Giuliano Ladolfi Editore: Ametista
«Strana» scienza e «gaia» scienza. L'emergere del modello debole della scienza tra fisica e filosofia
Mario Gamba, Maurizio Antonio Medina, Luca Monfrinotti
Libro: Libro in brossura
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 108
La scienza è ormai diventata "strana" e "gaia". Perché 'strana'? Perché ormai ben lontana dal modo comune e medio di pensare (in ciò la sua 'stranezza', la sua estraneità rispetto al senso comune medio), perché, stante la lezione che viene da Popper, da Heisenberg e da tanti altri, essa è ormai pensata come incapace di offrire verità definitive, a differenza di quanto comunemente e illusoriamente si pensa. Ma perché anche 'gaia'? Perché secondo Nietzsche essa è finalmente libera dal peso tremendo della verità oggettiva, misurabile in modo definitivo, libera dell'ossessione terrificante dell'orthotes, dall'incubo e dal peso della 'precisione assoluta'. Gioiosa perché libera di attribuire importanza all'immaginazione ragionevole nel costruire ipotesi e congetture. Gioiosa perché riscopre il senso del mistero ben oltre il ripetitivo e l'usuale quotidiano, e ammette l'esistenza dell'imprevedibile (anche se non rinuncia mai a tentare previsioni - non profezie - quanto più probabili o verosimili). Ed ecco allora la ragione di questo libretto, che intende offrire una rapida ricognizione riguardo a quei momenti salienti del percorso intellettuale attraverso cui l'attività scientifica è ormai divenuta gaia e 'artistica'.
L'autobiografia come testo filosofico. L'intreccio tra vita e pensiero nell'opera di Karl Jaspers
Marco Mondadori
Libro: Libro in brossura
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 226
Ogni interesse che sia filosofico verso l’autobiografia può essere originariamente paragonato a quella stessa curiosità che ci coglie - come diceva Virginia Woolf - quando “ci soffermiamo davanti a una casa con le luci accese e le persiane aperte”. Una situazione sicuramente familiare a molti e che altro non rappresenta se non il momento in cui si apre una piccola crepa in quella sensazione di onniscienza che avvolge la nostra distratta vita quotidiana, assorbita fino all’ultimo istante dalla sua routine. È un contesto che ci rende senza dubbio sicuri di noi stessi, ma che al contempo ci incatena e ci preclude ogni ulteriore possibilità di pensiero e di azione. Da quella piccola crepa si sprigiona infatti una luce tanto forte da accecarci, quante erano le cose che prima davamo per scontate. È proprio tramite l’infrangimento dei tanti limiti creati dai pregiudizi che si è avviata una nuova comprensione del sé dell’uomo, un uomo che compare sulla scena del mondo senza volerlo, vive una vita che è un continuo adattarsi alla situazione che gli preesisteva, e infine scompare contro la sua volontà. Tuttavia, è unicamente in quel trattino che sta scritto tra la data di nascita e di morte, un dettaglio tanto piccolo quanto trascurato, che l’uomo può tentare di comprendersi in quella costitutiva condizione di penombra che lo avvolge. Una simile penombra si riflette anche nell’autobiografia, il cui valore sta quindi nella sua possibilità intrinseca di dare un’immagine dell’uomo più vicina alla sua reale profondità: questo è in altri termini lo sforzo oltre-umano di dare senso all’umano. Difatti sarà proprio innanzi a quell’autentica espressione di ciò che ha sede nell’interiorità dell’autore che sapremo riconoscere nell’autobiografia una vera e propria opera dello spirito, e noi nel leggerla ci troveremo innanzi a un panorama aperto ed evocativo sul cui sfondo, come tra la foschia di una tela, potremo intravedere qualcosa anche di noi stessi.
Educare all'umano a partire da Michel Henry
Carmine Matarazzo
Libro: Libro in brossura
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 122
Gli studi raccolti in questo libro da angolature eterogenee, con approcci e metodologie differenti, propongono una lettura della filosofia henryana in una prospettiva filosofico-teologica dell'educazione. Grazie alla verità dell'incarnazione il «presunto sistema dell'umano» è elevato ed illuminato di luce della conoscenza della vita propria di Dio. In questo particolare è possibile individuare il senso sempre nuovo dell'umanesimo, in quanto lo stesso cristianesimo, lungi dall'essere una semplice saggezza, ovvero una forma di spiritualità tra le altre, suscita la novità delle relazioni e della reciprocità, come lo stesso Gesù mette in evidenza nei "paradossi delle beatitudini", quando la condizione umana. Se un'educazione all'umano vi è nella filosofia di Henry, essa consiste essenzialmente nel fuoriuscire dal fuori che è il mondo e nel ritrovare, contro la dispersione di sé nel mondo, contro l'uomo mondano, tutta la verità dell'Interiore. Per far questo, però, è necessario rientrare in sé e riprendersi la speranza di una vita interiore. Con contributi di Giuseppina De Simone, Gaetano Iaia, Carmine Matarazzo, Felice Ciro Papparo, Stefano Santasilia, Claudio Tarditi.
