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Edizioni Settecolori (Milano)

Maia. Il Gattopardo portoghese. Ediz. numerata

Maia. Il Gattopardo portoghese. Ediz. numerata

José Maria Eça de Queiroz

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Settecolori (Milano)

anno edizione: 2023

pagine: 780

Ultimo erede di un'illustre casata portoghese, il giovane Carlos da Maia avrebbe tutto per essere felice. È bello, è ricco, ama la scherma, l'equitazione e, riamato, le donne, ha buon gusto e ha fatto buoni studi, si accinge a intraprendere la carriera di medico e sogna di scrivere un definitivo trattato sulla medicina… È soprattutto però un superbo quanto inconsapevole dilettante della vita e in quel Portogallo di fine Ottocento che malinconicamente si confronta con la propria decadenza, è anch'egli vittima dello stesso spleen esistenziale in cui si crogiolano gli intellettuali e i politici che animano la società di Lisbona. Schiacciati da un passato imperiale ingombrante, ma ormai lontano nei secoli, consapevoli della miseria e dell'arretratezza nazionale, ansiosi di legarsi alla modernità e al progresso di Londra e di Parigi, Carlos da Maia e i suoi amici, João da Ega, cosmopolita e ateo, il poeta Alencar, dandy e romantico, il musicista Cruges, sognatore e ingenuo, vorrebbero reagire all'immobilismo che li circonda, risanare il Paese e con esso sé stessi. Ma a bloccarli è un senso di inutilità. E così si arrendono senza aver nemmeno combattuto. Costruito intorno alla storia di una passione fatale, pittura di costumi satirica quanto impietosa, "I Maia" racconta non solo il destino di una persona, ma quello di un'intera famiglia, capostipite di quegli affreschi storico-letterari che dai "Buddenbrook" di Mann alla "Saga dei Forsyte" di Galsworthy, al Gattopardo e ai Viceré di Tomasi di Lampedusa e di De Roberto hanno segnato un genere. Considerato il capolavoro di Eça de Queiroz, scritto con uno stile luminoso in cui si mescolano l'ironia e la passione, "I Maia" ha immortalato Lisbona nella letteratura. Edizione numerata da 1 a 1000. Introduzione di Gabriele Morelli. Guida letteraria di Lisbona di Raoul Maria de Gomera.
28,00

Il disastro di Pavia. Ediz. numerata

Il disastro di Pavia. Ediz. numerata

Jean Giono

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Settecolori (Milano)

anno edizione: 2023

pagine: 385

«Ho tutto perduto, mi è rimasto soltanto l'onore e la vita» scrive Francesco I re di Francia alla madre, Luisa di Savoia, all'indomani della sconfitta di Pavia. Ha combattuto, e lo ha fatto valorosamente, ma nella sua sconfitta ha trascinato il fior fiore dell'aristocrazia del regno - i Bonnivet e i La Palice, i Tonnerre e i La Tremoille - lanciatasi al galoppo nella nebbia e finita massacrata in un carnaio acquitrinoso dove soldati di ventura di tutta Europa hanno assunto la funzione del boia: sudore e sangue, picche e coltelli, moschetti e alabarde... Il vincitore è l'imperatore Carlo V, fiammingo di nascita, spagnolo di adozione, ombroso di carattere, un fisico infelice, un'anima religiosa e insieme lacerata dai dubbi e dall'inanità della vita stessa. L'esatto opposto di chi, come Francesco I, è alto e forte, scrive poesie, ama la cultura e la bellezza, il rischio e la gloria. E infatti a Pavia Carlo V non c'era. Non si è mai mosso da Madrid e alla notizia della vittoria ha fatto celebrare una messa solenne. Ed è in Spagna che ora attende l'arrivo del suo prigioniero. Il re di Francia è nelle sue mani, anche la Francia, pensa, adesso è sua. In questo scontro di caratteri, da Jean Giono delineato magistralmente, c'è in controluce il definitivo tramonto di un mondo ancora cavalleresco e il venire alla ribalta dell'età moderna con il suo corteo di masse che si preparano a invadere la scena e di distruzioni di massa, di calcoli politici e di guerre di religione, di nuove classi sociali e di Stati assoluti. Costruito con il rigore dello storico, "Il disastro di Pavia" è opera però di un grande romanziere che si trova fra le mani non solo la più romanzesca delle storie reali, ma la possibilità di raccontarla avendo come sfondo e decoro quell'Italia rinascimentale che mai come allora è al massimo della sua gloria artistica e della sua debolezza politica. Tutti la vogliono, perché tutti ne rimangono sedotti e, nell'impossibilità di farvi fronte, con tutti i principi italiani, compreso quel principe della cristianità che è il papa, di volta in volta si alleano, per poi rivoltarvisi contro: un balletto di alleanze da cui alla fine l'intera penisola uscirà stremata. Scritto con il ritmo coinvolgente di un romanzo d'avventura. Edizione numerata da 1 a 1000. Introduzione di Giuseppe Scaraffia. Postfazione di Franco Cardini.
25,00

