Gedit: Strumenti e saggi di letteratura
Antonio Pizzuto nel regno del tempo
Benedetta Panieri
Libro: Copertina morbida
editore: Gedit
anno edizione: 2008
pagine: 176
Impostando un nuovo discorso critico su Antonio Pizzuto, questa monografia concentra l'attenzione sul tempo, fattore che distingue, di fronte ai testi talora complessi dello scrittore siciliano, il lettore che getta la spugna e rinuncia dal lettore-che-ha-capito. Quasi a gratificare chi trascorre il tempo sulle sue pagine, Pizzuto fornisce immagini di orologi, clessidre, pendoli, consapevole che il tempo della scrittura è il tempo della vita, e timidamente scusantesi: sarà che vi rubo tempo, ma io "aggiungo vita alla vita". Tra le immagini che si sono privilegiate nell'analisi, gli orologi-urna in "Signorina Rosina" e "Si riparano bambole", i marcatempo relitti e reliquie delle lasse, fino all'orologio della Zecca in "Così". All'analisi tematica che si profila, concentrata sugli emblemi dell'essere gettati "nel gran regno del tempo", si affiancano incursioni più tradizionali nel regno del testo, cercando di rendere chiari, se non proprio divulgativi, i termini (articolatissimi) di resa espressiva dello scrittore.
L'avventura dentro i segni. La poesia novissima di Alfredo Giuliani
Antonio Schiavulli
Libro: Copertina morbida
editore: Gedit
anno edizione: 2008
pagine: 204
Poeti in lingua romagnola: Guerra, Baldini, Baldassari
Silvia Battaglia
Libro: Copertina morbida
editore: Gedit
anno edizione: 2005
pagine: 222
L'angelo e il suo doppio. Sulla poesia di Sandro Penna
Luigi Tassoni
Libro: Copertina morbida
editore: Gedit
anno edizione: 2004
pagine: 96
Il prisma di Arsenio. Montale tra Sereni e Luzi
Francesca Ricci
Libro
editore: Gedit
anno edizione: 2002
pagine: 200
Cronologia ragionata della letteratura italiana
Francesca Tomasi
Libro
editore: Gedit
anno edizione: 2002
pagine: 176
Metrica come composizione (in appendice una conversazione con Edoardo Sanguineti)
Stefano Colangelo
Libro
editore: Gedit
anno edizione: 2002
pagine: 160
Food movies. L'immaginario del cibo e il cinema
Alberto Natale
Libro
editore: Gedit
anno edizione: 2009
pagine: 94
Le rappresentazioni del cibo nella letteratura e nel cinema sono in se stesse poco più che un ovvio corollario dell'importanza che gli atti alimentari rivestono nella storia umana. Il punto di vista privilegiato consiste nella loro libera natura di manifestazioni "disincarnate" rispetto alla realtà quotidiana, riscritture simboliche del rapporto materiale e simbiotico ereditato dagli uomini, nella lunga durata che ha caratterizzato le trasformazioni del nutrimento biologico in pratica culturale e sociale. Si è cercato pertanto di individuare in tre filoni altamente rappresentativi dell'immaginario alimentare (il cibo assente e il fantasma della fame, le rappresentazioni di status come indicatori di riconoscimento di un gruppo sociale e i valori aggiunti della convivialità e della tavola come elementi antropologici universali) le corrispondenze cinematografiche, che alcuni film emblematici rendono disponibili per un'analisi comparativa delle raffigurazioni del cibo e del suo ruolo come motore narrativo, capace di trasfigurare il semplice sostentamento del corpo, nei motivi culturali del gusto e della competenza gastronomica.