Platone, la democrazia e la Chiesa ovvero le metamorfosi della Koinonia
Carlo Lorenzo Rossetti
Libro: Copertina morbida
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2017
pagine: 116
L'autenticità dell'opera. La filosofia dell'arte di Carlo Chenis
Rodolfo Papa
Libro: Libro in brossura
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2016
pagine: 150
Carlo Chenis (1954-2010) pone la riflessione sull'arte e sulla bellezza al centro del proprio impegno teoretico. Alla ricerca del "proprium" del linguaggio artistico, individua la verità dell'opera d'arte nella sua autenticità, ovvero nella sua compiutezza ontologica. L'opera d'arte è interpellata innanzitutto come un ente e poi come un manufatto, con forte tenore ontologico; l'opera viene interrogata poi in quanto parola, discorso, trasformazione significante della materia, espressione di significato, apertura verso l'infinito, in un percorso gnoseologico così profondo da coinvolgere l'intera filosofia, e nel quale la sensibilità contemporanea, sollecitata dalla fenomenologia e dalla ermeneutica, trova espressione nell'impianto teoretico di spessore tomista. Chenis interroga con il metodo della filosofia anche l'opera d'arte sacra, nel tentativo di capirla entro l'orizzonte ontologico e antropologico in cui si collocano tutti i fenomeni umani, senza tuttavia ridurre lo spessore del sacro, predisponendo anzi un'armoniosa apertura verso la conoscenza per Fede.
Incompletezza e politica. Dall'idea di incompletezza a una prospettiva pluralista
Simone Zatti
Libro: Libro in brossura
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2016
pagine: 200
Abbracciare l'idea di incompletezza significa rendersi conto che il mondo in cui viviamo è attraversato da confini poco definiti e che può essere visto da prospettive differenti. Significa capire che la politica, quello strumento di cui ci serviamo per gestire la nostra convivenza, non è che una sfera tra le tante che strutturano le società umane, una sfera che collide con le altre, a volte si lascia inglobare, a volte è essa stessa inglobante, in un processo di ri-definizione continua di confini e ambiti di competenza. Infine, l'idea di incompletezza può rappresentare un aiuto nell'affrontare i problemi che affliggono le società plurali: se plurale significa composta da più prospettive, come fare per tenere unite tutte le parti? Come fare per convivere con il diverso, con l'Altro, con chi vede il mondo in un modo completamente differente da come lo vediamo Noi? Nell'affrontare queste domande, che si ripresentano ora in tutta la loro urgenza, la proposta finale è quella di esplorare l'idea di incompletezza nel suo essere apertura: un'autentica tolleranza pluralista non può che originarsi da una prospettiva che sa di essere incompleta.
Ateismo ateo. La negazione di Dio dopo-oltre l'ateismo
Lorella Congiunti
Libro: Libro in brossura
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2015
pagine: 106
La cosiddetta postmodernità non è primariamente caratterizzata dall'ateismo: la fine delle grandi narrazioni, la secolarizzazione, il nichilismo, il relativismo, la liquidità sembrano partorire con maggiore facilità le idolatrie, i neopaganesimi, i sincretismi, una rinnovata apertura alla religiosità. Eppure esiste di fatto, in questo primo scorcio del XXI secolo, una forte presenza dell'ateismo nella editoria, nella pubblicistica, nei mass media, nel linguaggio. Potremmo definirlo un ateismo trans-moderno, in quanto coniuga forze moderne e debolezze postmoderne; non argomenta alcuna universalità ma proclama la sua universalizzabilità, usando massicciamente la virtualità e la rete. Riflettendo sulla già vasta letteratura critica che accompagna questo "nuovo" ateismo, ipotizzo che ciò che lo caratterizza prevalentemente sia il venire dopo qualcosa da oltrepassare, nell'ibridismo del post e del trans: dopo la modernità e oltre la fine della modernità, dopo l'umanesimo, dopo le religioni, dopo le ideologie, dopo l'undici settembre, dopo l'ateismo e oltre la fine dell'ateismo.
Verso il mare. La filosofia della storia di Giorgio La Pira
Giacomo Mininni
Libro: Copertina morbida
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2015
pagine: 102
Più che mai è attuale in un periodo di "crisi gnoseologica" il pensiero di Giorgio La Pira, che ha segnato in profondità lo sviluppo della concezione politica della nostra nazione, concezione in gran parte ancora poco conosciuta non solo dal grande pubblico, ma anche dagli specialisti e dai politici. Giacomo Mininni in questo lavoro intende sottoporre ad analisi la speculazione sulla storia del grande personaggio il quale opera tra Agostino ed Hegel, fra due posizioni cioè apparentemente antitetiche, un'originale e inaspettata sintesi, capace di elaborare la storia come "progetto dinamico" che richiede una collaborazione attiva fra la sfera divina e quella umana. A partire da questo modello "ibrido", La Pira sviluppa poi una visione originale, intrigante e profonda del passato, un vero e proprio modello teorico che ha saputo ispirare e guidare la sua intera azione politica.
