Fiorini: Mneme
Il teatro di Jean Tardieu
Libro: Copertina rigida
editore: Fiorini
anno edizione: 2016
Sull'influenza della musica nel teatro di Jean Tardieu è centrato il saggio di Mireille Brangé. Il legame strutturale che intercorre tra alcune pièces è ben descritto da Nicola Pasqualicchio, mentre Riccardo Benedettini si è soffermato sui problemi connessi alla difficoltà di affrontare il sonno, più volte sottolineate dal poeta e che trovano una loro realizzazione nella Cité sans sommeil. Il rapporto con Paul Valéry, figura molto importante nella formazione artistica del poeta, e le affinità di vario genere che talora li accomunano, al di là dell'esperienza prettamente teatrale, è ripercorso da Elisa Gregori. Così come, nell'insieme dell'opera di Jean Tardieu, Nicola Baudo ha sottolineato la linea di ricerca che implica il lavoro dell''artigiano'. Le riflessioni di Alix Turolla ci aiutano infine a meglio capire alcuni aspetti della sua attività creatrice.
L'incanto del vero. La poesia di Vittorio Betteloni e Olindo Guerrini
Alberto Luciano
Libro: Copertina morbida
editore: Fiorini
anno edizione: 2013
pagine: 184
Un'indagine tra verismo e poesia. Il volume intende offrire una ricognizione sulla produzione lirica tardo ottocentesca, tradizionalmente ascritta al Verismo, concentrandosi in particolare sull'opera di due autori considerati "minori": Vittorio Betteloni e Olindo Guerrini. L'intento è quello di istituire una griglia di relazioni tra i topoi costitutivi delle poetica del Verismo e la loro declinazione lirica, inquadrando il problema in una prospettiva critica, storiografica e poetologica. In tal senso, sono state anche tracciate alcune coordinate intertestuali, soprattutto nell'ambito della letteratura francese. Corredano lo studio alcune analisi metrico-stilistiche, le cui risultanze vanno a integrare e a sostenere le promesse critico-metodologiche su cui si fonda l'indagine nel suo complesso.
Una marginalità esemplare sulle novelle di Emmanuel Bove
Stefano Genetti
Libro: Copertina morbida
editore: Fiorini
anno edizione: 2012
pagine: 144
Da un'angolazione che coniuga marginalità ed esemplarità, vengono qui proposte: una presentazione d'insieme dei racconti brevi dell'autore, una lettura ravvicinata, condotta anche alla luce degli avantesti, di una novella emblematica (Le canotier, redatta nel 1939 e pubblicata postuma) e una riflessione che, a partire dalle rappresentazioni del leggere e dello scrivere, mette in rilievo la dimensione metaletteraria dell'opera di Emmanuel Bove (Parigi, 1898-1945). Autore radicalmente minore, dimenticato e riscoperto, autore di nicchia e di culto - da Colette e Rilke a Beckett e Handke -, Bove è uno scrittore che ha scelto, sotto tono i suoi toni del grigio, di restituire il dettaglio in tutta la sua insignificanza e di narrare l'impasse e l'inazione, dicendo la mediocrità del vivere e la sua sommessa, chiaroscurale poesia. Storie senza storia, racconti per omissione e defezioni narrative: quasi come non detto.