Einaudi: La biblioteca
Il Giappone moderno dall'Ottocento al 1945
Andrea Revelant
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 565
La parabola compiuta dal Giappone imperiale tra Otto e Novecento, dalla costruzione dello stato-nazione unitario fino alla disfatta bellica, è densa di spunti per una riflessione sul significato della modernità e del suo manifestarsi nel mondo in forme diverse secondo le condizioni locali. Il volume mira a collocare saldamente lo specifico caso giapponese nel suo contesto regionale e globale, offrendo al tempo stesso una prospettiva extraeuropea su fenomeni transnazionali di ampio respiro. Le vicende trattate sono di particolare interesse per l'osservatore italiano, data l'abbondanza di spunti per un confronto fra le storie parallele dei due paesi. Si pensi, in ambito politico, a questioni quali l'unificazione nazionale, l'evoluzione in senso parlamentare del sistema di governo sotto la monarchia, la ricerca di un riconoscimento paritario da parte delle grandi potenze, la crisi del liberalismo e l'avvento di un regime autoritario che condusse il paese al disastro nella Seconda guerra mondiale. Collegati a questi temi, sul piano dei rapporti socio-economici si possono tracciare invece il processo di industrializzazione, i conseguenti squilibri territoriali, l'emergere dei movimenti di massa e di una cultura popolare sorretta dai mezzi di comunicazione moderni.
Il grande incendio. Come la Rivoluzione americana conquistò il mondo 1775-1848
Jonathan Israel
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 870
Jonathan Israel, uno dei maggiori storici mondiali dell'Illuminismo, ci spiega come le idee radicali dei fondatori americani come Paine, Jefferson, Franklin, Madison e Monroe abbiano impostato il modello per le rivoluzioni democratiche, i movimenti e le costituzioni in Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Polonia, Grecia, Canada, Haiti, Brasile e America spagnola. Perché la Rivoluzione americana fu un evento sorprendentemente radicale, che non si concluse con la trasformazione e l'indipendenza degli Stati Uniti, ma continuò a riverberare in Europa e nelle Americhe per i successivi tre quarti di secolo. Furono proprio le idee dell'Illuminismo radicale - con la distruzione dei tre pilastri della società europea di ancien régime (monarchia, aristocrazia e autorità religiosa) e la promozione del repubblicanesimo democratico, dell'autogoverno e della libertà - a ispirare le rivoluzioni in molte nazioni, dove i vari leader sposarono i valori democratici americani, seguendo esplicitamente l'esempio proposto dal Nuovo Continente.
Le origini della civiltà. Una controstoria
James C. Scott
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: XV-260
La maggior parte della gente crede che la domesticazione degli animali e la coltivazione abbiano alla fine permesso agli esseri umani di stabilirsi, formando villaggi, città e stati agrari, rendendo così possibile la civiltà, la legge, l'ordine pubblico e un modo di vivere presumibilmente sicuro. Tuttavia, le prove archeologiche e storiche mettono in discussione questa narrazione. I primi stati agrari nacquero da un accumulo di domesticazioni: prima del fuoco, poi delle piante, del bestiame, ma anche delle persone assoggettate allo stato, dei prigionieri e infine delle donne all'interno della famiglia patriarcale, tutti elementi che possono essere considerati un modo per ottenere il controllo sulla riproduzione. James C. Scott analizza il motivo per cui per un periodo l'uomo evitò la sedentarietà e l'agricoltura con l'aratro, sfruttando i vantaggi della sussistenza mobile; considera le epidemie di malattie imprevedibili derivate dalla concentrazione di piante, animali domestici, granaglie; e spiega perché tutti i primi stati si basarono su miglio, cereali e schiavismo. Affrontando infine il tema della vita al di fuori dello stato, la vita dei «barbari», spesso piú facile, libera e sana di quella all'interno della civiltà.