Le filosofie inconsapevoli. Pedagogia della non conoscenza
Fabio Fineschi
Libro: Libro in brossura
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2015
pagine: 118
C'è un punto di vista in noi del quale non siamo consapevoli, una posizione esistenziale che può essere in disaccordo con il nostro Io consapevole. Stiamo parlando di uno sguardo filosofico con il quale osserviamo e ci osserviamo, un esteta rigoroso e intransigente nascosto dietro a tante maschere e come diceva Nietzsche: "Tutto ciò che è profondo ama la maschera". Ripetiamo, nel corso dell'esistenza, comportamenti, atteggiamenti ed errori in nome di un tema ricorrente che pilota in maniera silente e non dichiarata le nostre scelte, le nostre indecisioni, le idiosincrasie, le preferenze, gli odi, gli amori e altro ancora. Non stiamo parlando di inconscio nel senso freudiano del termine, non si tratta di scarti della mente, di materiale rimosso o di traumi da dimenticare ma proprio di un assetto esistenziale, una disposizione naturale dell'Essere e, in esso, la presenza di una visione, strutturata, di sé e dell'esistenza. Il tutto a livello pre-cosciente. Ci muoviamo secondo un modo di vedere, di sentire e di recepire il mondo che è così intimo da non esserci noto: questo non appartiene all'Io, ma all'Essere.
Edith Stein. Verso la metafisica in audace umiltà di pensiero
Raffaella Pozzi
Libro: Copertina morbida
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 104
"Negli stessi anni nei quali Heidegger, egli stesso discepolo di Husserl, formulava giudizi ingiustamente avversi alla tradizione metafisica accusandola di aver dimenticato l'"essere" per divenire una sorta di "fisica dell'inverificabile", Edith Stein, pur rimanendo legata alle esigenze critiche del maestro, si incamminava su una via alta, libera dai condizionamenti talvolta pressanti dei percorsi accademici. La sua riscoperta del pensiero di Tommaso si compì nella vivente eredità dello spirito. Per questo, la sua opera sorge vigorosa e matura in una chiarezza che sarà sempre più efficacemente intesa quanto meglio si vedrà che la tradizione metafisica, nei suoi autori più autentici, vive quale irrinunciabile dono di civiltà." (dalla Prefazione di Maurizio Malaguti)
Cinema, mito e filosofia
Giuseppe Savagnone
Libro
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 120
Il fascino degli antichi miti rivive oggi nelle immagini del cinema. Questo libro si propone, attraverso l'analisi di alcuni film di grande successo, di evidenziare questa radice mitologica, non sempre percepita dal grande pubblico e perfino dalla critica. Esso cerca anche di mostrare che proprio grazie ad essa il cinema dà voce ai grandi problemi dell'esistenza umana e si presta, perciò a uno stretto collegamento con la filosofia. Vengono esplorati così, attraverso la lettura di alcune opere di noti registi, il tema della ricerca del senso della vita di fronte all'incombere della morte ("Il settimo sigillo" e "Il posto delle fragole"), quello del rapporto tra verità e illusione ("The Matrix") e tra libertà e destino ("Minority report"), quello della salvezza dal vuoto e dalla mediocrità ("Teorema" e "L'attimo fuggente"), quello del rapporto tra corpo ed anima e della vita come opera d'arte e come dono ("Il pranzo di Babette"). Per ognuno di questi film l'autore addita il rispettivo mito di riferimento e la problematica filosofica che ne emerge, con riferimenti alla concreta esperienza personale e sociale di uomini e donne di oggi.
Differenze che contano. Corpo e maternità nelle filosofie femministe
Maria Teresa Russo
Libro: Libro in brossura
editore: Giuliano Ladolfi Editore
anno edizione: 2013
pagine: 112
In un'epoca orientata a valorizzare tutte le differenze, legittimandole come espressioni delle convinzioni individuali, assistiamo a un paradosso: la differenza sessuale sembra quasi una categoria a rischio di estinzione. La cosiddetta Gender Theory, dopo aver affermato la separazione del corpo sessuato dal genere, risultato culturale di dinamiche sociali e politiche, ha spinto oltre la sua critica: anche l'elemento corporeo si forgerebbe nel linguaggio e nei codici dominanti, semplice prodotto di una costruzione linguistica. Si tratta di una tendenza che lo stesso femminismo ha considerato un'inversione di marcia. Strano approdo per un pensiero che aveva fatto del valore del corpo la sua bandiera. L'indifferenza assoluta fa impallidire persino il dualismo, perché frantumando i soggetti nell'assoluta reversibilità di forme e di ruoli finisce per trasformare le identità in fantasmi. Da qui una nuova istanza di riscoprire la differenza. Ribellarsi all'idea di diventare menti che pensano corpi, che solo in apparenza è un gesto di libertà. Riscoprire l'io e la differente alterità del tu, per rendere possibile il noi.