Periale Edizioni

Un giorno, un bimbo si stufò di restare nella pancia della mamma. Era troppo presto per nascere, ma la sua curiosità era grande e così venne al mondo, per scoprire quel che c'era al di fuori di quel comodo nido. Quando uscì, però, non ne fu felice. Fuori era freddo, c'era troppa luce e il suo corpicino minuscolo non sapeva ancora come catturare l'aria per respirare e come nutrirsi. Per fortuna lo accolsero delle dolcissime fatine vestite di azzurro. Lo portarono in una strana roulotte, lo tennero al caldo, aiutandolo pian piano a crescere ed insegnandogli a vivere da solo, con il caldo abbraccio del suo papà e della sua mamma. L'avventura dei bambini più piccoli di tutti non è facile, soprattutto per chi li attende a casa. Questo libro è per loro: per i fratellini e sorelline in attesa, per le mamme e i papà che devono affrontare paure e speranze, e per i nonni, che sono sempre indispensabili, in tutte le famiglie. In queste fiabe, gioiose e divertenti, scopriremo il mondo magico e le difficili prove che i bambini più piccoli di tutti devono superare. Età di lettura: da 5 anni.

«Vivevo in campagna, con papà e mamma che si prendevano cura di me, totalmente, al punto che talvolta mi sentivo persino soffocare dalle loro attenzioni. Il posto era proprio bello, silenzioso; ero proprio contenta di essere nata lì. I primi guai cominciarono quando i miei pensarono seriamente a regalarmi un fratellino; io temevo che avrei dovuto fare a metà di tutto con il neonato. Purtroppo le mie previsioni erano ancora ottimistiche. Un terribile giorno arrivarono due giovani, mi salutarono e mi fecero salire sulla loro vettura. Ecco fatto: i miei mi avevano sbolognato come un pacchetto». Cominciano così le avventure di Mirka, che racconta in prima persona le sue vicende talvolta tristi, ma molto più spesso gioiose, soprattutto dopo l’incontro che finalmente cambiò il suo destino. Età di lettura: da 10 anni.

Erano i primi anni Novanta e il giovane Luca Bramante cominciava a raccogliere dati per la sua tesi in storia del diritto italiano, per la laurea in Giurisprudenza. L’argomento era tanto originale quanto complesso: "Ricerche storico-giuridiche su Coazze nei secoli XVII e XVIII". Il relatore era un nome ancora pronunciato con rispetto e timore dagli attuali avvocati e notai: Pene Vidari. Il lavoro che dovette affrontare il Bramante fu immane. Consultò testi giuridici, storici, riviste locali e nazionali; rovistò negli archivi e scovò documenti che non vedevano la luce da decenni, forse dal giorno stesso in cui erano stati schedati. Da quel lungo e complicato lavoro di consultazione emerse la storia del comune a cui era tanto affezionato, Coazze. Non la storia recente della guerra partigiana, o quella familiare dei nonni e bisnonni che vivevano e faticavano in questa piccola valle, ma una storia antica, di quando le ultime vestigia del feudalesimo resistevano nei nomi di famiglie nobili, legate al clero e al mondo militare dell’epoca, gli Orsini, i Feiditi di Challand, i Sandri Trotti, gli Henrielli.

Il principe Amaron sta cambiando, il giovane inesperto che era partito da Hisax è divenuto un abile guerriero, consapevole dei propri poteri di Prescelto. Il maestro Novan ha cominciato ad addestrarlo nel corso dei terribili eventi che il ragazzo ha dovuto affrontare negli ultimi mesi. Con lui, la principessa Siusan e il capitano Sextus, Amaron viaggia verso il tempio di Anuar, dove dovrà restare per essere istruito e imparare a capire e modellare le forze della Madre Terra. Non sa che, nel corso di quel breve viaggio, una trappola è pronta a scattare e che il destino lo porterà ben lontano da quelli che erano i suoi progetti. Il male, incarnato da Dracor il Reietto, dilaga nei Sette Regni, colpendo anche il pacifico regno di Myn. L’addestramento del giovane principe deve proseguire rapidamente, in una corsa contro il tempo e contro la potenza crescente del nemico.