Il New Deal. Una storia globale
Kiran Klaus Patel
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 531
Negli anni Trenta del Novecento, cercando delle soluzioni alla crisi globale del capitalismo e della democrazia e risollevare così il Paese dalla Grande depressione, Franklin D. Roosevelt promosse una politica che modificò in profondità il ruolo del governo e il volto della nazione americana. Evitando le forzature che vorrebbero fare dell'America un'eccezione, Kiran Klaus Patel dimostra come le misure adottate dal presidente abbiano invece collegato gli Stati Uniti al resto del mondo. La creazione di posti di lavoro, gli interventi in agricoltura, la pianificazione statale, la gestione dell'immigrazione, il ruolo dei mass media, le forme di leadership politica e i nuovi modi di governare le colonie americane trovarono ispirazione e parallelismi in molte altre nazioni, accendendo intensi dibattiti globali. Il lettore scoprirà, tra l'altro, che il New Deal ebbe enormi ripercussioni sulla Cina, che Roosevelt studiò gli schemi del welfare della Germania nazista e dell'Urss e che i new dealers erano affascinati dalle cooperative svedesi. Per Patel, il New Deal forni un nuovo modello di società e di rapporto tra Stato e cittadino e l'impalcatura istituzionale alla costruzione dell'egemonia americana nel dopoguerra.
I redenti e i dannati. Una storia della Riforma
Thomas Kaufmann
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 388
La Riforma ha trasformato il mondo più di qualsiasi altro evento dalla fine dell'antichità: da allora il cattolicesimo non è stato più lo stesso. Thomas Kaufmann racconta la storia di questa rivoluzione avvalendosi di fonti di prima mano e delle più aggiornate ricerche storiche e storico-religiose. La Riforma iniziò lontano dai centri politici, economici e culturali dell'Europa, eppure mise in subbuglio l'intero continente. Molto è stato ipotizzato sui fattori politici e sociali alla base di tale sovvertimento. Kaufmann, uno dei maggiori esperti in materia, individua le principali motivazioni anche nella religione stessa. I riformatori si preoccupavano della salvezza dell'anima. Quando il papa condannò Lutero e i suoi insegnamenti, la questione avrebbe potuto chiudersi. Ma Lutero riconobbe nello stesso papa un peccatore degno della dannazione eterna. E la divisione della Chiesa fece il suo corso. L'odio spinse molti in guerra e in tantissimi lasciarono la patria, portando cosi la Riforma lontano nel mondo. Si trattò di un immane terremoto religioso, le cui scosse di assestamento giungono fino a oggi.
Pantheon. Una nuova storia della religione romana
Jörg Rüpke
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 492
Pur focalizzandosi principalmente su Roma, "Pantheon" integra le molte tradizioni religiose riscontrabili in tutta l'area mediterranea, per raccontare la storia di un mutamento epocale, quando da un mondo dove si praticavano rituali religiosi si passò a un mondo dove si appartiene a una religione. Il volume, ampiamente illustrato, sottolinea con particolare enfasi la «religione vissuta», una prospettiva che mette in evidenza quanto le esperienze e le pratiche degli individui trasformino la religione in qualcosa di diverso dalla sua forma ufficiale; offrendo in tal modo al lettore una rappresentazione radicalmente nuova della religione romana e di un periodo cruciale per le religioni occidentali, che ha influenzato l'ebraismo, il cristianesimo, l'islam e perfino la stessa idea moderna di «religione». Utilizzando con sapienza fonti letterarie e riscontri archeologici, Rüpke dimostra come la religione romana abbia modellato e sia stata modellata dal mutare dei contesti storici dal IX secolo a.C. al IV d.C. Nel mondo romano essa non costituiva una sfera a sé stante, ed è quindi necessario collocarla sempre in relazione con gli sviluppi politici, sociali, economici e culturali. L'autore sottolinea ogni peculiarità della religione romana, presentando, tra l'altro, una nuova visione di concetti centrali quali «tempio» e «altare», e dei ruoli maschili e femminili nelle pratiche religiose.
L'Olocausto. Una nuova storia
Laurence Rees
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 546
Quali furono le ragioni per cui i nazisti decisero di sterminare un intero popolo? Perché fecero prigionieri milioni di uomini, donne e bambini e li mandarono nelle camere a gas, li fucilarono, li lasciarono morire di fame, li percossero fino ad ammazzarli? Dove si colloca il genocidio tra gli altri orrori di cui furono responsabili i nazisti? Questo libro è una nuova storia dell'Olocausto per tre ragioni. Innanzitutto, Rees ha scritto un racconto coinvolgente che si avvale di una gran quantità di testimonianze inedite, raccolte nell'arco di venticinque anni di ricerche. In secondo luogo, tali interviste vengono inserite nel contesto di un'analisi del processo decisionale dello Stato nazista, mettendo così in evidenza l'escalation di eventi che, accumulandosi, hanno generato l'orrore. Infine, l'autore ha avvicinato molti fra coloro che perpetrarono i crimini e sostiene che, sebbene l'odio per gli ebrei restò sempre al centro del pensiero nazista, ciò che è accaduto non può essere completamente compreso senza considerare accanto allo sterminio degli ebrei i piani messi in atto per uccidere milioni di non ebrei, inclusi omosessuali, zingari e disabili. Un'analisi convincente sul più abominevole crimine della storia, che si avvale di una narrazione cronologica di grande leggibilità, ed è ugualmente attento ai documenti del tempo, alle testimonianze oculari e agli studi più recenti.
