Riccardo Edizioni

Il libro raccoglie 150 riflessioni nate dal desiderio dell’autore di esplorare la propria realtà attraverso una pratica quotidiana di consapevolezza.

"Il miraggio della libertà" è il racconto di una famiglia che attraversa la Storia, dal fragore della guerra alle luci del boom economico. Sulle colline dei Lessini, Zeno ed Evelina vedono crescere i loro figli tra sogni, sacrifici e segreti, mentre l’Italia vive il dramma del conflitto e l’ombra dell’oppressione. C’è chi parte soldato, chi sceglie la Resistenza, chi sopravvive per custodire la memoria. In mezzo alle macerie, l’amore nasce come forza inattesa e vitale, e la libertà rimane il miraggio che spinge a resistere, a sperare, a ricominciare. Solo la nuova generazione, infine, potrà raccogliere l’eredità di chi ha lottato e immaginare un futuro diverso, in un Paese che si riscopre libero e democratico.

Un ex-scienziato dal difficile passato e con insolite conoscenze, diventa un killer su commissione che trasforma casuali incidenti quotidiani in trappole mortali. Diventato un misterioso personaggio, raggiungibile soltanto “in rete” mediante una procedura ad alta sicurezza, utilizza le sue straordinarie conoscenze scientifiche per eliminare persone molto ricche su commissione di coloro che mirano alla loro eredità. Senza armi né veleni, si limita ad aumentare la probabilità di eventi che potrebbero accadere comunque producendo “incidenti mortali” in cui è impossibile distinguere il confine tra determinismo e casualità. Improvvisamente, però, il suo computer viene violato e qualcuno lo minaccia da vicino utilizzando i suoi stessi metodi… Accanto a lui una donna, di una bellezza algida e malinconica, emersa da un profondo abisso esistenziale e con una forte nostalgia per la vita normale che ha conosciuto soltanto da ragazza. E sulle tracce di questa coppia, un giornalista in cerca di un’affermazione sempre sfuggente, all’inseguimento di una pericolosa verità che non può provare.

Un pesce coltissimo che racconta storie edificanti, un marchingegno meccanico che crea ponti d’aria compressa, una gomma giocattolo che frantuma gli asteroidi, una mela di vetro che ti fa viaggiare nel tempo e nello spazio, una misteriosa parola magica che i bambini usano per volare … Queste ed altre fiabe portano il lettore bambino in un mondo parallelo al nostro, dove le cose di ogni giorno si trasformano e diventano fionde per l’immaginazione. “I bambini che volano”, con una lingua da istant-messenger, prova a reinventare la fiaba e a scoprire il meraviglioso nel mondo attuale. Età di lettura: da 8 anni.

Le poesie di Anna Tortora si concentrano su aspetti legati a dimensioni spazio-temporali, che trascendono la quotidianità. Talvolta divengono invece, denunce sociali, nei confronti di un sistema ingiusto e malato. Le tematiche scelte nascono da immagini precise e da sonorità, che in seguito diventano scrittura. Si tratta di una poetica che potrebbe definirsi sensoriale. La sfera spirituale, collegata anche al Buddismo, che Anna Tortora pratica da più di venti anni, è presente nella raccolta "Poesie in blu", così come l’energia dirompente della natura, forza ispiratrice dei suoi componimenti poetici.

Indossano occhiali capaci di sfumare il confine tra realtà e immaginazione; sono alla ricerca di un’identità perduta o di un sogno rivelatore; si amano, si lasciano, si deludono e si ritrovano. Sono i protagonisti di questo libro. Tutti fluttuano tra nebbia e sprazzi di luce, tra le trame del destino e la propria voglia di crescere, evolvere, scoprire. Correnti di energia si rincorrono dal centro storico di Reggio Emilia al quartiere gotico di Barcellona, dalle rive del lago a quelle del mare.Sette racconti di storie e personaggi in apparenza slegati tra loro, che torneranno a sorprendere nell’ottavo racconto della raccolta, dove s’intrecciano luoghi e personaggi già conosciuti dal lettore. L’ultimo racconto diviene così metafora di quelle eleganti geometrie che sottendono l’universo, disegnando un senso delle cose più ampio di quanto sovente l’animo umano possa percepire.“La pioggia è diventata fitta e scrosciante. Molti passeggeri cercano di ripararsi, io mi lascio colpire dalle gocce e anestetizzare dal loro ticchettio: seguono una geometria misteriosa, eppur armonica.”