È buio, l'aria gelida di febbraio avvolge il Giardino Botanico. A un tratto Luisa si blocca, fissa con occhi sbarrati il volto di un uomo. È lui, è quello che la sta cercando per impedirle di parlare. Barbara la osserva, sa che sua cugina non sta bene, è fragile, ma sa anche che non è paranoica. Meglio chiamare il suo amico Semperboni, carabiniere valido e disponibile. Peccato che al suo arrivo Luisa sia sparita. Barbara, professoressa curiosa e brillante, si lancia così in un'indagine complessa. Gli indizi sono pochi e disseminati lungo quella che soltanto l'acume della prof saprà trasformare in una vera traccia. Parti del corpo che spuntano in luoghi improbabili, sette esoteriche, bizzarri personaggi e monumenti millenari sono soltanto alcuni dei segni che Barbara dovrà interpretare, e che la condurranno a un segreto incredibile, custodito tra le mura di uno dei luoghi più affascinanti del mondo.

Grecia, V secolo a.C. Un uomo è rinchiuso in un tempio, condannato a morire di inedia e di sete, sotto la calura del sole a picco o nel freddo delle notti serene di Sparta. È Pausania, colui che ha combattuto contro i persiani, colui che voleva cambiare Sparta, le sue leggi atroci, la sua freddezza verso gli stessi cittadini, la sua idolatria verso tutti gli dèi. Imprigionato nella cella del tempio, Pausania rivive la sua intera esistenza, ricordandola alle rondini che vede volare sulla sua testa. Rivede la sua infanzia solitaria e aspra, la sua adolescenza dolorosa come quella di tutti gli spartani. Rivede il grande amore della sua vita, negatogli dalle regole della politica e dalle circostanze, ma fonte di coraggio e speranza per il suo cuore.

Aforismi, freddure, battute di spirito... tutto quanto può allietare una giornata in una semplice frase. Alberto Tessa ci fa sorridere, ma anche riflettere con i suoi pungenti giochi di parole.

La nostra storia, il nostro tempo, le nostre stesse emozioni appaiono miseri e fragili davanti alla grandezza e alla magnificenza degli alberi. Le semplici vite umane cedono e si spezzano sotto le intemperie del destino, si lasciano trascinare dai giorni e dal fango. Eppure, quando l'uomo si ferma e osserva la meraviglia della natura, non può che restarne coinvolto, e dopo non sarà più lo stesso. È questa la magia che Cristina Converso ha voluto svelare, mostrando in questi dodici racconti l'imprevedibilità delle scelte umane e il loro legame, spesso invisibile, con le piante...

Anno 2033, Torino è divenuta una città fredda e quasi deserta, i pochi abitanti percorrono a fatica le vie innevate. I Resistenti, come si sono autodefiniti, abitano nelle poche stanze riscaldate dei piani bassi di quelli che solo tredici anni prima erano i palazzi più belli della città. Da quando, nel 2020, il doppio cataclisma ha devastato il clima, molti sono fuggiti verso luoghi più ospitali. Chi ha deciso di restare in città si è dedicato a professioni di pubblica utilità. Chi aveva intuito, ancor prima del grande cambiamento climatico, le devastazioni della civiltà, è tornato sulle montagne dei vecchi, scoprendo risorse che non credeva di possedere. Il collante, che tiene ancora viva una società mutilata, è la speranza, una speranza collettiva in cui il ruolo principale è giocato dagli affetti, dalle amicizie, dalla collaborazione.

Le dita lavorano, comunicano, salutano, insultano, scoprono, trasformano. Sono il nostro primo intermediario con gli sconosciuti, li amano o li detestano, li scoprono o li allontanano. Le dita possono dare amore o morte, sono messaggere di sentimenti o ambasciatrici di terrore. Nati come piccola sfida, questi trenta racconti sono il risultato di un corso di scrittura, tenuto dall'autore noir Massimo Tallone. Poco spazio e poco tempo per cercare l'inquietante in ciò che abbiamo di più familiare: le dita della nostra mano.

Amaron è solo un ragazzo quando suo padre Hisamir, re di Hisas, decide di inviarlo in missione nei territori del regno. Dovrà incontrare il suo popolo e le sue genti, mostrarsi come il loro futuro sovrano, farsi rispettare e aiutarli. Quello che Hisamir non sa è che la pace tra i Sette Regni, conquistata da lui nell’ultima battaglia vittoriosa contro i Reietti, è minacciata. La splendida Ashlynn, sovrana di Orus, ha visto il futuro, un futuro di guerra e devastazione. Toccherà ad Amaron imparare a plasmare il destino, cercando nel proprio passato, che gli è stato nascosto per troppo tempo.