Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

66thand2nd

Sempre, ovunque, contro chiunque. Vita di un fighter di Mma

Sempre, ovunque, contro chiunque. Vita di un fighter di Mma

Alessio Di Chirico, Daniele Manusia

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2025

pagine: 168

Alessio Di Chirico è il terzo atleta italiano capace di entrare nell’élite mondiale delle mixed martial arts, e il primo a scegliere di rimanere ad allenarsi in Italia, nonostante le difficoltà e la mancanza di strutture. Spesso stigmatizzate per la loro violenza, vittime di numerosi pregiudizi («non ci sono regole», «vale tutto») ma nate dall’ibridazione di discipline di lunga tradizione come la boxe, la lotta greco-romana e il jiu-jitsu, le Mma sono il più tecnico tra gli sport da combattimento. Di Chirico, laureato in Scienze motorie, le ha scelte per la loro completezza e complessità: perché gli ponevano una sfida continua. Per lui combattere è un gesto nobile e richiede il rispetto dell’avversario, tanto studio e una buona dose di curiosità. Quando è diventato un professionista, ed è stato chiamato da Ultimate Fighting Championship, l’organizzazione americana che domina il settore, si è ritrovato in un mondo fatto di apparenze, che dava più importanza agli elementi spettacolari che ai veri valori sportivi. E si è scontrato con la realtà di una pratica molto più brutale sul piano interiore, umano, che su quello fisico. Ma cosa significa entrare in un ring circondato da una rete, in una «gabbia», con solo un paio di guantini sulle mani, per affrontare un avversario? Perché, da quando è nato l’uomo, alcuni sentono il bisogno di battersi? Cosa cercano tanti ragazzi normali, a prima vista tranquilli, nella violenza fisica e simbolica di uno sport che non fa sconti a nessuno? Sono alcune delle domande a cui prova a rispondere questo «romanzo di formazione», basato su fatti realmente accaduti, raccontato dalla voce di Daniele Manusia. Perché anche guardarsi dentro, in fondo, è una forma di combattimento.
18,00

La Formula. Geni, ribelli e fanatici che hanno rivoluzionato la Formula 1

La Formula. Geni, ribelli e fanatici che hanno rivoluzionato la Formula 1

Joshua Robinson, Jonathan Clegg

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2025

pagine: 288

L’avvincente e controversa saga della Formula 1 raccontata senza filtri da due giornalisti del «Wall Street Journal». Descrivendo nei dettagli, dall’interno del paddock, lo spirito eclettico e spregiudicato di una lunga schiera di costruttori senza scrupoli, di geni dell’ingegneria e piloti impavidi, Robinson e Clegg narrano le storie sempre elettrizzanti, spesso feroci, a volte tragiche di uno sport arrivato a farsi impero dopo aver rischiato più volte di precipitare nell’abisso. Un mondo diverso da tutti gli altri, fondato sull’idea che per avere successo l’evoluzione e la sperimentazione contano più di ogni altra cosa. E che, quando queste non bastano, è necessario piegare le regole fin quasi a romperle. Grazie all’accesso diretto ai team e ai personaggi più celebri – dalla Ferrari alla Red Bull, da Bernie Ecclestone a Lewis Hamilton – La Formula offre una ricostruzione inedita e particolareggiata delle audaci scommesse che hanno plasmato l’automobilismo mondiale nel corso dell’ultimo mezzo secolo. E che hanno trasformato un «passatempo dispendioso per milionari oziosi» in un fenomeno dirompente in grado di occupare uno spazio di primo piano nella nostra cultura.
19,00

Djoković. L'uomo che ha sfidato gli dèi (e li ha battuti)

Djoković. L'uomo che ha sfidato gli dèi (e li ha battuti)

