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Edizioni Alegre

Jacobin Italia. Volume Vol. 14

Jacobin Italia. Volume Vol. 14

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2022

pagine: 140

12,00

Tute, traumi e traditori di classe

Tute, traumi e traditori di classe

D. Hunter

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2022

pagine: 144

Dopo "Chav. Solidarietà coatta" arriva nella collana "Working class" la seconda opera di D. Hunter. Il sottoproletario coatto di Nottingham ripercorre ancora i suoi primi venticinque anni di vita con l'obiettivo di rompere la lente che inquadra i suoi amici, i suoi familiari e sé stesso nelle categorie di buono o cattivo, vittima o violento. In ogni capitolo parla del proprio rapporto con una persona: dal nonno a una compagna, dal padre a un amico nero mai uscito dalla spirale del carcere. Fino all'apice del racconto che ripercorre il giorno del suo quattordicesimo compleanno, quando è stato arrestato. Una violenza illustrata bene, senza facili vittimismi: quella che ha subito, gli abusi familiari e le lame, ma anche la violenza che ha impartito. L'autore racconta cosa significa picchiare dei ricchi pensionati durante un furto, accoltellare un amico per futili motivi, fare lo stronzo con una donna. Ci illumina su cosa vuol dire diventare un traditore di classe: ossia rovesciare lo sfruttamento contro i più deboli; schierarsi dal lato degli oppressori; alimentare il patriarcato; sperare che i migranti possano sostituirsi a noi come catalizzatori di odio e disprezzo; rovesciare la propria impotenza sui più deboli per riprodurre, nella forma di una giustizia negativa, quella stessa violenza che subiamo. Un tradimento inteso però non solo come atto individuale ma come processo collettivo. La classe, ci spiega Hunter, è molto di più della definizione marxiana della relazione rispetto ai mezzi di produzione. Ha a che fare con i comportamenti, con gli assunti di base rispetto alla vita. E per sopravvivere ai traumi e ai tradimenti questi modelli comportamentali vanno riconosciuti, compresi e cambiati.
15,00

Insorgiamo. Diario collettivo di una lotta operaia (e non solo)

Insorgiamo. Diario collettivo di una lotta operaia (e non solo)

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2022

pagine: 128

Il 9 luglio 2021 una mail arriva di prima mattina ad annunciare la chiusura dello stabilimento e il licenziamento di cinquecento operai e operaie dell'impianto Gkn di Campi Bisenzio che produce semiassi per i principali marchi del comparto automobilistico. Quello di Campi non è uno stabilimento come tutti gli altri: è uno degli impianti più sindacalizzati e organizzati in Italia, e negli ultimi anni ha vinto una serie impressionante di scioperi. Se i padroni passano qui, passano dappertutto. Il Collettivo di fabbrica nel giro di pochi minuti si presenta davanti ai cancelli della Gkn, occupati da una squadra di vigilantes privati. In breve gli operai se ne liberano e prendono in mano la loro fabbrica. Questa è la nostra casa, da qui non esce neanche uno spillo, diranno. Inizia in Toscana una summer of love operaia che vede continue assemblee, cortei, occupazioni «di botto e senza preavviso» di rotonde stradali, fumogeni, volantini e cene solidali. Quella che era una fabbrica chiusa si apre alla città e ai venti, agli studenti e agli attivisti. Diventa un laboratorio di lotta, di speranza, di un'umanità disposta a prendersi cura di una società migliore, senza svenderla ai principi del profitto. L'apice della lotta si raggiunge a settembre con una manifestazione di quarantamila persone a fianco del collettivo Gkn. Pochi giorni ancora e un tribunale valuta come illegittimi i licenziamenti. Ma la lotta non finisce lì e continua ancora. Continua anche la mobilitazione. Coi volantini e le marce, ma anche con gli strumenti dell'immaginario: dalla musica ai video, fino a questo progetto di scrittura working class realizzato nella forma di una cronistoria operaia di lotta, in prima persona plurale, a firma collettiva. Perché la storia operaia più bella degli ultimi anni l'hanno scritta gli operai di Gkn.
10,00

