', che la fa conoscere in tutto il mondo. Eppure, di questa docente e conferenziera di caratura mondiale, nel nostro Paese ancora non esistono opere che la riguardino, se non alcune tesi di dottorato reperibili nel catalogo Opac online, comunque non destinate al vasto pubblico. [...] Allora ho pensato che vi sia la necessità di spiegare in sintesi i concetti fondamentali della sua filosofia, racchiusa per lo più in volumi di grosso spessore, che, come tali, possono forse scoraggiare la lettura di chi non ha pazienza per addentrarsi in un pensiero tanto ricco, complesso e affascinante. Dalla lettura che ho fatto di quattro sue opere in versione integrale, 'La fragilità del bene', 'Coltivare l’umanità', 'Non per profitto', 'Emozioni politiche', è nato questo mio lavoro." (L'autrice)
Alla scoperta delle leggi della vita. Ritratti di Redi, Maupertuis, Trembley, Von Humboldt, Wallace, Mendel
Federico Focher
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2019
pagine: 328
Ogni scoperta scientifica, per quanto rivoluzionaria, non nasce dal nulla, ma è l’ultimo fiore di un grande albero, senza il quale esso non sarebbe mai sbocciato. Si può ammirare solo il fiore reciso, ma solo conoscendo le foglie, il ramo sul quale esso fa mostra di sé, l’albero nel suo insieme, e le nodose radici dalle quali è stato nutrito, si può comprendere appieno la bellezza e il senso di quel fiore. Perché, come disse una volta Isaac Asimov, la Scienza non è il fiore, che un giorno appassirà, ma tutto l’albero, che continuerà a vivere. Con l’intento di recuperare la memoria delle radici del pensiero biologico, in quest’opera vengono delineati sei ritratti di scienziati che, cercando la verità, hanno segnato alcune pietre miliari delle scienze della natura. Tra i tanti che meritavano di essere ricordati sono stati volutamente scelti non i più celebri, ma coloro che, nonostante la loro indiscutibile importanza nella storia della scienza, sono oggi meno noti, o chi, come Gregor Mendel, non è conosciuto negli aspetti personali e nella sua formazione di scienziato perché oscurato da un ingombrante monumento postumo.
Lineamenti di una critica dell'economia politica
Friedrich Engels
Libro
editore: Il Prato
anno edizione: 2018
pagine: 128
Scritti tra l'ottobre e il novembre del 1843 - ma pubblicati per la prima volta nei "Deutsch-Französische Jahrbücher", a cura di Arnold Ruge e Karl Marx, Parigi, 1844 - gli Umrisse zu einer Kritik der Nationalökonomie rappresentano la prima opera economica del giovane Engels, come anche un'anticipazione, sebbene in modo poco sistematico e nei suoi tratti essenziali, dei principali temi marxiani che culmineranno poi nel Capitale. Temi come la scissione fra capitale e lavoro derivante dalla proprietà privata, l'alienazione o la critica del capitalismo - che Marx si accingeva a sviluppare in parallelo durante il suo soggiorno parigino dai quali sarebbero scaturiti i Manoscritti economico-filosofici del 1844 - venivano affrontati da Engels grazie ad un fattore che mancava al giovane Marx, ossia l'esperienza diretta. Si è ritenuto opportuno pubblicare una nuova edizione di tale saggio giovanile non solo per l'importanza che esso riveste all'interno della storia del marxismo (un'importanza molto spesso sottaciuta o ignorata) ma anche per una migliore conoscenza di un pensatore che ha contribuito non poco allo sviluppo del pensiero moderno.
L'ateo virtuoso
Daniele Scollo
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2018
pagine: 160
I dati di fatto dicono che queste sono le tendenze del mondo occidentale, che toccano il loro apice con internet: dal lento al veloce, dal pensiero all’istinto, dall’intero al frammentato, dalla campagna alla città, dall’eterno al tempo, dal tempo all’istante, dalla storia al presente, dalla comunità al singolo, dal bello all’utile. Queste trasformazioni sono state naturali ed acefale, cioè prive di una mente che le abbia progettate, e sono state determinate dagli oggetti, cioè da cose prive di connotazioni morali; sono trasformazioni che hanno cambiato per sempre gli occidentali, al punto da costituire una nuova religione che li accomuna tutti. Il fatto che in tutti questi cambiamenti noi non abbiamo avuto alcuna voce in capitolo, e che molti di essi siano semplicemente irreversibili, dovrebbe portare a chiederci: ci sta bene così?

