Fabrizio Serra Editore
Fantasmi antichi e moderni. Tecnologia e perturbante in Buzzati e nella letteratura fantastica otto-novecentesca
Stefano Lazzarin
Libro: Copertina morbida
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2008
pagine: 120
La tecnologia ha cambiato la faccia del mondo, e la letteratura, in quanto trascrizione e interpretazione del mondo, non poteva non tenerne conto. Da due secoli a questa parte, gli scrittori si interrogano senza posa: buona o malvagia, la tecnologia? Bella o brutta? Domande che risuonano spesso nelle pagine di questo libro di Stefano Lazzarin, i cui fili conduttori sono, per la precisione, tre. Il primo: la rappresentazione letteraria degli oggetti tecnologici. Il secondo: il nesso tra fantastico e tecnologia. L'introduzione in letteratura dei manufatti tecnologici che costituiscono il mondo moderno (treni e automobili, telegrafo e telefono, cinema e fotografia, aerei e piroscafi ) avviene attraverso meccanismi stranianti: gli oggetti tecnologici sono bizzarri, inquietanti, perfino perturbanti. Per usare il linguaggio freudiano, la tecnologia è unheimlich. Terza chiave del saggio: il ruolo delle scoperte tecnologiche nell'evoluzione del genere o modo fantastico. Di tutti questi processi l'opera di Dino Buzzati costituisce un esempio significativo. Perciò i racconti buzzatiani figurano in questo volume un po' come il basso continuo in un concerto di voci - quelle dei testi più o meno grandi della tradizione otto-novecentesca.
La scrittura greca e latina dei papiri. Una introduzione
Guglielmo Cavallo
Libro: Copertina morbida
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2008
pagine: 212
Il volume rappresenta una densa sintesi di storia della scrittura greca e latina, dal IV secolo a.C. al VII secolo d.C., fondata sullo studio di una specifica tipologia di documenti: i papiri. La scelta dei materiali è stata fatta contemperando due esigenze: la prima, quella di esaminare pezzi significativi per illustrare fasi e tipologie grafiche nel corso dei secoli, l'altra di rendere agevole la reperibilità dei materiali traendoli quasi sempre da saggi o raccolte largamente disponibili. Tenendo conto di queste due esigenze, la scelta è caduta su pezzi datati o databili nel caso di documenti, mentre, nella totale assenza di materiali librari recanti indicazioni di data, si è fatto ricorso ad altri criteri, di genere archeologico, papirologico, paleografico. Il volume, nello studio delle diverse manifestazioni grafiche della scrittura, adotta il 'criterio del ductus', giacché è il ductus (cioè l'andamento veloce o posato dell'esecuzione) che modifica e trasforma il modello di base delle lettere nelle scritture corsive, lo disciplina e lo ridefinisce nelle scritture calligrafiche, lo condiziona infine variamente nelle scritture che oscillano tra questi estremi.
Carducci antico e nuovo. Volume 2
Libro
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2007
pagine: 188
Neppure due secoli sono trascorsi dalla nascita del Carducci e, già in vari modi e circostanze, il mito del poeta maremmano si è un po' annebbiato; neppure le ricorrenze degli anniversari bastano a testimoniare una rinascita dell'interesse, anzi, è proprio in tali occasioni che si misura la portata reale del calo d'attenzione e, di conseguenza, la preoccupazione della critica di legittimare il riconoscimento di valore e l'attualità del poeta celebrato. Eppure nella prospettiva di una cultura postmoderna che riscopre la lucida e colta riproposizione di una intramontabile classicità, alcuni temi e sentimenti carducciani (il suo graduale, deluso disimpegnarsi da ogni politica attiva, le sue speranze affidate ad una ricerca del Bello, il senso della norma) appaiono tutti elementi di una possibile ricollocazione nell'attuale Parnaso letterario, naturalmente europeo. Questo volume vuole quindi contribuire, insieme ad una nuova, recente, attenzione degli studi, a ripensare la figura del poeta valorizzando l'idea civile dell'attività letteraria e intellettuale che egli sostenne e la bellezza della lingua italiana da Carducci, come diceva Marinetti, "scolpita nel granito e riproposta in versi danzanti come puledri nelle praterie dei nostri animi".

