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Electa: Architetti e architetture

Piranesi gli scritti

Piranesi gli scritti

Pierluigi Panza

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2023

pagine: 288

Della Magnificenza ed Architettura de' Romani (1761), Parere su l'architettura (1765) e gli altri scritti riprodotti in questo libro illuminano le motivazioni che innervarono l'opera di Giovan Battista Piranesi (1720-78). A partire dalla rivendicazione del primato della storia etruscoromana desunta da De antiquissima Italorum sapientia (1710) di Giambattista Vico, "il rapporto tra arte e verità, diverso e decisivo per la trattatistica dell'Illuminismo e del Romanticismo, e il rifiuto a riconoscere la saldatura tra Grecia e Ragione, caratterizzano l'universo di Piranesi", sostiene Pierluigi Panza, che in queste pagine ne spiega la complessità e le origini. Il contrasto tra inventio e imitatio e il riconoscimento della soggettività che fonda l'interagire di fantasia e metodo sono i fili conduttori del pensiero piranesiano, la cui saturnina irrequietezza è riflessa dagli scritti che, come Parere su l'architettura , offrono eloquenti anticipazioni delle inquietudini che scuotono la cultura contemporanea.
28,00

Genius loci. Paesaggio ambiente architettura

Genius loci. Paesaggio ambiente architettura

Christian Norberg Schulz

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2023

pagine: 352

Da quando venne pubblicato questo libro è stato tradotto in una decina di lingue. Da tempo irreperibile, ora ritorna a disposizione di quanti desiderano chiarire quale significato attribuire ai tre termini, luogo, natura, architettura che ricorrono nel continuo interrogarci sui modi in cui noi abitiamo il nostro mondo e di quanti si domandano come riuscire a coniugarli insieme. Si tratta della medesima domanda che Christian Norberg-Schulz si è posta descrivendo la fenomenologia della «presa esistenziale» che gli uomini esercitano sul mondo abitandolo, «lo scopo dell'architettura», di cui il genius loci costituisce la premessa. Il luogo «è la manifestazione concreta dell'abitare dell'uomo», oggetto delle tante immagini per lo più da lui stesso scattate di spazi diversi e lontani, da Khartoum a Pechino, da Praga a Ronchamp, che si intrecciano nelle pagine del libro.
34,00

Architetti, architettura

Architetti, architettura

Eduardo Souto de Moura

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2023

pagine: 128

L'idea secondo la quale il loro scopo è mutare l'aspetto del mondo non facendone parte gocciola attraverso innumerevoli microfratture nella cultura degli architetti. Nulla di più lontano dal modo di pensare e lavorare di Eduardo Souto de Moura. «Da quattordici anni, continuo a disegnare la stessa casa, come se si trattasse di un'ossessione. Ma nonostante le case siano sempre uguali, sono diverse, perché i luoghi e le persone lo meritano», scrive Souto de Moura in una pagina di questo libro. Casa, naturalmente, è una sineddoche: la parte per il tutto. E di tutto il suo mondo Souto de Moura parla negli scritti qui raccolti: dei suoi progetti, delle letture che riemergono in ogni sua pagina, dei suoi maestri, Álvaro Siza e Fernando Távora prima di tutti, degli architetti che predilige quali, per esempio, Jacques Herzog e Rafael Moneo ma all'ombra persistente di Mies van der Rohe e di Aldo Rossi. Come si è architetto? Come si pratica la professione dell'architetto? Come selezionare nello sterminato sfondo della storia quanto ancora è parte del tuo lavoro? Queste sono le domande che rimbalzano in “Architetti, architettura” che, spesso spiazzante, non è rivolto, però, soltanto agli architetti.
22,00

