Aletti editore

"Barsotti Maristella, nata a Campiglia Marittima, risiede a Castagneto Carducci (LI). Laureata in Lettere presso l'Università degli Studi di Pisa, attualmente insegna presso la Scuola secondaria di primo grado “L. Bezzini” di Donoratico in provincia di Livorno. Nel 2024 ha pubblicato la silloge “Antico Amore” con la Casa editrice CTL di Livorno. Ha partecipato come autrice all'antologia di Poesie d'Amore “Tra un fiore colto e l'altro donato”, edita da Aletti nel 2024 e all'antologia “Il Federiciano”, Aletti 2025. Ha effettuato numerosi concorsi di poesia ricevendo molte menzioni di merito, si è classificata come finalista ad un concorso internazionale di poesia inedita in Sicilia nell'agosto 2024 e ha ottenuto, inoltre, il secondo posto al Concorso Internazionale di poesia estemporanea “Il Federiciano”, presieduto da una Giuria Internazionale, che si è svolto ad Augusta (SR) nell'agosto 2024. È finalista al Premio Internazionale “Verrà il mattino e avrà un tuo verso – Il paese della poesia d'amore”, bandito da Aletti nel febbraio 2025. Continua a scrivere poesie, una passione che coltiva sin dall'infanzia e ha l'intenzione di dedicarsi anche ad opere di narrativa.

Profumi nostalgici è un viaggio poetico attraverso le stagioni dell’anima, un canto delicato e intenso che abbraccia il tempo, la memoria e il rinnovamento interiore. Con parole avvolgenti e immagini vibranti, l’autrice racconta l’autunno della sua vita, un momento di trasformazione in cui il passato si dissolve come foglie al vento, lasciando spazio a nuove radici e germogli di speranza. Tra i profumi della terra e i sussurri della nostalgia, questi versi evocano la bellezza della transizione, il coraggio di lasciare andare e la dolce malinconia dei ricordi che persistono nell’aria, come fragranze impalpabili di un tempo vissuto. Una silloge che parla all’anima, invitandola a riconoscersi nelle sfumature del crepuscolo e a riscoprire la luce che nasce nei silenzi più profondi. Giuseppina Cuddé, nata a Ginevra nel 1964, ha vissuto tra Svizzera, Francia e Italia. Laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne, è un’instancabile lettrice e amante della parola. La poesia diventa presto il suo linguaggio d’elezione per esplorare i temi più profondi dell’esistenza.

Avevo compiuto da poco tredici anni e mezzo, allorquando fui colpito dal raptus poetico, che mi costrinse a travasare in versi un'emozione fortissima: un giovane studente cecoslovacco, Jan Palach, aveva deciso di imitare i bonzi vietnamiti, dandosi fuoco nella centralissima Piazza San Venceslao di Praga per protestare contro l'occupazione della sua patria da parte delle truppe del Patto di Varsavia, che avevano soffocato il tentativo riformistico di Dubcek, volto a trasformare il regime succube di Mosca in una sorta di socialdemocrazia non oppressiva. Di là dall'inevitabile ingenuità adolescenziale di quei versi, avvertivo l'esigenza di dar voce ai sentimenti che mi si affollavano nell'animo, in modo da superare di slancio il groviglio dei medesimi, da cui si generavano i cavalli di frisia dell'altrimenti inesprimibile. Una volta imboccata quella strada, non mi arrestai e cominciai a sfornare componimenti su tutto ciò che appariva storto nel mondo, dalla fame in Africa al razzismo, senza badar troppo all'estetica. Molto più tardi, avrei raggiunto una maggiore consapevolezza sul modo di veicolare l'urgenza che mi assaliva.

Nuvola vagabonda di Magda Rover è una celebrazione poetica dell'esistenza umana in tutte le sue sfaccettature, capace di trasformare debolezze e dolore in forza e speranza. Attraverso un linguaggio che si impone una comprensione immediata l'autrice invita il lettore a riflettere sulla bellezza nascosta nel vivere e sull'ardore necessario per affrontare il cammino. La raccolta offre conforto e ispirazione a chiunque si riconosca nei suoi versi, un promemoria poetico del valore della vita.