Leviatano 2.0. La costruzione dello Stato moderno
Charles S. Maier
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 341
Il saggio di Charles Maier isola un'epoca storica, gli anni tra il 1870 e il 1945, al fine di collocare nel più ampio contesto quella che egli definisce la nascita del Leviatano 2.0, ovvero la «moderna forma statale» sorta tra la metà del XIX secolo e la metà del XX. Maier ci riporta innanzitutto all'instabilità dell'epoca precedente, segnata dalla collisione prodottasi allorché l'impeto dei mercati, l'espansione imperiale, le idee liberali e la retorica repubblicana dei «diritti» subirono i contraccolpi di élite tradizionali minacciate, settori emarginati, apparati burocratici confessionali e movimenti di rinnovamento religioso, visioni utopistiche e altre forme di resistenza agli impulsi verso la globalizzazione. L'autore considera la costruzione di varie forme di stato moderno sullo sfondo di forze dirompenti che strumentalizzarono la società rurale consolidatasi nei secoli, dimostrando come versioni diverse di nazionalismi moderni, tra loro in competizione, contribuirono ad alimentare l'arrogante imperialismo dell'epoca e le conseguenti rivalità che deflagrarono in decine di conflitti regionali e locali e in due guerre mondiali. L'edificazione statale, l'impero e il conflitto armato rafforzarono a loro volta ideologie che propugnavano chiari confini culturali. Inoltre, più i flussi commerciali e migratori e il raggio d'azione degli imperi portavano all'unione di popoli tra loro diversi, più venivano in superficie le distinzioni su base «razziale».
L'impero delle cose. Come siamo diventati consumatori. Dal XV al XXI secolo
Frank Trentmann
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: XXXI-939
Ciò che consumiamo è diventato per molti aspetti l'elemento più importante della vita moderna. Le nostre economie vivono o muoiono in virtù di quanto spendiamo e spesso tendiamo a definire noi stessi in base a ciò che possediamo. Questo stile di vita sempre più opulento ha comportato un enorme impatto sul pianeta. Come siamo giunti a vivere circondati da tutti questi beni? e in che modo tutto ciò ha modellato il corso della storia? Questo libro racconta l'appassionante storia del nostro moderno mondo materiale. Se il consumismo è spesso descritto come una recente e peculiare invenzione americana, questa analisi ampia e dettagliata dimostra come si sia invece trattato di un fenomeno internazionale, con una storia molto più lunga e complessa. Frank Trentmann descrive l'influenza del commercio sui gusti, in che modo beni esotici quali il caffè, il tabacco, il cotone e le porcellane cinesi conquistarono il mondo, ed esplora i fenomeni legati alla crescente domanda di oggetti per la casa, vestiti alla moda e le numerose altre comodità che hanno trasformato la nostra vita pubblica e privata. Nell'Ottocento e nel Novecento sono comparsi i grandi magazzini, le carte di credito e la pubblicità, ma anche il consumo consapevole e nuove identità generazionali. Osservando il presente e il futuro, Trentmann prende infine in considerazione le sfide globali imposte dall'inarrestabile e ubiquo accumulo di cose - compresi sprechi, debiti, stress e ineguaglianze.
Gerusalemme. Storia di una città-mondo
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: 326
Gerusalemme non è un campo di battaglia sul quale nel corso dei millenni avrebbe avuto luogo un presunto scontro di civiltà, la guerra delle identità religiose o territoriali. Prendendo le distanze da tali categorie di dubbio valore, questo libro racconta la lunga storia di una città dalla sua nascita ai nostri giorni. Mantenendosi rispettoso dello spirito dei luoghi come delle cesure temporali, il volume racconta invece la vicenda di una città-mondo aperta ai quattro venti, la culla comune entro la quale hanno preso vita di volta in volta l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam, e i cui emblematici luoghi santi riflettono sia gli scambi e le influenze storiche, sia i conflitti e i confronti. Per la prima volta, questa sintesi storica propone all'ampio pubblico i risultati delle più recenti scoperte archeologiche, i materiali d'archivio finora inaccessibili e i dibattiti più aggiornati. Una lettura indispensabile per comprendere perché il mondo intero si è dato appuntamento a Gerusalemme.