Carlo Scarpa e il Giappone

Carlo Scarpa e il Giappone

Mauro J. K. Pierconti

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2023

pagine: 148

Come maturò l'amore di Carlo Scarpa per il Giappone? Come conobbe l'arte e l'architettura giapponesi grazie agli amici di gioventù frequentati a Venezia, come lui affascinati dall'Oriente, nella città di Ezra Pound e dove gli studi di Ernst Fenellosa erano noti? Come viaggiò e cosa vide quando nel 1969 giunse in Giappone e entrò nella villa di Katsura, "lì dove l'occhio pensa", così come avviene, passo dopo passo, nella tomba monumentale Brion a San Vito d'Altivole, alla quale Scarpa dedicò gli ultimi anni della sua vita? Che tracce materiali abbiamo di questo viaggio e come interpretarle alla luce della sua opera? Questo libro risponde a queste domande. Molte fotografie scattate da Scarpa in Giappone degli artefatti dei "maestri tranquilli" che ebbe modo di vedere a Kyoto, Nara, Ise, sono qui riprodotte. Aiutano a interpretare e comprendere l'opera di uno dei massimi architetti contemporanei.
28,00

Accade che appaia un cane che parla

Accade che appaia un cane che parla

Smiljan Radic

Libro: Copertina morbida

editore: Electa

anno edizione: 2022

pagine: 120

Tredici brevi saggi firmati dal cileno Smiljan Radic sulla sua concezione di architettura nella nuova veste grafica della storica collana A&a - Architetti e architettura. Smiljan Radic (Santiago del Cile, 1965) è uno dei più dotati e originali tra gli architetti contemporanei. Ha al suo attivo opere che sono pietre di paragone per la pratica professionale e che hanno scandito una carriera prolifica e dai tratti inconfondibili, come lo sono quelle da lui costruite dagli anni novanta del secolo scorso, a iniziare dalla "casa-rifugio" a San Miguel nell'isola di Chiloé, dalla "casa-fornace" nella pianura di Culiprán, per arrivare al celebre ristorante Mestizo a Santiago del Cile, alla Casa para el Poema del Ángulo Recto a Viches, sino al padiglione, una folly , costruito per la Serpentine Gallery a Londra. Per comprendere dove affondano le radici della fantasia di cui le opere di Radic sono espressione, di come essa sia nutrita da una instancabile, disincantata ed eterodossa osservazione della realtà, la lettura degli scritti raccolti in "Accade che appaia un cane che parla" è fondamentale. L'abolito, quanto vive ai margini della civilizzazione, il mondo dell'emarginazione e i resti del consunto, come spiega il libro, offrono a Radic i materiali da lui impiegati nelle sue costruzioni, non di rado collocate sul limite che le separa dal condividere la precarietà che costituisce il tema, la forma e il contenuto delle sue fortunate installazioni, quale, per esempio, El Niño Escondido e un Pez del 2010. "Accade che appaia un cane che parla" non spiega soltanto come tutto ciò che è fragile, costruito spontaneamente, impiegando gli scarti dell'uso, necessariamente temporaneo ma destinato a riapparire come lo è tutto ciò che l'emarginazione riproduce, offra a Radic i materiali dei suoi progetti, ma spiega anche quali sono gli interlocutori di cui il disincantato, surreale pessimismo con cui osserva il mondo in cui lavora vadano individuati tra poeti quali: Saint-John Perse, Giorgos Seferis, Bruno Schulz, o René Char, tra filosofi come Emil Cioran e Giorgio Agamben, in personaggi quale Tadeusz Kantor. Oltre che con loro, in "Accade che appaia un cane che parla" si svolge un confronto serrato, dichiaratamente estraneo ai luoghi comuni che non di rado i progettisti e molti di quanti si occupano di architettura sono soliti utilizzare, con architetti quali Aldo Rossi, Frederick Kiesler e Nieuwenhuys Constant, in particolare.
20,00