Giancarlo Liviano D'Arcangelo

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2025

Della trinità Federer-Nadal-Djoković, lo svizzero e lo spagnolo si sono sempre distinti per uno status semidivino. A rovinare il dualismo perfetto è arrivato, all’improvviso, il terzo incomodo: un serbo smilzo e riottoso, dal corpo snodabile, cresciuto sotto i bombardamenti Nato su Belgrado. Novak Djoković è il simbolo dell’umano che sfida gli dèi, e che alla fine – grazie a qualità atletiche straordinarie, alla cura maniacale per il proprio corpo, alla vocazione per la sofferenza – riesce ad affrontarli alla pari. E addirittura a batterli, superandoli in ogni statistica e vincendo tutto ciò che nel tennis si può vincere, fino all’oro olimpico di Parigi conquistato a trentasette anni. Nonostante i numeri, però, la stragrande maggioranza dei tifosi non ha mai amato i suoi atteggiamenti da villain, il suo tennis mentale, camaleontico, in grado di far risaltare i punti deboli degli avversari. Giancarlo Liviano D’Arcangelo ribalta questa verità e racconta Djoković da una prospettiva totalmente inedita, con la forza emotiva di un memoir, la capacità di coinvolgere di un romanzo e l’accuratezza di una biografia. E ci spiega perché amare «The Djoker» – anche contro la potenza robotica dei titani del futuro, Alcaraz e Sinner – è un atto rivoluzionario. L’atto di chi riesce a continuare a credere nella capacità tutta umana di andare oltre sé stessi per costruire il proprio destino.
18,00

William Shatner baciava da dio

William Shatner baciava da dio

Fabrizio Patriarca

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2025

pagine: 228

Luglio 2019. In una Roma allegramente fascista, assediata dalle bizze di uno spirito capriccioso detto «il Verme», Dario Clementi è finalmente riuscito a innamorarsi. Durante il funerale di sua madre. Lei è Bianca Belpasso, «una vera principessa di Roma Nord» apparsa come uno squarcio su piazza della Balduina. Dario ha quarantasette anni, è un esperto di poesia barocca, esercita il suo furore enciclopedico su Star Trek, a suo tempo ha scritto un romanzo cervellotico che ha venduto sessanta copie e adesso lavora per la misteriosa Fondazione Nevralia, col compito ancora più misterioso di fingersi un modello di IA su una piattaforma sperimentale. Ha un’ex moglie logopedista di successo, un figlio gay bullizzato dai compagni di classe, virtuoso del cubo di Rubik e in definitiva genio matematico, soprattutto ha un molesto coinquilino, il Černobyl’, «un orizzonte di vizio in pantofole a forma di koala». Bianca di anni ne ha ventinove, gestisce un portale online di baby-sitter a noleggio e vanta un circoletto di ammiratori nella borghesia di destra, pronti a farla pagare molto cara a Dario. Che mentre affonda nell’incomprensibile progetto della Fondazione Nevralia dovrà vedersela con le conseguenze impreviste – e immancabilmente nefaste – della sua relazione; col cordoglio del padre, che ha preso il colore di una stupidità trionfante; con la bara di sua madre bloccata in un deposito, prigioniera della burocrazia. Ma cosa succede quando siamo costretti a sopportare simultaneamente l’amore e il lutto? Rispondiamo alla tragedia o alla fantascienza? William Shakespeare o William Shatner?
18,00

Doping. Una storia di sport

Doping. Una storia di sport

April Henning, Paul Dimeo

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2025

pagine: 228

Il doping è un fenomeno esclusivamente contemporaneo? O è un problema endemico dello sport? E soprattutto, cos’è il doping e quali sono i suoi confini? Basandosi su casi di studio che vanno dall’inizio del secolo scorso ai giorni nostri, April Henning e Paul Dimeo esplorano la storia dell’attuale sistema antidoping, rintracciandone le radici nella fondazione delle moderne Olimpiadi. Dagli ideali di sport «pulito» di inizio Novecento alla crisi degli stimolanti nel dopoguerra, un problema che sembrava di facile risoluzione si è presto trasformato in una sfida impossibile, mentre la farmacologia avanzava, i sistemi politici arrancavano e la Guerra fredda caricava gli atleti di responsabilità che andavano ben oltre l’àmbito sportivo. E con l’istituzione della Wada, l’Agenzia mondiale antidoping, alla fine del Ventesimo secolo, la severità delle regole internazionali ha prodotto anche una serie di danni collaterali. Ripercorrendo alcuni dei casi più importanti, dalla morte del ciclista Tommy Simpson nel 1967 allo scandalo Ben Johnson nel 1988 fino all’espulsione della Russia dalle Olimpiadi invernali del 2018, questo libro è un resoconto acuto e provocatorio di un fenomeno tuttora dibattuto, e si interroga su come creare politiche antidoping che lavorino al fianco degli atleti e non contro di loro.
18,00