Le armoniose dissonanze. Spazio metrico e intertestualità nella poesia di Amelia Rosselli
Francesco Carbognin
Libro: Copertina morbida
editore: Gedit
anno edizione: 2008
pagine: 160
Cercatemi e fuoriuscite: punto nevralgico di un problema critico non ancora approdato a una soluzione decisiva, la poesia di Amelia Rosselli (Parigi, 1930 - Roma 1996) è una lirica dalla pronuncia del tutto inassimilabile a quella dei contemporanei, testimonianza di una visione inedita del mondo che esige di essere riconosciuta come tale, senza compromessi o risarcimenti dialettici. Biograficamente e culturalmente "straniera", e pure in profonda, sorprendente intimità con il proprium sonoro, logico e associativo di ogni lingua, Amelia Rosselli "sperimenta con la vita" il proprio corpo a corpo con il linguaggio della poesia tradizionale, intessendovi alacremente i "rapporti più armoniosi" e i "rapporti più dissonanti" tra le parole, forzando il confine tra matericità e simbolicità del segno con la violenza di inaudite, incandescenti analogie. Questo libro si propone di illuminare le domande sollevate dalla lirica rosselliana: una poesia intertestualmente onnivora, in cui è proprio la più "sbracciata e impudica" esibizione di divaricati materiali citazionistici (da Dante a Montale, da Rimbaud a D'Annunzio a Trakl) a rovesciarsi in orgogliosa e sibillina reticenza.
Per una storia della poesia di Paolo Valesio
Giorgio Luzzi
Libro: Copertina morbida
editore: Gedit
anno edizione: 2008
pagine: 144
Questa monografia critica adotta la insolita configurazione a capitoli paralleli rispetto alla cronologia dei libri presi in considerazione. Si tratta, in un certo senso, anche di una forma di "narrazione" di una esperienza di attraversamento. Attraverso questo viaggio scorrono infatti, assieme alle complesse e inquiete linee evolutive del lavoro del poeta bolognese, le coordinate specifiche del gusto, della sensibilità, delle predilezioni che costituiscono l'identità del critico. Giorgio Luzzi, coetaneo di Valesio, e a propria volta impegnato da sempre anche in una attività assidua ed elaborata di scrittura in versi, sceglie una metodologia non rigida né tantomeno dogmatica, non respinge le istanze di una attitudine multidisciplinare, non si rifiuta di dare voce ai legami associativi tra gli esiti dei testi analizzati e il complesso dei materiali culturali, sintomatici, epocali, di cui i testi stessi frutti di un tempo reso più acuto dalla frequentazione congiunta della tradizione italiana e della fertile e irrequieta realtà nordamericana sono sintomaticamente, e sotto certi aspetti non sempre deliberatamente, portatori.
La grammatica rubata
Girolamo Staltari
Libro: Copertina morbida
editore: Gedit
anno edizione: 2008
pagine: 320
Si immagini la Germania durante il Terzo Reich. Si immagini l'affermazione del totalitarismo nazista non come progressiva limitazione delle libertà ma come progressiva limitazione dell'uso delle regole grammaticali. Si immagini una confortevole dimora della Baviera e sei personaggi impegnati nella riscrittura del finale dell'Edipo re, il disvelamento del parricidio e dell'incesto. Si immagini il loro testo, libero di esprimere il dramma del re tebano ma imbrigliato dai sempre più pervasivi "editti sintattici". Si immagini, infine, il loro dialogo quotidiano, del tutto lecito a patto che boccheggi nella rete di quegli editti. Potrebbe sembrare un esercizio di stile, una nuova partita disputata secondo le regole di Queneau. Un semplice gioco, in apparenza.
Altri corpi. Poesia e corporalità negli anni Sessanta
Gian Maria Annovi
Libro: Copertina morbida
editore: Gedit
anno edizione: 2008
pagine: 242
In questo volume si indaga la funzione del corpo nella poesia italiana degli anni Sessanta. Nelle singole analisi vengono ricostruiti i diversi approcci con cui alcuni tra i poeti più rappresentativi dello sperimentalismo poetico del secondo Novecento (Pasolini, Zanzotto, Sanguineti, Rosselli, Porta e Spatola) hanno affrontato il tema della corporalità, mettendo in discussione le modalità tradizionali di rappresentazione del soggetto. Sessualità, perversione, scambio di genere, violenza, morte e metamorfosi sono alcuni dei modi in cui i corpi evocati divengono altri rispetto alle astrattezze del modello lirico, fornendo risposte provocanti al complicarsi del rapporto tra soggetto e realtà in uno dei decenni più importanti della poesia italiana del secolo appena trascorso.