Cima

L'avvocato Nicola Parrini conduceva "normali" transazioni commerciali in Ucraina per conto dei suoi clienti, senza rendersi conto che stava ledendo gli interessi di alcune organizzazioni mafiose russe. All'improvviso la sua professione, la sua famiglia, la sua vita stessa vanno in pezzi come un prezioso vaso di cristallo sfuggitogli di mano. Da un incidente aereo scaturisce l'idea di una fuga da tutto quello che ha rappresentato il suo passato. Non gli è difficile far perdere le tracce. Intanto viene aperto il suo testamento e i suoi ex soci avvocati iniziano il procedimento di dichiarazione di morte presunta. In fondo, la sua scomparsa va bene a tutti coloro che hanno avuto a che fare con quelle intermediazioni pericolose. A tutti, meno che alla moglie. Marilena inizia una ricerca impossibile dall'isola di Koh Samui e lo metterà in allarme più di una volta. Fuggirà in Pennsylvania a nascondersi nella comunità degli Amish. Dopo un anno, sarà costretto a tornare sui suoi passi, fino al North Carolina. Nicola sa che la mafia non lo ha perdonato.

Un normale processo dai risvolti internazionali, iniziato come una gradevole brezza estiva e, quasi di colpo, divenuto un gigantesco tsunami, destinato a cambiare, per sempre, la vita di un avvocato di provincia e della sua giovane amante kazaka. Un viaggio ad Almaty; l'inatteso incontro con Indira, la bellissima interprete dell'ambasciata italiana; la scoperta di un ambiente sconosciuto, in cui tutto accade silenziosamente nell'illegalità più strafottente. Un mix sfuggente di "ragion di Stato" e di mafia dai contorni misteriosi. È in questo magma inafferrabile, che l'avvocato finisce per rendersi conto di ciò che volevano i suoi clienti, e dei rischi che gli hanno fatto correre per motivi esclusivamente fiscali. Ma è troppo tardi. Le tenaglie della mafia kazaka si tringono e si ritrova sequestrato per aver fatto solo il suo dovere di legale. Quella che stava per diventare sua moglie, sparisce dalla sua vita. Scompaiono, di colpo, le sue convinzioni sulla correttezza dei rapporti istituzionali tra Paesi. Gli resta il ricordo sbiadito di Indira, ma sa che dovrà liberarsene presto, se vorrà tornare alla tranquilla vita della sua provincia.

Poco prima di Natale, l'avvocato Andrea Siniscalchi muore ucciso da un colpo di fucile all'addome sparatogli nel cimitero del paese. Nelle stesse ore l'avvocato Loris Bellini, socio dello stesso Studio, viene ucciso nel corso di una immersione a Sharm El Sheik. Le indagini si presentano subito difficili, soprattutto perché i due legali sembrano non avere nemici. Il pubblico ministero Marini cerca tra le cause patrocinate dai due avvocati. Dal rapporto della polizia egiziana emerge un particolare inquietante: una nota scritta a mano da Bellini a proposito di un cinese che sembra stargli continuamente tra i piedi. Le indagini si sviluppano nell'oscuro mondo della chinatown italiana con la figura misteriosa di Mr. Lung e le sue connessioni con la mafia cinese. Nel copione processuale le parti si scambiano. L'accusatore cinese diventa a sua volta il primo ed unico accusato di una serie di delitti efferati.

"Il giocoliere di parole', è una raccolta di poesie scritte nel linguaggio 'dei' e 'per' i bambini, con l'intento di dare ai 'piccoli lettori' delle 'immagini in rima' da leggere, ed ai 'grandi lettori' (genitori/educatori), degli spunti di riflessione e comunicazione con gli stessi bambini."

Omicidio-Suicidio. Nella maggior parte dei casi questo tipo di delitti, compiuti contestualmente, presuppone una forma estrema di passionalità. L'ira, l'odio, l'amore. Sentimenti e passioni che possono portare all'esasperazione un uomo o una donna, che decidono di eliminare definitivamente la causa della propria sofferenza interiore. Dopodiché si uccidono. Non sopportano di essere rimasti soli o soccombono di fronte alla enormità di quello che hanno fatto. È questa la storia di Giorgio Papajannis. Uno dei sarti più famosi di Atene. Per caso scopre il tradimento della moglie. Perderà tutto: famiglia, lavoro, notorietà, stima e patria. Eppure, la sua perdizione sarà ancora più terribile: un pozzo nero dal quale non risalire mai più.

La nascita di una bimba, un lieto evento per ogni genitore, ma quali forze manovrano il destino di questa piccola anima che scenderà sulla terra? Quale sarà il suo compito? È un frutto del caso o una scelta consapevole il suo trovarsi in un determinato tempo, luogo e situazione?

"Signori giurati..." È il momento della verità. Il processo è finito. Le scaramucce tra difesa e pubblica accusa sono solo un ricordo che entrerà in Camera di Consiglio nelle menti e nei cuori dei giudici che stanno per emettere la loro sentenza. Assolto o colpevole? Sarà come il giudizio di Dio e si abbatterà sull'imputato con tutta la sua forza travolgente. Il momento della verità processuale per l'imputato e il momento della verità per chi lo ha difeso strenuamente in una battaglia senza esclusione di colpi. L'arringa non è la vuota retorica di uomini e donne che pone fine alla liturgia del processo. È il momento più alto del lavoro di chi ha deciso di votarsi alla difesa di un suo simile che a volte ha sbagliato, a volte è solo finito negli ingranaggi della giustizia per essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Pietro Bonanni si è sicuramente trovato, all'età di dieci anni, dove il destino non dovrebbe riservare a nessun essere umano di trovarsi mai. Nella sua arringa accorata, l'avvocato tende a dimostrare la colpevolezza di Pietro e l'assoluta inutilità di una condanna all'ergastolo.