Smara. Taccuini di viaggio. Ediz. numerata

Smara. Taccuini di viaggio. Ediz. numerata

Michel Vieuchange

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Settecolori (Milano)

anno edizione: 2024

pagine: 280

«Smara: un terrificante pellegrinaggio nel regno del Nessun luogo!» lo ha definito lo scrittore inglese Paul Bowles, l'autore di Il tè nel deserto. «Per quanto abbia letto ormai mezzo secolo fa il diario di viaggio intitolato a quel nome, ricordo ancora perfettamente ogni terribile momento di quella partita a scacchi che ha luogo fra Michel Vieuchange e il suo destino». Notti passate nella profondità del deserto, accampamenti spazzati via dal vento, oasi, incontri inquietanti intorno a un fuoco di sterpaglie, la scoperta piena di meraviglia della città proibita… Ma anche, la sete bruciante, le ferite lente a cicatrizzarsi, la dissenteria che sfianca i corpi, le minacce dei predoni e dei cattivi compagni di strada, gli uni e gli altri pronti a sgozzare o a vendere l'inerme viaggiatore… E infine, la spossatezza estrema, la malattia, la morte. Mai il deserto è stato descritto e celebrato con una simile asprezza, una simile violenza e così tanta poesia. Che questo racconto meteorico, salutato al tempo della sua uscita, il 1932, da Paul Claudel, Louis Massignon, Emile Bienveniste, sia rimasto a lungo dimenticato in Francia, e in Italia del tutto sconosciuto, ha qualcosa di misterioso. Arthur Rimbaud aveva dunque un fratello: Michel Vieuchange. Prefazione di Antoine De Meaux. Introduzione di Jean Vieuchange.
25,00

Sei ore da perdere. Ediz. numerata

Sei ore da perdere. Ediz. numerata

Robert Brasillach

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Settecolori (Milano)

anno edizione: 2023

pagine: 245

1943. Nella Francia occupata dai tedeschi, un giovane ufficiale, Robert B., rientra a Parigi dopo più di tre anni di prigionia. Nell’attesa di un treno che, dalla Gare de Lyon, lo riporti finalmente a casa, ha un pugno di ore da spendere nella capitale e un impegno da assolvere: trovare Marie-Anne, la ragazza che il suo compagno dell’Oflag in cui erano rinchiusi, Bruno Berthier, ha conosciuto durante una breve licenza dal fronte e di cui è rimasto innamorato. Ha inizio così una ricerca attraverso una città che non ha più nulla della Parigi da Robert conosciuta prima della guerra: strade vuote di automobili, mercato nero, code, vetrine spoglie, un’atmosfera di paura, rabbia, disordine morale, troppo volti sconosciuti, nessun volto che riesca a risplendere nel ricordo. Via via che le ore scorrono, la ricerca assume i contorni di una vera e propria inchiesta, perché anche la polizia è intanto sulle tracce di Marie-Ange, resasi irreperibile: il corpo del suo ex marito è stato infatti ritrovato alla frontiera franco-belga, in un camion contenente merci di contrabbando. Chi lo ha ucciso?E perché? C’erano ancora rapporti fra loro? Che ne è stato del figlio che avevano messo al mondo? In "Sei ore da perdere", Robert Brasillach costruisce un perfetto noir alla Simenon dove una struttura a incastro illumina di volta in volta gli indizi in vista della loro finale collocazione, ma traccia altresì un crudele quanto illuminante ritratto di una capitale in tempo di guerra dove il senso del «tragico sociale» fa strame di ogni illusione sul passato e sull’innocenza dei suoi protagonisti. Scritto di getto in pochi mesi, pubblicato come feuilleton per il settimanale «La Révolution nationale» dal marzo al giugno del 1944, questo poliziesco d’atmosfera è l’ultima prova narrativa di Brasillach e un’ulteriore conferma, qualora ancora ce ne fosse bisogno, del suo grande talento di narratore. Robert Brasillach (1909-1945) fu giornalista e critico militante, saggista, ma soprattutto romanziere ("Le voleurs d’étincelles", 1932; "L’enfant de la nuit", 1934; "Le Marchand d’oiseaux", 1936; "Comme le temps passe", 1937, edizione italiana, "La ruota del tempo", Settecolori, 1985; "La Conquerante", 1942). L’attrazione della rivoluzione fascista (insieme con i miti corneilliani), si tradusse in lui in quel singolare romanzo che è "Le sept couleurs" (1939, traduzione italiana, "I sette colori", SE, 2019). Alla liberazione, nel 1944, venne processato e condannato a morte per collaborazionismo. Una domanda di grazia indirizzata al generale de Gaulle e firmata da molti intellettuali rimase senza effetti: Brasillach fu fucilato il 6 febbraio 1945. Edizione numerata da 1 a 1000.
22,00

