La Gru

Gaia è una giovane donna costretta fin da piccola a subire le violenze del padre. La protagonista si racconta offrendo uno sguardo sulla sua personalità forte, creatasi dopo esser riuscita da sola a fuggire alle violenze e alla sottomissione di un padre padrone. Gaia, dopo aver cercato di attirare l’attenzione degli adulti per essere salvata, si rende conto che nessuno è disposto a intromettersi nelle dinamiche famigliari. Tutti restano spettatori muti di uno scenario fatto di violenze e repressioni. Gaia è consapevole che per salvarsi dovrà attendere la maggiore età e nel frattempo trovare un modo per sopravvivere.

L'Isola di Rapau è un luogo saturo d’ineffabile bellezza, in esso sembra dimorare una pace totalizzante. Tra i suoi splendidi paesaggi, però, si nascondono forze oscure e insondabili. Ben presto, quell’angolo di pace diviene una prigione attorniata da un dilaniante senso di irrealtà. Rapau cela una verità tanto amara quanto incomprensibile. In essa, la paura acquisisce proporzioni esorbitanti, tenendo strette in una morsa le sue vittime.

Di una sconsolata solitudine nasce come un ricordo d'infanzia e di adolescenza. L'io lirico compie un viaggio a ritroso in un passato doloroso in cui l'accettarsi e l'essere accettato erano tutto, come forse sono tutto anche ora. Con l'unica differenza, però, che un tempo la bellezza sembrava una meta irraggiungibile e insperabile: un traguardo che ora, semplicemente, si può inventare, costruire, plasmare. La parola può farlo, possono gli affetti, il calore (umano e non), l'immaginazione. E la solitudine viene sconfitta con l'incedere del verso, anch'esso decostruito e rimontato come fosse un giocattolo, giocando - per l'appunto - con la poesia e con la vita.

Queste poesie costituiscono un richiamo alle armi della libertà, della lentezza e della cura, oltre che un’esortazione a sentire la vita, specialmente nel suo contatto con l’elemento naturale e col sentimento amoroso, quello però epurato da conformismi e sclerotizzazioni sociali. La cura formale e l’evocazione di immagini sensoriali intense producono inoltre un’esperienza estetica della lettura che appaga anche il palato.

La riscoperta dell’amore da adulti sconvolge gli equilibri e genera un cambiamento di abitudini, un rinnovamento. È quell'innamoramento che toglie il sonno e spinge ad amare liberamente. Ma l’infatuazione scema nella disillusione attraverso la mancata corrispondenza dei sensi e di un orizzonte comune. Il desiderio genera un senso di vuoto e rapisce la voglia di vivere. Dopo ogni caduta c’è una rinascita: un risveglio con l’aiuto della natura che è madre e cura i dolori con i suoi profumi e i colori. E si riprende il cammino.

Davide, detto David, ha poco più di vent’anni ed è già uno chef di straordinario talento. Dotato di una grande vena creativa, coltiva l’amicizia con l’erborista in pensione Guido, che gli fa da guida spirituale, e frequenta la bella Isabella, figlia del capo di David. La vita del ragazzo tuttavia prende un binario inaspettato a causa dell’incontro con il misterioso avvocato Palombelli, che è anche un Gran Maestro della Massoneria. L'uomo coinvolge David nei suoi ambiziosi piani, promettendogli denaro e libertà... ma c’è molto che il ragazzo ignora.

Poesia è intuizione del futuro, di ciò che ci attende sulla linea del tempo e che non è scritto, e che neanche dipende totalmente da noi. Il futuro visto come un appuntamento che diamo a noi stessi con un nuovo “noi” che si viene formando a partire dalle scelte che operiamo o non operiamo, in un eterno ricrearsi della nostra dimensione interiore. Gettare il cuore oltre l’ostacolo, senza censurare gli aspetti oscuri dell’esistenza, è praticare ogni giorno la ricerca di ciò che possa rendere bella la vita, alimentando la visione e l’energia per trasmutarla laddove incontriamo il dolore. La vita migliore è il flusso di coscienza attraverso cui ha preso forma, mano a mano che si rivelava, la personale mappa interiore dell'autrice. E le poesie sono le tappe.