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Sullo sfondo mozzafiato del lago, il "Fantastico Garda" prende vita in tredici storie che letteralmente pescano dalla tradizione del genere fantastico, in tutte le sue accezioni, e dall'immenso patrimonio di misteri e antiche storie del bacino d'acqua già narrato da Dante Alighieri e Franz Kafka. Anguane, fate, silfidi, creature oscure, gatti neri, insetti impazziti, streghe, fantasmi, vampiri e umani sopravvissuti alla catastrofe nucleare, fatti misteriosi dal colore alieno: leggende locali del Garda in chiave narrativa, e racconti con elementi sovrannaturali e ambientazione gardesana, si alternano, e si sfiorano, per rivelare quelle sfumature inedite e inaspettate del lago e della natura umana che solo leggenda e narrativa, incontrandosi, possono offrire al lettore.

Non serve conoscere o amare la ginnastica artistica per farsi avvolgere dalla narrazione di questa storia. Protagonisti sono le emozioni, i sogni e la vita stessa di Greta, raccontati con stile veloce e fresco come i suoi 25 anni. Lasciate librare la parte più leggera di voi perché con questo libro si può davvero imparare a volare.

Che cos'hanno in comune Sarajevo e Betlemme? Una strage di vittime innocenti. Tra quello che fece Erode 2000 anni fa, la differenza sta solo nei numeri, non nel motivo: conservare il potere, il predominio e negare la possibilità di una libera e felice convivenza tra fedi e popoli diversi. In entrambi i casi non si trattava di guerra, che viene combattuta fra eserciti, ma dell'aggressione di un'armata contro inermi cittadini, contro padri, madri e figli.

Se agiamo d'istinto, costerà meno lo sbaglio, ma se il nostro istinto si ripercuote su chi abbiamo di più caro al mondo, allora la riflessione ed il programma sono l'unica via. La prima democrazia risiede in noi, in questi pochi concetti di tolleranza e rispetto per gli altri, non possiamo pretendere ciò che per primi non riusciamo a dare. Ecco perché l'umiltà costituisce un vero patrimonio, nella mutevole fortuna del tempo.

La nuova traduzione del classico di Gaboriau, da tutti considerato il primo noir della storia.

"Un romanzo scritto con eleganza e gentilezza, articolato in una sequenza di episodi che sembrerebbero già pronti per la scenografia di un film. Con una prosa fluida e quasi essenziale l'autore delinea, in una "trasfigurata" biografia, il ritratto di una generazione di giovani della provincia italiana negli anni '70-'80. Sono ragazzi e ragazze alla ricerca, ora lucida, ora incosciente, di se stessi e del mondo in scorci di vita quotidiana che non mimetizzano i problemi e le difficoltà, non enfatizzano slanci ed entusiasmi, non negano contraddizionie persino drammi. Il rapporto con gli adulti è collocato in quella distanza attenta e rispettosa dei ruoli, tipica di quando non tutti i genitori avevano deciso di essere amici dei figli. È all'interno del gruppo dei coetanei il luogo privilegiato del crescere di questi giovani e l'amore è il vero protagonista. L'amore è desiderio e sogno, conoscenza ed esperienza, tenero o passionale, ma sempre senza competizione tra i sessi. Traspare dal racconto quasi una nostalgia per una relazione amorosa dove sentimenti e coinvolgimenti davvero "non facevano ancora paura". (Clotilde Chiozza)

Attraverso gli occhi di uno dei suoi ragazzi, e la lettura di alcuni testi che Don Maurizio utilizzava come provocazione viene rivissuta la sua vita.

Una storia d'amore dolce e rabbiosa, scritta a ritmo veloce, quasi ballabile. Un'opera prima inaspettata.

"Il galateo degli addii è un percorso parallelo di scrittura e ricerca grafica, senza la pretesa della simmetrica distanza matematica e, al contempo, intrisa di umanità nella condivisione di un costante intervallo produttivo ed artistico: Ernesto e Davide, uno di fianco all'altro, incrociano lo sguardo con le parole e le immagini e provano, a modo loro, a portare a compimento una retta infinita."