Sacrificio di regina. Larisa Rejsner

Steffen Kopetzky

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Settecolori (Milano)

anno edizione: 2026

pagine: 450

Anni venti del Novecento. A Kabul, dove il marito è ambasciatore dell'Urss, Larisa Rejsner si imbatte nei piani segreti con cui l'ufficiale tedesco Oskar von Niedermayer aveva cercato, pochi anni prima, partendo proprio dall'Afghanistan, di rovesciare l'Impero britannico nel Grande gioco fra Oriente e Occidente. Adesso, nella Germania sconfitta, è tutto un ribollire di fermenti sovversivi e Larisa accarezza l'idea di fare di Niedermayer l'anello di congiunzione con il generale Tuchačevskij, il «Napoleone rosso» della rivoluzione bolscevica, e cementare così un patto d'acciaio fra Mosca e Berlino. Giovane, bella, passionale e coraggiosa, Larisa metterà tutta sé stessa in questa impresa, compreso il suo cuore… Intorno a quella che fu una figura reale della storia sovietica, rivoluzionaria e scrittrice di talento, amica di Lenin e di Trockij, trasfigurata da Pasternak nella Lara del "Dottor Zivago", ammirata da Mandel'štam e da Blok, Steffen Kopetzky costruisce un romanzo straordinario dove intrighi e seduzione raccontano il tentativo di cambiare il mondo nel nome dei «domani che cantano».
26,00

L'impero del gelso. Ediz. numerata

Hensher Philip

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Settecolori (Milano)

anno edizione: 2025

pagine: 624

Siamo nel 1830: il grande gioco fra Gran Bretagna e Russia per il potere e l'influenza in Asia centrale è in pieno svolgimento. Nel cavalcare verso Kabul, il giovane e ambizioso Alexander Burnes sventola la bandiera inglese, dopo aver dato un malinconico addio alla fanciulla amata, la nobile e anticonformista Bella Garraway. Da San Pietroburgo, intanto, è in viaggio verso la stessa meta l'egualmente giovane e ambizioso Yan Vitkevich. Entrambi vogliono ingraziarsi l'emiro Dost Mohammed, imperatore degli Afghani, e così facendo renderlo alleato, ovvero in prospettiva suddito, delle loro rispettive nazioni. Il cast di caratteri presente nel romanzo non si ferma però qui: ci sono ufficiali e mogli di ufficiali, avventurieri e agitatori, linguisti e archeologhi, uomini di fede e intrepidi credenti: una babele di lingue, di religioni, di usi e di costumi. Tanto l'Afghanistan si mantiene misterioso, tanto gli sforzi occidentali, perché anche la Russia qui è Occidente rispetto a quell'Oriente, si illudono di poterlo penetrare. Finirà in tragedia, ancor più sanguinosa in quanto fin dall'inizio annunciata e però dai diretti interessati non compresa. Se, come diceva Vladimir Nabokov, il romanziere dev'essere un raccontatore di storie, un insegnante e un incantatore, in "L'Impero del gelso" Philip Hensher è trionfalmente tutte e tre le cose. Mischiando abilmente realtà e fantasia, fonti storiche e fonti letterarie, Hensher conduce il lettore in un mondo affascinante quanto terribile che ha nella Prima guerra afghana il suo culmine. Amore, morte, passione, cecità, odio, fedeltà e memoria ne scandiscono le pagine e fanno di "L'Impero del gelso" un capolavoro che sfida il tempo. Edizione numerata da 1 a 1000.
28,00