Elementarismo moderno. Radici e risonanze nell'architettura di TAMassociati

Elementarismo moderno. Radici e risonanze nell'architettura di TAMassociati

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2022

pagine: 128

In architettura la forma non può essere aggiunta: la sua ragione consiste nel manifestare l'utilità di quanto si costruisce. Questa convinzione si è rafforzata nella cultura architettonica del Novecento, ricorda Francesca Serrazanetti nelle pagine di questo libro, grazie alla scoperta che quanto di antico configura ancora il paesaggio della vita contemporanea, le costruzioni anonime e spontanee e gli aggregati da esse formati, in particolare, sono espressioni di valori che non sono ancora stati del tutto spazzati via. L'orgoglio della modestia, l'esercizio della parsimonia, il pensare l'architettura come servizio a partire dai paradigmi compositivi che le domande rivolte a quanto già è stato consentono di individuare, i maestri capaci di insegnare «a fare molto con poco» sono i temi e le figure che ricorrono nel libro. Con le loro opere vi è riprodotto un atlante che spiega dove affondano le radici di quanto gli architetti dello studio TAMassociati vanno realizzando negli ambienti più diversi, nei più indigenti Paesi dell'Africa come nelle diversamente povere città italiane.
20,00

Sussidiario. Grafica e caratteri moderni

Sussidiario. Grafica e caratteri moderni

Sergio Polano, Paolo Tassinari

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2022

pagine: 192

Cosa significa "progettazione grafica", un'attività che condiziona, senza che noi se ne abbia una chiara percezione, i nostri rapporti con oggetti, luoghi, merci, strumenti di comunicazione dei quali ci serviano quotidianamente? Che cosa distingue "educazione e propaganda", il vero conflitto dei nostri tempi diceva Martin Buber? Quali le linee di tangenza tra illustrazione, informazione, pubblicità? Ma oltre a queste "Sussidiario", nella nuova veste grafica della storica collana A&a - Architetti e architettura risponde anche a domande più circoscritte. Per esempio: come sono stati disegnati i calendari? Da dove vengono i simboli che vediamo quando accendiamo un computer? Come è nato il marchio Coca-Cola e cosa significa questo logotipo per la storia del design identitario? Come sono progettate le banconote? Quali i contributi dati da alcuni grandi progettisti ai quali sono dedicati altrettanti capitoli del libro: Herbert Bayer (il padre al Bauhaus del carattere universale), John Maeda (il graphic designer del Media Lab di Negroponte al MIT), Susan Kare (gli interfaccia grafici di Apple), Georges Remi-Hergé (il più celebre disegnatore europeo di fumetti: le storie di Tintin); Marcello Nizzoli, Albe Steiner e Carlo Scarpa (del suo amore per il disegno delle lettere si occupano due fondamentali saggi di Sergio Polano). Come si presenta il vasto territorio della progettazione grafica e quanto sia difficile definirlo è il tema che Sergio Polano racconta con le parole e Paolo Tassinari con le immagini che si fondono in questo libro.
32,00

Che cosa è l'architettura. Lezioni, conferenze e un intervento

Che cosa è l'architettura. Lezioni, conferenze e un intervento

Francesco Venezia

Libro: Copertina morbida

editore: Electa

anno edizione: 2022

pagine: 120

Il non finito: «mi spingo al punto di pensare che il non finito sia conditio sine qua non per l'esistenza dell'architettura, cadendo questa, diversamente, nella stasi prodotta da quell'inscalfibile, totale corrispondenza al progetto, che ne fa un modello al vero, senza profondità temporale e perciò del tutto impoetica». Il nuovo: «L'antico ha avuto il suo antico. Nel nostro lavoro qualunque novità deve fondare su di una solida base ideale costituitasi in un tempo lunghissimo». Luce e proporzioni: «noi progettiamo il funzionamento di un edificio, disegniamo una serie di ambienti in modo che abbiano caratteristiche appropriate, dimensioniamo la struttura in modo che sia in grado di reggere l'edificio e che non sia economicamente onerosa. Ma quando ci spingiamo in altre forme di controllo, come quello della luce del sole o dei rapporti proporzionali, il nostro lavoro diventa entusiasmante». Tante altre citazioni si potrebbero trarre da questo libro, nella nuova veste grafica della storica collana A&a - Architetti e architettura, che non intende spiegare cosa gli architetti dovrebbero fare, ma come l'architettura dovrebbe essere pensata e come il suo incedere nel tempo, dal tempio della Fortuna primigenia a Pellestrina sino alla Casa sulla cascata di Frank Ll. Wright, dovrebbe accompagnare il lavoro di ogni giorno di un progettista. Così Francesco Venezia fa e ha fatto costruendo le sue opere ammirate e studiate in tutto il mondo. Il libro rende il tono della sua voce, una delle più originali che sia dato ascoltare, così come lo sono, osservandole, le sue costruzioni, l'una e le altre indifferenti agli allettamenti dell'attualità.
28,00

