La Gru

"Testimone e interprete del proprio tempo" raccoglie in un unico volume saggi brevi e aforismi attraverso i quali Franco Federico, docente e scrittore noto per la sua profonda riflessione filosofica, affronta complessi e delicati temi sociali e culturali, come la crisi della famiglia, la genitorialità, la vecchiaia, la fede e la morte, senza trascurare i profondi cambiamenti avvenuti nel mondo della politica, le grandi questioni educative e didattiche, la centralità della Letteratura e l’importanza della formazione continua. Una lettura forse inconsueta nel panorama dell’attuale editoria, che per le riflessioni legate all’esperienza umana, alla spiritualità e all’analisi dei cambiamenti sociali mette al centro il concetto di evoluzione personale, il pensiero critico e la denuncia delle contraddizioni che caratterizzano il nostro tempo.

Venezia. Un uomo senza memoria, un orfanotrofio carico di segreti, una madre intrappolata nel silenzio della sua solitudine. Come rugiada negli occhi è un viaggio nei meandri della memoria e dell’anima, dove ogni personaggio porta con sé una ferita che il tempo non ha saputo guarire. Alfio fruga tra vecchi documenti in una soffitta polverosa, incapace di ricordare il proprio passato. Efisio, cresciuto tra le mura dure di un orfanotrofio, impara troppo presto la crudeltà del mondo. Magda scopre il peso dell’innocenza perduta, mentre sua madre Liliana sprofonda in un’apatia senza ritorno. E Palmira, chiusa in un convento, porta il segreto di una vita spezzata troppo presto.

Le cose hanno un'anima? Rosa Boselli ne è convinta. Gli oggetti che popolano la sua casa - una poltrona sdrucita, un vecchio giradischi, un orologio a pendolo - non sono semplici testimoni silenziosi, ma custodi di emozioni, memorie e segreti. Nel suo lavoro presso un'agenzia di onoranze funebri nel quartiere Borgo San Paolo di Torino, Rosa si confronta ogni giorno con la morte e con il peso delle assenze. Ma è un incontro inatteso a sconvolgere il suo fragile equilibrio: una donna disperata le affida una missione insolita, che la porterà a intraprendere un lungo viaggio verso la Lucania, una terra intrisa di simboli e miti. Un cammino che, passo dopo passo, diventerà un'immersione profonda in sé stessa, costringendola a dare nuovo significato ai legami tra memoria, identità e oggetti carichi di storie.

Un thriller politico che intreccia realtà e finzione. Andrei Zhukov sapeva che il tempo stava per scadere. Minacce invisibili, chiamate criptiche, dossier compromettenti: ogni passo lo avvicina a un nemico senza volto, in un gioco di potere che non concede seconde possibilità. Quando la verità su suo fratello Dmitry riemerge dalle ombre del passato, Andrei si trova al centro di una cospirazione che potrebbe costargli tutto. In una Russia intrisa di sospetti e lealtà pericolose, mentre il regime stringe la sua morsa e la guerra si insinua nelle vite di tutti, ogni scelta è un azzardo. Tradire o essere traditi? Combattere o fuggire? Per Andrei e coloro che ama, la posta in gioco non è mai stata così alta.

Può essere affascinante pensare a quanto l’agire umano non sia mai totalmente indipendente; noi tutti siamo il risultato della scelta di qualcuno, a sua volta condizionato dalle emozioni o dalle ragioni o dalle azioni di qualcun altro. Diventa imprevedibile la conseguenza che le nostre azioni avranno sulla vita degli altri; per quanto cerchiamo di prendere la giusta decisione, di essere responsabili e razionali, di agire secondo coscienza, non sapremo mai quale sarà il nostro impatto sulle persone. E questo accade ai personaggi di Maria.

