CTL (Livorno)

Le poesie di questa raccolta sono nate da squarci improvvisi, momenti in cui la vita mi ha chiesto di rallentare ed ascoltare. Sono figlie di pensieri maturati camminando nei boschi, osservando la gente passare, insegnando a scuola, amando la vita in tutte le sue molteplici sfumature. Scrivo da sempre, ma è solo ora che ho sentito il bisogno di raccogliere queste parole e dare loro una forma. Ad Arquà Petrarca, quel giorno, qualcosa si è mosso dentro ed è nata l’ispirazione di questo mio “Canzoniere”. La poesia, per me, è un modo per restare presente: nei legami, nei paesaggi, nelle contraddizioni. Alcuni testi nascono da ricordi, altri da incontri; altri ancora da immagini che mi hanno abitato senza chiedere il permesso. Condividere queste poesie è un modo per aprire un varco nel tempo, una finestra sulla mia vita e, spero, per creare un ponte di emozioni e significati con chi le leggerà.

Questa raccolta nasce da quell’energia, da quel confronto continuo con la vita e con gli sguardi di chi mi ha accompagnato lungo il cammino. Le poesie che seguono sono tasselli di un mosaico interiore, frammenti che raccontano esperienze personali ma che, spero, possano farsi eco universale e dialogare con le emozioni di chi le incontrerà. Nelle mie poesie convivono sogni e incertezze, contraddizioni e paure. A volte affiora una felicità fragile, luminosa ma breve, subito accompagnata da tante domande che restano senza risposta. Scrivere per me è anche un dialogo con la memoria e l’oblio: ci sono ricordi che custodisco con tenerezza e altri che vorrei cancellare ma che tornano a bussare con insistenza.

C’è un filo sottile che unisce tutte le poesie di questa raccolta: il silenzio. Un silenzio che non è vuoto, ma grembo. È lo spazio dovele voci più profonde, quelle della coscienza e della memoria, trovano la forza di emergere e di farsi parola. La voce poetica che incontriamo in queste pagine si muove tra estremi: la fragilità e la resistenza, l’illusione e la disillusione, la perdita e la rinascita. Ogni componimento diventa un varco, un frammento di verità che cerca di opporsi alla dispersione e all’oblio di un mondo sempre più dominato da algoritmi, connessioni vuote, assuefazioni silenziose.

La coscienza umana è velata. La nostra vita è rivolta verso il mondo esterno e la nostra vita interiore è oscurata. I nostri condizionamenti, automatismi o istinti predominano. Ma possiamo "svelare" la nostra coscienza attraverso un metodo di allenamento contemplativo e meditativo. Viviamo in un’epoca in cui l’essere umano è chiamato a riscoprire il suo centro, a riconnettersi con la propria essenza più profonda. In un’epoca in cui la mente è sovraccarica di stimoli e la coscienza spesso relegata ai margini dell’esperienza quotidiana, questo libro è un invito a rallentare, ascoltare e riscoprire; nasce da un desiderio ardente: quello di guidare il lettore lungo un cammino di espansione interiore, dalla semplice osservazione del come siamo verso la rivelazione luminosa del chi siamo. A chi decide di intraprendere questo viaggio auguro un cuore curioso e una mente aperta. Il cammino non è lineare, ma ogni passo contiene una rivelazione: quella che il vero sapere non risiede nel mondo esterno, ma nella profondità dell’essere. La vera guarigione inizia dentro di noi: nella nostra coscienza. L’essenziale è invisibile agli occhi, ma visibile alla coscienza.

La Memoria è l’indiscutibile protagonista di questo libro. In questo caso una Memoria di emozioni e sentimenti, un baule immateriale dal quale attingere storie e aneddoti, in una miscellanea inesauribile colorata come un caleidoscopio costituito da infiniti frammenti che compongono la ormai lunga vita degli autori, i Fratelli narratori Maria Cristina e Gianvincenzo Cantàfora. Nulla è affidato alla fantasia, vengono raccontati solo e unicamente episodi della vita di entrambi, che investono tutta la gamma delle suggestioni dell’anima: gioia, dolore, stupore, incanto e meraviglia. I viaggi, vissuti ogni volta sempre con lo stesso senso di trepidazione e di attesa come ci si dovesse tuffare in un nuovo e meraviglioso mare che chiama e incanta come una sirena. Vivere i contrasti tra le popolose e frastornanti città indiane e il silenzio ovattato e impalpabile e mistico dei templi giapponesi, trovarsi ai piedi della catena himalayana dopo un aspro soggiorno nel deserto pakistano è un indelebile ricordo che non ti lascerà mai. Viaggiatori strenui e infaticabili, i Fratelli narratori eredi di un padre grande viaggiatore, lo hanno ricordato nelle storie dei loro ricordi di infanzia.

