Libri di Alberto Natale
Gli specchi della paura. Il sensazionale e il prodigioso nella letteratura di consumo (secoli XVII-XVIII)
Alberto Natale
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2008
pagine: 308
La paura è una merce di lunga durata e di solida tradizione e il suo spaccio in chiave propagandistica viene da lontano: sul finire del Cinquecento iniziò a diffondersi in tutta Europa un particolare genere letterario, a metà strada fra il resoconto giornalistico e la narrazione fantastica. Il favore che aveva incontrato il "meraviglioso" medievale trovò nuova linfa celebrando feroci gesta criminali e riadattando in chiave lugubre e terrificante i sogni profetici, i prodigi celesti e le apparizioni di mostri, per trarne relazioni a stampa destinate ai ceti popolari delle città. Cronaca nera, "letteratura del patibolo", notizie di orribili prodigi e sconvolgenti catastrofi si riversarono in brevi storie di vasta diffusione ed efficace impatto, intessute di sogni e incubi che riflettevano le angosce di una realtà opprimente, ma che al tempo stesso finivano per trasformare i truci malviventi in ambigui paladini del crimine - eroi negativi in grado tuttavia di emanare un fascino contagioso -, "specchi" morali rovesciati, destinati a sorprendenti redenzioni sul patibolo.
Il segreto del bardo
Alberto Natale
Libro: Copertina morbida
editore: ilmiolibro self publishing
anno edizione: 2011
pagine: 56
Una vacanza sportiva tra le montagne del Galles può essere un'occasione per crescere: anche per una ragazza un po' pigra. Ma il fascino di quella terra aspra e la lingua musicale dei suoi abitanti nascondono i misteri degli antichi Bardi e le insidie in cui può capitare di imbattersi, lungo i sentieri percorsi dai discendenti di Mago Merlino. Età di lettura: da 11 anni.
Food movies. L'immaginario del cibo e il cinema
Alberto Natale
Libro
editore: Gedit
anno edizione: 2009
pagine: 94
Le rappresentazioni del cibo nella letteratura e nel cinema sono in se stesse poco più che un ovvio corollario dell'importanza che gli atti alimentari rivestono nella storia umana. Il punto di vista privilegiato consiste nella loro libera natura di manifestazioni "disincarnate" rispetto alla realtà quotidiana, riscritture simboliche del rapporto materiale e simbiotico ereditato dagli uomini, nella lunga durata che ha caratterizzato le trasformazioni del nutrimento biologico in pratica culturale e sociale. Si è cercato pertanto di individuare in tre filoni altamente rappresentativi dell'immaginario alimentare (il cibo assente e il fantasma della fame, le rappresentazioni di status come indicatori di riconoscimento di un gruppo sociale e i valori aggiunti della convivialità e della tavola come elementi antropologici universali) le corrispondenze cinematografiche, che alcuni film emblematici rendono disponibili per un'analisi comparativa delle raffigurazioni del cibo e del suo ruolo come motore narrativo, capace di trasfigurare il semplice sostentamento del corpo, nei motivi culturali del gusto e della competenza gastronomica.