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Artemide

Costantino brucia gli scritti di Ario al primo Concilio di Nicea di Carlo Magnoni-Constantine burning the arian books at the first Council of Nicaea by Carlo Margnoni

Alessandra Cosmi

Libro: Libro in brossura

editore: Artemide

anno edizione: 2023

pagine: 58

«Nel 1624 Urbano VIII Barberini decise di avviare il restauro del Battistero Lateranense per ripristinare l'organicità che era andata perduta con i vari interventi cinquecenteschi, promossi a partire da Giulio II della Rovere. L'incarico di supervisionare i lavori fu affidato ad Adriano Ceva che nel 1632 fu sostituito da Angelo Giori, mentre il restauro architettonico fu eseguito da Domenico Castelli e, successivamente, da Gian Lorenzo Bernini che vi lavorò sino al 1635. Nel 1636 fu commissionata ad Andrea Sacchi la decorazione interna – terminata soltanto nel 1649 – che prevedeva la suddivisione degli spazi con due serie di storie: nel tamburo della cupola furono collocati otto dipinti con episodi della vita di San Giovanni Battista, mentre le pareti laterali furono affrescate con cinque scene della vita di Costantino. A queste lavorarono Andrea Camassei, Giacinto Gimignani, Carlo Magnoni e Carlo Maratti, che eseguirono rispettivamente la Battaglia di Ponte Milvio e il Trionfo di Costantino, la Visione della Croce, il Costantino brucia gli scritti di Ario al primo Concilio di Nicea e la Distruzione degli idoli pagani. Il bozzetto [Costantino brucia gli scritti di Ario al primo Concilio di Nicea, Spoleto, Fondazione Marignoli di Montecorona], non menzionato nei contributi più recenti dedicati a San Giovanni in Fonte, mostra delle differenze con la redazione finale dell'episodio e quindi non può essere né una copia né una memoria eseguita successivamente. Il recupero del dipinto è un'acquisizione importante per la conoscenza di Carlo Magnoni».
10,00

Lettere a Pam-Pam letters

Guido Strazza

Libro: Libro in brossura

editore: Artemide

anno edizione: 2023

pagine: 95

«La mia generazione è cresciuta con Guido Strazza come Maestro: un grande artista che ha fatto del segno la propria cifra distintiva. (...) Mi sembra allora che render pubbliche le Lettere a Pam, intese come una guida a una giovane artista che si voleva cimentare con l'incisione, sia il modo più giusto di festeggiare e celebrare Guido proprio perché ne evidenzia il ruolo di Maestro: maestro inteso del senso antico del termine, come colui che va seguito come modello ma anche la persona che ti insegna materialmente a realizzare nel modo giusto, offrendoti con i suoi suggerimenti — in questo caso ben sette lettere — la possibilità di vedere, indagare e realizzare oltre il visibile.» (dall'introduzione di Barbara Jatta)
20,00

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