Non pensare, cara. Amare e abbandonare la danza classica

Non pensare, cara. Amare e abbandonare la danza classica

Alice Robb

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2025

pagine: 300

La danza classica è sinonimo di bellezza ed eleganza. Con i loro corpi eccezionali, la loro grazia e la capacità di sopportare il dolore celandolo dietro una maschera di leggerezza, le ballerine paiono incarnare l’ideale della femminilità. Un ideale che si fonda su perfezionismo, sacrificio e obbedienza. «Non pensare, cara. Fai e basta» intimava George Balanchine, fondatore della prestigiosa School of American Ballet. Alice Robb da bambina fu ammessa proprio alla Sab, e se ne allontanò nell’adolescenza, una volta compreso di non poter raggiungere e mantenere gli elevatissimi standard di quel mondo. Gli allievi delle accademie di danza che riescono a tradurre i propri studi in una carriera professionale sono una manciata, tuttavia molti di loro, soprattutto le donne, vivono quell’esclusione come un fallimento esistenziale. In questo memoir appassionato e feroce l’autrice narra la propria esperienza, intrecciandola a quella di ballerine celebri come Misty Copeland (prima danzatrice afroamericana dell’American Ballet Theatre) e Alicia Alonso (stella ipovedente del Ballet Nacional de Cuba), ma racconta anche le storie delle sue ex compagne di corso, costrette subdolamente a digiunare o licenziate dopo aver danzato per un’intera stagione su un alluce fratturato. All’indomani dell’esplosione femminista del #MeToo e della rivolta contro il patriarcato, Alice Robb si interroga sul significato della danza classica nella società contemporanea, confrontandosi con la natura duplice di questa forma d’arte, e di vita, capace di sviluppare in chi la pratica comportamenti ossessivi e autolesionisti ma anche di regalare un modo di abitare pienamente il proprio corpo per farne una bussola e un baluardo contro le pressioni del mondo esterno.
20,00

Friday night lights. Una città, una squadra, un sogno

Friday night lights. Una città, una squadra, un sogno

H. G. Bissinger

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2025

pagine: 420

In Texas il football è una religione. E in nessun altro luogo è vissuto con l’intensità che si respira a Odessa – «paradossale combinazione tra il vecchio Sud e il selvaggio West» –, dove ogni venerdì sera d’autunno, illuminata dai riflettori dello stadio, una squadra di diciassettenni va in campo davanti a ventimila spettatori. Non ci sono atleti straordinari, forse nessuno giocherà nei pro, ma intorno alle inebrianti vittorie e alle inopinate sconfitte dei Panthers si è cementato negli anni l’orgoglio di un’intera comunità. Nel 1988 H.G. Bissinger decide di trascorrere un anno proprio lì, a Odessa, «la città peggiore sulla faccia della Terra», quella con il più alto tasso di omicidi della nazione, tra file di motel semivuoti e impianti di estrazione in disuso, dove gli abitanti pensano che «l’unico governo buono sia l’assenza di governo». Osservatore curioso e implacabile, Bissinger passa quell’anno a studiare e intervistare i giocatori, lo staff tecnico, la gente del posto, per ricomporre poi i frammenti di una cittadina tormentata dai fantasmi della segregazione e logorata dalla schizofrenia del mercato petrolifero, in cui l’euforia del boom cede ogni volta il passo alla depressione più nera. Con oltre due milioni di copie vendute negli Stati Uniti dalla sua uscita nel 1990, Friday Night Lights è considerato uno dei migliori libri mai scritti sullo sport, in grado di raccontare con stupefacente precisione – pur concentrandosi su un microcosmo isolato e fuori dal tempo – i valori fondanti e le storture dell’America di oggi.
20,00