Il design degli architetti italiani 1920-2000

Il design degli architetti italiani 1920-2000

Fiorella Bulegato, Elena Dellapiana

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2022

pagine: 256

1928: contemporaneamente giungono nei chioschi dei giornali due riviste «La casa bella» e «Domus». I titoli non danno adito a dubbi: l'editoria ha colto l'opportunità di accompagnare lo sviluppo di un gusto che va diffondendosi: come rendere moderna e in sintonia con i tempi la casa borghese? Come razionalizzarne l'uso? Nel progettare i loro arredi, come possono gli architetti liberarsi dal culto per il lavoro artigianale, dai suoi vincoli, e sfruttare le possibilità offerte della produzione industriale? Come allargare il mercato dei complementi di arredo e degli oggetti che vanno trasformando i modi della vita domestica? Anche nel nostro Paese queste domande divengono sempre più insistenti a partire dai secondi anni venti del secolo scorso. Le risposte date sedimentano in Italia una tradizione che non ha molti uguali nel mondo. Al suo consolidarsi contribuiscono architetti e imprese. Al suo svilupparsi negli anni a noi più vicini si accompagna una ulteriore domanda che si riflette sia nei modi in cui la professione dell'architetto viene evolvendo, sia nell'organizzazione dei percorsi formativi: quella dell'architetto e del designer è una sola professione, o la specializzazione produttiva ne ha implicato la separazione? Questi sono i temi del libro di Fiorella Bulegato, Elena Dellapiana, "Il design degli architetti italiani", nella nuova veste grafica della storica collana A&a - Architetti e architettura. Molte risposte alle domande sin qui ricordate si ritrovano nelle pagine di questo libro, che ricostruisce il contributo dato allo sviluppo del design contemporaneo dai più noti architetti italiani del Novecento, da Giuseppe Terragni a Ettore Sottsass, da Ignazio Gardella a Alessandro Mendini, da Carlo Mollino a Antonio Citterio, da Franco Albini a Archizoom, da Gio Ponti a Superstudio, da Tobia Scarpa a Michele De Lucchi, solo per citare alcuni dei numerosi protagonisti che si incontrano nelle pagine del libro, unitamente ai nomi delle industrie con le quali hanno collaborato: Olivetti, Phonola, Breda, Cassina, Alessi, Azucena, Columbus, Solari, Zanotta, Brionvega, Artemide e via dicendo. Un aspetto originale del libro sta nel confronto, offerto ai lettori, tra gli oggetti di design e le costruzioni che i medesimi architetti che li hanno progettati andavano contemporaneamente realizzando.
30,00

Abecedario. La grafica del Novecento

Abecedario. La grafica del Novecento

Sergio Polano, Pierpaolo Vetta

Libro: Copertina morbida

editore: Electa

anno edizione: 2022

pagine: 248

L'ottava riedizione, nella nuova veste grafica della storica collana Aeta - Architetti e architetture, di questo volume fondamentale per i designer, ma anche per tutti gli appassionati di grafica. I modi in cui ancora oggi osserviamo, comunichiamo, interpretiamo, rappresentiamo hanno le loro radici nelle innumerevoli sperimentazioni compiute nel Novecento nel campo della grafica. Come la scrittura, l'arte di illustrare o la comunicazione commerciale si sono evolute sino a produrre la zuppa del linguaggio digitale in cui sino immersi, è il tema affrontato da Sergio Polano e Pierpaolo Vetta. Il loro libro permette di conoscere direttamente le personalità di quanti hanno contribuito a scrivere la storia che vi è raccontata. Nel leggere "Abecedario", un libro che ha già goduto di una invidiabile fortuna e di molti apprezzamenti, si incontrano le figure di quanti hanno contribuito a trasformare la grafica e i modi della comunicazione visiva nel Novecento, da Peter Behrens a El Lisickij, Eric Gill, Alexandr Rodcenko, Kurt Schwitters, Paul Renner, Max Huber, passando, naturalmente, per quello straordinario laboratorio che fu, anche in questo campo, il Bauhaus. Ma il libro si occupa anche dell'opera di progettisti della comunicazione visiva ancora attivi, da Ed Fella a Erik Spiekermann, per esempio, e di quanto avviene nell'epoca in cui la progettazione digitale sembra avere occupato ogni spazio nel campo della grafica e della comunicazione.
30,00