Quando Stella nasce in una piccola città dal cuore antico, tutto sembra perfetto: una famiglia amorevole, un’infanzia piena di profumi d’estate, di sogni e di affetto. Ma un giorno, un incontro inatteso e drammatico cambia tutto. La sua infanzia dorata si spezza, lasciando il posto a un silenzio che durerà per anni.

Memoir, storia d’amore e resilienza. Testimonianza che scava con lucidità, senza retorica né indulgenze, nei sentimenti più intimi, nei profondi dilemmi e dubbi della protagonista il cui marito si ammala di Alzheimer. Non solo storia di malattia, dello smarrimento iniziale e della ricerca di una forma di accettazione dell’ineluttabile, ma anche indagine sulla memoria dalla quale emergono i ritratti dei protagonisti e la loro storia. Sarà l’amore a permettere ancora momenti di intima intesa, nonostante la vita ogni giorno presenti nuove sfide e la malattia faccia il suo corso.

Età di lettura: da 4 anni.

Luca è un sedicenne come tanti. La scuola, gli amici e la passione per il mare caratterizzano la sua adolescenza in un susseguirsi di episodi più o meno comici e coinvolgenti. Tutto nella norma fino all’arrivo di Fiamma, una ragazza che ne sconvolgerà non solo i sentimenti, ma tutto il suo intero mondo. Fiamma sarà la scintilla che gli accenderà il cuore e lo costringerà a gettarsi letteralmente in mare per non bruciarsi.

Siamo in Valsesia, allora chiamata Valle Sicida, Anno Domini 1270. Chi è l’ignoto Cavaliere Nero che accorre a difendere i contadini di Valle Mastaloni, aggrediti da una spietata banda di masnadieri? Il mistero aleggia in valle quando il cavalier Alessandro arriva su invito del conte Lorenzo de’ Rolesi al castello a Valle Piana. Qui conosce l’affascinante Giulietta, la figlia del Conte, che tutti già chiamano la Contessa. Il torneo è imminente, ma desta preoccupazioni … Un tuffo nel Medioevo del XIII secolo, un mondo affascinante che costringe i protagonisti a misurarsi in situazioni difficili, dove servono coraggio, saggezza, capacità di visione e inventiva, qualità fondamentali anche ai giorni nostri.

La Leggenda sull’Origine del gioco degli scacchi. Un racconto rivolto ai più piccoli, ma anche una lettura curiosa per i più grandi. Perché il Re muove di un passo alla volta? Perché i Cavalli si muovono in modo strano sulla scacchiera? Perché gli Alfieri sono uno bianco e uno nero? Perché i pedoni non tornano mai indietro? Tante curiosità e domande a cui troverete una risposta e che vi aiuteranno ad immergervi nel fantastico mondo degli scacchi. Benvenuti a ChessBoardLand, un regno magico dove ogni abitante ha un ruolo preciso... ma solo dopo che il saggio Re Mag-Nus ha trasformato il caos in ordine, dividendo le sue terre in 64 misteriose caselle, bianche e nere. Ma chi sono davvero il Re e la Regina? Come mai gli Alfieri si muovono in diagonale? Perché i Cavalli saltano in modo così strano? E chi sono i misteriosi Fratelli Din? Tra battaglie leggendarie, torri che litigano, cavalli nati dalle stelle e incantesimi d’amore (forse causati da una certa foglia di Ametista…), scoprirai che ogni pezzo degli scacchi ha una storia tutta sua. Età di lettura: da 6 anni.

Non c’è niente da salvare? Oppure c’è sempre qualcosa da salvare? I protagonisti delle cinque storie narrate in questo libro cercano una risposta a questa domanda. La cercano Enrico, insospettabile uomo comune che si trasforma in carnefice, e Manfredo, coinvolto in un bizzarro gioco del destino proprio quando ha deciso di farla finita. La cercano anche Salvo, in una storia sospesa tra realtà e distorsione mentale, Gianni Corti, trascinato in una partita con una misteriosa posta in gioco, e Osvaldo Martini, che sembra riuscire a dare un tocco finale a questa domanda, un responso che apre alla possibilità di avere sempre una seconda occasione.