L'anno che ti ho detto addio

L'anno che ti ho detto addio

Chiara Fiorentini

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2025

pagine: 210

Bea vive a Ginevra, è una giornalista che ha smesso di scrivere quando il fratello Edo, giovane architetto, si è improvvisamente ammalato. La morte di Edo, annunciata troppo tardi e arrivata troppo presto, coglie tutti di sorpresa. A qualche mese dalla sua scomparsa, Bea e Matti, il compagno di Edo, si ritrovano a fare i conti con un lascito inaspettato, che getta un'ombra sugli ultimi mesi di vita di Edo. Perché non ha detto la verità, nemmeno alle persone che per lui contavano di più? La strada di Bea si incrocia quindi con quella di Nico, un ricercatore sotto inchiesta per il tentato suicidio di un partecipante al suo studio sull'Alzheimer. Mentre Bea tenta con Matti di dipanare entrambi gli enigmi, gli altri membri della sua famiglia sembrano smarrirsi. Le cose si sistemeranno oppure tutto andrà alla deriva? "L'anno che ti ho detto addio" si interroga sul tempo che comincia dopo la perdita: come si fa a dire addio a qualcuno che non c'è più, a prendersi cura di quanto ci ha lasciato senza che questo ci blocchi inevitabilmente nel passato? E quanta verità ci serve per amare qualcuno? Infine, come sopravvivere alle cose che ci hanno fatto male, e al male che abbiamo fatto agli altri?
17,00

Il grande Dirk Nowitzki, alla conquista della NBA

Il grande Dirk Nowitzki, alla conquista della NBA

Claudio Pellecchia

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2025

pagine: 252

Il 12 giugno 2011, sul parquet dell’American Airlines Arena di Miami, i Dallas Mavericks festeggiano la vittoria del primo titolo Nba della loro storia. Ma il leader della squadra, Dirk Nowitzki, unico europeo a potersi fregiare fino ad allora del premio di Mvp della lega, non c’è: a pochi istanti dall’ultima sirena è scappato negli spogliatoi e lì è rimasto per un tempo che è sembrato interminabile, ripercorrendo in solitudine il viaggio che lo ha portato da Würzburg, una piccola cittadina nel cuore della Baviera, alle Nba Finals, che lo hanno appena visto battere gli Heat, il superteam di LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh. Dirk non può fare a meno di pensare che quel momento – per cui ha giocato, lottato e sofferto tutta la vita – sia la chiusura di un cerchio che ne contiene molti altri, un’opera bellissima costruita un pezzo alla volta, con l’aiuto di Holger Geschwindner, il suo scopritore e mentore, quasi una guida spirituale, e poi con il sostegno di alcune figure chiave dei Mavs – Mark Cuban, Don Nelson e Rick Carlisle, Steve Nash e Jason Kidd. Un lavoro durato oltre vent’anni, fino a raggiungere la perfezione, la parabola di un tiro che scuote la retina senza nemmeno sfiorare il ferro. Un tiro rigorosamente su una gamba sola e in fade-away, un gesto di formidabile eleganza e tremendamente efficace, il sigillo del campione.
18,00

In cerca di Transwonderland. Il mio viaggio in Nigeria

In cerca di Transwonderland. Il mio viaggio in Nigeria

Noo Saro-Wiwa

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2025

pagine: 336

Da bambina le vacanze in Nigeria erano l’incubo di Noo: estati fatte di caldo e zanzare, senza elettricità né acqua corrente. Per lei e i suoi fratelli, abituati alla frescura del Surrey – un paradiso traboccante di Twix, cartoni animati e alberi rigogliosi –, il villaggio d’origine era una sorta di «gulag tropicale». Poi nel 1995 suo padre, l’attivista Ken Saro-Wiwa, viene assassinato e tutto finisce. Niente più vacanze, niente più estati torride, un esilio volontario che dura molti anni, finché Noo decide di tornare per scrivere una guida sui generis. Prima tappa Lagos: traffico, bancarelle, okada che schizzano a velocità assassina, minibus stracolmi assediati da predicatori e venditori. E ancora l’asettica Abuja e l’arido Nord musulmano, i bronzi dell’antico Impero del Benin, le splendide statuette di Nok, i monoliti di Ikom e il parco dei divertimenti Transwonderland, con le sue giostre fatiscenti, specchio della decadenza di un paese minato dalla corruzione e dai conflitti interni. Nel corso del viaggio l’autrice si infuria, si rammarica, con sguardo occidentale critica e disapprova, ma la Nigeria è pur sempre la sua terra e i nigeriani il suo popolo. È il momento di riconciliarsi con loro e con il ricordo del padre.
18,00