Le stampe giapponesi. Una interpretazione

Le stampe giapponesi. Una interpretazione

Frank Lloyd Wright

Libro: Libro in brossura

editore: Electa

anno edizione: 2022

pagine: 124

«Non vi ho mai confessato in che misura le stampe giapponesi mi abbiano ispirato. Non ho mai cancellato quella mia prima esperienza e mai lo farò. È stato per me il grande Vangelo della semplificazione, quello che porta all'eliminazione del superfluo». (Frank Lloyd Wright, 1954) Nella nuova veste grafica della storica collana Aeta - Architetti e architetture, la seconda edizione in italiano di "The Japanese Print. An Interpretation" (1912) di Frank Lloyd Wright, corredata da un'importante riflessione sul rapporto tra l'architetto e la cultura giapponese. Tra il 1905 e il 1922 Frank Lloyd Wright compì sette viaggi in Giappone, dove soggiornò a lungo. Divenne uno dei massimi conoscitori delle stampe giapponesi che collezionò avidamente. Come si osserva nelle xilografie erotiche di Hokusai o nei paesaggi di Hiroshige, lo «sfiorare che rimane infinitamente lontano da ogni toccare» è il segreto che Wright coglieva nelle stampe ukiyo-e, non diversamente dall'architettura giapponese «dimore della fantasia e dell'imperfetto». Come le stampe dei «maghi tranquilli» da lui ammirati, anche l'architettura tradizionale che tanto lo ispirò, per Wright era manifestazione «dell'incedere della grande dottrina della semplificazione, dell'eliminazione di tutto ciò che è insignificante», come si legge in Le stampe giapponesi .
20,00

Le Corbusier in India. Villa Sarabhai, Ahmedabad, 1951-1956

Le Corbusier in India. Villa Sarabhai, Ahmedabad, 1951-1956

Maria Bonaiti

Libro: Copertina morbida

editore: Electa

anno edizione: 2021

pagine: 120

Oggetto del volume, che include un saggio di Alessandra Rampazzo, è villa Sarabhai, costruita da Le Corbusier ad Ahmedabad, in India, tra il 1951 e il 1956 per Manorama Sarabhai, esponente di una tra le più raffinate e potenti famiglie imprenditoriali indiane. Sullo sfondo di un'India da poco uscita dalla dominazione britannica, la casa progettata per Manorama Sarabhai - tra le più enigmatiche e meno conosciute opere lecorbuseriane - propone il tipo di villa mediterranea messa a punto da Le Corbusier nel corso degli anni Quaranta del secolo scorso. Modello, questo, che sotto la guida di un'esigente committente, si apre a molteplici contaminazioni, che trovano nei modi di vita tradizionali e nel paesaggio culturale locale le proprie specifiche ragioni. Costruita all'ombra della più eclatante impresa che vede Le Corbusier dare forma negli stessi anni a Chandigarh - la città di nuova fondazione nel Punjab - la villa è il risultato di un complesso processo progettuale e costruttivo che si dipana sotto l'attento controllo dello studio parigino, grazie all'apporto di fidati collaboratori, tra i quali un giovanissimo Balkrishna Doshi (futuro protagonista dell'architettura contemporanea indiana) e Jean Louis Véret. Di quest'ultimo sono gli scatti fotografici dei cantieri delle diverse fabbriche lecorbuseriane ad Ahmedabad - riproposti nel presente volume a confronto con immagini dello stato attuale della villa.
25,00

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