Amnésie, seconda tragedia della “trilogia di Nessuno”, affronta l’evoluzione della demenza senile in una persona di settantaquattro anni, Learco Secondo, che continua ad aggravarsi fino a fargli perdere i confini definitivi della sua identità e della sua dignità di essere umano. A causa della demenza senile, il protagonista si trova a non essere completamente auto-sufficiente e ad essere soggetto, in quanto anziano fragile, alla cattiveria e all’indifferenza di chi lo circonda, compresi i suoi parenti più prossimi, che non si faranno scrupoli nell’approfittarsi di lui. Nell’intricato nodo umano in cui si intersecano pensieri, comportamenti e scelte si compirà il suo destino, così come si determina il destino di ogni uomo e e di ogni donna, chiamati a scegliere dache parte stare di fronte alla debolezza.

Un giovane imprenditore, Ivan, che è riuscito ad affermarsi emergendo nel panorama economico internazionale, conduce la sua esistenza in modo libertino, fino all’incontro con una bellissima modella marocchina, che sposa e dalla quale ha un figlio: Kamal. Il bambino cresce con una buona educazione e con tutte le attenzioni possibili ma, all’età di undici anni, gli viene diagnosticata una malattia cardiaca che si aggraverà fino a rendere necessario un trapianto di cuore. Ivan non riesce a darsi pace e finisce in una spirale distruttiva.

Gli interessi e i parametri economici, l’utile da perseguire a ogni costo, il pensiero omologato, l’ipertecnologizzazione di massa, la dipendenza da internet e la sostituzione dei rapporti sociali diretti con quelli virtuali. Dieci racconti che indagano sul tema della disumanizzazione e sul ruolo che la tecnologia occupa nella società nella quale viviamo, sulle conseguenze che la robotizzazione potrebbe causare sugli esseri umani, non solo perché si sostituirebbe ad essi, ma perché ne potrebbe plasmare la natura: da sociale ed empatica a fredda e insensibile. Possono ancora, l’amore e l’atto creativo generato da una intelligenza emotiva, irrompere nella nostra storia e salvare un’umanità al collasso?

Il passaggio dall’infanzia all’età adulta, la lotta contro la propria ombra, i disturbi mentali e, ancora, la solitudine, l’insoddisfazione, l’egoistico e imprescindibile amore per la vita. Sei racconti, sei protagonisti che prendono coscienza della propria natura, vedendosi per la prima volta per quel che sono, senza edulcorazioni e senza trucchi, come davanti a uno specchio, per definizione incapace di mentire. Il riflesso che arriva al lettore non è altro che la natura sfaccettata e contraddittoria dell’animo umano, in tutte le sue paure e speranze.

Queste poesie ci trasportano in un viaggio emozionale che oscilla tra sogno e realtà e viene in soccorso per fermare il tempo. Le parole di Simona Rosati si fanno specchio di una metamorfosi interiore, di un cambiamento incessante, che esiste così come esistono le funzioni vitali, il battito del cuore, il respiro, in un qui e ora che va afferrato e amato. È con coraggio ed estrema dolcezza che questa poetessa rivela a se stessa il proprio volto, senza più scegliere maschere, perché i suoi sono versi che liberano, spingendoci oltre il velo del conformismo e dell'abitudine che rende uguali tutti i giorni. Perché è possibile rinascere davvero.

Un libro di passaggi in prosa poetica e versi. Un “racconto” che si svela con geometrie interne a ogni sezione; collegamenti, richiami. Luoghi alpini, storie di frontiera. Confini e persone che li attraversano, strane creature, leggende e contrade abbandonate. Le increspature feroci dell’amore. Una geografia che quieta, fotogramma dopo fotogramma, si apre al lettore. Vette e quote dove ancora c’è la neve perenne, che bisbigliano la loro antica lingua primordiale.

Giorgio, un giovane ragazzo dal passato difficile, si finge scugnizzo dei quartieri ma ha un animo nobile e adora scrivere poesie. Il giovane coltiva un rapporto di profonda stima ed amicizia con il benzinaio Ciro Caruso, al punto da sentirsi legati da un vincolo di sangue. Giorgio ha una relazione turbolenta con Sharon Masucci. Ciro ne è a conoscenza e in un’occasione sorprende il ragazzo mentre si sta infliggendo delle punizioni corporali per chiedere il perdono della sua donna.