Ci sono luoghi in cui la Storia sembra aver voluto lasciare tracce più consistenti. Anzio, con la sua Villa Imperiale, ne è uno splendido esempio. Fu luogo di nascita di Nerone e Caligola, vi soggiornò Cicerone, ma prima ancora fu capitale della popolazione dei Volsci, in seguito inglobata dai Romani. Dei tesori “ritrovati” in questa amena località balneare, che fu dimora di intellettuali e imperatori, in questo libro si trova un dettagliato resoconto. Stupisce prima di tutto la grande varietà di opere riconducibili alla Villa Imperiale, opere che per lo più, adesso, sono collocate in musei diversi dell’Italia e dell’Europa. Quello che se ne ricava in conclusione è una visione complessiva, chiara ed esaustiva, di una realtà artistica quanto mai ricca e degna di essere ammirata, rispetto alla quale questo libro rappresenta, allo stesso tempo, un tributo e un contributo.

Leonardo da Vinci, negli anni a cavallo dell’inizio del XVI secolo, insegue un sogno: quello di realizzare la prima macchina volante. Il suo fidato assistente, Salaì, bello e scapestrato e l’amico e brillante matematico frate Luca Pacioli, sono convinti che si tratti di una pazzia: anzi di una vera e propria utopia. Tra molti esperimenti e confrontandosi con le menti più brillanti dell’epoca, Leonardo da Vinci non riuscirà mai a realizzare il suo sogno, ma solo perché nella sua epoca, egli comprende che non esiste quell’energia così potente e necessaria per tenere in volo la sua macchina volante. Tuttavia raggiungerà una consapevolezza più grande ancora, che l’utopia non è ciò che è irrealizzabile, ma solo ciò che non è stato ancora realizzato e anche se non sarà lui a realizzare il suo sogno, con le future scoperte scientifiche altri arriveranno dove il suo grande genio ha fallito. Ed è per questo motivo che ogni scopo, ogni speranza e ogni ideale bisogna inseguirli sempre, instancabilmente, perché solo così vi può essere progresso per l’umanità.

"Conti in sospeso" è un romanzo giallo, ambientato nella bellissima Firenze dei giorni nostri. La storia ha inizio con la sparizione del giovane Marco, figlio di un conte fiorentino, Ludovico Torrino degli Scalzi e di una serie di omicidi il cui legame con la sparizione di Marco è subito evidente agli inquirenti. La sparizione di Marco riporterà a galla uno scomodo segreto che sconvolgerà e cambierà per sempre la vita della nobile famiglia fiorentina. Chi ha preso di mira i Torrino degli Scalzi? Quale orribile verità si nasconde dietro tanta efferatezza?

Un gruppo di archeologi è chiamato a investigare un misterioso oggetto apparso sulla cima del Monte Sinai, vicino al monastero ortodosso di Santa Caterina in Egitto. Gli scavi rivelano un antico manufatto alieno che cela un segreto straordinario. Questa scoperta porta la comunità internazionale a organizzare una spedizione alla struttura geologica Richat (Occhio del Sahara) in Mauritania, dove erano stati avvistati strani graffiti rupestri. I ricercatori, affrontando vari pericoli, trovano nuovi graffiti e interpretano le scoperte precedenti, suggerendo una presenza nascosta difficile da comprendere. Un giorno, qualcosa appare, spostando la ricerca all'interno della struttura di Richat, che sembra custodire il segreto più grande e antico, risalente a quando l'area era una vasta savana abitata da animali e tribù umane. Gli archeologi tentano di svelare il segreto accuratamente nascosto per millenni, in un viaggio che potrebbe cambiare per sempre le loro vite e quelle dell'intera umanità.

Un mondo di amori ardenti e battaglie epiche, dove cavalieri sfidano la morte e donne impavide affrontano il loro destino con coraggio. Tra questi racconti prende vita la storia di un monaco cavaliere crociato, tormentato da un eterno conflitto interiore. Ogni vicenda si snoda tra paesaggi vibranti, ora reali ora fantastici, che talvolta si trasformano in suggestivi paesaggi dell'anima. "Il viottolo che dall'abbazia digradava tra gli ulivi si snodava curvando dolcemente tra le terrazze di terra, dove le zolle rossastre miste ai sassi rupestri rendevano più aspro ed arso il paesaggio, preannunciando il sapore salso dell'aria che il respiro del mare sottostante spingeva sin lassù." Un viaggio che, partendo dalle atmosfere medievali, si eleva ad un'esperienza universale.