Senza titolo di viaggio. Storie e canzoni dal margine dei generi

Senza titolo di viaggio. Storie e canzoni dal margine dei generi

filo sottile

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2021

pagine: 384

Rombi di tuono e lampi: entrano in scena tre streghe. Così comincia il Macbeth. Di streghe ne vediamo anche qui, ma non compaiono all’inizio, né leggono il futuro a un condottiero scozzese. Queste streghe accolgono l’autrice – sorella nella buona e nella cattiva sorte – nella sterpaglia che costeggia il Sangone, torrente che dà il nome a una valle piemontese. È a loro che Filo racconta la sua storia, la storia che avete tra le mani, una battaglia partita per cinque lettere. O – M – E – N - A. «Battaglia che forse, chissà, non ci sarebbe stata senza la lotta No Tav». «Come? C’entra pure quella?». «Manco te l’immagini, quanto c’entra». Le streghe ascoltano, commentano, consolano, preparano a Filo un brodo di erbe selvatiche. Anche loro hanno una storia e a modo loro la raccontano. L’unica cosa che non fanno è leggere il futuro. Perché, come diceva un fratello maggiore, the future is unwritten. I confini di genere, come quelli tra nazioni, sono presidiati. Varcarli è un’impresa. I lasciapassare sono concessi di rado e a condizioni umilianti. Spesso le persone trans, non binarie e queer hanno necessità di passare comunque. Come? Da clandestine. E a volte nei reticolati restano impigliati brandelli di nomi. Senza titolo di viaggio narra di un’esplorazione di genere e spesso la canta, perché qui dentro c’è la punk e la folk. Un testo in bilico tra prosa e canzonette, dove s’alternano amarcord siculo-torinesi, teoria transfemminista e teatro di rivista, con le benedizioni di Judith Butler e Petrolini. «La coscienza di sé, la ribellione ai diktat di genere, la gragnuola di coming out, l’autodeterminazione, la lotta contro la transfobia, sono tappe di un viaggio verso la riappropriazione e l’autogoverno dei corpi, degli spazi, dei tempi e dei territori, per vivere relazioni fuori dal dominio patriarcale e capitalista!». «Bravx!». «Grazie!».
16,00

Jacobin Italia. Volume 13

Jacobin Italia. Volume 13

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2021

pagine: 140

Dopo aver analizzato nel numero 11 il mondo dei ricchi, i meccanismi materiali e ideologici attraverso cui la classe dominante riesce a perpetuare il proprio dominio, qui analizziamo composizione, immaginario e aspirazioni della working class di oggi. Affrontando un tema fondamentale per una rivista marxista, questo numero di Jacobin Italia, e quello che esce in contemporanea negli Stati Uniti di cui contiene una selezione di articoli, prova a rispondere a queste domande: Esiste un insieme di individui definibile classe lavoratrice? Che tipo di lavoro svolge, che serie tv guarda, come percepisce sé stessa? E come può organizzarsi per combattere le disuguaglianze e cambiare un mondo sempre più dominato dai «pochi»?
12,00

La strada di Wigan Pier

La strada di Wigan Pier

George Orwell

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2021

pagine: 224

Pubblicato nel 1937 e introvabile da anni, The Road to Wigan Pier è uno dei libri più acuti di Orwell. La prima parte è un'inchiesta narrativa sulle zone industriali del nord dell'Inghilterra che racconta dal di dentro le condizioni di vita degli operai: le miniere, la pessima situazione abitativa, la disoccupazione. La seconda parte è un pungente pamphlet, una critica del socialismo dogmatico della borghesia inglese lontana dalla classe operaia, atteggiamento che porta a un allontanamento dal socialismo delle persone che invece ne beneficerebbero. Orwell non fa una mera elencazione delle sofferenze dei lavoratori, si immerge invece col proprio corpo - condizione per lui irrinunciabile - nell'esperienza della miseria smascherando di contro il falso atteggiamento della classe media verso il proletariato. Una denuncia attuale più che mai in un momento storico in cui la sinistra istituzionale e i media mainstream considerano morta la classe operaia, quando invece a morire numerosi sono ancora i lavoratori e le lavoratrici.
16,00