Il crollo dell'Impero ottomano. La guerra, la rivoluzione e la nascita del moderno Medio Oriente. 1908-1923
Sean McMeekin
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: 552
L'Impero ottomano durò per più di sei secoli, prima di dissolversi durante un ampio conflitto che ebbe al centro la Prima guerra mondiale. A partire dall'invasione italiana della Tripoli ottomana nel mese di settembre 1911, l'impero si trovò in uno stato di emergenza continua, con a malapena una frontiera non minacciata. Era sotto costante assedio, ormai considerato un guscio vuoto, e tuttavia dimostrò di essere ancora in grado di resistere, respingendo i principali attacchi a Gallipoli e in Mesopotamia, prima del definitivo crollo del potere centrale nel 1918. Mentre gli europei stavano decidendo come spartirsi i territori e Costantinopoli sembrava impotente di fronte agli accordi dei vincitori, si materializzò un'entità del tutto inaspettata: la Turchia moderna. Grazie alla sorprendente genialità di Mustafa Kemal, un nuovo potente stato era emerso dai frammenti dell'impero. McMeekin scrive questo epico racconto per intero - dagli albori fino al trattato di Losanna del 1923 che stabilì l'indipendenza della Repubblica turca - e ciò obbligherà molti lettori a riconsiderare il conflitto sotto una nuova luce. Le ripercussioni di questa «guerra di successione ottomana» si sono fatte sentire per tutto il XXI secolo, e paesi diversissimi come Serbia, Grecia, Libia, Armenia, Iraq e Siria ancora oggi devono fare i conti con quel passato. Il libro nasce da una serie di ricerche svolte negli archivi turchi e russi, solo di recente consultabili, e utilizzando fonti inglesi, tedesche, francesi, americane e austro-ungariche.
Pericle. La democrazia ateniese alla prova di un grand'uomo
Vincent Azoulay
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: 300
«Personaggio familiare dei libri di scuola e delle opere dedicate alla Grecia antica, Pericle ha il raro privilegio d'incarnare da solo un "secolo intero", condensando intorno al suo nome l'apogeo di Atene e il fiorire della prima democrazia della storia. Rivelato da un busto di epoca romana, il suo volto impenetrabile sembra costituire una sfida lanciata allo storico. Come interpretare questa statua levigata, priva della minima asperità? Come proporre un nuovo sguardo su un soggetto già studiato cosi tante volte? Accingersi all'analisi di questo monumento della storia comporta chiaramente il rischio di perdersi nell'oceano di una storiografia pletorica senza mai raggiungere un porto sicuro... Se Pericle ha indubbiamente pesato sulle decisioni collettive della città, inversamente la vita del grand'uomo rivela in filigrana l'influenza del 'demos' ateniese sui suoi dirigenti. Anche solo per esercitare il minimo potere, il grand'uomo doveva tener conto delle aspettative popolari, e in tal senso armonizzare, allineare e adattare il proprio comportamento. E proprio la complessa interazione tra il popolo e i suoi capi ciò che merita di venir posto al centro dell'indagine. Un progetto incentrato su Pericle dovrà quindi muoversi su uno stretto crinale: guardarsi dall'idealizzare Atene, senza per altro negare la rottura prodotta dall'invenzione della democrazia; evitare se possibile i paralleli ingannevoli senza rinunciare a lasciar affiorare alcuni anacronismi ben controllati, poiché la storia, anche quella di marca positivista, è sempre alimentata dai dibattiti di oggi; infine, non cedere né all'illusione del grand'uomo, né a quella dell'onnipotenza delle masse, per indagare piuttosto la tensione produttiva sussistente tra lo stratega e la comunità ateniese. È soltanto in vista di questa triplice condizione che si può sperare di accordare tutto il loro spessore storico a Pericle e alla città, sottolineando i profondi divari e le poche analogie con la vita democratica contemporanea.»