Raccolta di poesie.

Ci sono persone che scrivono per dire qualcosa. E poi ci sono quelle, come Maurizio, che scrivono per sopravvivere, per ritrovarsi, perché ogni parola diventi un ponte tra il cuore e la realtà. Maurizio non finge. Non maschera il dolore, non nasconde le paure. Le affronta, le accoglie, e poi le trasforma in poesia. In qualcosa che può toccare chi legge, che può fare sentire meno soli, più veri. In lui vedo un uomo che ha camminato dentro il buio e la luce, che ha tremato davanti a sogni infranti, ma che ha anche saputo sussurrare speranza là dove altri avrebbero gridato rabbia. I suoi versi non cercano applausi, cercano connessione. E in questo, Maurizio è già un poeta, ma anche molto di più: è un essere umano che non ha perso la meraviglia di sentire. Leggere queste poesie è come guardare un'anima che si mette a nudo, senza vergogna, senza filtri. E da quella nudità nasce bellezza. Perché Maurizio ha capito una cosa essenziale: che la poesia, quando nasce dal vero, è già libertà. Ringrazio dal profondo del cuore tutte le amicizie e non solo che in un modo o nell'altro hanno creduto in me. Spero di essere riuscito a contraccambiare la loro fiducia.

"Perché non si deve mai fare piangere un angelo" è una raccolta poetica intensa, viscerale e profondamente umana che nasce da un amore vissuto, combattuto e infine riconosciuto nella sua verità più luminosa. Bruno Luparia, con uno stile diretto, sincero e senza filtri, mette a nudo il suo cuore parlando alla donna amata - Hayet - ritratta come un angelo terreno, fragile e forte, madre e amante, sogno e realtà. Attraverso versi che alternano dolcezza e passione, tenerezza e dolore, l’autore esplora le pieghe della vita quotidiana, dell’amore imperfetto e della fatica dell’esistere. Ogni poesia è un frammento di vita, un grido, una carezza, una richiesta di perdono, una dichiarazione d’amore struggente e autentica. L’amore è carne e spirito, è tempo condiviso, è battaglia e rifugio. È soprattutto l’urgenza di non perdere ciò che si riconosce come unico e vero. Questo libro è un inno agli errori e alla possibilità di rimediare, un elogio delle donne forti e una celebrazione dei sentimenti reali, anche quando fanno male. Perché, come scrive Luparia, un angelo non si deve fare piangere mai e poi mai."

"Martina Righini è un'anima in cammino, madre, moglie, figlia, donna, imprenditrice e formatrice. Fondatrice del Metodo Amarti, un percorso che intreccia corpo, anima e consapevolezza. Accende una luce nei cuori delle persone per ascoltare i messaggi del corpo, incontrare la propria anima e aprirsi all'amore che cura e trasforma. La sua missione è risvegliare il maggior numero possibile di anime al potere curativo dell'amore e portare nel mondo verità, consapevolezza, luce, autenticità, felicità e bellezza. E se il dolore che hai vissuto fosse la porta verso la tua rinascita? E se ogni ferita, ogni relazione spezzata, ogni momento di smarrimento, fosse in realtà l'inizio di un ritorno a casa? La scelta di Amarti non è solo un libro. È una carezza per l'anima. È un invito a guardarti allo specchio e, per la prima volta, dirti: “Io vado bene così.” È la storia vera di una donna che, attraversando tempeste interiori, ha scoperto che l'amore non si cerca: si risveglia dentro.

"Questa raccolta poetica, è un viaggio nelle ferite più profonde dell'animo umano. Affronta le tematiche della depressione, della manipolazione, del tormento di chi affronta una guerra e del bisogno naturale e spirituale dell'uomo di rifugiarsi sotto le ali del Grande Consolatore. Le donne, sono al centro della narrazione: vittime di violenza, madri che lottano per i figli, anime costrette a vivere nell'ombra di relazioni clandestine. Eppure, tra dolore e oppressione, emerge una volontà indomabile di risorgere dalle ceneri, testimoniando la forza e la dignità dell'essere umano."

Raccolta di poesie.

Raccolta di poesie.

Raccolta di poesie.