L'agile mangusta. Democrazia proletaria e gli anni Ottanta

L'agile mangusta. Democrazia proletaria e gli anni Ottanta

Alfio Nicotra

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2021

pagine: 320

Democrazia Proletaria fu la più eretica delle formazioni politiche della nuova sinistra nate negli anni Settanta. Mise insieme, con un'impostazione culturale spesso in rottura con la tradizione della sinistra comunista, migliaia di donne e uomini arrivati alla politica dalle lotte del Sessantotto e i giovani affacciatisi all'impegno militante con i nuovi movimenti degli anni Ottanta. La sua originalità si desume sin dal soprannome che ne diede il leader Mario Capanna: l'agile mangusta che doveva muoversi con sveltezza per colpire il cobra della Democrazia Cristiana e del padronato, uno strumento leggero e coerente più efficace del pesante e immobile pachiderma del Partito Comunista Italiano. Scritto dalla visuale privilegiata di un membro della direzione del partito, questo libro ne ricostruisce la storia scavando soprattutto nelle proposte di legge e negli atti parlamentari del periodo di massima attività istituzionale (dal 1983 al 1987) in cui poté contare su sette deputati. Una legislatura carica di eventi importanti per la storia del paese: dal primo governo a guida socialista di Craxi alla morte di Enrico Berlinguer; dalla lotta contro il dispiegamento dei missili nucleari a Comiso all'accordo tra Reagan e Gorbačëv; dalla crisi di Sigonella alla sconfitta operaia sul referendum sulla scala mobile. Una fase di profonda trasformazione politica e sociale in cui si possono leggere i segni della frana che porterà negli anni Novanta alla scomparsa di tutti i partiti della Prima repubblica. Democrazia Proletaria non sopravvisse a questo smottamento generale: subì una spaccatura al proprio interno verso il partito dei Verdi e poi confluì nel 1991 in Rifondazione Comunista dopo lo scioglimento del Pci. Ma la freschezza dell'eredità del «piccolo partito dalle grandi ragioni» sta nella sorprendente capacità di anticipare i grandi temi dei movimenti dei decenni successivi: l'ambientalismo, il femminismo, il pacifismo, i beni comuni, la centralità del diritto alla salute e il nuovo ruolo del mondo del lavoro.
16,00

Jacobin Italia. Volume 12

Jacobin Italia. Volume 12

AA. VV.

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2021

pagine: 140

«Mentre l'economia materiale e la speculazione finanziaria stritolano i territori, le forme di rappresentanza su base locale conoscono una crisi profonda. Nel luogo in cui è nato il concetto stesso di democrazia, la polis, lo spazio della decisione collettiva sembra essersi inceppato. Non a caso le propagande elettorali ruotano attorno a concetti astratti, de-politicizzati e privi di carica inventiva come "efficienza", quando non pericolosi come "sicurezza". La crisi della politica su scala locale è una spia dell'impotenza della politica tout court.»
12,00

Millennium bug. Una storia corale di Indymedia Italia

Millennium bug. Una storia corale di Indymedia Italia

AA.VV.

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2021

pagine: 264

«Don't hate the media, become the media». Con questo slogan nacque Indymedia - nel novembre del 1999 a Seattle - in occasione della mobilitazione contro il Wto che fu fondamentale per la diffusione del movimento No Global. Un sito per raccontare le proteste, che in quei giorni collezionò più di un milione di visitatori, numero incredibile per l'epoca e impressionante ancora oggi. La grande forza di Indymedia fu l'open publishing: permettere a chiunque di pubblicare testi, immagini e video in uno spazio del sito chiamato Newswire. Fu una rivoluzione nel mondo della comunicazione, in anni in cui i computer e la rete non erano ancora diffusi ovunque, non c'erano gli smartphone, non esistevano i social network, e i grandi giornali avevano appena iniziato a mettere on line i propri siti statici. Il tanto temuto Millennium bug a cavallo del secolo fu proprio quel movimento. Nell'arco di un paio d'anni Indymedia divenne un fenomeno globale, cambiando la percezione della rete come ormai riconosciuto anche a livello accademico. Stravolse la gerarchia delle fonti di informazione, con un progetto no profit basato sull'autogestione che anticipò molti degli strumenti nati successivamente. Fu chiaro durante il G8 di Genova, quando le strade si riempirono di attivisti con telecamere, macchine fotografiche, e storie da raccontare. Quello strumento di diffusione aperto tolse dalle mani dei media mainstream la narrazione di quei giorni, rivelandosi poi decisivo anche in sede processuale. In modo corale, con interventi in prima persona di alcune e alcuni degli attivisti che parteciparono al progetto, questo libro narra una possibile storia del nodo italiano di Indymedia. Alcuni la considerano un'occasione persa, altri sono convinti di esser stati travolti dalle piattaforme proprietarie del web 2.0 di cui oggi vediamo gli effetti nefasti, altri ancora che quello strumento non potesse funzionare dopo la fine del movimento in cui era nato. Ma senza dubbio si tratta del più importante progetto di comunicazione autogestita della storia dei movimenti sociali.
16,00

Le conseguenze del ritorno. Storie, ricerche, pericoli e immaginario del lupo in Italia

Le conseguenze del ritorno. Storie, ricerche, pericoli e immaginario del lupo in Italia