Vertical, il romanzo di Gigi Riva

Vertical, il romanzo di Gigi Riva

Paolo Piras

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2024

pagine: 192

Per molti, nella storia del calcio italiano, Gigi Riva è stato l’ultimo degli eroi. Ai suoi tempi, tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, la televisione non aveva ancora cancellato l’epica dello sport, il racconto dei testimoni contava più delle immagini. E Riva, nel breve volgere della sua straordinaria carriera, è riuscito a trasformarsi davvero in un personaggio epico, cantato e raccontato da compagni e avversari, tifosi e non tifosi, giornalisti e scrittori. Gianni Brera lo ha chiamato «Rombo di Tuono», ma è stato Gianni Mura a trovare la definizione più calzante, più letteraria: «Hombre Vertical». Un uomo che non si piega ai guadagni facili, alle lusinghe dei potenti, alle scelte di comodo. Ancora oggi il nome di Riva evoca insieme la forza e la correttezza, il talento e l’integrità. Un’isola intera, la Sardegna, lo ha eletto per sempre a monumento della propria identità – lui che non era nemmeno sardo, ma lombardo di Leggiuno, «sponda magra» del lago Maggiore. Perché? Bisogna dipanare con pazienza e stupore tutto il filo della sua romanzesca avventura, dai lutti dell’infanzia allo scudetto vinto col Cagliari (il primo di una squadra del Sud), dalle leggendarie imprese messicane al cammino esemplare come team manager della Nazionale, per capire appieno il percorso di un uomo che ha attraversato la povertà, il dolore, la rabbia, la gioia, la sfortuna, la gloria, l’orgoglio, la serenità, senza mai smettere di essere vertical.
17,00

Black bazar

Black bazar

Alain Mabanckou

Libro: Libro in brossura

editore: 66thand2nd

anno edizione: 2024

pagine: 240

Il Sederologo si aggira affranto per rue Saint Denis, Chateau-Rouge, dove il melting pot – un bazar nero di razze, lingue, stili, musiche, danze – sembra una diaspora africana in miniatura: congolesi, ivoriani, camerunensi, maghrebini e antillani ovvero «i negri albini», j’accuse vivente ai neri d’Africa che li vendettero come schiavi. Tutti insieme a riempire condomini e bar chiassosi come il Jip’s. Esule della Repubblica del Congo, raffinato dandy, cultore della scienza dei sederi – dimmi come cammini e ti dirò chi sei –, membro della Società dei Sapeur – i neri che amano vestire bene perché anche «se l’abito non fa il monaco, è comunque dall’abito che si riconosce il monaco» –, il Sederologo è stato piantato dalla donna per l’Ibrido, un primitivo suonatore di tam tam in un gruppo che non conosce nessuno. Il Sederologo, fedele alter ego dell’autore, ricorre allora alla scrittura – tormentata, diaristica, colorita – per attutire il dolore dell’abbandono, la delusione della paternità sfumata. Mabanckou, con umorismo e ironia, mescola finzione e ricordi autobiografici per dire la sua sulla condizione dei neri nella Francia di oggi, specchio di un’integrazione progredita ma difficile: neri divisi come in patria e senza leadership, scettici sull’Unione Africana, ma sempre e comunque fratelli. I «piccoli bianchi» rimangono sullo sfondo come appunti dimenticati, ingabbiati nei loro pregiudizi piccolo-borghesi. È una parabola esistenziale quella del Sederologo, una autofiction camuffata in cui Mabanckou si muove con disinvoltura alternando uno stile potente intriso di citazioni alla lingua viva della banlieue, perché «la lingua francese non è di proprietà della Francia, ma di chi la parla».
16,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.