Il quaderno grigio

Josep Pla

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Settecolori (Milano)

anno edizione: 2025

pagine: 800

Un giovane studente di diritto, il cui sogno segreto è di diventare scrittore, arriva a Barcellona, la Barcellona avanguardista di Gaudí e dei caffè letterari, dal paesino catalano di Palafrugell dove sino ad allora è vissuto, fra gli amici d'infanzia e la casa dei suoi genitori. Provinciale e a disagio in quello che per lui è «il nuovo mondo», il ragazzo porta con sé un diario, dove giorno dopo giorno annota la sua vita. È il 1918, in Spagna è appena scoppiata l'epidemia di febbre che da nazionale diverrà poi mondiale… Nel tempo il ragazzo si farà osservatore della «commedia umana» che lo circonda: i discorsi, i commenti politici, i giudizi critici sull'arte e sui libri, le chiacchere, gli amori, le delusioni, gli incontri, i lutti. Ma in quelle pagine, senza volerlo, senza saperlo, egli finisce anche per incarnare lo stile e la sensibilità di una nazione e di un'epoca. Considerato il capolavoro della letteratura catalana, "Il quaderno grigio", pubblicato per la prima volta in patria nel 1966, ma che ha alle sue spalle mezzo secolo di riscritture, è un classico senza tempo in cui la chiarezza e la semplicità fanno da laboratorio segreto alla nascita di uno stile ironico e disincantato, sensuale e raffinato, un manifesto di quel "realismo oggettivo" che Pla ha perfezionato nel corso della sua carriera. Un libro senza tempo, che unisce la precisione del cronista alla sensibilità del poeta, e che continua a influenzare generazioni di lettori e scrittori. Un libro unico, oggi finalmente tradotto in italiano.
30,00

Il problema finale

Arturo Pérez-Reverte

Libro: Libro rilegato

editore: Edizioni Settecolori (Milano)

anno edizione: 2025

pagine: 330

Giugno 1960. In un piccolo, elegante hôtel dell’isola di Utakos, davanti a Corfù, il maltempo ha trasformato i suoi nove ospiti in prigionieri, ma nulla lascia prevedere ciò che sta per avvenire: uno di loro, una riservata turista inglese di mezza età, Edith Mander, viene infatti trovata morta nel capanno che dà sulla spiaggia. All’apparenza sembra un suicidio, però per Hopalong Basil, un anziano attore ormai al tramonto che negli anni Trenta e Quaranta fu sullo schermo il più celebre investigatore di tutti i tempi, qualcosa non quadra. Nessuno se non lui, abituato ad applicare al cinema la logica deduttiva di Sherlock Holmes, può svelare quale verità si nasconde dietro al più classico dei rompicapi: la porta chiusa dall’interno della stanza dove è stato ritrovato il cadavere… In un’isola da dove non si può partire e dove non si può arrivare, giorno dopo giorno tutti vanno convertendosi in possibili sospetti, in un susseguirsi di colpi di scena in cui il poliziesco si mescola con la vita vera, il delitto può assumere l’aspetto di un’opera d’arte e la vera sfida, alla fine, non è fra l’investigatore e l’assassino, ma fra il lettore e l’autore di questo romanzo tanto stupefacente quanto seducente.
23,00

La spia perfetta. Vita e morte di Richard Sorge

Owen Matthews

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Settecolori (Milano)

anno edizione: 2025

pagine: 450

Tedesco da parte di padre, russo e nato a Baku da parte di madre, volontario nelle file della Wermacht nella Prima guerra mondiale, più volte ferito e decorato al valore militare, agitatore comunista nell'Europa degli anni Venti e membro del Comintern sovietico, infine agente doppiogiochista in Cina e poi in Giappone negli anni Trenta, Richard Sorge è considerato la più grande spia del XX secolo. Fu lui che trasmise a Stalin la data dell'attacco di Hitler all'Urss e del Giappone agli Stati Uniti, nonché la non volontà giapponese a invadere la Siberia nel 1941. Non ebbe mai bisogno di scassinare casseforti, perché i documenti gli venivano mostrati dai loro proprietari, non usava armi per penetrare là dove gli interessava, perché le porte gli venivano aperte dai custodi del segreto…Il giorno in cui lo arrestarono, i poliziotti giapponesi misero i sigilli a una casa che conteneva più di mille libri sul sol Levante, usi, tradizioni e costumi, economia e politica, pensiero militare… Mai fino a oggi la storia di Sorge era stata raccontata dal lato russo, come fa in questo libro Owen Matthews, che ha potuto avvalersi degli archivi sovietici nonché delle testimonianze di chi, su quello stesso fronte, lo conobbe e lavorò con lui. Il risultato è, sotto questo profilo, il saggio più completo e definitivo in materia e che getta altresì una nuova luce su aspetti rimasti finora sconosciuti di un'epoca tanto tragica quanto affascinante. Richard Sorge morirà impiccato il 7 novembre del 1944. Il procuratore Yoshikawa, che istruì la sua condanna, disse: «In tutta la mia vita non ho mai incontrato un uomo di tale levatura». Ian Fleming lo definì «la spia più formidabile della storia», e con questo suo libro Owen Matthews ce ne restituisce la grandezza.
28,00

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