Luca Giunti

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2021

pagine: 176

Ritornano. Scendono dai monti, si spostano col buio, appaiono inattesi al limite dei campi e negli hinterland delle grandi città. È un eufemismo dire che i lupi si erano «quasi estinti». Li avevamo sterminati. A fucilate, con le tagliole, coi bocconi avvelenati. È accaduto più o meno cent'anni fa. All'epoca le nostre "aree interne", sull'arco alpino e lungo la dorsale appenninica, erano ancora abitate. Nella seconda metà del Novecento si sono gradualmente spopolate. A partire dagli anni Ottanta, dalle minuscole e inaccessibili enclave dove si erano rintanati, i pochi lupi superstiti hanno ricominciato a guardarsi intorno. E a camminare. E a macinare chilometri. Sempre più chilometri. Decine di chilometri nel corso di una sola notte. È stato così che il lupo ha ripopolato le nostre montagne, ed è ormai avvistato anche in pianura. Durante il «lockdown» del 2020 ha colto l'occasione per spingersi dove non avremmo mai immaginato, poco fuori le nostre città e a volte addirittura dentro. Come stiamo rispondendo a questa riapparizione, a quest'antica e rinnovata presenza? Siamo indecisi tra fascinazione e inquietudine. Il lupo è come un reduce che torna da una guerra di cui ci eravamo scordati. Riporta a galla memorie culturali, ci accende lampi nella mente. Luca Giunti è un grande esperto di lupi. Da anni ne studia spostamenti e comportamenti, cataloga le storie e leggende che li riguardano, e come un antropologo studia le reazioni di noi umani di fronte alla loro ricomparsa. In "Le conseguenze del ritorno" confluiscono anni di perlustrazioni, riflessioni e incontri, in un trascinante ibrido di divulgazione scientifica, riflessioni sul posto del lupo nella nostra cultura, ricordi ed esperienze personali, curiosità e riflessioni politiche. Perché quella dei lupi è anche una questione politica.
15,00

Jacobin Italia. Volume 11

Jacobin Italia. Volume 11

AA. VV.

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2021

pagine: 140

Il tema di questo numero di Jacobin Italia, e del numero di Jacobin Magazine che esce in contemporanea negli Stati Uniti, è dedicato ai ritratti degli uomini e delle donne più ricche del mondo, con analisi del modo in cui si divertono, mangiano e si curano, di cos'è il settore del lusso e qual è il suo impatto ecologico, sul modo in cui i finanzieri generano ricchezza e sul fenomeno dei grandi dirigenti d'azienda che arrivano al potere politico e viceversa. Un numero che smonterà, con articoli da entrambe le sponde dell'atlantico, il mito del self-made man e le rappresentazioni che media e serie tv danno delle famiglie di successo.
12,00

Tea rooms. Operaie della ristorazione

Tea rooms. Operaie della ristorazione

Luisa Carnés

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2021

pagine: 176

"Tea rooms" di Luisa Carnés è un romanzo che deve essere letto da chiunque lavori o abbia lavorato in un ristorante. "Tea rooms" è un racconto scritto da una proletaria che lavora servendo il cibo e prendendosi cura di clienti arroganti, sentenziosi o capricciosi, che esigono un sorriso da voi anche quando siete alla seconda ora di straordinario non pagato. "Tea rooms" è il romanzo di una donna che scrive con il rumore delle stoviglie che sbattono sul lavello e che vede i propri sogni di riscatto sociale andare in frantumi come una tazzina da caffè caduta a terra ogni volta che deve sorridere a un cliente che si siede a un tavolo non perché ha sete ma perché deve ostentare il suo potere d'acquisto. "Tea Rooms" è stato scritto nella Spagna degli anni Trenta e da allora non è cambiato nulla nel mondo della ristorazione, spiace dirlo. "Tea Rooms" dimostra che nella Spagna degli anni Trenta c'era una coscienza politica femminista impensabile nella cultura fascista dell'Italietta di quegli anni ed è stato proprio il fascismo di Franco a spegnere l'incendio delle rivendicazioni di genere delle donne spagnole degli anni Trenta come Luisa Carnés. "Tea Rooms" di Luisa Carnés è stato dimenticato e poi ripubblicato nel 2016 in Spagna dove è diventato un libro di culto e questa è una bellissima notizia per la letteratura e per le cameriere e le altre operaie della ristorazione. Mentre leggete questo libro c'è una cameriera da qualche parte che sta scrivendo le sue storie di operaia della ristorazione: chi sarà il prossimo vecchio cliente maschio a essere raccontato?
16,00

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